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Autore: rescuemetommo    25/05/2012    0 recensioni
Storia basata sugli 1D e spero vi piaccia :)
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Era appena iniziata l’estate. Quella si che avrebbe dovuto essere una bella estate, era l’estate in cui io, Carmen, e la mia migliore amica Giorgia, soprannominata Giò, avremmo compiuto i fatidici diciotto anni. Vivevamo a Firenze, precisamente a Rifredi, un posto abbastanza carino ma le persone che c’erano per niente, era presuntuose e le donne erano solo 4 civette che sapevano tutto di  tutti.
Io e Giò siamo sempre state molto unite, ci conosciamo dalle superiori grazie al corso di teatro che tra l’atro non mi piaceva tanto, ma per stare con lei l’ho fatto comunque. Noi due ne abbiamo passate tante,  tante quante le stelle.
Quella sera, sfortunatamente e inaspettatamente  pioveva. Non ne capivamo il motivo, dopotutto c’erano più di venticinque gradi, ma non ci pensammo perché eravamo in un luogo riparato: l’aeroporto.                                                                     Io non ero mai andata in un aeroporto,  strano ma è così. Era molto grande, tutto bianco con delle strisce rosse e blu tendente al violaceo sulle pareti e molte altre cose.                                                                                                                 Eravamo lì per un semplice motivo: accompagnare i miei genitori che dovevano prendere l’aereo per una vacanza che gli avevamo regalato io e mia nonna per i loro 25 anni di matrimonio, ma ammettendolo  aveva contribuito molto di più mia nonna. Ero in estasi per questo, i miei mi consideravano sempre la loro bambina ancora piccola che aveva bisogno di coccole e aiuto, specialmente per mio padre, era geloso dei ragazzi e si preoccupava sempre *che carino*. Per me era strano vederli fare una cosa del genere ma allo stesso tempo anche incredibile, credevo che non avrebbero mai accettato una cosa del genere, lo stesso per i genitori di Giò. Anche i suoi sono molto protettivi, ma a differenza dei miei si sono fatti una ragione,  ormai lei è cresciuta. In aeroporto c’eravamo solo io, i miei genitori e Giò, lei era molto legata ai miei genitori, noi eravamo una seconda famiglia per lei, dopo esserci conosciute passavamo tutti i giorni insieme li vedeva ogni singolo però anche io ero molto legata ai suoi, erano due persone divertentissime infatti hanno subito fatto conoscenza con i miei, che a loro volta si sono affezionati, infatti per due settimane sarebbero andati a trovare i miei. Quando hanno permesso tutto gli sono letteralmente saltata addosso.
Dopo aver fatto il check-in salutammo i miei genitori con delle lacrime agli occhi, non li avrei visti per tutta l’estate, era molto difficile lasciarli. Prima di andare via mia madre e mio padre mi diede una lettera da aprire a casa, con scritto “PER CARMEN”. Era pesante ma anche se molto ero curiosa per il peso e anche per la forma strana aspettai, un’attesa troppo lunga >.<
C’erano moltissimi turisti, cosa logica, era estate e Firenze era sempre piena in quel periodo. Erano tanti che rischiavo di perdere Giò, che a un certo punto sembrava dare di matto con tutte le persone che c’erano. Come darle torno  sembravano una mandria di pecore al pascolo che correvano (?).
 Per non smarrirci camminavamo mano nella mano come due bambine piccole, ma l’avremmo fatto comunque. Eravamo come impazzite, :3non trovavamo l’uscita.
Giò - Oddio, ma perché ci sono tutte queste persone, ma poi dovevano arrivare tutte stasesa? Oltre a questo tempo di merda che ci fa pensare che la fine del 21 Dicembre 2012 sia arrivata prima, anche questo, la fortuna non gira mai verso di noi, svolta e ci sorpassa andando verso altri.
Io - Ahahahah dai non lamentarti, pensa che resteremo da sole tutta l’estate, non pioverà sempre … certo mia nonna ci controllerà, ma dai, dettagli che possiamo anche non dire, poi ci credo questa mattina l’hai gufata dicendo “QUESTO SARA’ UN GIORNO STUPENDO SENZA PROBLEMI” uu ma ricorda dopo qualcosa di brutto, c’è sempre qualcosa di bello – dissi con aria compiaciuta, come se avessi detto qualcosa di importante.
Giò -  Hai ragione, ma sai che non amo il trambusto, mi fa venire il mal di testa. Ero però l’hai gufato tu dicendo che accadrà qualcosa di bello uu- disse come per contra battere su quello che avevo detto. Era molto nervosa e anche un po’ disorientata per il casino, come me.
Attraversammo la strada per prendere un taxi, ma nessuno si fermava; che gentili. Erano pure erano tutti occupati, tutti i turisti se li “rubavano” oppure senza nemmeno guardarci salivano al posto nostro, che maleducati.E poi uno non si deve arrabbiare con le persone che fanno gesti stupidi.  Aveva ragione Giò, me la sono gufata da sola.
Finalmente, per miracolo, un taxi si fermò e mentre cercava un posto per parcheggiare
Ma all’improvviso sentimmo due voci maschili e a un certo punto mi vidi davanti due ragazzi con il fiatone perché avevano fatto davvero un’ottimo scatto attraversando tutto l’aeroporto. Erano abbastanza alti,  uno moro e l’altro biondo, tutti e due occhi chiari,bellissimi, ma almeno da quello che notai, erano tutti coperti da impermeabili occhiali e cappelli. Fra me e me pensai “Ma che sentono freddo? Ci sono 40 gradi e questi qua sentono freddo ._." Sudo solo a guardarli,fra un po’ anche gli alberi urlano per un di vento” e feci un lieve sorriso smacchiato a una leggere smorfia e appena Giò mi vide sorridere mi diede un colpo sul gomito per sapere qual’era il motivo, ma non dissi nulla.
Appena aprirono la bocca parlarono in inglese, cercavano di dirci qualcosa che non capivo dato che ero in fase di shock con l’espressione della *poker face* sul mio viso
Carmen - Ecco, questi parlano pure in inglese, ma tutte a noi stasera? Vabè, forza e coraggio, non faccio così schifo. - dissi per auto convincermi.
Giò - Sì, abbiamo la calamita stasera, ma dai non siamo poi così male, sembrano anche simpatici, poi grazie agli scambi dell’anno scorso siamo davvero migliorate  - Disse in italiano,  ma a me che non parlavo bene l’inglese, o almeno non bene quanto lei,  sembrava qualcosa di impossibile.
Mentre parlavamo i due ragazzi ci guardarono con una faccia tipo WTF?! Avevano ragione, ma le loro volti erano qualcosa di incredibile ahaah
X: Sciao beeeele- disse uno con 53223 “E”, io intanto me la risi sotto i baffi, era buffo, sembrava fogarsi nel dirlo, con un’espressione del tipo “fell like a boss”
X2: Ciao ragazze, scusate il disturbo- disse molto gentilmente- ma potreste lasciarci questo taxi? E’ mooolto urgente.- guardo dentro la macchina, e fece una faccia strana- è abbastanza grande. – Grazie al signore avevo capito tutto, era facile, niente di così difficile.
Io- Eh no, stiamo aspettando da più di un’ora, c’è troppa gente, stiamo uscendo fuori di testa e se ve lo lasciamo, forse aspetteremo ancora di più, mi dispiace ma no, poi ho le urla delle persone che sono con un CD che mi gira nelle orecchie - dissi molto sfacciatamente, infatti Giò mi guardò male. Sono sempre stata impulsiva e sfacciata quando ero nervosa o stanca, e inoltre comincia a sentire freddo e ciò non aiutava.
Giò - ma dai, potevi essere più gentile, non hanno detto nulla di male, aiutiamoli no?- disse in italiano. Aveva ragione, ero solo stanca di aspettare, non ne potevo più.
Io- Ma non eri tu quella che prima stava per uccidere qualcuno solo perché volevi un taxi? – lei non disse nulla, avevo ragione Carmen - Scusate ragazzi per la mia risposta brusca, ma siamo davvero stanche di aspettare- dissi molto dispiaciuta.
Mentre discutevamo, mi girai e notai che …
  
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