Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: GirlOnFire    24/05/2012    3 recensioni
Cross-over con Chicago, scritto a 4 mani con youlooksobeautifultonight.
Le sei ragazze sono alle prese con la loro condanna a morte, racconteranno le loro storie alla platea e al giudice Sylvester, con l'aiuto dell'avocato Jones.
Riusciranno ad essere scagionate?
Genere: Angst, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Rachel Berry si alzò dalla seggiola aggiustando la gonnellina, un’espressione addolorata on viso e una manina a scacciare una solo, unica, lucente lacrima che stava sfuggendo al suo controllo da quegli occhi brillanti che adesso si mostravano velati di commozione e tristezza, come se il racconto della compagna di cella le avesse smosso qualcosa dentro, un moto di ricordi, magari di colpevolezza verso il suo efferato omicidio.
In realtà la ragazza minuta e piccina come altezza, aveva appena messo in scena la sua migliore espressione che usava nel fare cabaret con il fratello eterozigote, Kurt.
Niente nei suoi passi studiati minuziosamente, o nelle sue mani che stringevano tremolanti le sbarre, avrebbe potuto tradire la mente lucida e calcolatrice che si nascondeva dietro quel volto d’angelo pronta a raccontare la sua storia, nella sua versione.

“Mio fratello Kurt ed io facevamo un numero di varietà insieme, e mio marito Blaine viaggiava con noi…”
Rachel e Kurt erano da sempre stati molto uniti, fin da piccoli quando Hiram e Leroy li avevano adottati affittando l’utero di Shelby Corcoran. Questa donna fu scelta così da dare bellezza e talento ai due pargoli che i due giovani uomini crebbero con le due B, come l’iniziale del loro cognome: Barbra e Broadway.  
I due condividevano sogni e speranze, così come gli interessi e più avanti gli uomini. Avendo gusti fin troppo simili, l’ultimo anno di liceo si erano innamorati entrambi del bel ricciolino Blaine Anderson, ragazzo di buona famiglia dalla confusione sessuale che doveva portare in atto la reputazione del maschio alfa. Fu così che il ragazzo dagli occhi color birra scelse Rachel tra i due, accrescendo l’invidia sempre covata dal fratello.
Kurt si era sempre sentito il secondo posto, l’ombra di Rachel, la stellina dietro l’Orsa Maggiore. Sentirsi così in ogni cosa, perfino in amore, lo aveva portato all’esasperazione quasi, ma non riuscì a fare nulla nei confronti della sorella visto che dopo il liceo avevano già deciso di mettere su uno spettacolo insieme, spettacolo al quale si preparavano da anni.
Ma mentre Rachel non si accorgeva di nulla e continuava la sua bella e felice vita matrimoniale, Kurt si avvicinava con delle avances al cognato che tanto rifiutare non sembrava. Il fratellino, la seconda scelta, per una volta poteva colpire nel profondo la sorella, mentre il marito teneva il piede in due scarpe mantenendo le apparenze amando la bella cantante, ballerina ed attrice e andando a letto anche con il fratello dalla voce da donna, perché per Blaine non era nient’altro che sesso, era quella la verità, ma Rachel decise di raccontare di come Anderson fosse da sempre innamorato di suo fratello.
In realtà Rachel era sempre stata gelosa del fratello perché lui, con quella voce alta ed acuta, il suo falsetto perfetto, risultava originale, mentre lei aveva dovuto lottare con le unghia e con i denti per non essere considerata una voce potente tra le tante, dimostrando il suo vero valore. 

“Allora, una sera prima dello spettacolo  eravamo all’hotel Cicero, solo noi tre a sbevazzare e farci qualche risata…”
Apparentemente sembravano il trio perfetto, ed anche tra loro, nessuno dei tre aveva mai tolto la maschera, forse perché troppo colpevoli di aver pensato più di una volta di pugnalare alle spalle l’altro. Peccato che Rachel quelle pugnalate le mise in atto.
Proprio quella sera, all’hotel “Cicero”, dopo aver finito la loro performance migliore con il loro ultimo numero di cui Rachel ripeté perfettamente i passi, aiutata dalla snodata Brittany e l’aggraziata Quinn che riuscivano a riproporre quei venti esercizi acrobatici in maniera esemplare, tra cui il preferito di Rachel e Kurt: l’aquila ad ali spiegate, numero diciassette, raccontò di come tornarono in quella stanzetta e di come era finito il ghiaccio, di come lei si fosse alzata e avesse lasciato quei due da soli per andarlo a riprendere.
Si ricordò di come in quel tragitto pensò che seppure il loro passo preferito fosse il numero diciassette, il suo fratellino quel numero proprio non lo sopportava, anzi pensava portasse sfortuna, ed in effetti per lui fu così. Ma questo Rachel, alla platea, evitò di dirlo. Continuò invece con l’immagine che le si parò davanti non appena tornò con il ghiaccio: Kurt e Blaine che fanno proprio il numero dell’aquila ad ali spiegate.

“Beh, si vede che sono talmente in stato di shock che vado completamente in tilt e dimentico tutto. E’ stato soltanto dopo, mentre mi lavavo via il sangue dalle mani che ho capito che erano morti.“
La voce che fino a poco prima era suadente, coinvolgente, si fece aspra e dura mentre mostrava quelle mani piccolo e candide che quella note invece si erano macchiate di sangue mentre gli lanciava contro il ghiaccio e poi… blackout.
In realtà Rachel ricordava benissimo di come mentre il ghiaccio gelava lembi di pelle del marito e del fratello, lei prendeva il vaso pieno di fiori, togliendo quei tulipani meravigliosi che un grosso e ricco agente aveva portato per lei, e lo scagliava contro di loro, di come riprese i cocci ed iniziò a lanciarglieli contro ferendoli a poco a poco mentre loro cercavano di calmarla e chiedere aiuto. Si ricordava di come, con estrema precisione, pianto i cocci all’altezza del cuore e della giugulare di entrambi.
Si ricordava tutto Rachel Berry, e di pentimento, nel suo cervello e nella voce usata nella sua ultima frase prima di andare a risedersi mentre le compagne cantavano in litania, non vi era neanche l’ombra. Ma la sua faccia, le sue mosse mostravano il contrario, proprio in pure stile Broadway.

They had it coming
They had it coming
They had it coming all along
I didn't do it
But if I'd done it
How could you tell me that I was wrong?

 

E mentre la migliore tra le attrici riprendeva il suo posto, Santana Lopez si alzava dalla sua sedia…

 

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: GirlOnFire