Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: FallingInLove    24/05/2012    2 recensioni
Due città, due regioni, tre amiche speciali, un cuore duramente provato, una scelta da prendere.
In tutto questo quel bacio sembrava solo un gioco, una cosa insignificante.. o almeno, così pensava Lally. Perché Dann ce la metterà tutta per farsi spazio, per farle capire quanto quei 400 Km siano una sciocchezza paragonati a ciò che prova per lei: sarà il suo migliore amico, soffrendo in silenzio, perché questo è ciò di cui lei ha bisogno.
Ma quella scelta, quella dannata scelta! Forse sbagliando, forse illudendosi, Lally troverà il coraggio di decidere la meta finale del suo continuo viaggiare (avanti e indietro, avanti e indietro..). Ma scegliendo, dovrà necessariamente rinunciare a qualcosa.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Never Too Far Away'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


CAPITOLO 4. Andare, partire, tornare


I genitori sanno essere davvero soffocanti, pensai mentre finalmente arrivavo in camera mia dopo il lungo viaggio e l'ancora più lunga accoglienza di mia madre.
Porca miseria non ci vedevamo da una settimana, cos'erano tutte queste domande su come stavo, cosa facevo e come me la cavavo?
-Ti vedo stanca -si era giustificata mia madre -e tesa
-Penso sia normale l'anno della maturità, no? -avevo risposto, anche se in realtà ero agitatissima innanzitutto per la patente, e anche perché.. perché dovevo ridare un certo mantello a qualcuno, e non avevo ancora capito che tipo di rapporto avessi con questo qualcuno: corrispondenza telefonica? O doveva essere più come due che si incontrano di nuovo dopo aver limonato per gioco la sera prima?
Accidenti, dovevo rilassarmi: non era la prima volta che lo RI-vedevo.. però sarebbe stata la prima volta senza costume.
Sotto una maschera è diverso: puoi giocare ad interpretare il tuo personaggio, puoi fingere di essere chi vuoi, assumere gli atteggiamenti che più ti piacciono.. per una notte. Ma sotto quella maschera, quella che al mattino poi ti devi togliere, c'è la realtà, quella in cui ci si ritrova sempre e comunque, per quanto a carnevale si possa giocare; e chissà, alle volte può anche essere migliore della maschera, può essere sorprendente.. Ma io non avevo niente di interessante sotto la maschera, anzi: ero una ragazza normalissima, non di certo simile alla ballerina-squillo che avevo interpretato quell'anno.
Bene, quando Dann lo capirà, e non ci metterà molto, mi lascerà in pace: gli darò il mantello e sarà tutto finito.
Questo pensiero mi rianimò e afferrai il cellulare dalla tasca componendo il suo numero; mentre ascoltavo il classico “tu-tuuuu..”, realizzai che era la prima volta che lo chiamavo io
-Hey -rispose, allegro
-Dann -cominciai -chiamo per il riscatto
-Allora sei arrivata -dedusse
-Sì, da poco, e ho il tuo mantello
-Sono pronto a riscattarlo -fece -Dove abiti?
-Come? -chiesi, presa alla sprovvista da quella domanda
-Non ti ricordi? -domandò -avevo detto che ti avrei fatto guidare la mia moto
Ah, giusto, quella telefonata sull'autobus, mentre ero rimbambita dal sonno e da Dante
-Non importa, non preoccuparti.. -cercai di dissuaderlo, incerta
-Non hai un esame da superare?
Sospirai, sentendo l'ansia crescere -Sì, stasera alle 7
-Perfetto, abbiamo tutto il tempo
-Tutto il tempo per cosa? -non riuscivo a capire
-Ti passo a prendere e ti faccio un po' di scuola guida
L'idea mi allettava: era da un po' che non guidavo un due ruote, e fare l'esame così a freddo non sarebbe stata una bella cosa; ma c'era un piccolo problema..
-E se ti sfascio la moto?
Lo sentii ridere -Mi fido di Robe' che ti ha fatto guidare fin ora
-Conosci Robe'?
-Tutti conoscono Robe' da queste parti -rispose -l'ho presa con lui la patente
A questo punto decisi di accettare -Ok -feci, e gli diedi la via; pensavo di dovergli dare altre indicazioni, ma la conosceva già.
-A tra poco -mi salutò
D'accordo... ma era ancora presto, cosa avremmo fatto fino alle 7?
Decisi che l'improvvisazione sarebbe andata più che bene, e mi stesi sul letto cercando invano di riposarmi: ero troppo agitata e mi chiesi se sarei riuscita a tenere il manubrio senza farlo tremare, con tutta l'ansia che avevo.
In macchina avevo ascoltato CD rilassanti, e il viaggio era trascorso tranquillamente, ma in autostrada è diverso: l'autostrada è dritta, senza semafori, senza pedoni.. Dopo un po' che ripassavo mentalmente il codice stradale, sentii il campanello di casa.
-E' per me -annunciai a voce alta, alzandomi.
Ok, relax mi dissi facendo un bel respiro.
Presi giacca e mantello, mi assicurai che i miei fossero lontani dall'ingresso e andai ad aprire
-Ciao -fece Dann con un sorriso, e invidiai la sua espressione rilassata
-Ciao -risposi cercando di assumere lo stesso tono e richiudendo la porta -Ecco l'ostaggio -aggiunsi poi porgendogli il mantello
Lui lo prese e finse di esaminarlo -E' in perfette condizioni
Sollevai un sopracciglio -Perché cosa ti aspettavi?
-Ora devi riscuotere -e si girò indicandomi una moto nera che mi fece quasi venire la bava alla bocca
-Tu... No. -feci scuotendo la testa e indicando quel gioiellino -Non posso guidare quella moto
-E perché?
-Perché è qualcosa di divino -spiegai con occhi luccicanti- se solo la struscio, se..
-Dai, non succederà niente! -mi interruppe -Ti ho portato un casco -aggiunse porgendomelo
-Oh -feci stupita -Come facevi a sapere che non lo avevo? -e realizzai di non aver affatto pensato a come avremmo fatto in due con un casco solo
Dann scrollò le spalle -Hai detto che non avevi il mezzo, ho pensato che non avessi neanche il casco
Sospirai, ancora indecisa.
-Hai già mangiato? -mi chiese allora Dann
-In effetti no -risposi portandomi una mano allo stomaco vuoto
-Allora prima ti porto in un posto, e poi però, dopo mezzo chilo di spaghetti, non avrai più scuse
A pranzo insieme? Io e lui??
-Dann..
-E' solo un piatto di pasta -mi interruppe con calma, sapendo bene dove volessi arrivare. E forse avrei dovuto piantarla: sapeva quali erano i miei limiti, almeno fino ad allora li aveva sempre rispettati.. perché preoccuparsi?
-..Ok -risposi infine, e lui mi porse di nuovo il casco che stavolta presi.
Mi ressi alle maniglie, facendo attenzione a non andargli addosso quando frenava; aveva un guida fluida e sicura che mi faceva stare tranquilla.
Stavamo andando verso la stazione; conoscevo il ristorante dove si fermò, si chiamava La Tortuga, ma non ci ero mai stata.
-Conosco il cuoco -mi informò -è eccezionale
-E che cosa mi consigli di prendere? -chiesi mentre ci sedevamo a un tavolo
-Scoglio -rispose senza neanche aprire il menù
Mi fidai, e feci bene perché quella pasta era talmente buona che mi sarei mangiata anche il piatto; Dann mi prese in giro per la mia voracità e io allora lo informai della macchia d'olio che aveva proprio sul colletto della maglia.
-Stavo pensando a una cosa -feci, quando le risate si furono esaurite -durante le nostre telefonate di questa settimana ti ho parlato tanto di Roma, di quante volte sono stata al Colosseo, di com'è bello passeggiare sul lungo Tevere con Lisa e Kath.. tu però non mi hai raccontato molto.
Lui scrollò le spalle -Viareggio la conosci bene
-Che c'entra? -domandai, sporgendomi leggermente in avanti sul tavolo e decisa a farmi dare delle risposte da Mr. Mistero -Io ti ho raccontato di come sono le mie giornate a Roma, ma tu di te mi hai detto poco e niente
-Bene -allargò le braccia -Che vuoi sapere?
-Qualcosa, in generale
-A caso?
-Anche
Scrollò un'altra volta le spalle e questo suo tenersi sulle sue fece aumentare ancora di più la mia curiosità -Vado spesso a fare surf dopo l'Università -rispose dopo qualche istante con noncuranza, come se fosse la prima cosa che gli fosse venuta in mente
-Sul serio? -domandai in ammirazione ..per lo sport, non per lui: io adoravo il surf!
Dann rise della mia espressione -Non ti dovresti stupire, qui è una cosa normale, lo facciamo tutti
-Quindi lo fai anche adesso, d'inverno
Annuì -Soprattutto d'inverno: non c'è il rischio di andare addosso a qualche bagnante e il mare è quasi sempre mosso.
Avrei voluto chiedergli da quanto lo facesse, ma fui interrotta dall'arrivo di qualcuno che conosceva
-Dann! -esclamò un omone a mo' di saluto, avvicinandosi; dal classico cappello, dedussi che doveva essere il cuoco
-Hey, Greg -lo salutò Dann
-Come mai da queste parti? -chiese Greg tutto allegro
-Volevo far assaggiare a Lally la tua cucina -rispose indicandomi
-Ciao, Lally
-Piacere -feci prontamente porgendo la mano -Complimenti, lo scoglio è favoloso
-Allora spero che tornerai presto -rispose lui, contento; poi si rivolse a Dann -Da quando lavorate là non vi si vede più tanto spesso da queste parti
Dann lavorava oltre a studiare all'Università? ..Adesso capite cosa intendo dire quando dico che di lui sapevo veramente poco?
-Lo so -rispose Dann -Prometto che dirò anche agli altri di venire più spesso
-Ti prendo in parola, eh -rispose -Due caffè e il conto? -chiese poi notando i nostri piatti vuoti
Dann insistette per pagare tutto, ma io mi opposi e alla fine riuscii a pagare metà del pranzo; quando uscimmo, ovviamente, ne volevo sapere di più
-Dov'è che lavori? -gli chiesi mentre tornavamo verso la moto.
Il suo sorrisetto divertito mi incuriosì ancora di più -Non indovineresti mai
Aggrottai le sopracciglia -Dammi un indizio, Mr. Mistero
-Da Principe Focoso a Mr. Mistero? -domandò sempre sorridendo
Io però mi bloccai: era la prima allusione che saltava fuori riguardo quella sera. Non volevo parlarne, non volevo che il costume della ballerina-squillo attecchisse troppo alla mia pelle.. la pelle che il Principe Focoso era riuscito a marchiare a fuoco, ma solo per quella notte.
-Scusa -fece accorgendosi del mio malumore; poi, vidi che mi porgeva di nuovo il casco -Guidi tu -aggiunse, più rilassato e mi accorsi che eravamo arrivati a dove aveva lasciato la moto
-Come?
-La vuoi fare un po' di pratica o no?
-Sì, ma..
-E allora infilatelo, dai -mi esortò, sventolandomelo sotto il naso.
Ma sì, commentai dentro di me: avevo l'occasione di guidare quella splendida motocicletta, non valeva la pena sprecarla. Così mi allacciai il casco con determinazione, ricevendo uno sguardo soddisfatto da Dann.
Quando fummo in sella tutti e due, diedi gas, e le fusa del motore furono qualcosa di sublime per le mie orecchie; Dann mi dava indicazioni ed io, attenta a rispettare il Codice, le seguivo.
-Dove stiamo andando di preciso? -chiesi dopo un po' che risalivamo per il lungo mare
-Volevi degli indizi, te li sto dando -rispose
-Quindi stiamo andando dove lavori?
-Sì.. accosta qua -aggiunse poi e, colta alla sprovvista svoltai bruscamente
-Ti mancava l'ultima freccia, ma per il resto non hai nulla da temere -mi diede allegramente il resoconto della guida.
-Davvero? Quindi tu mi promuoveresti? -domandai slacciandomi il casco
-Certo -rispose
Non mi fidavo e scandagliai a fondo il suo sguardo; lui non si oppose, né accennò a distogliere gli occhi dai miei. Non stava mentendo, era palese; sorrisi e guardai verso la passeggiata
-Allora: qual è di questi? -domandai osservando i negozi
-La strada -rispose
O avevo sentito male o era un barbone travestito da studente universitario
-Cosa?
Dann rise della mia espressione stupita, poi cominciò a spiegarmi -Lo vedi quel negozio di sport?
-Sì, lo Step Up -risposi, ancora all'oscuro di dove volesse arrivare
-Ci ha assunti, a patto che usiamo le loro scarpe per pubblicizzarle
-Ci ha? -chiesi -chi sono gli altri? E comunque non ho ancora capito -riflettei -fate i commessi con le loro scarpe firmate e immacolate per strada, così gliele sporcate?
Dann sghignazzò -Lo sapevo che non avresti indovinato
-E' arrivata l'intelligenza fatta persona -replicai, stizzita
-Ora ti faccio vedere -fece allora levando le chiavi dal motore
Non riuscii a decifrare niente dalla sua espressione misteriosa così, quando entrammo nel negozio, ancora non avevo la più pallida idea di cosa aspettarmi.
Appena varcammo la soglia vidi un ragazzo che stava sistemando degli articoli su uno scaffale: era alto, magro e i suoi capelli biondi mi davano l'impressione di averlo già visto.
-Sempre indaffarato -lo canzonò allegramente Dann mentre ci avvicinavamo
-Hey è arrivato l'ingegnere -replicò il ragazzo, accogliendo l'amico con lo stesso tono dopo avermi lanciato un'occhiata interrogativa
E finalmente capii dove lo avevo già visto -Sei la Sanguisuga Sexy! -realizzai, troppo in fretta per bloccare la lingua; il ragazzo sollevò entrambe le sopracciglia senza riuscire a trattenere un sorrisetto stupito
-Sanguisuga Sexy e Principe Focoso -commentò Dann divertito -Ci sai fare con i soprannomi- gli risposi con un'occhiataccia
Comunque il vampiro parve riconoscermi -Tu sei la ballerina amica della bambina
-Oh, almeno tu lo hai capito il suo costume -commentai ripensando al grembiule di Lisa
-Si vedeva dal fiocco rosa che non era un'infermiera -confermò lui compiaciuto
Feci uno sforzo per ricordarmi il suo nome, che Lisa mi aveva accennato e finalmente mi venne in mente: si chiamava Andrea!
-Be', felice di rivederti -fece lui, amichevole -anche se con questi insulsi abiti quotidiani sembriamo tutti così noiosi..
Risi della sua espressione afflitta
-Andrea vive per il carnevale -mi spiegò Dann
-E fa bene! -risposi, e Andrea sollevò il pollice nella mia direzione -Comunque.. lavorate qui? -chiesi poi rivolta di nuovo a Dann
-Più o meno -rispose -Andrea lo fa a.. tempo pieno
-Sì -confermò lui -io sono anche commesso
-Ma allora tu che fai? -domandai a Dann, sempre più confusa
I due si lanciarono un'occhiata e sogghignarono sotto i baffi
-Ti va una dimostrazione? -mi chiese Dann
Non potevo immaginare che rispondendo di sì, circa due minuti e uno stereo dopo mi sarei ritrovata in mezzo alla passeggiata a guardarli contorcersi a ritmo di musica: break dance, ecco cosa facevano.
A parte il fatto che quel tipo di danza l'avevo sempre adorata, Dann e Andrea ci sapevano fare davvero: li ammirai per tutto il tempo dell'esibizione, assieme ad una piccola folla che si era radunata attorno a loro e che ogni tanto si scioglieva in qualche applauso.
Fra un passo e un altro, talvolta Dann mi guardava, come a voler constatare se mi stesse piacendo; quasi alla fine della musica, mentre Andrea era impegnato a girare sulla sua stessa testa, venne verso di me e mi prese per mano, cercando poi di trascinarmi in mezzo all'esibizione.
-No, Dann! -tentai di bloccarlo, imbarazzata -Sei impazzito?
-Vieni, dai -mi spronò -Non preoccuparti, non dovrai nemmeno fare mezzo salto -mi assicurò
Decisi di lasciarmi trascinare, chiedendomi cosa diavolo ci facessi in mezzo allo spettacolo di due breakers.
Dann cominciò a farmi fare dei passi tipici del valzer, una mano nella mia, l'altra appoggiata sulla mia schiena.. proprio come la sera che ci eravamo incontrati la prima volta. E, come quella sera, caddi naufraga nel mare dei suoi occhi, che rimanevano concentrati nei miei, incuranti dello spettacolo che probabilmente avrebbe dovuto portare a termine.
Risalii faticosamente verso la mia mente, deglutendo e ritrovandomi a stringere leggermente la sua spalla per il nervosismo
-Che c'è? -mi chiese, essendosi accorto del mio stato d'animo
-Non capisco cosa c'entri questo con Eminem -rivelai solo parte della verità, alludendo al sottofondo musicale del loro stereo.
-Aspetta, ci stiamo solo scaldando -fece voltandosi leggermente verso l'amico, che ancora piroettava a testa in giù -Non vorrai rubare la scena ad Andrea
-Non mi permetterei mai -risposi ricevendo un ghigno di riposta
-Ci siamo quasi -fece poi lui -Pronta?
-Per cosa? -chiesi, scorgendo Andrea che si rialzava fra gli applausi e gli “ooooh” generali; neanche un secondo dopo, Dann mi aveva sollevata, tenendomi saldamente per la vita; non ebbi il tempo di rendermi conto di essere in aria che mi rimise giù, con sveltezza ma anche agilità e delicatezza, per poi farmi fare una giravolta. A un tratto mi spinse leggermente e temetti di cadere, quando poi mi resi conto che era semplicemente un casché e che ero fra le sue braccia nello stesso istante in cui la canzone nello stero finì.
Il pubblico gradì e Dann mi rimise in piedi senza curarsi dei loro applausi, ma continuando a guardarmi con un sorriso sincero.
Non aveva solo dei begli occhi.. il suo sguardo.. così limpido, così trasparente e allo stesso tempo così profondo. Uno sguardo che parla.
Quando mi resi conto di avere ancora le mani sulle sue spalle, mi affrettai a fare un passo indietro -Tu.. avevi detto che non avrei dovuto neanche saltare -gli rammentai confusa, torturandomi nervosamente una ciocca di capelli
Rispose con una risata -Infatti non hai saltato, ti ho sollevata io -precisò
-Quindi è questo che fai -dedussi -balli con le loro scarpe per pubblicizzare il negozio
-Esatto -rispose divertito
-Dann?
Una voce estranea mi ricordò che eravamo nel bel mezzo della via; la folla ormai si era dispersa, e Andrea stava riportando dentro lo stereo.. e poi era arrivata questa ragazza: bionda, occhi scuri, almeno una quarta di reggiseno e profumo spruzzato oltremisura.
No, decisamente non stava cercando me.
-Juile, come mai da queste parti? -le chiese Dann, e il suo sorriso non sembrò così sincero come quello che aveva riservato a me poco fa
-Io vado a parlare con il tuo amico vampiro -decisi di uscire di scena
-No, aspetta Lally.. -sì certo, se fossi stata una masochista desiderosa di farsi torturare da una bionda gelosa avrei aspettato: Julie mi aveva lanciato uno sguardo alquanto seccato, non appena avevo aperto bocca, figuriamoci se fossi rimasta.
Li lasciai lì, e trovai Andrea sulla soglia del negozio.
-Siete davvero forti -mi complimentai
-Grazie -fece lui compiaciuto -ormai è tanto che lo facciamo
-Come è andata con le mance?
Lui fece una smorfia -Siamo quasi al confine con i liguri: sono tutti tirchi da queste parti! -risi divertita, quel ragazzo mi stava veramente simpatico -Peccato che tu non abbia visto tutta la crew al completo -aggiunse
-Quanti siete? -volli sapere allora, incuriosita
-Cinque -rispose con fierezza -Quando io e Dann ci siamo conosciuti lui ballava con un altro ragazzo e così mi sono unito a loro; poi siamo rimasti noi due e gli altri tre li abbiamo raccattati strada facendo -spiegò, guardando verso la passeggiata
-Ma avete sempre lavorato qui? -Non li avevo mai visti lì davanti.. e uno spettacolo del genere non passa certo inosservato!
-No, prima ballavamo un po' qua un po' là, per conto nostro; non si guadagnava molto con le mance volontarie -spiegò -Poi io ho lasciato l'Università e mi sono trovato questo lavoro -indicò lo Step Up -E' stato Dann a farsi venire l'idea di parlare col mio capo e proporgli quest'idea del ballo; all'inizio era molto scettico, poi però abbiamo deciso di fargli vedere dei video delle nostre performaces, con la gente che applaudiva e tutto il resto.. così alla fine ha accettato. Certo, abbiamo i loro orari e i loro tempi, ma almeno ci pagano bene e se ogni tanto abbiamo voglia di improvvisare, come adesso, possiamo farlo tranquillamente.
-Però -commentai girandomi a lanciare a Dann uno sguardo di approvazione; stava ancora parlando con la bionda, la quale gli lanciava grandi sorrisi.
-Dovresti vederci un giorno -mi propose Andrea
-Mi piacerebbe -risposi tornando a guardarlo -ma oggi riparto: vivo a Roma
-Sì, me lo ha detto Dann.. ma tornerai prima o poi, no?
In quel momento, Dann e Julie si salutarono e lui tornò verso di noi
Io e Andrea ci scambiammo uno sguardo; quando si dice telepatia..
Appena Dann fu davanti a noi, ci mettemmo uno di fronte all'altro prendendoci per mano
-Julie quanto mi sei mancata! -esclamò Andrea
-Anche tu, Dann, davvero troppo! -feci eco, con lo stesso tono melodrammatico
-Non ci lasceremo mai più!
-Per sempre insieme!
Dann seguì la scena con sguardo allucinato, poi si riscosse -Ok, ok, adesso basta -fece frapponendosi tra noi che ridevamo come matti
-La scena più o meno era quella -ci giustificai -magari un po' esagerata, ma era così
-Io non ho detto “per sempre” -ribatté Dann
-Infatti lei interpretava Julie -mi difese Andrea
-Appunto! Grazie -feci
-Prego -rispose Andrea
-Va bene, basta voi due -sentenziò Dann spingendomi fuori -Andrea, ci vediamo
-Come, me la porti via così? Le avevo appena promesso che non ci saremmo lasciati mai più!
Questo mi fece scompisciare dalle risate mentre Dann scuoteva la testa alzando gli occhi al cielo
-Ciao Andrea -lo salutai mentre ci allontanavamo -è simpatico il tuo amico -commentai poi, ancora sorridendo
-Già -rispose, senza celare minimamente il sarcasmo
-Ha detto che siete cinque
-Sì, ma gli altri oggi non lavorano -rispose -Samuel e Leo hanno lezione a quest'ora all'Università, mentre Ray sarà a suonare da qualche parte
Stavamo camminando verso il molo di Viareggio, senza accennare a tornare alla moto: ne fui contenta perché un po' di relax prima dell'esame mi ci voleva proprio.
-Quindi tu studi, fai surf e balli in una crew -riassunsi
-Invece tu non mi hai ancora detto perché vivi a Roma
Trattenni uno sbuffo irritato udendo quella domanda: quanto non sopportavo la gente che non ascoltava!
-Sì che te l'ho detto.. -risposi mantenendo la calma e ripensando a quando glielo avevo spiegato, qualche sera prima; comunque, non riuscii ad aggiungere altro
-Lavoro di tuo padre, sì, me lo hai detto -mi interruppe, smontando la mia seccatura; assunse un'espressione divertita -Sei bravissima a riassumere la tua vita e quella degli altri in cinque parole -commentò -ma quello che volevo sapere è perché poi non ti sei trasferita di nuovo qua, quando i tuoi l'hanno fatto. Voglio dire, si vede da come cammini che ami Viareggio come pochi altri
-Da come cammino? -ripetei senza capire
-Sì -rispose indicando col mento la cima del molo, dove il sole si stava lentamente immergendo nel mare -Ti senti a casa, sei a tuo agio e si vede -aggiunse con semplicità, il blu dei suoi occhi impreziosito da un riflesso arancio intenso dovuto ai colori del crepuscolo.
Era vero, mi sentivo a casa mia in quelle strade, in quel mare, in quella città, ma era strano che Dann se ne fosse accorto come se ce l'avessi avuto stampato in fronte
Fece un sorriso -Arriviamo in cima?
-Certo!
Chiacchierammo d'altro per tutta la passeggiata ma, una volta arrivati in cima e seduti sugli scogli, Dann tirò di nuovo fuori l'argomento -Sei molto legata a Kath e Lisa, vero?
-Certo, sono le mie migliori amiche
-E sono anche il motivo per cui vivi ancora a Roma
-Tombola -confermai. Dann seguì il mio sguardo, che era posato sulla scritta che c'era ormai da tempo su quel molo: “Viareggio in te son nato, in te spero morire” (FOTO)
-Secondo te chi l'ha scritta? -gli chiesi visto che anche lui la stava guardando
Dopo un po' che Dann non rispondeva, mi voltai verso di lui, e mi sorpresi di trovarlo incupito -Che succede?
Questa mia domanda sembrò come riscuoterlo dai propri pensieri e tornò a guardarmi -Niente, ero sovrappensiero
Tirai a indovinare -Julie?
-Cosa? ..no!
Risi -Nega pure, ma ho visto tutti quei sorrisi!
Dann sbuffò, e si spostò su un altro scoglio dando le spalle alla scritta -Stavamo solo chiacchierando, tutto qui.
-Ha delle belle tette -commentai, ancora una volta senza riuscire a frenare la lingua (ed era già la seconda volta quel giorno!), un po' invidiosa
Dann storse il naso, per niente stranito dalla mia uscita -Troppo grosse
-Cosa? -quasi non credevo alle mie orecchie, era il primo uomo a cui sentivo dire una cosa simile -Io pagherei perché madre natura me ne avesse fatto un paio simile!
-Le tue vanno benissimo -rispose
-Davvero? -Domandai stupita tastando la mia seconda
-Sì, sono giuste
-Il mio ex diceva sempre che le avevo piccole
-Allora era un idiota -sentenziò Dann, la faccia di chi ha appena sentito un'assurdità -primo perché non si dice una cosa del genere a una ragazza, soprattutto se è la tua, e secondo perché non è vero: stai benissimo.
Queste parole mi fecero un bell'effetto: aveva insultato Lorenzo e.. be', e mi aveva fatto un complimento
-Grazie -risposi allora
-Prego -fece con un sorriso
-Mi piace -me ne uscii d'un tratto, gongolante
-Che cosa?
-Questo -risposi, cercando di fargli capire -Stiamo qui seduti a parlare di Viareggio, di Julie e delle mie tette in tutta tranquillità, nonostante quello che è successo al rione. Siamo due persone adulte, e mi piace questo fatto che riusciamo a parlare, perché mi piace parlare con te -me ne accorsi in quel momento: per tutto il tempo che ero stata con lui, ero stata bene, a dispetto dell'ansia che avevo provato prima di vederlo
Dann fece una mezza risata, assecondando con affetto la mia follia -E allora continuiamo a parlare
-Sì -accettai di buon grado
-I romani? -mi chiese allora
-Come? -domandai guardandolo storto
Lui rispose scrollando le spalle -Tu mi chiedi di Julie, io ti chiedo dei romani
Be', in fondo eravamo due adulti, lo avevo appena detto, e in più stavamo diventando amici, quindi perché non parlargli di Jo?
Gli raccontai di come mi aveva chiesto di uscire la prima volta venendo a casa mia e anche le due volte successive, tutte nel corso della stessa settimana
-E ti interessa? -mi chiese
-Non lo so -risposi in tutta sincerità -A te interessa Julie?
-Tette a parte? -domandò
-Tette a parte -risposi divertita
-Non lo so -copiò la mia risposta, poi si alzò -credo che tu fra poco abbia un esame -constatò controllando l'orologio e mandandomi nel panico
-Porco cazzo, me ne ero quasi dimenticata! -esclamai con molta finezza balzando in piedi -Quanto manca? Facciamo in tempo? Cavolo, sbaglierò tutto! -mi lamentai risalendo verso la passeggiata
-L'importante è non usare il freno davanti -cercò di confortarmi Dann seguendomi
-Giusto -confermai come se fosse una grande verità e non semplicemente l'ABC per guidare una moto -Guidi tu, vero? Io non ce la faccio -implorai
-Va bene -mi accontentò -Ma tu stai tranquilla
-Come faccio?
-Per esempio, rallenta -mi suggerì, e solo in quel momento mi accorsi che più che camminando, stavo facendo una marcia olimpionica; ritornai a un passo umano e ascoltai Dann che aveva ripreso a chiacchierare. Mi lasciai distrarre dalle sue parole, e alla fine, mi rilassai sul serio; forse avevo appena trovato un amico eccezionale!
Comunque, adesso era giunto il momento cruciale: l'esame.





°°°°°°°°°°°°°°°°
Capitolo abbastanza lunghetto me ne rendo conto, ma non mi piaceva l'idea di spezzare a metà la giornata di Lally e Dann.. saprete nel prossimo capitolo se la nostra beniamina ce l'ha fatta a prendere questa benedetta patente ;)
Nel frattempo avete visto come i due stiano diventando pian piano amici, parlando l'uno all'altra delle possibili infatuazioni (Julie e Jo) e delle proprie abitudini; certo, è ancora presto perché possano confidarsi i loro problemi e le loro tristezze (come il motivo dell'improvviso incupimento di Dann..), ma date tempo al tempo e arriverà anche questo! =)
Il negozio dove lavorano Andrea e Dann l'ho totalmente inventato, prendendo ispirazione dai film di Step Up! XD
A proposito, spero che Andrea vi abbia fatto una buona impressione e che vi sia piacciano i breakers ;)
Come sempre, grazie a chi lascia recensioni e a chi segue la storia in silenzio e a chi l'hai inserita fra le preferite o le seguite =)
Un bacione a tutte, al prossimo capitolo! ;)


Il molo di Viareggio
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: FallingInLove