INTRO: i nostri eroi tornano al villaggio di Musashi e...
Ciao a tutti
Scusate il ritardo! Ma con una laurea di mezzo (purtroppo non era la mia) ieri
non ho fatto in tempo a
postare. Rimedio adesso!
Buona lettura!!
Capitolo 26 –RITORNO AL VILLAGGIO DI MUSASHI-
Era ancora notte, quando Kagome spalancò lentamente le palpebre e si accorse di
essere distesa nel suo
sacco a pelo. Si mosse leggermente all’interno di quel giaciglio, accorgendosi
di una piacevole
sensazione: qualcuno le stava tenendo la mano e probabilmente lo aveva fatto
durante tutto il suo sonno.
La ragazza spostò lo sguardo verso sinistra incontrando quello di Inuyasha che
la osservava immobile,
disteso anche lui, ma leggermente spostato rispetto a lei: se non fosse stato
per gli occhi aperti,
chiunque avrebbe pensato che anche lui stesse dormendo.
Il mezzo demone si sollevò leggermente puntellandosi sui gomiti, portandosi
vicino alla ragazza: “Come
stai Kagome?” le chiese con tono gentile, carico tuttavia di preoccupazione.
“Ora sto bene Inuyasha, grazie a te.” gli rispose allargando un dolce sorriso
per dimostrare tutta la
sua riconoscenza.
Inuyasha distolse lo sguardo, intristendosi di colpo: “Come fai a ringraziarmi?
Io… io non ti ho… non ti
ho nemmeno protetta!” affermò con voce strozzata, amareggiato da quel pensiero.
“Inuyasha, che stai dicendo?”
“La realtà. Ti ho lasciata sola in quel labirinto e, quando finalmente potevo
fare qualcosa, quando
avrei potuto proteggerti, mi sono fatto da parte!”
“Smettila Inuyasha! Smettila di torturarti senza senso. Tu non hai nulla da
rimproverati! Ti ho chiesto
io di farti da parte, ricordi?? Inoltre non è vero che mi hai lasciata sola in
quel labirinto. Il tuo
pensiero e la fiducia che riponevi in me, mi hanno dato la forza di superare le
quattro prove: senza di
te, io non ce l’avrei mai fatta!” sussurrò lei abbracciandolo in vita.
Inuyasha si sdraiò nuovamente e strinse a sé Kagome, quasi avesse paura che
potesse scivolare via e
sparire.
“Io non so quello che avrei fatto, se ti fosse successo qualcosa, Kagome…”
mormorò mentre osservava la
ragazza tra le sue braccia apparentemente già addormentata, ma, in realtà,
ancora sufficientemente
lucida per captare quelle parole e comprenderne il significato: forse non
avevano la valenza di un “ti
amo”, ma erano comunque una testimonianza di quanto il mezzo demone tenesse a
lei e questo le faceva
pensare, dopo più di un anno di incertezze, positivamente riguardo al loro
rapporto.
“Mio signore…” Bankotsu si presentò davanti a Toukaimaru: il primo sembrava
agitato, mentre il secondo
era chiaramente infastidito.
“Lo so Bankotsu, Kaguya ha fallito ed è stata eliminata da quella ragazzina.”
“Dunque lo sapevate già, mio signore!”
“Certo! Ricordati che sono stato io a riportarvi in vita.”
“Capisco. Quale sarà la nostra prossima mossa, mio signore??”
“Aspetteremo…” affermò glaciale Toukaimaru, sorridendo fugacemente.
“Come, mio signore??” chiese sbigottito il generale, non capendo quale strategia
avesse in mente il suo
padrone: lui sperava di ottenere l’incarico di portare a termine l’opera che
Kaguya aveva lasciato
incompiuta, ma quell’affermazione di Toukaimaru sottendeva una tattica ben
diversa da quella che si
aspettava.
“Hai capito benissimo! Lasceremo che siano loro a venire da noi.”
“Ormai dovrebbe mancare poco, giusto Inuyasha?” Kagome gli chiese conferma della
sua intuizione: erano
passati tre giorni da quando lei aveva recuperato l’Arco di Luce ed erano anche
tre giorni che
continuava a pensare al suo futuro, un futuro con Inuyasha: Naraku era morto,
Kikyo non c’era più e
comunque, per la prima volta dopo tanto tempo, aveva la sensazione che il mezzo
demone, se anche la miko
fosse stata viva, avrebbe scelto lei - Kagome Higurashi - e non Kikyo. Iniziava
concretamente a pensare
che, finita quella vicenda, sconfitto anche Toukaimaru, loro due avrebbero
potuto vivere felicemente
assieme.
“Sì, prima di sera saremo al villaggio…” rispose lui mentre si guardava intorno,
non badando più di
tanto alla ragazza che assunse per un attimo un atteggiamento indispettito,
lasciando poi correre,
intuendo che Inuyasha avesse le sue buone ragioni per comportarsi a quel modo.
“Io non capisco ancora perché stiamo tornando indietro? Non potevamo andare
direttamente a cercare
questo maledetto demone??” domandò perplesso Ranma
“Sarebbe stato del tutto inutile. Non abbiamo nemmeno una vaga idea di dove si
trovi! Prima di partire,
Myoga mi ha promesso che sarebbe andato a cercare informazioni al riguardo.
Torniamo al villaggio per
sapere se ha scoperto qualcosa.” affermò l’hanyou distrattamente, mentre
continuava a guardarsi attorno.
Giunti a destinazione, furono accolti dai loro amici con grande gioia. Sango
diede alle due ragazze a
mala pena il tempo di salutare tutti gli altri, tirandole poi da parte, per
farsi raccontare tutto
quello che era successo durante il viaggio, lasciando nelle mani di Miroku e
Kaede, i due ragazzi, con
somma disperazione di Ranma, che già immaginava di dover evitare continui
tentativi di docce fredde e di
palpeggiamenti da parte del monaco.
Il gruppo si era riunito nuovamente per cena nella capanna di Kaede e a loro, si
era aggiunto Myoga,
appena tornato da un lungo tour investigativo.
“Dunque hai scoperto dove si rintana quel maledetto!!” sbottò Inuyasha
riassumendo il lungo e noioso
racconto del demone pulce.
“Esattamente! Notizie quasi certe indicano che il suo nascondiglio sia su una
delle vette del monte
Hotaka…”
Akane, Kagome e Ranma, nel sentire nominare quella montagna si guardarono
preoccupati, attirando subito
l’attenzione del mezzo demone: “Che avete voi tre adesso??”
“Vedi Inuyasha…” cominciò Kagome, incerta su come spiegare la situazione: “Il
fatto è che quella
montagna, nella nostra epoca, è tristemente nota: ogni anno, durante le scalate
avvengono molti
incidenti, spesso mortali. Per farla breve non è certo un bel posto su cui
avventurarsi!”
“Capisco, quel bastardo si è scelto bene il posto dove rifugiarsi!” commentò
infastidito Inuyasha.
Il silenzio calò nella capanna dopo l’affermazione dell’hanyou e nemmeno durante
la cena nessuno proferì
parola sull’argomento.
Erano ancora seduti nella casetta, avevano finito di mangiare da un po’, ma
ancora nessuno parlava,
nonostante nella mente di quasi tutti fosse chiara una domanda.
“Quando partiamo?” fu Akane, finalmente, ad avere il coraggio di dare voce a
quel pensiero comune.
Ancora silenzio, almeno finché Inuyasha, che fino a prima era rimasto con lo
sguardo assente rivolto
verso la piccola finestra, non disse la sua: “Non c’è fretta. Voi tre,
piuttosto, sarebbe il caso che
tornaste per un po’ dall’altra parte…”
Kagome lo guardò esterrefatta al pari degli altri: mai era successo che fosse
lui a proporle di tornare
nella sua epoca: normalmente, solo a sentir parlare di quell’argomento, il mezzo
demone scatenava un
putiferio e si potevano contare sulle dita di una mano le occasioni in cui,
invece, aveva accettato quel
tipo di richiesta senza far troppe storie.
“Inuyasha, stai bene?” si azzardò a dire Miroku, sentendosi come incenerito
dall’occhiata assassina
dell’hanyou.
“Hanno delle persone che li aspettano dall’altra parte! È giusto che prima di
affrontare un viaggio come
quello che ci attende, passino un po’ di tempo con le loro famiglie!!” dichiarò
stizzito Inuyasha,
mentre usciva dalla capanna.
Kagome, incredula, fece per corrergli dietro, ma la voce di Myoga la trattenne:
“Non andare Kagome! Sta
andando in un posto dove vuole essere lasciato da solo”
“Che intendi dire?”
“Il signorino Inuyasha si sta sicuramente recando a far visita alla tomba di sua
madre. Probabilmente
vorrà poi far visita anche a quella del padre, per questo vuole restare solo:
queste visite sono per lui
sono sempre motivo di dolore.”
“Inuyasha…” sussurrò la ragazza, mentre pensava a quanto fosse fortunata: lei
aveva una famiglia da cui
tornare, Inuyasha invece aveva solo delle tombe a cui fare visita.
“Beh, a questo punto io e Akane torniamo a casa.” disse Ranma, rivolgendosi poi
direttamente a Kagome:
“Chiederesti a Inuyasha, quando lo vedi, quanto tempo possiamo rimanere?” la
ragazza annuì, allargando
un timido sorriso di ringraziamento: aveva capito che quello era un plateale
invito ad andare da
Inuyasha.
Il vecchio Myoga aveva, almeno in parte, sbagliato: Inuyasha era sì intenzionato
a fare visita ai suoi
defunti genitori, ma non subito. Aveva tempo e ne voleva dare a Kagome e agli
altri, tempo che lui
voleva impiegare per pensare a ciò che ne sarebbe stato di lui, una volta finita
tutta questa faccenda e
per questo si era ritirato, come al solito, su uno dei rami di Goshinboku.
Attratto da un rumore proveniente dal basso, Inuyasha abbassò lo sguardo,
vedendola: “Kagome?”
Lei, per tutta risposta annui sorridendogli lievemente, trovandoselo davanti
pochi istanti dopo.
“Kagome, che fai ancora qui? pensavo fossi già tornata a casa.”
“Ranma mi ha pregato di chiederti entro quando dobbiamo tornare…”
“Abbiamo tempo Kagome: sono sicuro che Toukaimaru non farà altre mosse. Godetevi
un po’ di tranquillità:
una settimana… due. Tornate quando ve la sentite. Io vi aspetterò qui.” le disse
abbozzando un sorriso e
accarezzandole poi una guancia. “Ora vai, sono sicuro che la tua famiglia sarà
felice di rivederti!”
“Io però… io, in realtà, ero venuta a chiederti un’altra cosa… beh… ecco…” non
riuscì però a terminare
il suo discorso che, come se le avesse letto il pensiero, il mezzo demone le
rispose: “No Kagome… se
volevi chiedermi di venire con te, la risposta è no.”
Kagome era rimasta sconcertata: come aveva fatto a capire cosa gli voleva
chiedere?
“Perché no Inuyasha? La mamma sarebbe felice di averti come ospite, per non
parlare di Sota e del nonno…
e anche io…” affermò lei, delusa dalla sua risposta, trovandosi improvvisamente
stretta dal mezzo
demone in un energico abbraccio.
“Perché non è giusto. A causa della ricerca dei frammenti della sfera, per più
di un anno, io ti ho
spesso tenuto lontano dalla tua famiglia. Se ora venissi con te, sarebbe un po’
come se continuassi a
tenerti lontana da loro.” e dopo aver sciolto l’abbraccio, le sussurrò: “Ora
andiamo, ti accompagno al
pozzo!”
Kagome era lì, seduta sul bordo del pozzo, ormai pronta a saltarci dentro e
tornare alla sua epoca.
Inuyasha la osservava immobile. A separarli solo pochi passi: una piccola
distanza che lui sapeva di non
dover annullare per nessun motivo.
Lei si girò a guardarlo un’altra volta, come per chiedergli se ci avesse
ripensato e poi si lasciò
cadere nel pozzo.
Il mezzo demone non resistette oltre e con uno scatto fulmineo, si lanciò verso
la struttura bloccandosi
contro la parapetto, guardando la figura della ragazza svanire nell’oscurità:
“Mi mancherai, Kagome.”
sussurrò, rimanendo bloccato in quella posizione per diversi minuti, fino a
quando un odore familiare
non giunse alle sue narici. Si voltò con calma ad osservare il fratello, fermo
al limitare della
boscaglia: “Sesshomaru…”
“Vogliamo andare, fratello? Credo che nostro padre sarà felice, se entrambi i
suoi figli gli faranno
visita.”
“Lo penso anche io.” Inuyasha sorrise lievemente e si avvicinò a Sesshomaru, per
poi, insieme, dirigersi
verso il luogo in cui riposava il loro amato padre.
Due settimane: tanto era il tempo che avevano concordato di passare con le loro
famiglie i tre ragazzi,
anche perché Akane e Ranma dovevano prestare molta più attenzione alle assenze,
nonostante la valida
copertura fornita dal Dr. Tofu, di quanto non facesse Kagome, le cui assenze
ormai non destavano più
alcun sospetto, visto che anche al liceo l’avevano inquadrata come una persona
assai cagionevole di
salute.
La ragazza si era ripromessa di non pensare, durante quella permanenza a casa, a
quello che aveva
lasciato dall’altra parte del pozzo ma, lo stare lontano da quei luoghi, seppur
inizialmente piacevole e
rilassante, aveva presto assunto i contorni di una crudele punizione: non faceva
altro che pensare a
Shippo, Sango, Miroku e Kaede, ma soprattutto non riusciva a non pensare ad
Inuyasha. Il mezzo demone le
mancava da morire, tanto che, dopo aver passato nemmeno una settimana a casa,
Kagome riempì lo zaino e,
avvertiti Akane e Ranma della sua partenza anticipata, si affrettò a tornare
nell’epoca Sengoku.
Dall’altra parte del pozzo, durante quella settimana, la vita del gruppetto
rimasto trascorse abbastanza
serenamente, con l’unica eccezione di Inuyasha, che passava le giornate ad
allenarsi con Sesshomaru o,
in alternativa, se ne stava appollaiato su Goshinboku a pensare, chiaramente
crucciato da qualche
pensiero: la visita alle tombe dei genitori lo aveva intristito parecchio e
l’assenza di Kagome, non lo
aiutava certo a ritrovare un umore accettabile. Quando tuttavia si ritrovò
davanti qualcuno che non si
aspettava di rivedere così presto, tutte le sue preoccupazioni svanirono come
neve al sole: “Ka…
Kagome?!?!” esclamò il mezzo demone alzando lo sguardo, incrociandolo con quello
della ragazza che lo
fissava con aria interrogativa. Stranamente quel pomeriggio, l’hanyou aveva
deciso di non inerpicarsi
sull’albero sacro, ma di sedere ai suoi piedi, come faceva sempre nei,
purtroppo, rari momenti in cui si
trovava da solo con lei.
“Ciao Inuyasha! È successo qualcosa?? Hai una faccia!!” esclamò lei
avvicinandosi per poi accucciarsi
davanti a lui.
Inuyasha in quel momento non si trattenne e con un guizzo l’afferrò, tirandola a
sé, sussurrandole: “Mi
sei mancata, Kagome.”
Kagome si ritrovò, senza nemmeno accorgersene, tra le braccia dell’hanyou,
sperimentando una piacevole
sensazione di tepore di protezione che quell’abbraccio le infondeva.
“Anche tu mi sei mancato…” lei sorrise e lo abbracciò a sua volta.
Capitolo tranquillo tranquillo per dare un po' di relax a sti poveri ragazzi!
Non trovate??
Passiamo ai ringraziamenti:
Ca_chan: Diffida di sto qui (Toucchan). Secondo me è poco affidabile in fatto di
soldi, ma se vuoi rischiare... io ti ho avvertita (lettrice avvisata... mezza
salvata :-) Ndme - Oh, ma tu come ti permetti! Infangare così la mia reputazione
di demone di alto liniaggio NdToucchan - Vogliamo parlare delle montagne di
fatture che mi spedisci ogni mese?? Ndme - Argomento di riserva?? NdToucchan).
Decisamente Kagome ha tirato fuori il meglio di sé anche in combattimento...
(Dolce e con carattere! Inu, ma cosa vuoi di più Ndtutti - Un luc.. mnnmmnm!!
Ndinu - Taci, non si può fare pubblicità!! Ndme - Inuyasha!!! Tu prefersci
l'alcool a me?? Vai A CUCCIAAAA!!!! NdKaggy - NOOOOO!! Ndme&Inu (Sbam!!!) -
Grrrr... Kagome... questa me la paghi... e tu alzati!! Ndme)
Un grazie a chi ha semplicemente letto.
Bene, a questo punto vi saluto annunciandovi il prossimo capitolo: "SCALANDO L’HOTAKA"
Salut
Ragnarok79