Quella mattina Kagome era assorta nei suoi pensieri, non aveva aperto bocca e il suo sguardo era assente. -S: MA ALLORA! SI Può SAPERE CHE DIAMINE HAI?- K: è?- S: MMMM tu sei proprio un caso disperato!- K: stavi parlando con me?- S: NO! Con il muro!!!- Le lezioni erano terminate e le due ragazze stavano tornando a casa in metropolitana. -K: ma che te urli! Non sono mica sorda!- S: mi sa proprio di si! Visto che non hai ancora risposta nemmeno a 1 delle mie domande!- K: cosa mi hai chiesto?- S: che cosa hai oggi?- Kagome sospirò. -S: è?- Cominciò a sussurrarle all’orecchio. -K: ieri sera mentre tornavo a casa ho incontrato… il Demonio. -S: CHE COOOOSAAAA?- K: stupida, non urlare!- S: ahh! Si scusa, come sarebbe a dire incontrato?- K: qua c’è troppa gente, non vorrei che pensassero che fossi io! Vieni da me questo pomeriggio, ti racconto tutto, e devo anche farti vedere una cosa.- S: d’accordo!- Il pomeriggio come deciso Sango andò al tempio Higurashi. Si tolse le scarpe e raggiunse Kagome in camera sua. -K: ciao!- S: ciao!- Sango appoggiò la borsetta sul letto della ragazza e si sedette. -S: allora, racconta.- K: ieri sera stavo tornando a casa e accidentalmente il Demonio mi è venuto addosso facendomi cadere. Devo ammettere che a primo impatto lo avevo scambiato per Inuyasha ma quando si è alzato ho notato che non era lui, il Demonio non è un hanjou…- S: ma uno youkai!- K: esatto! Come fai a saperlo?- S: lo ho sentito ieri pomeriggio al telegiornale.- K: ah!- S: aspetta! Come era?- K: moooooooooooooooooooooooolto carino! Era alto ,aveva lunghi capelli argentei, due occhi ambrati, una falce di luna sulla fronte e un paio di strisce su entrambe le guance.- S: wow!- K: è arrivata la polizia e lui mi ha presa in braccio e con un agile salto è balzato sul tetto di una casa.- S: ti ha presa in braccio?- K: si, MA NON MI INTERROMPERE OGNI 2 SECONDI!!!- S: ok, scusa!- K: allora, dove è che ero? Ah si! Poi mi ha fatta scendere dal tetto con un altro salto, io tenevo gli occhi chiusi, quando li ho riaperti non c’era più. Scomparso! Sparito nel nulla!- S: tesoro, non è che te lo sei sognato?- K: è quello che ho pensato anche io! Ma mentre tornavo a casa ho calpestato qualcosa.- La ragazza si alzò aprì un cassetto della scrivania e ne estrasse il prezioso gioiello. Lo porse all’amica che lo prese in mano stupita e meravigliata. -S: ma questo… questo… dove è che lo hai trovato?- K: Proprio nel punto in cui ci siamo scontrati. Sai che cosa è?- S: si, lo ho visto su internet! Varrà si e no 1500 euro!- K: davvero?- S: si, che cosa vuoi fare?- K: avevo intenzione di portarlo alla centrale di polizia. Se dovessero scoprire che ho questo oggetto penseranno che sono io il ladro.- S: no, non penso, sanno che è un maschio…però…- K: però penserebbero che ho contatti con lui e mi stresserebbero con gli interrogatori.- S: esatto! Potresti se no provare a rintracciare il Demonio e restituirglielo.- K: Sango, non gli appartiene, non è suo! Lo ha rubato! Dovrei ridarlo al gioielliere!- S: fai come vuoi, io comunque me lo terrei o perlomeno vendilo, ci ricaverai di certo un po di soldi, e quelli fanno sempre comodo!- K: non lo so, in fondo è l’unico ricordo che ho di lui!- S: oh Kami! Kagome ti sei innamorata di quello lì!- K: non è vero!- S: oh si che lo è!- K: lo so…-S: visto!- K: va beh, lasciamo perdere questo argomento, facciamo i compiti che domani abbiamo l’esame.- S: che secchiona!!!- K: NON è VERO! Le due amiche iniziarono a studiare-