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Autore: _MoonShine_    23/05/2012    12 recensioni
Lui voleva solo l'anima di quell'umana, solo quella. Voleva tornare a casa vincitore.
Lui non voleva che accadesse tutto questo. E ora si ritrovava a volere lei, solo lei.
E lei voleva lui. Ma lui era come un inferno, lui era l'inferno.
E l'inferno non era mai stato così attraente.
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fine, Shade, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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♦ MALEDETTO BACIO ♦

Fine era rimasta a fissarlo sconcertata. Che? La sua.. anima?
Si risvegliò da quella specie di tranche in cui era entrata guardandolo come un’ebete. Ma era pazzo? Che diavolo voleva dire che voleva la sua anima? La stava prendendo in giro! Stupido ragazzo, non la conosceva nemmeno, come si permetteva!?
-Non prendermi in giro, idiota!- gli disse bruscamente guardandolo in malo modo.
Shade alzò un sopracciglio. Idiota? Lo stava insultando? Quell’umana gli aveva appena dato dello stupido. A un demone! Che coraggio. E poi credeva che la stesse prendendo in giro, che stupida. Lui le aveva detto la verità. Allora è vero che gli umani solo molto diffidenti, non credono a nulla. Beh forse era difficile credere a una storia come quella.
Fine lo superò arrabbiata. Quel tipo l’aveva fatta davvero irritare, e pensare che non lo conosceva neanche.
Camminava velocemente sbattendo furiosamente i piedi e mugugnando insulti incomprensibili.
Arrivò  all’angolo di una via, subito a destra c’era casa sua. Voltò l’angolo e sbiancò.
Quel ragazzo dalla chioma cobalto era appoggiato al muro affianco a casa sua con le braccia conserte che la aspettava tranquillo.
-È uno scherzo, vero?- pensò ad alta voce. Stava impazzendo! Come poteva quel ragazzo essere lì? Era dietro di lei, lo aveva appena seminato! E poi perché era davanti a casa SUA? Come lo sapeva?
-Sei lenta umana- sorrise beffardo il ragazzo.
No, non era lei quella che stava impazzendo! Qui l’unico pazzo era lui! Cos’era, uno stalker di quindicenni?
Lei lo fissava quasi inorridita. Era forse in pericolo?
-Che.. che diavolo sei? Uno stalker con dei super poteri?!- chiese spaventata lei puntandogli un dito contro.
Shade la guardò confuso. Uno stalker? E che cos’è?
-Non so nemmeno cosa sia- disse guardandola annoiato. Poi sul suo viso si dipinse un sorriso mozzafiato, un sorriso seducente, ingannatore e maligno.
-Che diavolo sei?- aveva detto. Ironia della sorte aveva usato una parola davvero appropriata: “diavolo”.
-Mi definirei un demone-
Fine lo guardò ora seriamente preoccupata. Quel ragazzo aveva dei seri problemi! Ma da dove arrivava, dal manicomio? Definirsi un demone, da pazzi!
-Certo- disse passandogli davanti e aprendo il cancelletto di casa sua.
Si sentì bloccare per un polso. Fine venne trascinata di nuovo in strada.
-Dove credi di andare?- le disse lui divertito. Questi umani erano così noiosi, questa però era divertente.
-In casa?- chiese lei sarcasticamente. Dove poteva andare sennò?
-Mi dispiace, ma non ho finito- disse lui rimettendosi appoggiato al muretto e portandola davanti a sé.
Fine cercò di dimenarsi, di correre in casa, ma lui la teneva per i fianchi. Non sembrava usasse molta forza, anzi non faceva nemmeno il minimo sforzo, ma lei non riusciva a muoversi. I loro corpi erano separati dalla distanza di cinque centimetri.
-Lasciami- disse mentre alzava la testa per guardarlo. Si bloccò vedendo vicino ai suoi due bellissimi occhi. Erano di un blu strano, non ne aveva mai visti di così belli. Erano profondi, due pozzi infiniti. Non li aveva notati prima.
Lui la guardava con un sorriso seduttore che avrebbe fatto cadere tutti ai suoi piedi.
-Sicura?- chiese con voce roca.
Fine lo fissava quasi incantata, prima non aveva notato quanto fosse bello quel ragazzo. Non riusciva a spiccicare parola, la gola le si era seccata.
Il demone si avvicinò al suo viso. Fine rimase immobile, in un misto tra lo spaventato e l’incantato.
-Sai la lussuria è uno dei più grandi peccati umani e uno dei più frequenti piaceri dei demoni- disse lui con voce seducente a pochi centimetri dalle sue labbra.
Fine a quella frase tornò in sé. Si allontanò di scatto riuscendo a liberarsi dalla presa di lui.
Umani, demoni.. Ma che stava dicendo? Possibile che credesse davvero a quello che diceva?
-Si può sapere che vuoi?- disse guardandolo seria ma lasciando intravedere la sua paura.
-Te l’ho detto. Voglio la tua anima- sorrise di nuovo lui staccandosi dal muro.
-T-tu sei pazzo- disse. Ora sì che aveva paura. Voleva scappare in casa, abbracciare sua madre e sentirsi dire che era tutto finito. Ma ci sarebbe riuscita?
Fece un veloce passo verso il cancelletto di casa sua, ma Shade le prese un braccio con strema velocità attirandola a sé  e unendo le loro labbra in un casto e inaspettato bacio.
Fine sgranò gli occhi. Che..? Che stava facendo?!
Shade si staccò subito guardandola soddisfatto e passandosi la lingua sulle labbra.
-Hai un buon sapore per essere un’umana- disse. Già, molti demoni definivano le donne umane uno spasso, un oggetto solo per la lussuria e il piacere che poi abbandonavano, tornando nel loro mondo. Altri le definivano esseri ripugnanti.
Lui aveva sempre pensato che le femmine dei demoni fossero le migliori, quelle con cui il piacere era assicurato. Invece dovette contraddirsi, quell’umana sembrava proprio adatta a lui. Ma sfortunatamente non poteva farci molto con lei. Quella ragazza era colei che aveva l’Anima Speciale che stava cercando, quindi doveva cercare di custodirla per bene fino alla morte di lei.
Ormai era sicuro che fosse Fine l’umana che cercava, aveva capito benissimo che la sua anima era diversa. Doveva solo trovare quel particolare che la rendeva Speciale.
Fine lo guardava paralizzata e inorridita. Lui l’aveva.. l’aveva.. quello era il suo primo bacio! Dato, anzi rubato da uno sconosciuto, da un pazzo!
Alzò la mano per tirargli uno schiaffo, ma Shade fu di nuovo più veloce fermandole entrambi i polsi con una sola mano. Con l’altra le prese il mento facendola voltare verso di lui.
-Lasciami, lasciami!- si dimenava Fine.
-Mi dispiace ragazzina, ma ormai siamo legati. Non posso più lasciarti andare- le disse con voce roca –Ora tu sei il mio giocattolino-
Fine lo guardò con le iridi cremisi completamente dilatate, le veniva da piangere. Che qualcuno la aiuti per favore!
Sentì un improvviso e leggero bruciore al petto. Come se del fuoco le stesse bruciando la pelle, cos’era?
-Lo senti?- sorrise lui.
Le lasciò i polsi permettendole di allontanarsi spaventata di qualche passo. Dopodiché Shade alzò il braccio mostrandole il dorso della mano. Su di esso c’era una specie di tatuaggio: una mezzaluna nera. Il marchio della loro unione, della sua vittoria.
Fine guardò il simbolo sulla mano del ragazzo stringendosi il petto che le bruciava coperto dalla camicia della divisa.
-È il mio marchio. Mi dispiace, ma ora appartieni a me- disse lui.
Fine si voltò dandogli le spalle e slacciandosi i primi bottoni della camicetta. Guardò sul suo petto sbiancando con orrore. Proprio nel mezzo, sopra il suo seno, c’era lo stesso simbolo, la stessa mezza luna nera. Ma che cosa..?
La ragazza tornò a guardarlo terrorizzata. Perché a lei? Cosa stava succedendo?
-Chi sei?- chiese spaventata.
 Shade sorrise.
-Il tuo demone, mi chiamo Shade-
Fine sgranò ancora di più gli occhi. Ancora con questo “demone”? Ma diceva sul serio?! I demoni non esistono, queste cose ci sono solo nei film horror!
-S-smettila.. chi sei?- ripeté iniziando a piangere. Era tutto un sogno, doveva essere per forza un sogno!
Shade la guardò serio. Stava piangendo? Gli umani piangevano quando volevano esprimere tristezza e paura. Lei aveva paura di lui?
Si avvicinò piano a lei senza aprire bocca. Fine a ogni passo di lui, indietreggiava.
-S-stammi lontano!- urlò lei correndo finalmente in casa.
Richiuse la porta dietro di sé chiudendola a chiave con tutti i giri possibili.
-Fine, tutto bene?- chiese sua madre vedendola impegnata a chiudere la porta disperatamente.
Fine si asciugò le lacrime velocemente, si voltò e le sorrise.
-Sì! E non aprire la porta, c’è un cane rabbioso fuori- si inventò per non far preoccupare la madre.
Elza rise e tornò in cucina.
Fine non voleva dirle nulla, non voleva farla preoccupare o metterla in pericolo per colpa di quel tizio là fuori.
Corse in camera sua. Si tolse la camicia rimanendo con solo il reggiseno. Si guardò allo specchio. Sul suo petto c’era quel simbolo nero.
Ma perché? Perché a lei? Non capiva niente!
Iniziò a piangere buttandosi sul letto.
La sera non scese a mangiare, disse a sua madre che non aveva fame, cosa molto strana.
Si mise un paio di pantaloncini corti gialli e una canottiera, in quel periodo faceva molto caldo.
Uscì sul balconcino della sua camera. Guardò bene che giù in strada non ci fosse nessuno, soprattutto quel tipo. Le aveva rovinato la vita.
-Se mi lasciassi spiegare, forse non avresti così paura- disse una voce alle sue spalle.
Si voltò di scatto portandosi le mani alla bocca, sopprimendo un urlo per non farsi sentire da sua madre.
Appoggiato al muro, vicino alla porta del balcone, c’era Shade. Come diavolo aveva fatto ad arrivare lì?
Fine indietreggiò.
-C-che vuoi?- perché non la lasciava in pace, che diavolo voleva? “La tua anima”, certo voleva quella. Ma perché? E poi andiamo, come poteva volere un’anima, è una cosa impossibile!
Lui appoggiò a terra la cartella di scuola di Fine. Lei doveva averla lasciata a terra prima di correre disperatamente in casa. Gliel’aveva riportata?
Fine arrivò alla ringhiera del balcone, era in trappola.
Shade le si avvicinò guardandola enigmaticamente. Doveva ammettere che era davvero bella, forme giuste al posto giusto. Sarebbe stata un bel passatempo per soddisfare i piaceri di un demone se solo non fosse già stata legata a lui.
Le passò un dito lungo il collo, provocando dei brividi di paura a Fine. Le percorse tutto il petto arrivando poco sopra il seno. Si fermò al marchio che segnava la sua proprietà. Grazie a quel bacio ora lei era sua, era legata a lui, la sua anima era legata a lui, che lei lo volesse o no.
Fine lo fissava con gli occhi sgranati, impaurita e ammaliata. Nonostante quel ragazzo fosse pericoloso e molto strano, non poteva fare a meno di pensare che fosse davvero bello.
Lui spostò lo sguardo dal suo petto al suo viso incontrando due grandi iridi cremisi. Che begli occhi che aveva quell’umana, rosso sangue.
-Tu hai un’Anima Speciale, diversa dalle altre. È per questo che ti ho legata a me- disse serio guardandola con un’espressione indecifrabile.
-Cosa?- chiese lei in sussurro, non capiva.
Lui si allontanò da lei dandole le spalle.
-È una lunga storia- disse facendo un salto. Un solo salto bastò per farlo arrivare sul tetto spiovente della casa della ragazza, che iniziava proprio sopra la sua porta del balcone.
-Sei sicura di volerla sentire?- disse poi sorridendo.









Buona sera :D
scusate il ritardo, ma non ho potuto proprio pubblicarlo prima..
0.0 sono scioccata.. mi sono stupita da sola: è la prima, PRIMISSIMA volta che nelle mie storie c'è un bacio al terzo capitolo!   0.0
Di solito vi faccio aspettare fino a quasi l'ultimo capitolo, e ora?
Ahaha beh, anche se non è stato un vero e proprio bacio con sentimento, ma tutto il contrario, è pur sempre un bacio, no? (Sì convinta -.-)
Beh spero vi sia piaciuto, un bacione enormissimo!

  
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