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Autore: Marty_Winchester    24/05/2012    4 recensioni
Seguito di "puro come il cristallo, duro come il diamante"
Una ragazza apparsa dal nulla, nessun ricordo, una famiglia e un eccezionale passato.
tornerà mai quella di prima? si ricorderà mai ogni cosa? Giungerà alla felicità?
leggete e lo scoprirete
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'As long as I'm around nothing bad happen to you '
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Ciao a tutti! Questo capitolo è un po’ speciale: la data del capitolo, la stessa di oggi, è anche quella del mio compleanno e di Jessica. Spero vi piaccia, grazie mille e un bacione a Vanessa, Natasha e Miriam! <3


Il giorno del proprio compleanno dovrebbe essere pieno di gioia e felicità, amore e speranza, ma per me non è mai stato così: una volta il braccio rotto, un’altra diagnosticano un tumore al mio migliore amico, quello dopo mia madre viene investita (non riportò gravi danni) mentre l’anno successivo iniziò il vero orrore: la mia famiglia uccisa da un demone.
L’unica cosa buona che è uscita fuori da tutto questo schifo è il mio amore per Dean, i nostri tre figli e aver conosciuto mio padre, Gabriele, e Castiel.
Questo è un periodo felice - a parte le mie visioni di lucifero- dovrei essere felice e serena, ma lo sarò di più a fine giornata.

«Sh-h!»
Sono sveglia da un leggero mormorio e dalla sensazione di essere osservata, impugno il coltello che tengo sotto al cuscino e apro gli occhi.

«Auguri mamy!»
Appena riconosco quattro occhi bellissimi, tolgo la mano dall’arma e stampo un leggero bacetto sulle guance di Ambra e Melissa; subito, però, mi accorgo che manca qualcuno e sono assalita dal panico.

«Grazie tesorucci miei, ma dove sono Danny e vostro padre?»
Mi metto seduta e le stringo in un forte abbraccio, il mio naso è invaso dal loro delizioso profumo, più buono di qualsiasi Chanel o Dior.

«Sono fuori, ma tu non puoi andarci»
Il tono da maestrina che usa Ambra mi fa sorridere e passare ogni brutta sensazione. Mi alzo dal letto, ma loro si parano davanti, decise a non farmi passare.

«Aspetta dieci minuti e poi raggiungi papà in giardino»
Mi ordina Melissa, cercando di usare un tono autoritario. Metto un finto broncio e mi siedo sul letto. Dopo pochi minuti è Melissa a parlare.

«Papà vuole che tu metta questi abiti»
Indica dei vestiti poggiati al lato del letto. Sempre più incuriosita dalla situazione, obbedisco senza parlare. Guardo più attentamente i vestiti che ho davanti, sono molto familiari; istintivamente guardo il muro, trovando la foto in cui indosso gli stessi vestiti: ci sono io e Dean, siamo in una stanza debolmente illuminata.
Corrugo la faccia e mi vesto. Melissa e Ambra mi prendono per mano e mi “scortano” in giardino.

«Ma che…»
Appena esco di casa rimango piacevolmente colpita: il giardino non è mai stato più bello. Davanti a me c’è un enorme tavolo, pieno di foto, fiori e vari oggetti, ma l’unica cosa che mi importa è lui: l’uomo più bello del mondo, con il cuore più dolce dell’universo e un paio di occhi capaci di scaldare l’intero globo per millenni.

«Dean»
Pronuncio il suo nome, solo questo basta a far nascere nel mio cuore mille emozioni.

«Jessica, amore»
Dean finisce di sistemare delle cose sul tavolo, insieme a nostro figlio, e poi mi viene incontro; il mio corpo reagisce come se fosse il primo incontro: una scarica elettrica mi passa in tutto il corpo. Dean si volta qualche secondo verso i gemelli, rivolgendosi a loro in tono dolce.

«Daniel grazie dell’aiuto, Ambra e Mely ottimo lavoro. Il nonno Gabb è venuto a trovarci, sapete che con il lavoro che fa è raro che possa venire a farci visita, quindi approfittate del tempo per stare con lui»

«Si!»
Velocemente tornano in casa, correndo come nei matti.

«Dean, non sanno niente della loro vera natura? Della mia? Di quella di Castiel o di Gabriele?»
Dean sospira e si passa una mano nei corti capelli.

«No, ho sempre sperato di farlo un giorno con te… ma oggi non pensiamoci, questo è il tuo giorno! Auguri amore»
Mi stringe al suo caldo corpo, baciandomi molto, molte volte.


***

Dopo una dozzina di minuti siamo ancora abbracciati, ogni tanto ci abbandoniamo a qualche bacio fugace, per poi tornare semplicemente l’uno accanto all’altra. Vorrei starei così per sempre, questo è l’unico paradiso che si possa definire tale, ma il mio stomaco comincia a brontolare.

«Oh! Sciocchina, perché non mi hai ricordato che devi fare colazione?»
Sto per dire: “No, non ti alzare dal divano a dondolo”, ma lui è già corso al tavolo e mi sta tagliando una fetta di torta.

«Ecco»
Mi porge un piattino con la torta e sopra ad essa una candelina accesa.

«Grazie Dean sei fantastico, ti amo davvero molto»
Il mio fidanzato torna a sedersi vicino a me e inizia a baciarmi un orecchio: una, due… ventiquattro volte precise.

«Per così poco, ancora non ho fatto nulla» Lentamente si sposta dall’orecchio alle labbra, per poi sottrarsi al contatto «Jessy ormai è impossibile sapere la tua età, sei stata in luoghi dove il tempo passava diversamente, quindi io opto per ventiquattro»

«Mi sembra perfetto, ma non mi interessa. L’unica cosa di cui mi importa sei tu, oltre ovviamente ai nostri figli»
Gli metto sul naso un po’ di panna e iniziamo a ridere.
Spengo la candelina, senza esprimere alcun desiderio: l’ultima volta mi si è ritorto contro. Finisco la torta e sto per alzarmi a buttare il piatto, ma Dean scatta in piedi e lo fa al mio posto.

«Potevo farlo io»

«Non devi avvicinarti al tavolo, ci tengo a mostrarti quelli oggetti in un certo ordine»
Mi sfugge una risata nel riconoscere il tono da maestrina usato da Ambra.

«Perché ridi?»

«Niente, niente»
Dean si risiede accanto a me, mi prende le mani e mi fissa negli occhi.

«Riconosci gli abiti che indossi?»
Abbasso un attimo lo sguardo sul mio corpo, per poi tornare velocemente a guardarlo.

«In camera nostra c’è una foto, indosso proprio questa maglietta blu e questi Jeans»

«Era quello che indossavi il primo giorno che ci siamo incontrati, eravamo in quella casa abbandonata»
Strabuzzo gli occhi e guardo ancora i miei abiti.

«Perché volevi che lo indossassi?»
Dean appoggia la schiena contro il cuscino, senza smettere di guardarmi dolcemente.

«Chi ti conosce sa quanto il non sapere sia doloroso per te. In passato hai preferito sapere, nonostante molti di avessero raccomandato di non farlo. Una volta mi hai detto: “Accetto il dolore, lo sconforto, i rimpianti, ma non tollero le bugie o il non sapere”»
Annuisco, mi riconosco perfettamente in quello che ha detto.

«Quindi Jess, con l’aiuto di tuo padre, sono riuscito a mettere insieme degli oggetti importanti, significativi del tuo passato. Curiosa?»

«Certo!»

«I vestiti che indossi rappresentano l’inizio del nostro rapporto, il secondo oggetto è una collana d’oro, quando te l’ho vista indosso, inconsciamente almeno, ho capito di amarti»
Si avvicina al tavolo, afferra una catenina d’oro con un cuore e torna vicino a me.

«Vorrei indossarla»
Mi bacia, mi accarezza una guancia, dopo di che mi aiuta a metterla al collo.

***

«Manca solo un oggetto, questo è il più speciale! Adesso ti lego questo intorno agli occhi… ecco così. Seguimi»
Mi prende per mano e mi accompagna chissà dove, ma a giudicare dal profumo di fiori non stiamo uscendo dal giardino.

«Ecco, adesso aspetta e non toglierti la benda. Jessica mi raccomando, so quanto tu sia curiosa…»
Annuisco e combatto contro la tentazione di sbirciare.
 Dopo pochi minuti sento rumore di passi in avvicinamento.

«Dean, sei tu?»

«Si, adesso non parlare»
Lo sento sempre più vicino, mi prende la mano sinistra e mi autorizza a togliermi la benda (con una mano sola ho bisogno di qualche secondo in più). Quando ho gli occhi liberi lo posso vedere inginocchiato davanti a me, in mano tiene una scatoletta.

«Jessica, sei la persona più bella che abbia mai conosciuto. I tuoi occhi così meravigliosi trasmettono calore, sicurezza e tanto affetto; hai un cuore puro e nonostante tutti gli sbagli e tutte le sofferenze sei sempre rimasta te stessa. Ti amo, nonostante tutto e per sempre» Apre la scatola e l’anello che contiene brilla alla luce del sole «Ho chiesto il permesso a Gabriele e lui ha acconsentito alle nozze, Jessica vuoi diventare mia moglie?»
 Sto per piangere dalla commozione, ma cerco di trattenermi.

«In fondo lo sono già, si tratterebbe solo di ufficializzarlo… si certo che voglio sposarti!»
Mi infila l’annello*, davvero meraviglioso, poi si alza e mi bacia.

 
 
ecco l’anello:
* http://www.google.it/imgres?start=54&num=10&hl=it&client=firefox-a&rls=org.mozilla%3Ait%3Aofficial&channel=np&biw=1920&bih=972&addh=36&tbm=isch&tbnid=rFLVb5cLhNlr7M%3A&imgrefurl=http%3A%2F%2Fwww.alfemminile.com%2Fmag%2Flusso%2Fd5910%2Fc130230.html&docid=1k8qS-SYXcpEVM&imgurl=http%3A%2F%2Fimworld.aufeminin.com%2Fdossiers%2FD20090128%2F7-Recarlo-classici-154934_L.jpg&w=400&h=257&ei=kNu7T9qHOqaC4gSWhcDPCQ&zoom=1&iact=hc&vpx=173&vpy=679&dur=516&hovh=180&hovw=280&tx=162&ty=105&sig=100044395028789766887&page=2&tbnh=144&tbnw=186&ndsp=56&ved=1t%3A429%2Cr%3A9%2Cs%3A54%2Ci%3A88

**angolo dell’autrice**
che ne pensate di questo capitolo? Finalmente ha fatto la grande proposta ;) Non è stato dolcissimo? :3
alla prossima, grazie a tutti voi che recensite e leggete sempre ^^

   
 
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