Continuava a ripetersi che non stava mentendo a nessuno, che in fondo stava semplicemente omettendo qualche particolare.
Magari non troppo piccolo o insignificante ma non stava facendo niente di sbagliato, credeva ingenuamente.
Continuava a pensare.Ormai lo faceva da troppo tempo e, forse si era anche stufato di dover sempre nascondere a sè stesso quelle immaginazioni fin troppo proibite.
Ormai Louis non riusciva più a sorridere, a cantare, a fare il coglione, ruolo in cui si era calato molte volte.
Perchè Lou non aveva più una ragione per sorridere.
Ogni mattina si alzava e non aveva più quella fottuta voglia di fare ciò che più amava e ciò che aveva sognato da una vita: cantare.
Non avrebbe avuto senso. Non sarebbe stato lo stesso senza lui, il suo migliore amico.
Quella stessa persona che più di chiunque altro lo metteva in difficoltà soltanto con uno sguardo.
E piangeva Louis, ricordando i momenti felici insieme e pensando che il suo Hazza aveva abbandonato tutto per una stupida ragazza gelosa.
E piangeva pensando che la biondina non lo avrebbe fatto felice, non come ci sarebbe riuscito lui.
E piangeva Louis.
E sapeva benissimo che quelle lacrime non erano simbolo di una banale amicizia durata otto anni.
Sapeva benissimo che andavano oltre al "Lui è il mio migliore amico".
Anzi Tomlinson odiava essere chiamato così da quell'odioso riccio che gli aveva rubato illegalmente il cuore.
Ormai da qualche mese, da qualche giorno, da troppo tempo si era reso conto che lui non poteva essere solo un amico.
Guardava la sua fidanzata, la modella così fantastica ed educata, la ragazza che faceva invidia a milioni di fan.
I suoi occhi non luccicavano più come quando era assatanato di passione e di amore verso quella ragazza della porta accanto.
Se ne era accorto da semplice osservazioni, semplici e insignificanti sguardi di un secondo.
Uno sguardo di lei e Louis sorrideva felice.
Uno sguardo dell'amico e Louis non riusciva a mantenere l'equilibrio.
Un "ciao amore" di lei e Louis ricambiava solare.
Un "ciao coglione" di lui e Louis non trovava le parole giuste.
Un messaggio dolce di lei e Louis si apprestava a risponderle.
Un messaggio di lui e a Louis cadeva il cellulare dalla mano.
Una serata con lei e Louis cercava in tutti i modi renderla felice.
Una serata con lui e Louis si preoccupava di non dare troppo nell'occhio e non lasciar trasparire niente.
Gli occhi di lei nei suoi e Louis la baciava istintivamente.
Gli occhi di lui che si abbandonavano nei suoi e Louis si sentiva morire dentro, letteralmente.
La parola "amicizia" era soltanto un dispregiativo per il loro rapporto.
Un rapporto malato, strano, impossibile.
E piangeva Louis, infamandosi e chiedendosi perchè proprio lui deve essere così "inusuale", perchè non possa essere "normale" come i suoi amici, perchè non possa desiderare solo belle donne.
E piangeva Louis infamandosi di non essere venuto allo scoperto molto prima, quando magari era ancora in tempo e forse l'Harold single poteva sopportare uno shock simile.
Ma non poteva più disturbarlo, non quando finalmente era riuscito a trovare trovato una ragazza con cui potesse essere felice.
Non poteva farsi vivo e dire "Ciao Hazza sai, io ti amo". Non ne aveva il diritto. Non si sentiva libero di farlo.
Deve solo stare in silenzio, placare i singhiozzi, continuare a fingere, anzi a omettere e autoconvincersi di amare Eleonor.
Non è poi così difficile no?
E se lo fosse non deve farsi problemi, non ci sono alternative, non ce ne saranno.
Perchè lui è Louis William Tomlinson la checca isterica.
L'altro è Harold Edward Styles il puttaniere cronico.
E siccome le favole non esistono e la magia ancora non è stata inventata, Lou deve solo stare traquillo e cercare di farsi passare anche questa esperienza. Proprio come ha fatto con la varicella, la mononucleosi o una banale influenza deve liberarsi di questa odiosa "malattia".
Per il suo bene e per quello del suo fisico: che sta' dimagrendo, che sta invecchiando, che non riesce più a dormire, che non è più abile di reggere un orgasmo con quella insignificante persona, che non ha niente di sbagliato oltre all'essere una donna, oltre al non essere Styles.
Lo deve fare per gli altri, per quella band che non è più la stessa senza il suo "leader" , il riccio che faceva impazzire le ragazzine arrapate figlie di papà ai concerti in prima fila. Senza quella macchina da soldi quale era.
E allora che senso ha alzarsi da quel letto?
Che senso ha sorridere fingendo alla ragazza che ti regala il cuore?
Che senso ha fare qualcosa che non ami più allo stesso modo?
Che senso ha andare in uno studio di registrazione e non sentire la sua voce?
Non si da risposta Louis, sferra pugni contro il muro Louis. Piange Louis. E' stanco Louis. Vorrebbe fuggire Louis.
Continua a piangere indisturbato, ormai l'unica forza che gli rimane è quella che gli permette di prendere un fazzoletto, asciugarsi le lacrime e fare finta che sia tutto ok, ancora.


Eccomi qua con un'altra Larry. Eh lo so che vi annoio ma amo sta coppia..l'unica vera che reggerà fino alla fine.
Nonostante la faccia andare a puttane ahahah (?)
Coooomunque spero vi sia piaciuta, spero di non avervi annoiato.
Lasciatemi una piccola recensione se vi va e fatemi sapere cosa ne pensate <3
Much loveeeeeeeeeeeeeeeee
Baci.Fra <3