Proscinèsi
Sommario: “Tutti si sono inginocchiati di fronte a te, in un modo o nell’altro.
Tutti hanno vacillato dinnanzi al tuo potere.
Tutti tranne lui.”
Loki POV di Crash test, di Duedicoppe.
Pairing: Loki/Bruce Banner (Hulk)
Rating: Arancione, credo…
Beta: Stavolta nessuno. Ergo, segnalate crudelmente qualsiasi errore e farò ammenda!
Disclaimer: Nessuno dei personaggi citati mi appartiene neanche un pochino: la mia storia ricalca la storia di qualcun altro, che a sua volta si ispira a un universo creato da sceneggiatori che si sono basati su leggende nordiche plurisecolari. Con queste premesse, direi che io sono piuttosto in fondo nella piramide sociale. ;P
Note: Per Duedicoppe, perché ha lanciato una sfida che ho osato cogliere. O meglio, che il mio cervello ha osato cogliere senza che io gliene avessi dato il permesso. Mi perdonerai se non è uscito il capolavoro che meriteresti, cara.
E per Joey e Stateira, che aspettavano una Thoki (giuro, è in produzione!) e invece per ora si dovranno accontentare di questa piccolezza. Come scriverebbe il Conte di Montecristo, “Attendre et espérer!” ;)
-Gy
Bruce Banner non capisce.
Lo vedi da come ti guarda, ora che è tornato piccolo e gracile e umano.
Non capisce bene cosa sia successo - non ancora - e non capisce perché tu non abbia cercato di approfittare della sua debolezza per ucciderlo.
Ucciderlo…
È un’impresa impossibile, ti hanno detto; è difficile anche solo arrivare a ferirlo seriamente, a fargli del male per davvero. L’altro lo protegge perfino da se stesso.
Un dio come te potrebbe benissimo far ricorso a qualche asso nella manica e riuscire là dove tanti hanno fallito, non lo metti in dubbio, ma non è la sua morte ciò che vuoi. Non ancora.
Quel che vuoi, quel che hai appena ottenuto, è la resa.
Tutti si sono inginocchiati di fronte a te, in un modo o nell’altro.
Tutti hanno vacillato dinnanzi al tuo potere.
Tutti tranne lui.
E allora hai fatto ciò che ti è più congeniale: hai sguinzagliato la tua lingua d’argento, hai provocato la sua ira e ti sei preso la tua rivincita.
Nelle tue vene scorre il sangue dei giganti, la tua stirpe è la stessa del grande Odino e del possente Thor. Razze fiere, orgogliose, indomabili…
Razze che non si piegano e che non accettano la sconfitta senza lottare.
Così l’hai trafitto con l’arma che preferisci, le tue parole avvelenate, l’hai pungolato con la sicurezza di un attore consumato fino a scatenare la Bestia: non ti ci è voluto più di qualche istante, pochi colpi ben assestati, per vedere il debole autocontrollo dell’uomo andare in frantumi sotto il tuo sguardo compiaciuto.
E se Banner ora non capisce il senso di quella scintilla che c’è nei tuoi occhi, la cieca irrazionalità della Bestia ha provato a strapparti l’autocompiacimento dalla faccia in tutti i modi.
Avete lottato, sudato, gridato e graffiato; ti ha preso, afferrato, sbattuto; l’hai incitato, sempre di più, sempre più forte.
Alla fine il cantiere dimenticato in cui l’hai trascinato per farlo cadere nella tua trappola è un deserto di macerie; lui giace su un mucchio di polvere e detriti ed è svuotato, annichilito. E di nuovo piccolo, gracile e umano.
Invece tu sei un dio - glielo vuoi dimostrare: per quanto forte possa essere il colpo ti rialzerai sempre. E così fai.
Accanto a lui, che ti guarda chiedendosi il perché, ti rimetti in piedi con eleganza e ti rassetti con qualche gesto rapido delle tue dita da mago; lo scruti dall’alto, sentendo il sorriso della vittoria che si apre sul tuo viso, e ti prepari ad assalirlo di nuovo, a lasciare ancora libera la tua lingua viperina. Ti prepari a fargli vedere solo rosso. Il rosso della follia e delle passioni incontrollate, il rosso che associ automaticamente alla furia incontenibile di Thor, il rosso del sangue che ti cola da un labbro.
Sei bravo a farlo infuriare, ti piace farlo infuriare.
E mentre osservi i suoi occhi stanchi e allibiti - forse un po’ incuriositi - tingersi nuovamente di verde, il tuo ghigno sardonico si allarga.
Volevi che si inginocchiasse. Ora vuoi che rimanga in ginocchio.
- Fine -
Note finali
Il titolo viene dal greco (e più usato) proskýnesis, ovvero l’atto con cui gli antichi Persiani salutavano e omaggiavano i propri superiori inchinandosi e, pare, “soffiando un bacio” con la mano. Se non altro questa è una delle tante possibili descrizioni del gesto. In età bizantina, poi, la proscinèsi diventa vera e propria prostrazione ai piedi del sovrano (o quel che è).
Ci tengo a precisare che lo stile che ho scelto è volutamente spezzato e ripetitivo, e probabilmente diverso da quello che userei di norma per scrivere di Loki, ma è così che nella mia mente si è creata l’immagine di questa storia e così doveva essere. I richiami a Crash test di Due sono parecchi, se non altro nelle intenzioni, e ho fatto delle scelte lessicali ben precise proprio per rifarmi il più possibile alla sua storia. Quindi se non l’avete ancora letta - ma ne dubito - vi consiglio di correre ai ripari e rimediare! ;)
Infine un’altra dedica e tanto amore anche a Calypso ed emme. <3
-Gy