“Febbraio è un mese di languori, il
cuore del mondo è greve, ignaro ancora dell'inquieto aprile e del vigoroso
maggio.” (William Somerset)
Angeli del Cuore
“Le vecchie miniere del Klondike registrano un'impennata di pietre preziose, fatto
raro; per di più, la scoperta in questo periodo dell'anno...”
Miyako afferrò il telecomando, interrompendo il flusso di parole del
giornalista.
“Ti ha licenziata?”
“Non esattamente. Me ne sono andata io, e comunque sarebbe stata una questione
di giorni. Oh, Daisuke, come puoi essere stato
così...”
“Miyako, basta. Non vedi quanto si senta già in colpa?”
Rivolsi a Ken uno sguardo di pura gratitudine, afflosciandomi sul divano di
casa loro.
Febbraio era arrivato
da qualche giorno, e di certo non c'era un clima meno adatto di quello per...come
si chiama? Ah, San Valentino.
“Non le hai parlato?”
“Non sente ragioni, Daisuke. Continua a ripetere che
l'abbiamo ingannata tutti...E' più testarda di me, quella ragazza!”
“E ce ne vuole”commentai, con umorismo funereo.
“Solo Ken può apostrofarmi
così, non ti permettere.”(Ken, intanto, mi faceva segno che non era vero, che
in quei giorni governava solo lei, ufficialmente sempre a causa degli ormoni.)
“Comunque sia,”
intervenne Ken, prima che la moglie lo scoprisse a confabulare con me alle sue
spalle “non ne possiamo parlare in eterno, senza agire. Qual è la tua
situazione, Daisuke?”
“Sono tornato un angelo dello sport.” confessai.
Miyako si morse un
labbro.
“Ma non puoi comunque
osservarli, dico bene?”
“Mi hanno visto. Anche se non sono più il loro angelo del cuore, ormai per me
sono come i bambini.”
“Ne sei sicuro? Normalmente, dopo un po', questo effetto non dovrebbe...”
“Dopo un po', Ken. Sicuramente, non prima di un paio di mesi...Il tempo di
finire un'altra missione come angelo dello sport, e non dovrei essere più
visibile nemmeno per loro. Stando a come la pensa Hikari,
probabilmente anche prima.”
Mi presi la testa tra le mani.
Ero andato da Ken e
Miyako per sapere se almeno loro avessero mantenuto i rapporti con Hikari, ma la mia mossa si era rivelata un buco nell'acqua,
l'ennesimo.
In fondo, non era male
essere tornato angelo dello sport. I bambini, si sa, sono menti semplici,
soprattutto i maschi. E Mike sembrava un bambino a posto, sì. Wu, però, che mi sedeva affianco sulla mia nuvola, non ne
era convinta.
“Ti ripeto che sto
bene.”
“Siamo alla fase del
rifiuto, viene dopo l'iniziale disperazione. È quasi banale, come reazione.”
mormorò con fare esperto.
“Grazie tante, eh.”
Era inutile tentare di
spiegarle che, nonostante mi arrovellassi il cervello, non c'era niente che
potessi fare. Quindi, meglio non pensarci. Ma era davvero possibile? Quando
succede qualcosa d'importante, quando vieni a conoscenza di cose ignote e poi
sei costretto a ritornare sui tuoi passi, si torna veramente indietro? Potevo
essere lo stesso angelo dello sport che badava a Reiichi?
Wu, nel frattempo, stava
parlando, ma la mia mente era scollegata. Sentii solo l'ultima domanda, e mi
accorsi di non essere stato molto carino nei suoi confronti. Dopotutto, non era
tenuta a cercare, pur nel suo modo strambo, di consolarmi.
“...E se ti aiutassi?”
“Cosa?” Mi ero perso qualche passaggio, perciò andai a senso. “Aiutarmi anche
con Mike? Hai già fatto troppo, pensa alla tua nuova missione.”
“Beh, non me ne hanno ancora affidata una.” Sorrise spensierata. “Perciò, posso
aiutarti. Non penso che questo vada contro le regole, ormai il peggio è
passato. Ma non mi stavi sentendo, vero?” Stranamente non sembrava offesa.
“Ehm...”
“Intendevo aiutarti con Takeru e Hikari.”
Non capii sul momento
e rimasi fermo a fissarla con sguardo vacuo.
“Ehi? Daisuke?”
“Grazie, Wu!” tentai di sorridere apertamente,
abbracciandola di slancio. “Ma come pensi di...”
“Vedrò un po' di
osservarli per conto tuo. Ora levati di dosso, sei pesante.”
“Ti ricordi
l'indirizzo?”
No, no, no. Non dovevo
darle corda, non dovevo immischiarmi più. D'altro canto, però, s'era offerta
lei...
“Sì, non era in Norvegia? Quel paesino sperduto dove...”
“Wu”scossi la testa, alzando gli occhi al cielo.
“Quelli sono Frida e Jyou, io mi occupavo di Takeru e Hikari.”
“Ah, già! E dove vivevano?”
“Ti accompagno fino ad un certo punto, dai.”
“Cos'è, non ti fidi?”
“No, no”mi affrettai a rispondere. “E' solo che il mio nuovo protetto, Mike,
gioca a calcio in una cittadina vicino Chicago. “
“Calcio, eh?”
“E' un sollievo che non si tratti di basket, questa volta!”
“Sai, Daisuke...”cominciò, mentre volavamo sui tetti
del Nord America.
“Sì?”
“Forse sei più adatto a fare l'angelo dello sport.”
“E' un complimento?”tentai di capire depresso.
“Quando ti occupavi di
Ta...Ta...”
“Takeru e Hikari.”
“Sì, esatto! Insomma, quando eri un angelo del cuore, eri molto...preoccupato,
stressato, nervoso.”
“Era il mio primo incarico...ed anche l'ultimo.”
“Ma tu non sei così.
Tu sei un angelo simpatico, mi piaci più adesso!”concluse sorridente.
Wu non si rendeva quasi
mai conto veramente di quel che diceva. Imbarazzato, cambiai discorso.
“Forse hai ragione tu.
Comunque, quello è lo studio di Hikari. E lo stadio
dove si allena Takeru è quell'edificio lì, lo vedi?”
Indicai entrambi i luoghi alla mia amica, sperando con tutto il cuore che non
annuisse tanto per fare. “Vado da Mike, ok?”
“Ti aggiornerò subito!” mi fece un saluto militare e svolazzò da Hikari. Sentivo che c'era qualcosa di sbagliato in tutto
questo, ma cosa?
“Ciao, Daisuke!! Ti stavo cercando...mi aiuti ad allenarmi nei
rigori?”
“Mike! Scusami, ero
occupato con una mia amica...Certo, anche ora!” gli sorrisi, mentre ci
dirigevamo ad un campetto vicino casa sua.
Mike era un bambino di
otto anni che adorava già il calcio e che mi era stato affidato poco dopo il
disastro. Non pensavo davvero di avere diritto ad un'altra possibilità così
presto.
“E com'è questa tua
amica? E' un angelo anche lei?”
“Sì, anche lei è un angelo.”
“E aiuta le bambine a truccarsi e tutte quelle cose lì?”
“Lei no, ma ci sono angeli di quel genere”ridacchiai, al suo evidente disgusto.
“E allora lei cosa
fa?”mi domandò, iniziando a tirare un po' a casaccio.
“Non così, mira alla
rete!”sorrisi, indicandogli un paio di tecniche. “Comunque, lei aiuta le
persone a stare insieme.”
“Anche io e te stiamo insieme.”
“Intendo insieme come la tua mamma e il tuo papà. Quel genere di 'insieme'.”
“Oh.” Altro segno di ribrezzo. “ E fa fare tutte quelle cose sdolcinate?”
“Anche. Ma un giorno anche tu le farai, credimi.”
“Io no.”
“Ah, no? E vuoi stare da solo?”
“Io non sono solo. Ci sarai tu con me. O tu stai insieme ad un altro angelo?”mi
chiese sospettoso.
“No, anche io sono
solo.”
“E allora, vedi che è una fregatura.”
“Cioè?”
“Cioè, tutti quanti mi
dicono che un giorno starò con una ragazza e farò quelle cose...bleah! Che fanno gli adulti.” Mentre parlava gesticolava,
mangiandosi anche le parole.
“Giusto.”
“Però tu non stai con una ragazza, giusto? E così sarà per me!”
Ero affascinato dal modo
in cui aveva già deciso cosa sarebbe stato del suo futuro e dalla solennità con
cui lo diceva, ma non potei reprimere un sorriso.
“Sei ancora piccolo
per credere che una ragazza possa essere speciale.”
“Oh, no, la mia amica Tina è speciale.”
“Vedi?”
“E' l'unica femmina speciale. E mamma. Mia sorella è scema. Lei e Ian stanno sempre appiccicati.”
“E' l'amore.” sorrisi piano.
“Perciò, io sposerò Tina, perché pure lei odia queste cose da grandi.”
Non potei fare a meno di ridere.
Chissà, tra qualche
anno sarei anche potuto tornare un angelo del cuore e li avrei aiutati io ad
innamorarsi.
Scacciai
immediatamente quel pensiero dalla testa.
Non dovevo più pensare
da angelo del cuore. Mai più.
“Allora...Ci alleniamo
ancora, campione?”
“Daisuke?
Stai riposando?”
Balzai in piedi, spaventato.
“Pensavo fossi Chris!”
“Scusa se sono andata in giro per te!”
“Scusami tu, Wu, è stata una giornata stancante.
Incredibile quanta energia abbiano i bambini!”
Wu sospirò.
“Ho fatto come mi hai
detto, Daisuke. Ma...E' giusto? Forse la mia non è
stata una buona idea.”
“Cosa intendi dire?”
“Tu non vuoi più fare l'angelo del cuore, no?”
“Anche volendo, non posso.”
“Rispondi alla mia domanda.”
Rimasi in silenzio, concentrandomi sulle sensazioni provate prima con Mike:
doversi occupare di una persona sola, non dover macchinare niente perché i
desideri di un bambino sono meno complessi, giocare, ridere, aiutare qualcuno
che sa che esisti...Beh, anche Takeru e
Hikari lo sapevano, oramai.
“No”dissi lentamente.
“Avevi ragione, sto bene così.”
“E allora che t'importa di quei due? Voglio dire...E' una missione che non ti
appartiene più.”
“Non capisci perché tu hai sempre avuto successo. Vorrei solo stessero insieme,
perché è stata tutta colpa mia.”
Wu sospirò. “E va bene,
come vuoi tu!”
“Ma dove sono Chris e
Maya?”
“A giocare insieme? Sono giorni che non li vedo granché.”
Fece spallucce e
continuò. “Sono andata da Hikari.”
“E...?”
“E' molto triste. E stupida e orgogliosa, da quello che so.”
“Abbastanza.”
“Era da sola a piangere, una scena molto allegra.”
Si fermò, arricciò le labbra, come se stesse selezionando le informazioni.
“Il suo studio è
ordinatissimo.”
“Ordinato?”
“Sì, evidentemente avrà pulito e buttato molte cose. Ad un certo punto è
arrivato un cliente, si è asciugata le lacrime alla bell'e meglio e si è data
da fare.”
“Come ci si aspetta da lei...”
“Se m'interrompi in continuazione, mi dimentico cosa ti voglio dire!”
Alzai le mani in segno
di resa, lasciandola continuare.
“C'era...Un mazzo di
rose nel cestino. E lei ha mormorato qualcosa sul San Valentino.”
“Forse...”
Mi zittì con
un'occhiata truce.
“Forse erano da parte
di lui, sì. Poi lei ha risposto al telefono, anche se in verità era un
messaggio registrato. Era un messaggio strano, l'interlocutore era in silenzio.
E c'è rimasto un po', stavo per andarmene annoiata, finché non s'è sentito un
sospiro e non s'è sentita la voce di lui dire '...Non mi hai dato il tempo di
dirtelo di persona, un mese fa, ma oggi, per quanto sia un cliché, volevo dirti
che ti...'. Poi lei ha riattaccato.”
Sospirai.
“Bel 14 febbraio.”
“Hm, per gli standard
umani direi di sì”annuì Wu. “Lui sta peggio di lei.
Sono andata allo stadio, tutti quanti lo criticano perché non riesce ancora a
dare il meglio di sé in campo. E poi, pare si dovrà trasferire, ad aprile, a
meno che non ci siano i play-off, o una cosa del genere, credo.”
“Wu,
ti ringrazio, sei stata davvero gentile.” le sorrisi triste. “Ma hai ragione su
tutta la linea, io...forse dovrei smetterla di preoccuparmi. Non è più affar
mio, giusto?”
“Giusto.” Wu annuì con fervore, sbattendo anche le ali.
“Parlerò con Sora e Yamato, cercherò di far agire loro. Ma ti prometto che è
l'ultima cosa che farò per loro.”
“Io non ne ricavo proprio niente, nel bene o nel male, Daisuke.
Lo dico per te. È triste vivere pensando a qualcosa che non puoi cambiare e che
non dipende da te.”
Mi pizzicò il naso, lei
era avvezza a queste manifestazioni di affetto.
“Daisuke.”
S'interruppe; era
arrivato un nuovo angelo a chiamarmi.
Non riconoscevo la sua
voce, era un nuovo arrivato?
Era alto ed aveva i
capelli lunghi; qualcosa in lui mi sembrava familiare...ma che...?
“Sì?”
Doveva essere un novellino, un altro angelo femminile lo seguiva in silenzio.
Il sorriso di Wu si spense all'istante e rimase immobile come un pezzo di
ghiaccio.
“Wu?”
Le sventolai una mano davanti agli occhi; nessuna reazione.
“Wu?!”
L'angelo si schiarì la
gola, sussurrando qualcosa a malapena udibile.
“Scusa, non ti ho
sentito. WU!”
La scossi, ma si
ritrasse, stavolta sorridendo.
“Cos'hai da ridere?”
“Rido anche per te, ci sarà bisogno di qualcuno allegro che ti compensi.”
“Eh?”
Ma che diavolo andava
blaterando?
Si asciugò delle
lacrime agli angoli degli occhi-aveva preso a ridere convulsamente, o forse a
piangere, o tutt'e due- e suggerì:”Ascolta quel che ti vuole dire, no?”
Gonfiai le guance indispettito.
“Se è uno scherzo per
tirarmi su il morale, beh, non è divertente!”
“Ascoltalo.”Ripeté Wu con dolcezza, scrutando l'angelo femminile. Non avevo
mai visto nemmeno lei, a ben pensarci.
“Scusala, è matta.
Avanti, dimmi. Che vuoi da me, ehm...”
“Chris.”mormorò in un soffio.
Ed era solo per questo
che rideva? Solo perché aveva lo stesso nome del mio baby angelo?
“Pensa, è il nome del
baby angelo che...”
Che aveva i suoi stessi occhi?
Mi voltai di scatto
verso l'altro angelo.
I capelli di Maya?
“Ok. Che stregoneria è
questa? Somigliate troppo a due baby angeli che conosco.”
“Smettila di far l'idiota e di far finta di non capire.”mi apostrofò Wu con apparente leggerezza. “Mh,
eri più carina da piccola, Maya, ma non si può certo dire che tu sia brutta.
Bene. Chris, ora tocca a te. La vostra nuova nuvola in che zona è?”
“Smettila tu di
prenderti tanta confidenza! Come fai a conoscerli, non li hai mai visti!”
“Daisuke, sono io, sono Chris. Solo che adesso parlo
in maniera corretta, senza storpiare nulla.”
Aggrottai le
sopracciglia.
“Mi stupisci sempre,
e, credimi, detto da me è più che è un complimento. Hai pensato a diventare
umana con lui?”sentivo Wu parlottare concitata con
l'altro angelo, pressoché sconcertata dall'apparente cordialità di Wu.
Ma era un atto
puramente passivo; la mia mente era rivolta all'elaborazione di quelle quattro
frasi.
Chris?
Cominciai a sbattere
le palpebre confuso.
E capii.
Solo una dolorosa
domanda affiorò alla coscienza e trovò esecuzione:”Perché?”
Mi rispose Maya.
Adesso lo capivo, quella... Maya.
“Volevo crescere. Lui
mi ha seguito. Tutto qui. È stato...un gioco.”
“Un gioco? UN GIOCO?! Sapete che non potete più tornare indietro? Che è la
crescita a rendervi infelici e insoddisfatti e...e tristi, e arrabbiati,
e...IMBECILLI! INCOSCIENTI! E tu, tu sei stato molto più stupido di
lei!”
“Daisuke,
dubito che gli altri angeli vogliano essere messi al corrente della crescita di
Maya e Chris. Smettila di strillare. È un fenomeno normale. Tu stesso non sei
rimasto allo stadio baby.”Intervenne Wu,
interponendosi tra me e il mio...
Il mio...
“Io l'ho fatto per Jun, ma era mia sorella di nuvola!”
“E io l'ho fatto per
Maya.”sussurrò dolcemente Chris, prendendole la mano.
Se fossi stato umano,
avrei vomitato all'istante.
“Hai scelto lei?
Ridicolo, avreste potuto continuare a giocare per sempre.”
Wu sospirò. “Proprio non ci arrivi. Ragazzi, andate a
trovarvi la vostra nuvoletta. Su, forza! Dagli un po' di tempo, Chris...Non è
un bel periodo per lui.”aggiunse sottovoce.
“Per quello che vale, ora che ti ho deluso...”cominciò lui ad occhi bassi. “Ti
ho sempre considerato il mio fratello di nuvola adottivo.”
“Mi fa piacere.”
“Daisuke, io...”
“Vai da Maya, no?”
Chris sospirò. Ma era
un sospiro diverso...troppo gutturale, troppo forte, troppo triste. Troppo
grande.
Evidentemente Wu gli fece un cenno; voltato com'ero, sentii solo il
fruscio d'ali.
“Ah, la primavera.”
“Teoricamente non è
ancora inverno?” chiesi abbastanza frastornato.
“Ah, sì? A quanto
sembra, ancora per poco.”
“Già.”
Rimasi in silenzio,
sentendo Wu canticchiare qualcosa. Mi stava dando sui
nervi.
“Wu...”intimai,
ma lei riprese.
“Non l'hanno fatto
contro di te. Stai pensando che tutti ti hanno tradito, vero?”
Sospirai
rumorosamente-e il mio sospiro, ora, era così simile al suo. Era così che mi
vedeva? Così grande? E ora così alla pari?
“Forse.”dissi
lentamente. “Mi sento oppresso. Chris mi diceva sempre tutto, e...Non me ne ha
parlato. Non pensavo che l'avrei mai visto grande.”
“Dovresti aver capito che l'amore può tutto, no?”
“Non credevo di certo a quell'età!”
“Ha forse un'età l'amore?”
Rimasi in silenzio; lei mi pizzicò il naso.
“Troppo tempo per
pensarci, alunno Daisuke! O piuttosto, non è che ti dà
fastidio che ora non puoi più insegnargli niente? Sai, molti hanno la sindrome
da 'allievo-che-supera-il-maestro' e...”
“Tu credi diventerà umano? Che avrà una famiglia, dei figli, che
invecchierà...che... morirà?”
Avrei sopportato di
non vedere più Chris? Tuttavia, avrei sopportato di vederlo così?
Wu fece spallucce. ”Che
invecchierà...che morirà? Chi lo sa, nessuno lo sa, nemmeno il capo, temo. E,
comunque, che ti ho detto prima?”
“Che sono un
idiota?”sorrisi debolmente, riconoscente degli sforzi che stava facendo per me.
“A parte. Non è triste
vivere pensando a qualcosa che non puoi cambiare?” si citò, appoggiando il capo
sulla mia spalla.
“Tu come lo sapevi?
Che Maya si sarebbe trasformata, intendo.”
“Io so sempre tutto, Daisuke.”
“Dico sul serio.”
“E sono anche sempre seria. Caratteristica che mi permette di dire sempre quel
che penso con toni diversi, così qualcuno pensa che io stia scherzando e non mi
dà troppa retta.”
“Qualcuno come me?”
“Chi lo sa.” ripeté. “Se per 'qualcuno come me' ti riferisci a un angelo che
non ha minimamente pensato che anche io sto nella stessa situazione per Maya e
non strepito, beh, forse sì.”
Ci misi qualche secondo a capire il senso della sua risposta.
“Ehi.”
I suoi occhi erano altrove, molto lontani.
Le strinsi una mano
impacciato, a mo' di consolazione.
“Scusami, sono un egoista.
Ma come fai ad essere così straordinaria? Non hai pianto per Maya?”
“Hai già riempito tu
il Klondike, non provare a piangere anche per questa
storia.”osservò in tono leggero.
“Uff.”Sì,
mi ero un po' commosso. E mi era venuta voglia di vedere la nuvola di Chris e
Maya. Forse...forse era quella di Miyako e Ken.
“Oh, quanti
piagnistei! Su, asciugati.”
“Insensibile.”
“Non si tratta di questo, è che le mie lacrime le ho spese tutte tempo fa.”
La dolcezza e la finta noncuranza con cui lo disse mi scatenarono un'ignota
voglia di abbracciarla e darle conforto.
“Dev'essere dura
vedere tutti attorno a te felici e con qualcuno accanto.”disse con tono
distaccato.
“Non è solo quello. È che non capisco la totalità dell'amore. Ken e Miyako
vogliono un figlio e diventano umani. Maya vuole provare a crescere per gioco,
Chris la segue per paura di perderla. Sora
e Yamato hanno sfidato tantissime regole. Takeru non è più lo stesso in campo, Hikari
è ordinata sul lavoro. Come può...”
“Te l'avranno detto tutti, ma...Un giorno, proverai tutto questo. E ti
chiederai come hai fatto a vivere finora senza quella sensazione. Prima di
allora, di acqua sotto i ponti ne dovrà passare.”
“Ma quando? Quando?
Parlo sempre di amore, e poi mi arrabbio quando ne vedo i frutti.”
“Ma va, sei solo un po' geloso.”
“Geloso? Di Chris?”
“Si può essere gelosi
dei propri amici, perché no?”
“Però l'amicizia è un sentimento più libero dell'amore.”
“Fino a un certo punto. Daisuke, parla con Chris,
sono certa che ti vorrà spiegare tutto dal suo punto di vista.”
Affossò il viso
nell'incavo della spalla.
“Non dirò a nessuno
che stai piangendo per Maya.” Le feci l'occhiolino, ma non se ne accorse.
“Idiota.”
“Ripetitiva.”
“Impiccione.”
“Svampita.”
“Imbranato.”
“Mmm...piagnucolona.”
“Grazie alla tua esitazione vinco io! E comunque lo sei di più tu.”
Scoppiai a ridere,
grato.
“Gli parlerò,
promesso.”
“Che me ne faccio io delle tue promesse?!”Esibì una linguaccia, volando via.
“Non deprimerti
troppo, Daisuke!”
“Nemmeno tu!” le gridai di rimando.
“Daisuke,
non vuole parlare nemmeno con me.”
“Figurati con me, le ricordo troppo Takeru e sono la
persona che ha reso infelice suo fratello.”
Sora guardò Yamato, sforzandosi di sorridere.
“Vorrei tanto
aiutarti...”cominciò. “Ma come?”
“Mi viene in mente
solo un'idea.”replicai con una smorfia. “Però...”
“Di parlarle
attraverso Taichi, giusto?”commentò neutro Yamato.
Annuii.
“Tanto vale aspettare
una scorpacciata di carne alla brace da parte di Hikari.”
“E se parlaste con Takeru?”
Yamato fece spallucce.
“Io gli parlo ogni
giorno. Ma di Hikari non vuol sentir parlare, Daisuke. La ama, ma ha anche un dannatissimo orgoglio. Lei
ha gridato che non lo vuole più e, anche se Takeru e
noi tutti sappiamo benissimo che non è vero, lui ha deciso di rispettare la sua
decisione.”
“Scappando a Los Angeles?”
“A volte è più
semplice.“
“Ma tu non sei
scappato.”
“Non potevo.” replicò
con dolcezza Yamato, stringendo la mano di Sora.
“E allora che si fa?”
“Si fa in modo che Hikari legga i giornali sportivi. O che guardi questi
servizi in tv.”
Dal televisore, una
cronista esaltata spiegava tutti i presunti dettagli del trasferimento ai
Lakers della stella Takeru Takaishi.
“ Al momento, la
squadra si sta preparando per il famoso All-Star
Weekend. Se i Chicago Bulls non dovessero passare ai
play-off, la nostra città si troverà costretta a dire addio alla stella
nipponica? Continuate a seguirci e lo scoprirete!”
Yamato spense la tv.
“Non puoi manovrare le
partite per far rimanere Takeru fino alle finali, Daisuke.”
“Tecnicamente potrei,
ma mi declasserebbero anche stavolta. Dobbiamo fare in modo che Hikari venga a sapere del trasferimento. Devo...”
Mi afflosciai sul divano. “Non posso.”
“E' diventata più di una missione, a quanto pare.” osservò Yamato
con pacatezza.
“A volte
capita.”intervenne con decisione Sora. “La regular season finisce ad
aprile, e dubito che i Chicago Bulls passino.”
Yamato la guardò scettico.
“Da quando ne capisci di basket?”
“Guarda che io sono
una persona sportiva.”dichiarò scherzosa Sora. “Sei tu l'artista maledetto.”
Yamato sorrise incredulo.
“Daisuke,
credimi, faremo in modo che Hikari venga a sapere del
trasferimento di Takeru. E sono sicura...”Sora si
strinse a Yamato “che capirà. È testarda, come il
fratello, ma sa riconoscere i propri errori.”
“Forse, però, lei non sta sbagliando. Forse, l'amore dev'essere una cosa
spontanea. Forse, noi non abbiamo nemmeno ragione di esistere.”sospirai.
“Ma esistete. Ed
esiste l'amore, spontaneo o indotto che sia.”
“Pare proprio che l'amore vinca tutto, eh?”
Yamato baciò Sora su una tempia,
e non ebbi bisogno di risposte alla mia domanda retorica.
Come sempre, scusate l’attesa e grazie per tutto. Grazie per la
pazienza, per le vostre recensioni, per i vostri consigli, le critiche, i
suggerimenti…So che può sembrare che io abbia abbandonato questa povera fanfiction a se stessa, ultimamente, ma vi garantisco che
non è così. Ho solo tanti, tanti, tanti esami da fare, in primis, e tante
situazioni da gestire. E, purtroppo, sono sempre scrittura e fansub a soffrirne. Inoltre, l’ispirazione è una
bruttissima bestia, che una volta viene e cento se ne va, e ovviamente quando
viene o è periodo di esami o si è a lezione. XD C’è da aggiungere, nello
specifico, che questo capitolo molto triste non ne voleva proprio sapere di
uscire…Pensate che in origine doveva chiamarsi Spaccacuore.
Poi il mio animo romantico(che ultimamente tutto è tranne romantico) ha preso
il sopravvento. XP Insomma, non disperate, le imprese di questi due avranno la
loro giusta fine nel prossimo capitolo…Dovrete aspettare veramente poco, dal 13
luglio sarò ufficialmente in vacanza e
prima della mia partenza per Barcellona ci vorranno quasi due settimane,
che posso dedicare, tra il fancazzismo e il turismo
di Roma fai-da-te, a Takeru e Hikari
<3 Non preoccupatevi, sono una spudoratissima amante dell’happy ending u.u Ma dev’essere un po’
movimentato, altrimenti che gusto c’è?
Vi ringrazio ancora una volta (vi amo dal profondo ç_ç) per tutto il sostegno ^^
HikariKanna
PS:Mike
e Tina vengono dal mio nuovo amore, la coppia Tike di
Glee(come per Tina, è stato amore a prima vista con
gli addominali di Harry Shum Jr. <3)
PPS:L’ All-Star Weekend è una
manifestazione dell’NBA che si svolge a febbraio J La regular season finisce a metà aprile circa, poi ci sono i
play off e poi le finals(fonte di tutte queste
informazioni mio fratello, al grido di guerra e indignazione:”Se
devi scrivere una delle tue storie sull’NBA, almeno informati prima, visto che
i Chicago Bulls non vincono praticamente mai da
Michael Jordan!” Diciamo che è stato lui a convincermi che Takeru
dovesse trasferirsi a Los Angeles.XD)