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Autore: Alyssia Black    25/05/2012    5 recensioni
NdA: Buongiorno ragazze!! Siamo di nuovo noi, Amy1Dlover e PiccolaStellaSenzaMeta, siamo qui a far danni ma questa volta si è infiltrata anche Piccola streghetta.
Ebbene sì, quella che stata per leggere è una fan fiction a sei mani, una raccolta di one shot, scritta, ovviamente, nella nostra ora ispiratrice, tecnica!
Una piccola spiegazione prima di iniziare.
Questa raccolta è composta da sette one shot (+ questo prologo), una per ogni anno.
Parleremo dei più grandi disastri entrati nella storia di Hogwarts, provocati dai gemelli Weasley.
A narrare le vicende sarà la cara Angelina Johnson!
Ora non resta che augurarvi “Buona Lettura”!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Angelina, Johnson, George, e, Fred, Weasley
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
- Questa storia fa parte della serie 'Rosso Weasley'
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NdA: Buongiorno ragazze!! Siamo di nuovo noi, Amy1Dlover e PiccolaStellaSenzaMeta, siamo qui a far danni ma questa volta si è infiltrata anche Piccola streghetta. 
Ebbene sì, quella che stata per leggere è una fan fiction a sei mani, una raccolta di one shot, scritta, ovviamente, nella nostra ora ispiratrice, tecnica!
Una piccola spiegazione prima di iniziare.
Questa raccolta è composta da sette one shot (+ questo prologo), una per ogni anno.
Parleremo dei più grandi disastri entrati nella storia di Hogwarts, provocati dai gemelli Weasley. 
A narrare le vicende sarà la cara Angelina Johnson!
Ora non resta che augurarvi “Buona Lettura”!
 
 
 
Gemelli Weasley: Disastri a Hogwarts
By PiccolaStellaSenzaMeta, Amy1Dlover and Piccola streghetta

 


-Freeeeed! Georgeeeee! Siete sempre i soliti!- vidi una signora piccola e grassottella che urlava a due ragazzi gemelli.
Erano identici ma uno attirò particolarmente la mia attenzione. Non mi sembrava avesse nulla di speciale ma non riuscivo a smettere di fissarlo. 
Ascoltai con attenzione le parole della signora che, presumo, fosse la loro madre. 
Da quanto capii il bambino si chiamava George.
Salirono sul treno in ritardo, me ne accorsi guardando fuori dal finestrino e, in cuor mio, speravo entrassero nella mia cabina.
Improvvisamente, il mio desiderio si avverò –Possiamo?- chiese l’altro gemello con fare gentile.
Io annuii con cenno del capo e un sorriso da ebete stampato sul volto. Durante il viaggio non fecero che raccontare barzellette molto divertenti, alle quali ridevo timidamente. Ora vedo bene quel ragazzo, seduto davanti a me. Era davvero carino, i suoi capelli, rosso brillante, era come se illuminassero la stanza, i suoi occhi, ogni tanto, si posavano su di me e, quando ciò avveniva, mi rivolgeva un tenero sorriso al quale rispondevo arrossendo.
Il viaggio passò velocemente, ci divertimmo un mondo insieme.  Scendemmo alla stazione di Hogsmeade, ma lì li persi di vista. Durante la navigazione attraverso il Lago Nero, per arrivare a Hogwarts, non parlai con nessuno, non avevo ancora conosciuto altri ragazzi, oltre ai gemelli e speravo di rivederli presto. 
Arrivati a Hogwarts, si procedé subito con la cerimonia dello smistamento e, io, speravo veramente di ritrovarmi nella stessa Casa dei ragazzi conosciuti sul treno.
-Fred Weasley- annunciò una professoressa che, da quanto avevo capito, si chiamava Mc Granitt.
Uno dei gemelli si alzò sedendosi  su uno sgabello. La professoressa gli posò sulla testa un logoro cappello.  Rimasi molto sorpresa quando quest’ultimo iniziò a parlare, non avevo mai visto un oggetto del genere. 
Dopo un piccolo discorso annunciò la Casa: Grifondoro.
Subito dopo chiamò il gemello, George. A quel nome sussultai, delle sensazioni si risvegliarono in me. Ancora una volta il cappello urlò “Grifondoro”.
Dopo Lee Jordan, anche lui smistato nella Casa del Grifone, venne il mio turno.
Ero nervosa, ma, anche se a fatica, mi diressi verso lo sgabello.
La McGranitt mise il cappello sui miei capelli corvini. Dopo pochi secondi, da una fessura laterale, uscì una voce facendomi il solletico.
-Bene, ciao Angelina. Sai, ricordo bene quando fu il turno di tua madre, una Tassorosso perfetta. Tu, però, non le assomigli molto.
Hai coraggio da vendere, talento a non finire – ero lusingata da quelle parole. Avevo le dita incrociate sotto la tunica nera, speravo proprio di capitare a Grifondoro. –Non provo indugio nel premiarti. Ho molta fiducia in te, so che farai grandi cose. La tua casa è Grifondoro-
A quelle parole scoppiai quasi a piangere. 
Un grande applauso di levò dal tavolo della mia nuova Casa, alzai lo sguardo sui miei compagni, vidi i gemelli battere le mani più forte che potevano.
Quella visione mi riempì il cuore di gioia. 
   
 
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