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Autore: somochu    25/05/2012    9 recensioni
[Thadastian, Slash]
La piacevole e imponente presenza di Sebastian Smythe presenta:
l'agenda più geniale e crudelmente ingegnosa che una mente umana potesse creare.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Sebastian Smythe, Thad Harwood | Coppie: Sebastian/Thad
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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La piacevole e imponente presenza di Sebastian Smythe presenta:
l'agenda più geniale e crudelmente ingegnosa che una mente umana potesse creare




Ho passato praticamente tutta la notte sulle scale all'entrata. Non è che avessi paura di rientrare in stanza, infatti ci sono andato verso le tre o quattro di notte. Era tardi, sì, ma non è perché aspettavo che Harwood dormisse.
Certo che no.
E stamattina non mi sono svegliato all'alba per evitarlo, ma certo che no.
Non ho neanche fissato il viso della piattola mentre dormiva. No, no.
...
Ho bisogno di Nixon.








Sebastian aprì la porta della mensa, infilando la testa nella grande sala solo per adocchiare chi c'era: ragazzini ancora assonnati che masticavano carta anziché pane, chi ripassava qualche nozione per un compito in classe e chi, invece, dava direttamente delle testate ai tavolini.

Quella mattina era sveglia tutta la Dalton, tranne – ovviamente – la persona che lui cercava.

Dopo aver augurato morte a tutti i presenti, si chiuse la porta dietro le spalle per andare alla ricerca dell'unica persona in grado di aiutarlo.

L'unica persona che decisamente gli serviva.

Aveva gli occhi stanchi a causa della notte insonne, ma i suoi capelli ancora erano sistemati, il che voleva dire che non sembrava uno di quei villici lagnosi.

Per questo, passando davanti ad uno specchio, imboccando il corridoio dei dormitori, si sistemò anche la divisa, sembrando finalmente il Sebastian di sempre.

A ben vedere.

Sparò dritto per il corridoio, fermandosi solo quando dei sospiri attirarono la sua attenzione. Avvicinandosi alla porta da dove li sentiva, notò che si trattava del magazzino delle scope. Due voci da lui conosciute lo bloccarono, costringendolo a inorridire.

Pensare che lui di cose brutte ne aveva viste e non era certo un tipo che si scandalizzava così facilmente – tutt'altro – ma la Wes con la Johp che tubavano dentro a uno stanzino... No.

Il ribrezzo era troppo da sopportare.

Si allontanò di fretta da quella stanza maledetta e continuò il suo percorso verso la stanza di Trent. Quel cretino non si era ancora svegliato e lui necessitava della sua consulenza.

Nessuno poteva negare qualcosa Sebastian e non di certo perché era troppo occupato a dormire.

Lo avrebbe ucciso.

Arrivato di fronte alla sua stanza – non gli importava nemmeno se la divideva con qualcuno – bussò con quanta forza aveva. Sentì provenire un mugolio da dentro, ma questo lo spinse soltanto a sbattere i pugni contro il legno ancora più forte.

"Aprimi immediatamente, Nixon," disse, con voce minacciosa.

Ancora mugolii.

"Ho detto: aprimi."

Probabilmente era riuscito a spaventarlo almeno un po', perché sentì il materasso cigolare. Si stava alzando.

Bene.

"Allora?" disse, sentendo i passi.

Ok, forse era un tantino fastidioso, ma Trent lo aveva perseguitato per giorni, se lo meritava.

Quando Nixon aprì la porta aveva gli occhi socchiusi e aveva un pigiama con dei pinguini sopra.

Sembrava un povero demente.

"Che vuoi, Sebastian?" chiese a voce bassa per il nervosismo.

Ci fu un attimo di silenzio, finché Sebastian non ricordò cosa aveva fatto la sera prima.

"Tu sei un esperto degli innamoramenti, vero?"

Trent annuì, ora improvvisamente più sveglio.

"Okay, e in quei casi che si fa precisamente?"









Contemporaneamente Thad era a spalmare la marmellata sul pane, pensieroso.

Jeff lo osservava con un espressione sarcastica, convinto che il suo amico qualche problema.

"Quindi Sebastian ti ha baciato."

"Esatto."

"Con la lingua?"

Thad quasi si tagliò un dito.

"Ma è durato tutto pochi secondi, come avrebbe fatto? Non è un Alien."

Lui stesso era ancora allibito (e contento) da tutta quella situazione, per questo mentre lo raccontava a Jeff sentiva quasi di star raccontando la vita di qualcun altro.

"Certo, se era un Alien ti avrebbe già mangiato la testa," rispose Jeff. Ah, aveva scordato che Alien era uno dei suoi film preferiti. "Io dico che tu l'hai colpito."

Thad alzò un sopracciglio.

"Colpito?"

"Esatto," Jeff si indicò col dito la zona dove si trovava il cuore. "Proprio qui."

Magari.

Eppure quel bacio avrebbe dovuto pur significare qualcosa...

"Secondo me," interruppe i suoi pensieri Jeff, sventolando il cucchiaino come per dare ancor più importanza alla sua tesi, "devi riconfessarti."

"COSA?"




**



"E quindi l'hai davvero baciato?"

Trent era piegato verso l'armadio a scegliersi i vestiti. Quel giorno voleva saltare le lezioni, ma visto che Sebastian lo aveva svegliato, tanto valeva andarci.

Aveva sempre avuto fame di pettegolezzi e tutto ciò era come miele per le sue orecchie:

"Sì. Di forza."

Il tono caustico con cui lo disse quasi fece ridere Trent.

"Secondo me, Sebastian," Trent lo guardò fisso negli occhi. "hai bisogno di un piano."

Oh, a lui piacevano i piani.

Già si stava facendo vari viaggi mentali su cosa avrebbe potuto architettare di tanto malefico, quando la voce di Trent fermò i suoi pensieri.

"Anche se forse la cosa migliore sarebbe confessarti. O un bel piano o una bella confessione, non so se-"

"COSA?"









Il silenzio che regnava nella stanza non era dei migliori.

Sebastian si stava cambiando e Thad si era girato di tutta fretta per non guardarlo senza vestiti – sì, ancora era particolarmente sensibile alla vista di Sebastian scoperto – causando la risata di presa in giro del compagno di stanza.

Non sapeva perché, ma Thad sentiva che c'era qualcosa che non andava. Qualcosa gli diceva 'devi confessarti, no? E allora fallo!', ma una parte di sé era bloccata completamente.

Timidezza? Chissà.

Sentiva lo stomaco chiuso e un nodo alla gola, mentre guardava gli occhi verdi di Sebastian. Dubitava ce l'avrebbe mai fatta: insomma, l'ultima volta era stato un... Caso. Si era confessato senza volerlo fare realmente, non era riuscito a controllarsi.

Ora, invece, non riusciva a far fuoriuscire le parole, ma cosa c'era che non andava in lui?

Di buono c'era che anche Sebastian sembrava pensieroso. Anche di più. Sembrava volessi dirgli qualcosa.

Ok... Era lui il Grifondoro della situazione, no? Bene, si sarebbe fatto avanti.

"A proposito di ieri sera..."

Ok, forse iniziare con un esplicito riferimento al bacio che Sebastian gli aveva dato il giorno prima non era il massimo.

Sebastian alzò lo sguardo su di lui.

"Cosa vuoi sapere?"

... Ok, lo aveva fatto apposta a fargli questa domanda.

Cosa poteva rispondergli, ora? ?'L'hai fatto perché provi qualcosa per me?'

No, assolutamente no, sarebbe sembrato troppo patetico. E poi Sebastian non avrebbe mai ammesso nulla.

"Mi hai baciato."

Bravo, Thad, constatare l'ovvio è sempre la giusta soluzione.

"Sì, si chiama così quando due labbra s'incontrano."

Appunto.

"E... Perché?"

"Perché? Che ne so, piattola, non ho dato io nome alle cos-"

"No," disse Thad, interrompendolo e socchiudendo gli occhi per il fastidio. "Perché mi hai baciato?"

Il silenzio che seguì quelle parole fu molto difficile da interpretare per Thad. Sebastian non sapeva cosa rispondere perché non conosceva neanche lui i suoi sentimenti o semplicemente perché stava pensando a qualcosa di crudele per distruggerlo definitivamente?

Non gli piaceva pensare all'ultima opzione, proprio no.

"Perché, ti è spiaciuto per caso?"

Ma che risposta era?

Il sopracciglio di Sebastian era alzato, ma sembrava una specie di... difesa. Come se stesse girando intorno all'argomento.

Probabilmente era proprio quello che stava facendo, lo stronzo.

"Dispiaciuto? Ma se sai benissimo cosa provo io, visto che te l'ho praticamente sbattuto in faccia."

Odiava la sua sincerità, davvero.

Sebastian ridacchiò, guardandolo con un sorriso sarcastica.

"E come scordare quel momento? Eri tutto rosso e avevi gli occhi lucidi come un drogato. Devo ammettere che era così carino..."

Si era avvicinato, mentre lo diceva, e non aveva perso il tono da presa in giro, eppure Thad si sentiva già sfiancato dal desiderio.

"È per questo che non ti sei fatto scrupoli a dirmi di no?"

"Oh, Thadduccio, non dirmi che ce l'hai ancora con me. Lo sai che non ero tipo da relazioni."

Ero...?

"Ero?" lo disse, fissandolo attentamente.

"Diciamo che potrei aver rivisto... Alcune priorità."

Il tono basso con cui lo disse spedì tanti di quei brividi a Thad che per un attimo si comparò ad una foglia.

"Ah sì?" non seppe perché, ma si ritrovò a sussurrare anche lui. "E che tipo di priorità?"

"Tu potresti essere una di queste."

Ok, se non la smettevano di sussurrare Thad non...

"Io?" si ritrovò a rispondere, non credendo alle proprie orecchie.

"No, il vicino di casa che avevo in Francia. Secondo t-"

Stavolta fu Thad a non lasciarlo finire. Lo prese per la cravatta con una velocità incredibile, tirandolo verso di sé con tutta la forza che aveva e posando le labbra sulle sue con ben poca delicatezza.

Sebastian rimase un attimo interdetto, ma non ci volle poi molto prima che ricambiasse – era più sveglio di Thad su queste cose, questo era certo – muovendo le labbra sulle sue con passione e causando a Thad un gemito di sorpresa misto a piacere.

Quando le loro lingue si incontrarono fu tutto ancora più delirante. La mente di Thad lavorava frenetica in cerca di qualche distrazione che gli permettesse di non gemere di nuovo al mordicchiare del suo labbro inferiore, ma davvero, era impossibile.

Non quando la lingua di Sebastian era... Una bomba.

Continuarono a baciarsi con passione finché entrambi non sentirono il respiro mancare; si staccarono giusto dieci secondi, prima che le loro labbra si rincontrassero di nuovo come calamitate.

Dio, cosa non era quel bacio?

“Mmm,” mugugnò, arpionandosi ancora di più all'altro.

Thad aveva immaginato quella scena così tante volte che si sentiva in un confine tra sogno e realtà. Come se Sebastian non lo stesse davvero spingendo sopra il letto, sporgendosi verso di lui. Come se il suo sapore – che prima aveva sempre immaginato amaro – non gli stesse per causare un collasso. Come se quei versi di approvazione che provenivano dalla bocca di Sebastian – senza che il proprietario se ne accorgesse, probabilmente – non li stesse davvero sentendo.

E poi la sua lingua. Dio, aveva già detto che era una bomba?

Sebastian scese a baciargli il collo, mordicchiandogli la pelle in un punto particolarmente delicato.

"Cazzo," si lasciò sfuggire Thad, inarcandosi leggermente.

"Oh, puoi dirlo forte," rispose Sebastian, con voce roca.

Sebastian ritornò su a baciarlo, stavolta con più calma. Lentamente le loro labbra si mossero in sincronia, spendendo Thad direttamente in Paradiso.

Okay, ora gli avrebbe detto sul serio che lo amava. Stava per staccarsi – che cosa brutta da fare – da quelle labbra per dirglielo, quando il suo di un "bip" li fece sobbalzare entrambi.

Era la segreteria telefonica della stanza.

Non l'avevano neanche mai usata, chi poteva chiamarli?



Senti... Sebastian.



Era la voce di Blaine, inarcò le sopracciglia Thad.



Devo parlarti urgentemente. Io... Ho bisogno di te, davvero. Possiamo vederci domani pomeriggio al Lima?

Ti prego, non dirmi di no.




Bisogno di lui?

Blaine?

Cosa cazzo...

"Non ci andrai, vero?" Disse, guardando Sebastian che ancora si trovava sopra di lui.

Al silenzio di Sebastian – e quindi al mancato diniego – Thad si sentì definitivamente un cretino.

Ma come faceva a cascarci sempre?








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*fugge
Ok, non so neanche bene cosa dire. Scusate, prima di tutto, il ritardo, ma non riuscivo a farmi piacere quello che scrivevo (tutt'ora non ne sono soddisfatta al 100%). Ma questa è una cosa solita, insomma, ho l'autostima sotto i piedi XD
Comunque manca solo un altro capitolo alla fine e... Piangerò, già lo so. Mi mancano già da adesso ç_ç
La prossima volta aggiornerò presto, ho idea, avendo gli esami dopo scuola e non volendo rischiare di trovarmi da scrivere durante i periodi di studio intensivo XD – meglio non pensare agli esami, brr

Però forse mi diletterò in Spin-off o altro, insomma, mi mancherà troppo questa storia e anche voi. Sebastian mi sta dicendo che anche io sono una villica lagnosa, ok, la smetto *si ricompone


Alla prossima per il finalone, gente. Vi adoro :3

   
 
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