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Autore: SweetNemy    22/05/2012    2 recensioni
Sapete quando si dice che la vita riserva sempre delle sorprese? Beh, a volte esse sono davvero strane, così questa ragazza che odiava la sua vita monotona in un inutile quartiere della California, si ritrovò ad affrontare un viaggio tra lo spazio e il tempo su un isola che in realtà non esiste!
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ragazziii scusate il gran ritardo, ma ecco a voi il sesto capitolo! Spero vi piaccia :D
Capitolo 6. Le emozioni di un tempo

Ormai era notte fonda, ma all’alba mancava ancora tempo, e i due ragazzi dormivano vicini, uno accanto all’altro, ma senza mai sfiorarsi.
Una luna piena splendente, accompagnata da tantissime stelle lucenti, illuminava il cielo notturno e freddo. A un tratto un lieve soffio di vento scosse i capelli del giovane Hermos, facendolo sussultare e svegliare da quel sonno profondo. Il ragazzo scostò la soffice coperta di lana grigia e si sedette sul letto, rivolgendo lo sguardo alla ragazza che giaceva felice e addormentata accanto a lui. Prese un respiro e incominciò a parlare:
-Sai Evelyn... – disse con un filo di voce, ma abbastanza per far svegliare la ragazza.
La ragazza aprì lievemente l’occhio destro, ma non volle farsi vedere, voleva ascoltare tutto ciò che il ragazzo le diceva; quindi richiuse gli occhi e lo lasciò continuare.
Il ragazzo le poggiò una mano sul viso, accarezzandola dolcemente, facendola rabbrividire. Solo una carezza, una normalissima carezza le faceva venire i brividi, ma nonostante questo non fece una piega.
-Sembra strano dirlo così presto, ma certe emozioni, certi sentimenti non possono essere rinnegati. Vanno detti, affermati e apprezzati. Non bisogna perdere tempo perché l’amore è come un diamante: splende già dal suo inizio, dalla sua nascita, ma illumina i tuoi occhi solo se lo guardi. E tu sei quel diamante che mi ha illuminato gli occhi, sei sempre esistita, ci sei sempre stata, ma mi sono accorta di te solo quando ti ho vista. E... beh... io... credo di essermi innamorato di te – disse il ragazzo con il cuore che gli batteva a mille e con una voce calda, piena di sentimento e di emozioni, che però rimaneva inalterata.
Il ragazzo smise di accarezzarla e fece per alzarsi, quando una mano più piccola della sua lo bloccò.
-Ho ascoltato tutto. – disse la ragazza con gli occhi chiusi e con il sorriso.
-Ma proprio tutto, tutto?
-Sì. Davvero bellissime parole, mi hanno fatto molto riflettere, sai? Sei davvero un gran poeta, ho i brividi.
-Non mi aiuti molto. I grandi poeti hanno vissuto la propria vita con un amore non corrisposto.
-E se l’amore fosse stato reciproco? Loro hanno scritto poesie, ma non si sono mica dichiarati! Tu invece sì.
-Che cosa stai cercando di dirmi.
-Sto cercando di dirti – disse con un tono di voce leggermente alto, fece una pausa e poi riprese con tono più basso e caldo – che anch’io sono innamorata di te.
Il ragazzo restò incredulo e immobile a quelle parole. Chiuse gli occhi e abbassò lo sguardo sorridendo. La ragazza portò la sua mano sotto il suo mento e alzò il suo viso in modo che i suoi occhi incontrassero quelli del ragazzo. Un raggio di luce forte penetrò i loro occhi: era la luce della luna piena che li guardava dall’alto. I due si girarono e la guardavano ammirati.
Evelyn l’aveva vista tante, troppe volte, ma in città, dove l’inquinamento luminoso delle insegne, dei lampioni e degli edifici rovinava la sua meraviglia. Vederla così, pura, semplice e splendente le faceva riflettere su quanto la semplicità sia bella, anche se povera.
Hermos l’aveva vista qualche volta, in tempo di guerra, di sfuggito e con la mente rapita dalla brutalità di quella terribile guerra.
La ragazza la guardò sorridendo, mentre il ragazzo la guardò emozionato e stupito dalla meraviglia della natura che ci guarda dall’alto e che è così grande rispetto a noi!
-Stai piangendo?
-Io? No, assolutamente. – disse asciugandosi una lacrima e schiarendosi la voce. – sono solo emozionato.
-Emozionato? Per la luna?
-Per la luna, per le stelle, per la vittoria, per te...
-Per me?
Il ragazzo girò lo sguardo facendo vedere senza paura la sua emozione, le sue lacrime di gioia e di commozione.
-Sì. Per te. Quando hai detto di amarmi, nel mio cuore l’emozione era così forte che non poteva essere repressa dentro, doveva uscire fuori in qualche modo, e le mie lacrime esprimono tutto il mio amore per te.
La ragazza gli prese la mano la strinse forte, avvicinandosi sempre più a lui e appoggiando la sua spalla contro la sua.
Il ragazzo arrossì notevolmente e abbassò lo sguardo.
-Arrossisci per così poco?
-Veramente io...
La ragazza gli sfiorò le labbra con una mano facendolo zittire e poi avvicinò sempre più il suo viso a quello del ragazzo. Chiuse gli occhi e...
-Evelyn io non posso.
La ragazza riaprì bruscamente gli occhi e si allontanò, sciogliendo le loro mani.
-Perché?
-Non voglio affezionarmi tanto a te. Insomma, tu tornerai nella tua epoca e quando succederà non ci rivedremo più, e sì, io sarò immobile perché qui il tempo si fermerà, ma tu se sei davvero innamorata soffrirai. Hai solo diciotto anni, hai una lunga vita davanti, troverai un ragazzo gentile e bello, forse anche più di me.
-Ma non sarei felice! – disse, poi si alzò, gli diede le spalle e scoppiò in lacrime - Perché ripeti sempre, incessantemente, quella frase? Perché? Non capisci che così mi fai soffrire ancora di più?
-No, ti prego non piangere. Sono molto dispiaciuto per quello che ho detto, ma capiscimi, non voglio che tu soffra quando sarai senza di me.
-Avevo deciso di portarti con me nella mia epoca. – disse con voce fredda e decisa.
-Saresti stata disposta a farlo? Per me?
-Sei l’unico che mi abbia apprezzata per come sono, che mi abbia amato, che mi abbia rispettato, che mi abbia onorato. Non ho mai incontrato uno come te e secondo te ti lasciavo marcire qui dove il corso della vita verrà bloccato?
-Non so come ho potuto minimamente pensare di vivere senza di te. Sarei solo e quel ch’è peggio, senza amore e senza affetto. Come avrei potuto vivere? Ti chiedo scusa, non avrei mai dovuto dire quelle parole.
-Stai tranquillo. È tutto ok.
-È tutto...?
-Ok significa a posto. Va tutto bene!
-Davvero mi porterai con te in California nel 2009?
-Non c’è cosa più importante per me...
  
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