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Autore: thunders_lightnings    22/05/2012    4 recensioni
Sequel di "Una sfida."
Ok, lo so. Il titolo è parecchio inquietante. E aggiungerei anche parecchio stupido. Ma non avevo altro! Se mi verrà qualcosa di meglio lo cambierò! :)
Eveline Jackson, sorella gemella di Percy Jackson, ora sta con Travis Stoll ed insieme a lui è felice.
Ma le cose cambieranno quando intrapenderà il viaggio per trovare il Vello d'Oro.
Un dubbio crescerà piano piano dentro di lei e non le darà pace.
Riuscirà, alla fine, a capire cosa vuole davvero e a compiere la sua scelta?
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Luke Castellan, Nuovo personaggio, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Eveline Jackson and the Olympians'
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ME NE FREGO DELLE OCCHIAIE
(Luke)

 


Eveline Jackson a bordo della Principessa Andromeda.
Come lo sapevo? Sesto senso? No, ok, l'avevo vista camminare insieme a Percy, Annebeth e un ciclope per la nave e infilarsi in una suite, mentre riflettevo da solo sul ponte, come ogni sera.
Non sapevo cosa ci facesse lì e avrei voluto gridarle di andarsene subito, altrimenti avrei dovuto farla uccidere, o peggio, ucciderla con le mie mani.
Non sapevo se ne avrei avuto la forza. Chiamala forza, poi! Può essere forte resistere alla consapevolezza che gli occhi della ragazza che ami non si apriranno più e il suo sorriso rimarrà spento a causa tua?
Crono non sapeva che fossero a bordo. Almeno, io non avevo ritenuto necessario farglielo sapere. L'avrebbe saputo, sicuramente, ma speravo dopo quella notte. Volevo vederla, starle accanto, senza avere l'ordine di ucciderla.
Ok, ero un caso disperato, ma non riuscivo a dimenticarla nemmeno mettendomi di impegno. Non so cosa mi avesse fatto. So solo che non riuscii a trattenermi dall'andare nella camera in cui era entrata con Annabeth.
Non era un'azione avventata. Con questo non voglio dire che fosse sensata, perchè quando si parla di Eveline Jackson non potevo considerare sensati i miei pensieri, ma ci avevo ragionato. Sapevo che Annabeth, una volta addormentata, era difficile da svegliare, quindi non correvo rischi.
Entrai di soppiatto nella camera buia. Eveline occupava il letto a destra. Dormiva beatamente, probabilmente stanca dalla giornata che aveva appena passato.
Sapevo tutto perchè Silena mi aveva informato. Tantalo, la corsa di bighe, l'impresa di Clarisse. Mi aveva persino riferito come andava la storia fra Eveline e Travis.
Ehi, lei era figlia di Afrodite, la dea dell'amore. Non era stato così facile tenerle nascosto ciò che provavo per Eveline. Non penso, però, che si divertisse a dirmi che loro erano tanto felici insieme. Credo sapesse che avevo solo il bisogno di sapere.
Mi sedetti sul letto, accanto a lei. Dei, se era bella! Come avevo fatto ad essere così idiota da lasciarmela sfuggire? Se solo avessi cercato di capirla fin dall'inizio, come ha fatto Travis. Se solo fossi rimasto più tempo con lei. Se solo non fossi un traditore.
Ma ormai era andata così. Ne ero consapevole, fin troppo consapevole. Tutto il peso che sentivo nel petto.. non avrei saputo dire cosa fosse. Semplicemente non avrei saputo fare niente. Se non continuare ad essere il traditore così tanto odiato da tutti. Persino da lei.
C'era solo una domanda che continuava a tormentarmi. Lei stava davvero meglio senza di me? La mia presenza per lei era davvero una cosa così insopportabile?
Beh, se era così, in quel momento non doveva avvertirla, perchè respirava regolarmente, il volto disteso, non con quell'espressione corrucciata che aveva sempre quando mi guardava.
Patetico, Luke. Qui ad ammirare una ragazza mentre dorme chiedendoti se almeno qualche volta, in questo anno, ti ha pensato, se ha avvertito la tua mancanza. No, sicuramente non l'aveva fatto. Ma io sì. Lo sapevo perchè non mi importava quasi più di niente, nemmeno delle forti tempeste nè del gelo dell'inverno passato, se non potevo essere accanto a lei. Ma forse era meglio, perchè lei sembrava più felice, senza più un idiota nei paraggi.
Mi resi conto che, alla fine, era quello che volevo di più: che lei fosse felice. Solo che faticavo ancora ad accettare il fatto che la sua felicità dipendesse dalla mia lontananza.
In quel momento, però, tutto sembrava essere perfetto. Io, accanto a lei, senza alcuna preoccupazione.
Le scostai lentamente una ciocca di capelli dal viso. Ebbi un brivido al contatto con la sua pelle.
La osservai di nuovo. La sua espressione era cambiata. E.. era un sorriso quello?
Ma non ebbi tempo di accertarmene perchè era quasi l'alba.
Ed era tempo di tornare ad essere lo spietato Luke Castellan.



 
Spazio autrice non molto sensato: Perdonoo! Aggiorno dopo secoli e millenni e me ne esco con questa inutile e obrobriosa cosa.
Ma ho avuto da fare. Siamo a maggio e ci sono le ultime faticosissime verifiche D: Più le prove dello spettacolo di stasera per un progetto della scuola.
Tanto farai schifo.
Grazie, Crono.
Tesorino bello, non demoralizzarla così. Scommetto che farai un figurone!
Oww *-* Grazie! <3 Ma chi sei?
Mushu!
Sì, è il mio BéèSt **
Ooooookkkkk, mi allontano da questi esseri ancora più obrobriosi del mio capitolo.
Perchè no, non sono soddisfatta. Oltre ad essere estremamente corto come capitolo, è estremamente.. boh, non mi piace.
Consideratelo come un fondamentale rito di passaggio. E ripeto fondamentale. Non potevo saltarlo.
Poi se magari vuoi dire anche come va a finire la storia..
Zitto tu! E torna da Mushu!
Cooooomunque, ringrazio tutte quelle persone che leggono, seguono, recensiscono questa storia senza capo nè coda. Grazie a tutti! <3
A presto! :)
Baci,
Tea_Zeus

  
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