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Autore: Oducchan    26/05/2012    1 recensioni
-Desidero semplicemente una cosa... il suo cuore, la sua mente, il suo corpo. Desidero lui.-
E in quella semplice e innocente sillaba vi si distilla la più cocente e tormentata delle passioni, fiera e irresistibile, un ardore che il figlio di Laufey ben conosce e che preme di poter nutrire e veder divampare.

Thor ha riportato suo fratello ad Asgard. In catene, impossibilitato a mentire, sconfitto dai mortali di Midgard; il giudizio di Odino ha scelto per lui la prigionia. Ma nel cuore della dorata città degli dei, Loki scorge qualcosa di molto famigliare, qualcosa che è pronto a donargli l'agognato riscatto. Perchè non vi è nulla di più pericoloso della rabbia e della vendetta di una donna. E Loki questo lo sa molto bene.
[Post The Avengers. Presenza di personaggi non ancora comparsi al grande schermo] [Loki, Thor, Amora e Sif. Tanta gente di sfondo, tanti rimandi nascosti sotto gli angoli, tante... sorprese in arrivo. Siete stati avvisati (L)]
Genere: Angst, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing, Het | Personaggi: Altri, Loki, Nuovo personaggio, Sif, Thor
Note: Movieverse, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Titolo: Tamarix [part2]
Personaggi e pairing: Thor, Loki, Sif, Amora [menzionati: Odino, Frigga, i Tre Guerrieri, Jane, Skurge, vari ed eventuali]
Rating:arancio tarocco...
Riassunto: Lì tra la folla, sotto un velo di dorati capelli, il Dio dell'Inganno ha visto ciò che cercava: occhi verdi di malizia che intessono trame di menzogne
Avvisi: mini-long, what if?. Personaggi non ancora debuttato al cinema!
Note: Più penso a come proseguire, più elementi ci metto. Finirà con l'essere un bel rimpasto tra comics, film e addirittura cartoons - ma non voglio svelare troppo presto come e dove XD



Tamarix
[2]

Man mano che le ore del giorno cedono il passo a quelle che scandiscono il trascorrere della notte, la calda e splendente luce diurna che bagna il dorato regno di Asgard si affievolisce, come un fiore che al calar del buio richiude morbidamente la sua corolla a protteggere il suo cuore di stami; pian piano il terso cielo s'incupisce, lasciando spazio per l'infinità dello spazio aperto e delle sue migliaia di stelle, e le stanze dagli alti soffitti e dai tendaggi arabescati scivolano lente e maestose tra i giochi di ombre e silenzi che accompagnano il sonno dei suoi indomiti abitanti. E quando il processo si compie del tutto, gli alteri candelabri che adornano saloni e corridoi accendono le loro braccia di cera assecondando un muto ordine di mistica natura -il volere del Padre di tutti gli Dei.
Loki, nella penombra della propria cella -se così può definire l'ambiente, nudo e spoglio di ornamenti e suppellettili, in cui è stato rinchiuso dal termine della cerimonia del suo ritorno- osserva meditabondo lo sfrigolare leggero ma persistente della fiamma che, sospesa nel vuoto a mezz'aria, dona un poco di colore e di chiarore al luogo deputato alla sua prigionia. I suoi regali lineamenti si tendono, spasmodici,al montare tumultuoso nel petto di una fulgida ondata d'ira: ma come spesso ha fatto negli ultimi giorni, riesce a controllarla quel tanto per ricacciare il suo aspro sapore giù per la gola. Allunga una delle mani dalle lunghe dita diafane, orientandole verso la piccola sorgente di fuoco, e prova a muoverle, formulando simboli arcani e antichi quanto l'universo stesso nell'aria pesante e ferma.
Nulla succede, nulla muta.
Loki sorride. Un sorriso che non ha nulla della gioia che aveva accompagnato la sua giovinezza, quando ancora la sua mente era innocente e ignara del gusto che la Verità possedeva; e non ha nulla del riso che accompagna le beffe e i lazzi con cui ha spesso dilettato le sue giornate, nella scoperta della portata delle proprie capacità. Un sorriso arido, che esprime solo la sua impotenza nei confronti del destino precostituito contro i suoi desideri da quell'essere che un tempo lontano aveva avuto la stupidità di chiamare padre. Odino è stato prudente. Il suo giudizio, pervaso del suo Potere, lo ha spogliato di ogni potere magico e di ogni sua riserva di energia, riducendo la sua conoscenza a nulla oltre che a un libro chiuso sotto chiave. Ma vi è di più, lo può avvertire chiaramente: può quasi sentire, come se fossero realmente stretti attorno alle sue membra, pronti a soffocare ogni sua ribellione, legacci intangibili ma dalla resistenza infrangibile, che lo arpionano impedendogli la fuga.
E Odino è stato efficiente, come ci si aspetta da colui che è padrone e sovrano del destino di Nove Regni interi, la cui volontà è legge scritta ancor prima che venga espressa. Loki ha passato ogni singolo minuto dei giorni trascorsi a cercare ogni possibile via di fuga, analizzando minuziosamente ogni singolo anfratto della stanza -nuda, cruda, in cui nulla di ciò che avviene all'esterno riesce a filtrare, nascosta nel ventre dell'enorme cittadella- sondando muri, crepe, tericcio, finestre, sbarre. Ha provato a cogliere di sorpresa i carcerieri che periodicamente entrano a portargli nutrimento, ma la loro mole e il loro armamentario sono stati insormontabili. Allora ha provato a persuaderli, intessendo per loro dolci promesse di immense ricompense, ma quando ha aperto bocca per mentire dalla sua gola non è emerso alcun suono. Muto, impotente, ha dovuto ingoiare l'umiliazione e lasciar scivolare via anche quell'occasione. La sua rabbia è stata immensa, dopo, rimasto da solo, ma come rapidamente si è innescata, altrettanto rapidamente si è esaurita. Ha imparato il valore dell'attesa. Ripercorrendo mentalmente tomi e volumi di sortilegi, ha aspettato. Perchè l'unica cosa che Odino non poteva, non può e non potrà prevedere, nemmeno dagli striduli becchi dei suoi corvi, sono gli oscuri tumulti del cuore dei suoi sudditi che gravitano ai margini della follia.
Lo scatto della serratura è rumoroso e imprevisto, ma non inatteso. Loki solleva lo sguardo, scostando lunghe ciocche di capelli neri dal viso, e mentre aspetta che tutti i chiavistelli e le catene che lo separano dalla Casa degli Dei si sciolgano, si solleva lentamente in piedi, un ghigno feroce e maligno che esplode in una rauca risata di compiacimento quando la porta si apre cigolante ruotando sui cardini, permettendo a fiochi barlumi di candela di filtrare aggiungendo nuovi chiaroscuri all'ambiente.
I suoi aguzzini, due degli uomini più robusti e competenti nell'arte della tortura che il Re degli Dei ha saputo trovare nella folta schiera dei suoi servitori, giacciono ai lati della soglia, inginocchiati, prostrati ai piedi della sinuosa figura avviluppata in un'ampio mantello del più acceso tono del verde. Dal cappuccio arabescato che le nasconde gran parte del viso, Loki riconosce la morbida cascata di capelli dorati che già aveva colpito la sua attenzione così vivamente, e una bocca carnosa, modellata sensualmente per le arti più becere e sublimi -narratrice di menzogne incrostrate delle più meravigliose promesse. Per un'istante resta lì ferma, quasi timorosa di compiere passi ulteriori, carezzando distrattamente con le piccole mani i volti di quegli stolti che si sono abbandonati al suo volere. Loki le concede ogni indugio, senza fretta, perchè dev'essere lei a venire da lui.
La donna tentenna ancora, ma poi scaccia i suoi novelli ammiratori con un altero cenno, indirizzato anche a qualcuno in attesa nell'oscuro corridoio.
-Veglia affinchè nessuno ci disturbi, e tieni a bada questi vermi- comanda, con voce altera di chi è abituato a disporre della vita e dell'abilità altrui per soddisfare alle proprie necessità. Loki le sorride, estasiato. La porta si chiude con un tonfo pesante, lasciando che il suo eco riverberi per qualche lungo istante, prima che l'Ingannatore inizi a parlare.
-E così... alla fine sei giunta-
La donna gli sorride, mellinflua, e con uno strattone deciso libera la chioma folta e curata e lo sguardo smeraldino dall'impiccio del suo manto, cosicchè Loki possa finalmente ammirarla da poca distanza. Il suo viso appare quello di una dolce vergine fanciulla, dai tratti ancora immaturi e dai grandi occhi di un verde intenso che si aprono tra folte ciglia dell'oro più fino, la pelle liscia e vellutata teneralmente arrossata sugli zigomi alti. Ma in quelle iridi non v'è spazio che per l'odio e una bramosia talmente intensa che il cuore lacerato e colmo di veleno del dio della Menzogna non può che tornare a compiacersene. Niente di quella donna è ciò che sembra, perchè il suo corpo procace, le labbra piene e l'atteggiamento tutto narrano voluttà ben diverse, sussurrano di uomini conquistati e ridotti a schiavi e di donne lacerate e usurpate nei loro diritti, parlano di alcove dai profumi ammorbanti e di torbidi complotti dalle trame inenarrabili.
-Sì, mio Signore - risponde la giovane, la voce modulata che accarezza invitante l'udito. -Sono qui per liberarti da questa ingiusta prigionia-
Estasiato, Loki atteggia un piccolo inchino, facendole cenno di avvicinarsi senza timore.
-E dimmi, mia salvatrice, qual è il tuo nome, così che io possa più degnamente ringraziarti?-
La ragazza sorride. Loki riesce a scorgere denti splendenti, e la rincorsa tumultuosa dei suoi pensieri.
-Il mio nome è Amora, mio dolce Signore, se così può compiacerti-.
La Vittoria ha lo stesso sapore del miele e dell'ambrosia, perchè Loki può già saggiarla, nell'avanzare verso la sua ospite con il più malefico dei ghigni di cui dispone.
-Ciò mi è noto dal momento stesso in cui hai voluto affidare a me le tue pene, mia dolce bambina. Ciò che io voglio sapere è chi sei davvero, e perchè sei venuta da Loki il Truffatore correndo così grandi rischi-
Per un istante, la sua risposta pare aver contraddetto qualche sciocca convinzione che la splendida asgardiana possedeva nei suoi confronti. La vede tentennare, per un istante soltanto insicura su quale scelta compiere, ma poi torna a sorridergli, bella e rassicurante, mentre le sua mani volteggiano nell'aria facendo apparire dal nulla due comodi seggi in cui potersi accomodare.
-Sono nota nel regno con l'appellativo di Incantatrice -risponde, sicura di sè -E sono qui per proporti un patto, Figlio dei Segreti-.







Angolino occulto:

Marvel Fandom Forum - Marvelicious <3
   
 
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