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Autore: LittleMilkshake    25/05/2012    5 recensioni
La vita è una linea sottile. A volte si spezza. Ma quando non si spezza, può lacerarsi gravemente.
E allora, niente è più come prima.
Dove sei disposto ad arrivare per la persona che ami?
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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00.15 a.m.
«SEI UN FOTTUTO STRONZO!!»
I piatti volarono, cadendo a terra e andando in frantumi.
«SEI TU LA TESTA DI CAZZO QUI!!»
Altre urla, altri oggetti rotti.
Zayn ed Alex litigavano, sì, ma mai così furiosamente. Questa volta era diverso.
Questa volta era davvero una discussione pesante.
Discutere era un conto, ma rompere i piatti. Quello non era mai successo.
«BASTA, NON NE POSSO PIÚ» Alex se ne andò furente in camera, prese la borsa e si avviò verso la porta.
«E ORA DOVE CAZZO VAI?» chiese il moro continuando a urlare.
«A FANCULO, COGLIONE» sbattè la porta, mentre Zayn prese a calci il piccolo tavolo di vetro in salotto.
Sotto la pioggia violenta, Alex salì in macchina piangendo, un po’ dal nervoso un po’ dalla tristezza per quell’ennesima litigata.
Sempre i soliti motivi. Il matrimonio, l’indomani.
Erano giorni ormai che non facevano che discutere di questa sala per il ricevimento, di quel colore dei fiori, di quella musica per l’entrata in chiesa.
Il cellulare di Alex squillò «Cosa vuoi?» rispose acida.
«Torna a casa Alex, subito» la voce autoritaria di Zayn le fece premere il piede sull’acceleratore, più del solito.
«Non ci penso nemmeno, non ci torno»
«Alex, ti ho detto di tornare. Smettila di fare la cretina»
«Vaffanculo brutto idiota, sposati da solo domani. Non ho affatto intenzione di sposarti stronzo» e detto questo riagganciò.
Iniziò a scrivere un messaggio alla sua migliore amica, per chiederle di poter passare la notte da lei. Poi, fu un attimo.
La strada bagnata. I lampioni che non funzionavano bene.
La velocità elevata. Una macchina ferma a lato della carreggiata.
Una manovra veloce ed azzardata per scansarla.
L’auto che perde il controllo e finisce fuori strada.
Le sirene in lontananza. E infine, il buio.
 
02.00 a.m.
Una telefonata destò Zayn dallo stato di incoscienza nel quale era, sdraiato sul divano.
Guardò il display. Alex.
«Alex, ma dove sei finita? Ti aspetto da ore»
«Signor Malik?» una voce maschile lo scosse.
«Chi parla? Perché ha il cellulare della mia ragazza?»
«Chiamo dal London Hospital..»
Il resto non riuscì a capirlo bene, perché era già per strada, correndo verso l’ospedale.
 
03.30 a.m.
Cinque ragazzi camminavano avanti e indietro nel corridoio del reparto terapia intensiva.
I medici correvano per tutta la sala da almeno un’ora.
Nessuno diceva loro delle condizioni di Alex.
Zayn si sedette, prendendosi la testa tra le mani «È solo colpa mia, non avrei dovuto farla uscire con quel tempo»
Iniziò nuovamente a piangere, mentre Fefs, la migliore amica di Alex, gli si sedeva accanto stringendolo.
«Non è stata colpa tua Zayn, non potevi saperlo»
«E se l’ho persa adesso? Come posso vivere io senza di lei?» le lacrime iniziarono a scendere più velocemente.
Harry stava per dire qualcosa, quando notò un medico avvicinarsi a loro.
«Il signor Zayn Malik?»
Zayn si alzò di scatto «Sono io..»
«Abbiamo fatto tutto il possibile. Aveva una grave emorragia cerebrale. L’abbiamo operata, adesso dorme. Stanotte sarà il momento più critico»
«È.. È viva?» chiese Louis avvicinandosi.
«È in coma farmacologico adesso. Se supererà la notte, sarà fuori pericolo. Però, potrebbe aver riportato gravi danni dovuti all’emorragia»
«Voglio vederla. Posso vederla?» chiese Zayn.
Il medico lo invitò a seguirlo, portandolo nella stanza dove si trovava Alex.
Zayn si sedette accanto a lei, le strinse la mano e iniziò nuovamente a piangere.
«Mi dispiace, amore. Mi dispiace di averti fatto tutto questo. Perdonami, è solo colpa mia se sei ridotta così»
Si portò la mano della ragazza vicina al volto, la baciò delicatamente e ricominciò a piangere, fino ad addormentarsi.
 
11.30 a.m.
La mano di Alex si mosse, stretta a quella di Zayn. Quel movimento fece svegliare il ragazzo «Alex?»
La mano strinse quella del moro, che chiamò subito il dottore.
I ragazzi, sentendo la voce di Zayn, accorsero in camera dopo il dottore.
Alex aprì i suoi occhioni marroni, fissando tutti i presenti.
Il dottore la visitò accuratamente «Il peggio è passato, sembra che stia bene»
Zayn cominciò a piangere di gioia «Alex, sono così felice che stai bene. Ti prego, perdonami di tutto»
Alex lo guardò «Chi sei tu?»
Lo sguardo di Zayn si fece subito interrogativo «Alex, sono Zayn. Non mi riconosci?»
«Io.. Non ti conosco, non so chi sei»
Il dottore chiamò Zayn da parte, parlando sottovoce «Il trauma che ha subito le ha causato un'amnesia. Potrebbe durare qualche giorno, o forse anche anni. Non lo sappiamo purtroppo»
«Significa quindi, che non ricorderà chi sono io?»
«No, mi dispiace. Non si ricorderà di nessuno di voi» il medico uscì dalla stanza.
Harry si avvicinò ad Alex «Alex, guardami. Sono Harry. Mi riconosci?»
«No, io non vi conosco. Nessuno di voi»
Zayn si avvicinò al letto di Alex, chiedendo ai ragazzi di uscire.
I due rimasero soli, la mano di Zayn stretta in quella di Alex.
«Va tutto bene Alex, tranquilla» abbozzò un sorriso.
«Tu chi sei? E perché io mi trovo qui? È tutto.. così confuso» Alex si prese la testa tra le mani.
«Non preoccuparti. Ci sono io adesso. Sono chi si prenderà cura di te. Per sempre»

  
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