The Banana issue
“Non farlo mai più.”
“Che cosa, di grazia?”
“Non giocare con le banane in mia presenza.”
“A quali banane ti riferisci?”
“Hai capito perfettamente. Non farlo mai più.”
“Sicuro, Boobear.”
_____
“Hai un calo di potassio, Harry?”
Si permise l’intervistatrice che sedeva al tavolo tondo di fronte ai cinque ragazzi, ognuno con il proprio microfono, la propria bottiglietta d’acqua e il proprio spuntino davanti alle braccia incrociate. L’unico a non averlo era Zayn, che non mangiava da due giorni, così, tanto per dimagrire ancora di più. Niall ne aveva tre.
“Perché?” fece Harry leggermente spaesato, perché gli era venuto spontaneo prendere in mano la banana che s’era preparato sul tavolo quando aveva avvertito un languorino all’altezza dello stomaco.
“Ti ho visto mangiare una banana appena prima che iniziasse il programma.” Disse lei divertita, e Harry si guardò attorno sorridendo e con sguardo stranito, come se avesse completamente rimosso questo dettaglio. Zayn fece la sua risata lamentosa e si morse l’unghia dell’indice per poi lanciare uno sguardo fulmineo a Louis, che già si toccava il mento nervosamente e faceva vagare lo sguardo per la stanza ricoperta di poster.
“Nah, è solo un appassionato di
banane.” Si lasciò sfuggire Niall, e probabilmente
non voleva neanche essere allusivo o malizioso. Ma quell’affermazione ebbe su
tutti gli altri –Liam escluso- l’effetto previsto:
l’intervistatrice rise come una gallina, Zayn si
lasciò andare a un’altra delle sue risate acute, Harry si leccò i denti mentre
sorrideva divertito, Louis si portò la mano sulla fronte e scosse la testa, ma
fortunatamente nessuno sembrava fare caso a lui.
Harry gli rivolse uno sguardo veloce per ridere un po’ della sua reazione, ma
lo vide solo coprirsi la faccia e non dargli attenzione. No, che diavolo,
odiava quando Louis non gli dedicava attenzioni.
Spacciandolo per un gesto involontario, spostò la bottiglietta d’acqua ancora
piena fino a farla cadere, e intanto fingeva di ridere ancora per la frasetta innocente di Niall.
Louis finalmente alzò il capo e guardò a terra, lì dove la bottiglia stava
rotolando tra i suoi piedi. Harry fece un segno con la mano aperta
all’intervistatrice, poi si piegò per recuperare la bottiglietta, e si lasciò
scappare una risatina quando vide Louis serrare all’istante le gambe, e si
divertì ancora di più ad immaginare la sua faccia da poker rivolta a un punto
impreciso della stanza.
Era stato troppo prevedibile. Probabilmente era da tutta la giornata che Louis
s’aspettava una mossa del genere da Harry, e quel serrare repentinamente le
gambe gli aveva impedito di dare una toccatina, anche innocente, giusto per
avere qualcosa tra le mani.
Ma almeno adesso aveva la sua attenzione. Si alzò con un sorriso malcelato sul
volto e si scompigliò i capelli per poi sistemarsi il ciuffo, come suo solito. Dopodichè mollò la bottiglia sul tavolo e fece su e giù su
di essa con la mano giusto un paio di
volte, assicurandosi di non dare troppo nell’occhio. Al che, Zayn rise nuovamente, non si sa se per i movimenti ambigui
di Harry, per Niall che si ficcava velocemente una
brioche in gola, o per le canne che si faceva prima di uscire dalla camera
d’albergo.
Louis aveva seguito con distratta attenzione la mano di Harry e se ne era
pentito subito dopo, ma fece finta –con una fatica pazzesca- che il fatto non
l’avesse toccato minimamente e tentò di spostare l’attenzione su Payne, che rispondeva educatamente alle domande della
ragazza.
Harry sorrise tra sé e schioccò la lingua, poi scosse la testa, come a voler
dire al ragazzo accanto a lui che ormai ce l’aveva in pugno, e non poteva
sfuggirgli. E gli sguardi di Louis che gli ordinavano di non muovere un muscolo
non bastarono per impedire a Styles di iniziare a
sbucciare la sua banana fingendosi interessato a Liam
che raccontava di come Harry gli rubava sempre il posto in macchina o sulle
montagne russe o a tavola.
Louis si disse di tranquillizzarsi, perché Harry non si sarebbe mai permesso di
giocare con la banana davanti alla telecamera. Ma lo fece, lo fece eccome, e la
sua espressione sembrava allo stesso tempo così disinteressata, che Louis pensò
di star immaginando tutto, e che Harry stava mangiando normalmente la sua
banana, ma il più grande doveva trovarci per forza qualcosa di porno.
Erano attratti come da una calamita. Gli occhi tornavano di continuo su quel
frutto bianco che s’infilava piano nella bocca di Styles,
che ne staccava un pezzo e lo masticava quasi fosse l’alimento più gustoso del
pianeta, per poi ingoiare e provocare il movimento del pomo d’adamo, e leccare le labbra con fare lascivo e allo stesso
tempo innocente. E poi si ricominciava. Altro frutto che entra nell’antro
caldo, altro morso, altro movimento di pomo d’adamo,
altra lingua che passa sulle labbra.
Louis si portò istintivamente l’indice sul labbro inferiore e se lo carezzò per
qualche istante, poi si morse il dito, trovando che non fosse affatto il caso
di esaltarsi tanto durante un’intervista. E se Styles
avesse fatto cadere un’altra volta la bottiglia, magari nel momento in cui
qualcosa cresceva tra le gambe di Louis, quest’ultimo l’avrebbe probabilmente
maledetto a vita.
“Loueh ha un problema, Loueh ha un problema…” cantilenò Zayn, e sicuramente s’era fatto di qualcosa. Louis lo
fulminò con lo sguardo, e a quel punto Harry si girò verso di lui mentre
masticava ancora banana, sorrise con gli occhi e tornò a guardare Payne, mentre Louis ringraziò che l’intervistatrice non
avesse sentito la cantilena di Zayn, e intanto lasciò
scivolare una mano tra le gambe, giusto perché proprio non poteva farne a meno.
E la mollò lì, la mano, senza alcuna intenzione di muoverla, a meno che non
dovesse scuoterla in aria.
No, doveva piantarla di muovere la mano in aria a mo di finocchio. Basta con le
frocerie, basta con i pensieri malsani, basta con le
banane. Gli facevano pure vomitare, le banane. Ma in bocca a Styles avevano il potere di mandargli in subbuglio gli
ormoni. E neanche si accorse di giocare con la cerniera dei pantaloni, finchè Harry non gli tirò una gomitata e lui fu costretto a
rendersi conto di essersi abbandonato a uno stato a metà tra il catatonico e il
perso nel mondo di Narnia. Quel mondo in cui cadono
banane dal cielo.
“Eh?”
“Sta chiedendo a te, Lou.” Disse Harry, e fece un cenno all’intervistatrice, che tenne gli occhi neri e giganti fissi sulla figura di Louis in attesa di una risposta.
“Scusa, puoi ripetere?” fece l’altro chiedendo scusa con un sorriso imbarazzato.
“E’ un po’ stanco, siamo in giro da tutto il giorno.” Lo giustificò immediatamente Liam, che tanto non aveva comunque afferrato il perché delle continue distrazioni di Louis.
“Lo capisco. Desideri un bicchiere d’acqua?”
“I bicchieri d’acqua alleviano la stanchezza?” chiese
silenziosamente Niall rivolto a Liam,
e quello lo fece smettere con una gomitata, ma poi si lasciò andare comunque a
un sorriso divertito.
Louis negò muovendo la mano in aria –maledetta mano finocchia-
e negò con la testa.
“Grazie lo stesso.”
La ragazza sorrise e ripetè la
domanda: “Una fan ti chiede se ti piacciono le banane.”
Louis fece una faccia incredibilmente stranita e stupita e strinse gli occhi
come a voler chiedere “Ma mi stai
prendendo per il culo?”, poi si disse che doveva smetterla di pensare a
gente che prendeva per il culo altra gente, e rispose imbarazzato.
“Cosa…No…No, no, certo che no, perché dovrebbero?”
Un po’ sorpresa dalla risposta, la ragazza si portò il
microfono alle labbra:
“Beh, è questione di gusti.” Disse accondiscendente, poi si rivolse all’intera
band, Zayn disse: “A me piacciono molto. Ne ho una
grossa e rigida che mostro sempre a tutti” e Harry disse: “A me piacciono più
piccole, che stiano bene in mano e che non diano troppo fastidio”, e Louis
pensava di avere le traveggole. Soprattutto quando vide Harry leccarsi le
cinque dita una per una dopo aver finito la banana. Probabilmente aveva
intenzione di far venire un colpo di cuore a qualche fan là fuori.
Ma anche Louis non stava più nei propri pantaloni adesso. E ringraziò
mentalmente il cielo quando la ragazza disse: “Adesso mandiamo in onda il
videoclip del vostro nuovo singolo, More than This, poi andiamo in pubblicità e torniamo in onda con i
ragazzi”. Sorrise a lungo alla telecamera, poi partirono le prime note della
canzone e si rilassò mollando il grosso microfono sul tavolo. “Una decina di
minuti di pausa”, disse mentre si alzava e si stiracchiava, sigaretta pronta
tra le dita. Anche nella mano di Zayn s’era
materializzata una sigaretta, mentre Louis si alzò a gambe serrate, facendo
attenzione a coprire il cavallo dei pantaloni con una mano.
“Io vado un attimo al bagno.”
“Anche io.” Fece Harry accanto a lui, e non riuscì a non sorridere in modo ambiguo.
“Anche io.” Si alzò Niall, a cui probabilmente era rimasta la brioche sullo stomaco. Harry gli posò una mano pesante sulla spalla e,
“No, tu no.” Disse, in un bisbiglio, per poi ripetere il ‘no’ con la testa e sorbirsi il labbruccio di un Niall particolarmente incontinente.
“Fate in fretta però, che me la sto facendo addosso.” Ribattè l’irlandese, le mani serrate in mezzo alle gambe.
“Sicuro, Niall.”
____
“Certo che prima sei stato piuttosto scortese con la ragazza. Dopotutto, ti ha solo chiesto se ti piacciono le collane.”
“Ha detto…ha detto…così?”
“Certo, che hai capito?”
Ed Harry tornò a fare su e giù col capo, Louis che si tappava la bocca con una mano per non lasciarsi andare a sospiri troppo rumorosi.
“Ti avevo… detto… di non… giocarci…”
“Con cosa?”
“Con… la banana…”
“A quale banana ti riferisci?”
“Hai capito…perfettamente…”
“E posso continuare a giocare con questa?”
“E’…l’ultima…volta…”
“Sicuro, Boobear.”
§
Momento banane D:
Ho solo visto gif di Harry che si gusta una banana e mi è andato di scriverla
XD
Nell’ultima parte ho voluto ricreare il dialogo che apre la fan fiction, e ho
abbondato di puntini, e abbiamo tutti capito perché Tomlinson
fa così tante pause.
E boh, la dedico al #THEGAYS,
*lancia fiorellini*
Mirokia