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Autore: Eugene Artemis    22/05/2012    2 recensioni
Prendete una calda giornata di Luglio e una dozzina di casse di ghiaccioli, ora moltiplicate il tutto per 24 ore e aggiungete un appartamento super-moderno con tecnologia all'avanguardia, dividete il risultato per quattro supereroi annoiati, aggiungete una porta blindata della massima sicurezza e, per finire, aggiungete un po' di demenza e un dispositivo a riconoscimento vocale difettoso, sottraendo tutta l'aria condizionata (eccetto per un vecchio ventilatore scassato, che sarebbe più appropriato definire come 'reperto storico', che è così vecchio da essere stato considerato così vecchio anche ai tempi della mia bisnonna)... fatto?
Quello che otterrete è un memorabile Pigiama Party.
[Tony/Steve] [Thor/Loki] [Natasha/Clint]
Genere: Comico, Demenziale, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Loki non era cattivo.
Era certamente orgoglioso, testardo, rancoroso, subdolo, altezzoso, indisponente, con istinti omicidi frequenti e una reazione allergica ad ogni minima cosa, vivente e non. Pazzo chi afferma il contrario!
Ma, nonostante avesse provocato la distruzione quasi totale di Manhattan, con un numero abbastanza elevato di morti e danni più o meno irreparabili; nonostante avesse quasi condannato la suddetta città a un attacco nucleare della S.H.I.E.L.D.; nonostante avesse allarmato tutto il planisfero e avesse 'causato' un'incazzatura interplanetaria dei Chitauri e compagnia bella; nonostante avesse contribuito alla creazione di un gruppo di eccentrici supereroi che facevano parte di un progetto già archiviato sotto il nome 'PERICOLO-ALTAMENTE-PERICOLOSO-NON-SI-SA-PERCHÉ-MA-NON-VA-NEMMENO-SBIRCIATO-SAREBBE-MEGLIO-BRUCIARLO'; nonostante tutto questo: Loki non era cattivo.
O, perlomeno, non era IL cattivo.
Gli Avengers, suo fratello, Asgard e l'opinione pubblica gli impedivano di essere considerato o quantomeno scambiato per IL cattivo.
Secondo gli umani era semplicemente un imbecille cornuto che aveva portato i cattivi: i Chitauri.
Secondo gli Avengers Loki era un egocentrico con manie di grandezza che in un momento di assoluta incapacità mentale aveva fatto suo un potere maligno e stretto un patto con i cattivi di turno: i Chitauri
Secondo Asgard era il solito sfigato cresciuto all'ombra del fratello, ma comunque non era stato stupido, in quanto aveva spaventato la nuova potenza che poteva rivelarsi cattiva: sto parlando della Terra.
Secondo l'opinione pubblica terrestre: " Loki? Chi? "
Secondo l'opinione pubblica asgardiana: " Loki? Oh ha partecipato anche lui? Dalla parte dei Chitauri? Davvero? Oh poverino, dev'essere dura essere sempre inferiore rispetto al fratello... "
E poi veniva Thor.
Loki non sapeva bene che cosa pensasse suo fratello di lui, ma sapeva perfettamente cosa non pensasse: Loki non era il vero cattivo.
Tutti pensavano che Loki non fosse il cattivo e nessuno pensava che fosse il buono... diciamo che lo consideravano un mentecatto, egocentrico, con manie omicide e di grandezza dovute a un continuo paragone con il semi-fratelllo Thor.
Asgard l'aveva accolto in modo abbastanza normale, ovvero con la più totale indifferenza divina: al palazzo alcuni non si erano nemmeno accorti della sua assenza.
E fin qui tutto normale.
Ma, se Tony Stark si era risvegliato scombussolato e più rimbecillito del solito, anche Loki aveva avuto il suo momento "What The Fuck?!"...
Dopo una difficile sentenza che si era prolungata per oltre cinque minuti, la corte marziale asgardiana aveva fatto come Pilato, cioè aveva decretato così: " Per i crimini commessi da Loki Laufeyson sul pianeta Terra, in base al potere divino di cui disponiamo e che siamo tenuti a esercitare in tutta la sua potenza per punire i malvagi, lasceremo che sia compito di Thor, figlio di Odino, scegliere una punizione adeguata. ".
C'erano state alcune proteste da parte di ignoti scagnozzi mandati da Loki, il quale sperava in un esilio immediato in un altro spazio e in un altro tempo; tutte le proteste erano state sapientemente messe a tacere dal martello di Thor.
La corte marziale asgardiana, posta di fronte alla loro stessa sentenza, aveva prontamente aggiunto alla suddetta una parte che potesse spiegare la loro scelta, onde evitare altri penosi e dolorosi incidenti: " La nostra decisione non va presa - badate bene! - come un vile atto di codardia di fronte a tale giudizio, semplicemente di Loki non ce ne frega nulla e sta iniziando Gossip Girl sulla rete interstellare asgardiana che quei cari ragazzi della S.H.I.E.L.D. hanno avuto la bella idea di collegare alla nostra bellissima cupola di palazzo. E detto ciò, chiudiamo definitivamente la sentenza riguardante Loki, i Chitauri e compagnia bella. ".
Dopo la sentenza, Thor, felice come solo un Dio di Asgard può essere, in uno spasmo di pura gioia gioiosa aveva lanciato in aria il martello ed era saltato al collo del fratello; il martello aveva volteggiato in aria un paio di secondi per poi atterrare proprio sul piede del povero Loki, che, già sommerso dalla mole del fratello, era rovinosamente caduto per terra (sempre con il martello sul piede e con il fratello addosso).
E questo era stato il momento "Fuck!!!", subito dopo era venuto il momento "What The Fuck?!" quando Thor, dopo avergli tolto quella specie di foulard in puro acciaio dalla bocca, lo aveva afferrato per le spalle e, con un sorriso a 2000 denti dovuto al felice(?) esito della sentenza, lo aveva baciato.
Il cervello di Loki era completamente fuso e l'unica cosa che capiva era che Thor lo stava slinguazzando nel bel mezzo dell'aula del tribunale fortunatamente deserta e che il martello di Thor - sempre lui! - gli aveva probabilmente rotto un paio di dita e reso il suo piede simile alla zampa di quello strano papero piumoso con cappello blu e nero che aveva visto in una sua gita a DisneyLand (anche i cattivi non cattivi hanno bisogno di distrazioni ogni tanto U.U)
Quando - finalmente? - Thor nota, con molta perspicacia, che il suo amato Loki sta diventando blu e che agita convulsamente le mani, decide che è meglio staccarsi da lui e farlo respirare.
Dopo alcuni millesimi di secondo il cervello di Loki si riaccende, ma, prima che possa fare o dire alcunchè, Thor se lo getta di peso sulle spalle a mo' di sacco di patate e, recuperato il martello, corre nei suoi appartamenti, dove Loki resta per i prossimi cinque giorni.
Alla mattina del sesto giorno, la scena è più o meno questa: una camera semi-distrutta, un letto sfatto che ospita un Dio biondo addormentato e un Dio moro che si è appena svegliato, vestiti sparsi per tutta la stanza, segni rossi evidenti, male al fondoschiena (di Loki) parecchio palese.
E qui viene il bello... o il brutto a seconda dei casi...
Loki non ama molto gli abbracci, li considera troppo possessivi e, siccome lui fa quello che vuole, non gli piace essere posseduto da qualcuno... okay, gli piace da morire essere posseduto da Thor ed è quello che ha fatto nei precedenti cinque giorni, ma non gli piace essere mentalmente legato a qualcuno... no, nemmeno questo è vero, dato che è completamente invaghito di Thor... uhm... okay, diciamo che non gli piace farsi abbracciare e basta.
Certo che, per uno con il suo fisico, mettersi a discutere con uno col fisico di Thor significa partire svantaggiati e con altissime probabilità di sconfitta, ma Thor non gli impone nulla. Lo abbraccia e basta. Lo stritola per benino fra le sue braccia rischiando seriamente di mandarlo al creatore, sono gesti d'affetto, che volete farci?
A volte, molto raramente, con una probabilità molto vicina allo zero è Loki ad abbracciare il fratello. Da piccoli accadeva più spesso, ma con la crescita della mole di Thor e con la crescita dell'orgoglio di Loki, quei rari eventi si erano ridotti ancora di più.
E ora è uno di quei momenti: Loki, con solo i boxer neri addosso, si avvicina piano al biondo bell'addormentato, cingendolo con le braccia e posando la testa sul suo petto, quando si sente ricambiare, dolcemente, l'abbraccio alza lo sguardo per incontrare quello di Thor e, sorridendo, gli si avvicina... quando...
DRIIIIIIIIINNNNN
Non è una sveglia, su Asgard non esistono sveglie; si tratta di un telefono cellulare super tecnologico che a confronto l'Iphone è almeno quaranta decenni indietro... si, insomma, si tratta dell'ennesimo giocattolo che Tony Stark ha realizzato, usando un paio di forbici, della colla vinilica, una graffetta e un po' di paglia...
DRIIIIIIIIINNNNN
« Non potevi spegnerlo? » chiede Loki con una paurosa vena che pulsa violentemente sulla fronte e una smorfia che minaccia di peggiorare sempre di più al posto del sorriso di prima.
« Ecco... non ho ancora capito come si fa... » balbetta Thor, nella speranza che la furia omicida presente negli occhi dell'amante sia rivolta alla suoneria e non a lui.
DRIIIIIIIIINNNNN
« Bloccare la chiamata no, eh? »
« Potrebbe essere un'emergenza... in fondo Tony me l'ha dato per mantenere i contatti... »
« Un'emergenza? Senza che sia coinvolto il sottoscritto? »
« Appunto! Potrebbe trattarsi di un'emergenza vera! » Thor ha l'innata capacità di sparare la frase peggiore nel momento peggiore di fronte alla persona col carattere peggiore di tutta Asgard.
« Spera che sia davvero un'emergenza... » ringhia il moro all'indirizzo del biondo, prima di girarsi dall'altra parte e iniziare a rivestirsi.
 
« Pronto? » risponde il biondo afflitto dalla mancata sco... possibilità di conoscere meglio (di nuovo) il suo Loki.
« Ciao Thor! Ti andrebbe di fare un salto qui sulla Terra per un pigiama party? » trilla la voce allegra di Tony, ignara della furia omicida che questa sua frase ha scatenato.
 
Prima di cadere svenuto, l'ultima cosa che Thor udì fu il rumore di un elmo in puro acciaio e rivestito da tre stati d'oro massiccio spezzarsi in due come se fosse stato un fuscello e una parte di esso abbattersi violentemente sulla sua testa bionda.
  
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