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Autore: Nonamedgirl    23/05/2012    3 recensioni
premessa importante: in questa storia NON si parla assolutamente di violenza sugli animali (anzi)
questa storia è classificata sotto "generale" perchè non so neanch'io bene come presentarla: deve essere strana, insolita, e deve scoprire particolare dopo particolare, lasciando capire tutto alla fine (no, non è un giallo), quindi chiedo ai lettori di non essere precipitosi e di immergersi in quelli che sono i sentimenti della protagonista.
Ecco, penso (e spero) che possa essere considerato di genere "sorprendente".
Genere: Introspettivo, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Obelix mi sta sfiorando la gamba col muso.

Tieni!” gli dico, lanciandogli un pezzo di intestino, che prende al volo e inghiotte.

Attento, non ingozzarti! Mangia con calma.”.

Arriva anche Asterix, e a lui do l'occhio, che gli piace tanto.

Che schifo.

Che poi è anche strano, perché Asterix è cieco, anche se va in giro come se non lo fosse. È intelligentissimo il mio micetto morbidone! È un certosino, pelo grigio, morbidissimo, è il mio peluche privato.

Obelix invece è il cane: un golden, però nero, un po' babbeo e cicciottoso; lui e il gatto si completano a vicenda, sono in perfetta simbiosi. Chissà se Asterix si sia mai accorto che Obelix è un cane.

Intanto ho quasi finito.

La testa non mi serve, la conservo per Qeequeg. Lui le fa rinsecchire e le colleziona, secondo le tradizioni del suo popolo.

Contento lui... Per loro è segno di prestigio, e io mi faccio pagare un extra perché sia difficile riconoscere... – Asterix! Non mordere Obelix, insomma!!!”.

Cosa stavo dicendo? Oh, non mi ricordo più... non importa.

Queequeg è un amico di infanzia, mio padre aveva una fattoria e lui faceva il garzone, quindi ci conosciamo da secoli: con lui riesco sempre a parlare di tutto.

Guidata dai ricordi, con la testa tra le nuvole ficco la testa nella borsina di plastica e in quella di stoffa.

Salgo in macchina, tiro giù la capote e ficco la borsa sotto il sedile del passeggero. Mi piace guidare col vento nei capelli, ma odio che la gente metta il naso nei miei affari. E poi il sedile del passeggero è il posto di Obelix, mentre il posto per i piedi è di Asterix, a cui non piace l'aria. Sono proprio in simbiosi, i miei ciccini!

Pigio sull'acceleratore, mi piace partire sgommando, tanto non c'è nessuno da disturbare qui. E poi devo fare presto, altrimenti la testa marcisce e diventa una schifezza.

Asterix si mette a leccare le orbite: “Stai buono, ti ho appena dato da mangiare!!!”.

Eccoci arrivati!

QUEEQUEG!” grido suonando il clacson. Lui mi riconosce subito, “Ciao, bellissima!!!”.

Gli allungo la borsa: “Sorpresa!”

Ho fatto il caffè, vuoi entrare?”

No, grazie, sono appena tornata e sono un po' stanca, ora vado”

È un po' che non ci si vede”

Lo so, ho avuto dei problemi con l'ultimo, ma il mio prossimo incarico è facile facile”

Ok, fammi sapere quando torni, sono curiosissimo!”.

Gli mando un bacio, inverto a U e torno a casa.

Appena arrivo mi accascio sul divano, e dormo per un paio d'ore (anche se poi sembrano due minuti).

Mi sveglio che sono le sei, per prepararmi ho due giorni.

Vediamo, facciamo un elenco dell'occorrente: parrucca rossa, abito nero coi brillanti sulla schiena... o è meglio qualcosa di meno elegante? Mmmh...

* * *

Pronto?”

Marta?”

Si pronto, sei tu?”

Si, esatto, ho bisogno di un consiglio!”

Arrivo in un attimo!!!”

Dieci minuti dopo è qui, un record! Marta è la mia migliore amica, nonché mia “arbiter elegantiarum”.

Le faccio vedere dal tablet il mio obbiettivo.

Però! È carino! Sei sicura di dover proprio...?”

Eh si, mi spiace”

Almeno sai chi è, vero?”

Un imprenditore inesperto, ma fortunato. E fastidioso.”

A chiiii?”

Sai benissimo che dopo avertelo detto dovrei ucciderti, gallinella!”

Lo so, giraffona!”

Noi ci chiamiamo così, lei è una gallinella chiacchierona e io una giraffa spilungona.

Insieme scegliamo un abito corto da cocktail, da indossare con calze sottili e décolleté, grandi orecchini a cerchio e pochette.

Ficco tutto in valigia, e mi preparo sul letto gli abiti da viaggio.

Ti va una rassegna di vecchi film romantici in pigiama stasera?”

Ok, ma stavolta pensi tu al cibo, io porto i film!”

Perfetto!”

A dopo!”.

Patatine, vino, giuggiole e gli immancabili popcorn.

Una spazzolata al divano dai peli, faccio scendere il televisore e controllo che i sedili regolabili del divano funzionino bene.

Quando torna Marta incominciamo, ma crolliamo di sonno alle tre.

 

* * *

 

Marta se ne va alle 11, dopo colazione.

Non dovresti mettere la parrucca, i tuoi capelli sono bellissimi così! Ce li avessi io...-

Ok Marta, ma magari li raccolgo, così è meno rischioso.

- ciao, giraffa!”

Ciao, gallina!”

 

* * *

 

Il volo di andata è andato bene. L'abbordaggio anche meglio, giovani o vecchi gli uomini sono sempre morti di f– oh, buongiorno, miss Clairs! –.

Eccomi nella sua stanza; vediamo: il mandante ha detto che non c'è bisogno di farlo sparire, basta che sia irriconoscibile, tanto era ancora un pesce abbastanza piccolo e non sarà un problema.

Trancio la testa, la butto in valigia e torno a casa.

Certo che una settimana è passata in fretta!

Quando torno mi aspetta la solita routine: cavo gli occhi, li do alle bestie, la testa per Qeequeg e così via.


Ndr: il nome dell'amico della protagonista è palesemente scopiazzato da quello del nativo americano in "Moby Dick", poichè nel famoso romanzo egli vende teste rinsecchite.

   
 
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