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Autore: talpy    13/12/2006    10 recensioni
Baci rapiti. Parole soffocate. Risate taciute. Carezze troppo dolci per uno stanzino imbucato fra tante aule dimenticate.. ho scritto questa ff qualche notte fa.....si, si, lo ammetto, sonno un'insonne cronica...forse perchè sono caffè-dipendente...va bè, comunque...l'ho scritta con uno stile che non avevo mai usato...per questo non so bene che cosa ne sia uscito fuori...spero vi piaccia...ovviamente è una draco ginny, inizio ad essere ripetitiva, nevvero??mi è venuta l'ispirazione perchè ascoltavo la bellissima canzone dei New Radicals : You Get What You Give. ovviamente qualsiasi commento è apprezzato!buona lettura!
Genere: Romantico, Comico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter | Coppie: Draco/Ginny
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Baci rapiti.
Parole soffocate.
Risate taciute.
Carezze troppo dolci per uno stanzino imbucato fra tante aule dimenticate..




Entrò in sala grande.
Si sedette al suo tavolo con la solita aria superiore e indifferente a ciò che gli capitava intorno.
Si versò il caffé con un elegante gesto.
Aprì il giornale.
Lo abbassò un attimo.
E si bloccò.
Draco malfoy si bloccò.
Aveva infatti visto una cosa che non avrebbe dovuto vedere, perché non sarebbe dovuta accadere.
Una certa ragazza attaccata a labbra che non fossero le sue.
Precisamente alle labbra di potter.
Poggiò il giornale con un gesto stizzito.
Guardò il piatto.
Prese il coltello e rese il suo bacon esattamente come avrebbe voluto ridurre lei.
E potter.
Ovviamente.
Dopo di che prese e se ne andò.
Senza rivolgere più uno sguardo alla sala grande.




Ginny weasley stava mangiando tranquilla tranquilla la sua bella brioche calda alla marmellata di albicocche quando si vide avvicinare da harry.
Subito lo salutò con un sorriso ma poi, vedendo la sua faccia tesa, gli chiese cosa avesse.
A quel punto il bimbo sopravvissuto le fece la domanda più stupida che potesse rivolgerle.
Mi vuoi bene?
Ehm.
Ok, la maledizione di tu sai chi ha iniziato a fare effetto solo ora.
Pensò lei.
Certo, rispose.
Lui, ripresa la normale espressione, la baciò.
Davanti alla sala grande.
Senza chiederle il permesso.
Senza guardare la sua espressione.
Senza curarsi minimamente di ciò che sarebbe potuto accadere.
Ginny weasley rimase ferma, troppo stupita, e disgustata, per muoversi.



Dopo una noiosissima lezione di trasfigurazione, draco malfoy si diresse con aria cupa verso i sotterranei.
All’imboccatura delle scale incontrò però l’unica persona che non avrebbe voluto incontrare.
Lei.
Sorridente.
Lei.
Ignara.
Lei.
Traditrice.
Passò oltre.
Senza guardarla.




Ginny stava aspettando draco all’imbocco dei sotterranei.
Non l’aveva visto per tutto il giorno.
E visto il bacio ricevuto nella mattinata da potter, con conseguente dichiarazione d’amore, aveva deciso di parlare a colui che non voleva che lei lo considerasse il suo ragazzo.
Perché.
Noi non stiamo assieme ginny.
Quindi nessun perché.
Fu quindi con enorme stupore che vide un malfoy rabbuiato, arrabbiato, distratto e infine menefreghista passarle accanto.
Passato lo stupore ginny weasley si arrabbiò.
Molto.



Sorpassata la sua dolce metà, draco non si fermò, ma continuò la sua strada.
Fino alla porta della sua sala comune.
A questo punto si girò e tornò indietro.
Giuntò al terzultimo gradino che lo divideva dal punto in cui 5 minuti prima si trovava ginny, prese la decisione di picchiarla.
Al penultimo di urlarle contro tutto quello che pensava di lei in quel momento.
All’ultimo di mandarla definitivamente a quel paese.
Quando se la trovò di fronte decise di parlarle.
Aprì a bocca.
Emise un suono inarticolato.
Uno schiaffo lo colpì.





Sentendo i passi di draco che si allontanavano, ginny weasley capì che era venuto il momento di prendere una decisione.
Ci mise più o meno 5 minuti.
Ma da subito fu convinta che fosse la cosa migliore.
Così, non appena si ritrovò la faccia di colui che non volle essere il suo ragazzo, il quale era tornato provvidenzialmente sui suoi passi, lo colpì con uno schiaffo sonoro, senza alcun pentimento.
E con una certa soddisfazione.
Al primo gemito del ragazzo, ginny weasley iniziò ad urlargli contro.
Non è colpa mia se mi ha baciata.
È tutta colpa tua razza di deficiente.
Così impari a non voler stare con una ragazza.
Non ti lamentare.
Bacia molto meglio di te.
Contento?
Ah ah.
Scherzavo.
Sei uno stupido.
Egoista.
Bambino.
Io NON sono TUA.
Stammi lontano.
E la sai una cosa?
Ora me ne vado da harry e mi ci metto assieme.
Perché?
Perché almeno lui vuole stare con me.




Draco, colpito più nell’orgoglio che fisicamente, decise di protestare.
A quel punto, la ragazza che aveva davanti iniziò a urlargli contro per mezz’ora.
Alla parola “non” lui si era scollegato.
Fu perciò con notevole stupore che, quando la sentì zitta e la vide respirare affannosamente per riprendere fiato, comprese dia aver registrato qualcosa di tutta quella scenata.
Io non sono tua.
Ah si?
Si chiese.





Ripreso fiato con una certa difficoltà, la griffondoro alzò gli occhi verso il suo interlocutore.
Vide gli occhi grigi.
Notò che era stupito.
Si chiese perché.
Decise che non gliene importava.
Continuò nella sua decisione.
Io e te non abbiamo più niente da dirci.
Capito?
Chiuse definitivamente la loro non relazione.
Tornò nel suo dormitorio.
Senza guardarsi indietro.
Arrivata al suo letto, si sedette.
Si piegò, stanca per l’urlata.
Chiuse gli occhi.
Dopo dieci minuti riaprì gli occhi.
Vide tanti cerchietti bagnati sulle sue ginocchia.
Capì che erano lacrime.




Dopo lo stupore iniziale il serpeverde decise di andare a farsi una doccia.
Perciò andò nel suo dormitorio.
Dopo di che, vestitosi, andò a cena.
Entrò in sala grande.
Si sedette al suo tavolo con la solita aria superiore e indifferente a ciò che gli capitava intorno.
Prese la forchetta e iniziò a mangiare la sfoglia che aveva davanti.
Poggiò la forchetta, si pulì le labbra.
Bevve un sorso d’acqua.
Guardò svogliatamente verso la porta d’ingresso.
Poi il tavolo che aveva davanti.
Griffondoro.
Fermò le iridi su un viso felice.
Lei.
Seduta a fianco di potter.
E fu qui che draco malfoy prese la SUA decisione.
Finì la sfoglia.
Finì la costoletta che aveva scelto come secondo.
Finì il dessert.
Si alzò.
Si diresse verso il suo opposto tavolo.
Si fermò alle spalle della ragazza che non era sua.
Tutta la tavolata si zittì.
Lei si girò.
A quel punto draco malfoy abbandonò la consueta faccia di indifferenza.
Prese la parola ed ad alta voce.
Ginny weasley sta con me.
Potter lo guardò confuso.
Il fratello svenne.
La secchiona scosse la testa.
Lei sorrise.
Lui sorrise.





Ginny weasley stava mangiando tranquilla tranquilla la sua insalata di riso.
Aveva a fianco harry, con il quale però non aveva ancora chiarito la questione della mattinata.
Era felice.
Nonostante tutto.
Lei adorava l’insalata di riso.
Anche se.
C’era la questione di lui.
Ma decise di concentrarsi sulla sua insalata di riso.
Quando notò che l’attenzione di tutta la sua tavolata,e anche di quasi tutta la sala grande era concentrata su qualcosa di non ben definito alle sua spalle, ginny weasley si girò.
Lo vide indeciso.
Un po’ teso.
Insicuro.
Ginny weasley sta con me.
Sentì uscire dalle sue labbra.
Non aveva niente da ridire.
Era quello che si voleva sentir dire.
Lei sorrise.
Lui sorrise.






Draco malfoy rimase fermo qualche secondo.
Non sapeva che fare a quel punto.
La sua decisione si limitava a dirle che stavano assieme.
Dopo di che, troppo impegnato nella cena, si era disinteressato al SUO piano.
A quel punto, anche colei che aveva sentito dire ciò che voleva sentirsi dire, si alzò.
Lui la baciò.
Lei lo baciò.
Ora dì che sei mia.
Disse lui.





in seguito alle recensioni di tea box darkstar ho leggermente modificato la storia, perchè mi sono trovata d'accordo con loro.grazie mille per le recensioni che mi hanno fatto molto piacere!!
  
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