“Non è un Paese per...”
Mi ritrovo a gironzolare per questo centro commerciale, uno dei tanti spuntati ovunque nel XXI secolo; per capirci, il classico centro commerciale stile United States.
Devo acquistare una sola cosa, una soltanto.
Entro.
Negozi dappertutto, non so in quale entrare. Persino uno store dedicato esclusivamente alle caffettiere. Mah!
Proseguo.
Insegne luminose qua e là, suoni psichedelici, fiumi di persone: sembra di essere a un concerto di Jimi Hendrix! Tutto questo comincia a destabilizzare la mia psiche. Ecco che subentra la confusione mentale, mi sento disorientato.
Resisto.
Penso di aver sconfitto tutte le fonti nemiche.
Abbasso la guardia.
Ancora qualche passo e capisco di aver fatto una grossa cazzata! Infatti non mi accorgo di aver superato un'enorme vetrina, dove sono esposte decine di boccette. Una folata di centinaia di profumi mi fa quasi perdere i sensi.
Scappo!
Smarrito cerco l'uscita più vicina.
La intravedo in lontananza e penso di avere ancora qualche speranza di salvezza. Ma ecco che, come avvoltoi, sbucano da un angolo alcuni ragazzi che cercano in tutti i modi, di farmi abbonare a non so quale prodotto proponendomi svariate promozioni. Li dribblo come neanche Ronaldo (quello vero) del '97/'98 sarebbe riuscito a fare e finalmente riesco a uscire.
Trafelato, cerco di ingoiare quanto più ossigeno possibile. Addirittura mi sono dimenticato la sola cosa che avrei dovuto comprare.
Mi fermo un attimo e ancora confuso penso :“Non è un Paese per esseri umani”.