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Autore: Nami_Loves_Ruki    26/05/2012    1 recensioni
Sgomitare tra abiti neri in corpi troppo lussuriosi, sopravvivere a sguardi ammiccanti, evitare gesti maliziosi e cedere a ciliegie succose. Tutto questo per dare una svegliata a Reita, convincere Kai, sostenere Uruha e far
aprire gli occhi ad Aoi. L'impresa, per Ruki, potrebbe rivelarsi più faticosa e dolorosa del previsto. Ma lui addenta un altro frutto e osserva tutto da così
vicino, più vicino del solito, che ormai è tutto chiaro e ben definito. Servono un locale notturno dalle luci soffuse, in una serata che è solo un pretesto, e tanta determinazione.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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. Room 11 - Gold

 

La targhetta color argento sulla porta riportava inciso il numero 11, intravedibile tra la fievole luce del corridoio.

Reita smise di rigirarsi la chiave, oramai bollente, tra le mani e finalmente aprì. A Kai fuggì un lungo sospiro, mentre nella sua mente rimbombava a non finire la parola “calmati”, esattamente da quando quella dannata, sopracitata, chiave finì nelle mani del bassista. Fu lui che tastò il muro, non appena aperta la porta, fino a trovare l’interruttore di una luce calda e poco potente.

Era oro. L’intera stanza dava sui toni dell’oro, dalle tende alle lampade, dai cuscini al lungo tappeto ai piedi del letto; solo le lenzuola erano nere come la pece.

<< Beh >> iniziò Akira, facendo destare il batterista dai suoi pensieri << Mi ricordano il kimono di Aoi. Dici che è grave? >>

Yutaka seguì la traiettoria del dito affusolato del biondo. Quando capì che si stava riferendo alle tende luccicanti scoppiò in una energica risata. Era servito ad alleggerire la tensione.

Ma il viso del batterista si trovava ad essere ancora con una finta espressione distesa, tipica di chi cerca di mettercela tutta per non sembrare in imbarazzo << Uhm, cosa posso fare per farti calmare? >> chiese con un sorriso Reita, nonostante già sapesse di non ottenere risposta << Ti andrebbe un massaggio? >> cercò di buttarla lì, quando notò l’olio per massaggi sul comodino alla loro sinistra.

Kai avvampò. Non che l’altro non avesse mai visto la sua schiena nuda, ma in quelle circostanze cambiava tutto. Però non poté non annuire, riflettendo sul fatto che sarebbe stato un primo passo verso…

Già, verso cosa?

Forse, semplicemente verso il puro atto sessuale, o, magari, verso l’inizio di una relazione. Però, non voleva pensarci ora, non poteva pensarci, ora che il bassista si stava posizionando sul suo bacino contratto.

Il liquido oleoso scivolò sulla sua schiena calda e le mani di Akira iniziarono a lavorare su di essa.

Il batterista si irrigidì ancora di più, per quanto possibile.

Maledì il suo organismo per aver smaltito troppo in fretta l’alcool che aveva in corpo.

E anche Ruki, che era riuscito nel suo intento.

Reita sentì i muscoli di Kai distendersi piano, piano, e la cosa lo incoraggiò a spingersi oltre << Perché non ti giri, Yutaka? Vorresti un bel massaggio da qualche altra parte? >> sapeva di aver fatto avvampare l’altro, sapeva che avrebbe balbettato non poco per dargli una risposta << Fai il timido? Eppure, prima, non mi sei sembrato così impacciato nel chiedermi se avessi intenzione di venire a letto con te… >>

Era così, già. Ma sarà stato l’effetto di tutti quei drink.

Il moro si voltò, finendo con l’incrociare lo sguardo deciso di Akira, che, a cavalcioni su di lui, si tolse la maglietta << Inizia a far caldo, non ti pare? >>

La visione del petto nudo del bassista contribuì a far crescere la sua voglia; i pantaloni iniziavano a farsi stretti e, quasi come se avesse intuito i suoi pensieri, Reita glieli sfilò con foga, per poi lanciarli in un punto non definito della stanza.

Non passò molto che entrambi rimasero nudi e senza più dire una parola. Akira iniziò a tremare, in ansia per quello che sarebbe dovuto succedere nel giro di poco e per quello che sarebbe successo nel lungo termine con Kai << Rei, cosa c’è? >> il batterista si chiese come mai, tutto ad un tratto, l’altro si bloccò. Non poté vedere la mano tremante di Reita vicino alla sua testa e si rincuorò quando gli rispose << Sto guardando quanto sei perfetto >>. Una mezza verità. Non era tempo per far preoccupare Yutaka, non ora che poteva essere tutto suo.

Non che ci avesse mai pensato di rotolarsi con lui tra le lenzuola -era risaputo quanto preferisse gli amanti pestiferi e petulanti, non esattamente come Kai-, però dovette ammettere a se stesso, quella sera, che la cosa non poteva che allietarlo. Dopotutto, il leader non era niente male e per una volta poteva benissimo fare uno strappo alla regola “non rischiare di far soffrire chi è più fragile di te”. E, poi, aveva notato le attenzioni che gli prestava da diverso tempo.

Senza più alcun indugio, iniziò a massaggiare con vigore il membro di Yutaka, che subito contorse il viso cercando di trattenere il più possibile il piacere << Non c’è bisogno che ti trattieni, ti sto guardando solo io >>

<< A-appunto… ecco… >> una fatica immane da parte di Kai per qualche parola << tu mi imbarazzi con quel tuo sguardo… >>

<< Ah, sì? >> Reita continuò in quello che stava facendo, posò un bacio sulla fronte all’altro << Ma è quello che vuoi, questo, giusto? Dopotutto, non posso non guardarti mentre… >> un bacio più giù, sulle labbra, un dito si fa spazio nel corpo e il dolore sul viso di Yutaka.

Chiuse gli occhi, Kai, non volle vedere quelli dell’altro che lo stavano scrutando mentre, così indifeso e debole, si abbandonava nelle sue mani. Sentì un vuoto dentro di sé e, in quel breve attimo, prese coraggio e riaprì gli occhi, guardò alla sua sinistra, verso il muro, in attesa che avvenisse ciò a cui tutti e due bramavano.

<< Non posso non guardarti, Kai… >> continuò Reita, mentre piano entrava in lui << Non possiamo non guardarci mentre facciamo… >> lasciò la frase sospesa a metà. Si bloccò, non appena entrò completamente in Kai.

Questo, finalmente, lo guardò << Facciamo… Che cosa? >>

Il bassista posò il viso nell’incavo della spalla di Yutaka << Non lo so… Forse sarà l’alcool che ho in circolo >> iniziò a spingersi dentro al batterista, non riuscendo più a trattenersi << ma a me questo non sembra sesso >>

I muscoli di Kai si rilassarono del tutto, il viso iniziò ad assumere un’espressione di piacere, sicuramente anche grazie alle parole del suo bassista << Rei, baciami >> fu quasi un ordine, che Akira non si fece ripetere due volte.

Le loro lingue danzavano insieme, a ritmo con i loro corpi sudati e parecchio eccitati. Le gambe di Kai si strinsero forte intorno al corpo dell’altro, poco prima del giungere dell’orgasmo.

Vennero insieme, dopo una spinta decisa di Reita che pronunciò il nome dell’altro guardandolo dritto negli occhi.

Qualche breve attimo, e Akira si scostò dal batterista, i capelli appiccicati alla fronte grondante di sudore, aspettò che il suo respiro tornasse più o meno regolare e sorrise a Kai << Fai la doccia con me? >> gli carezzò una guancia e la fossetta che apparve su di essa quando sorrise a sua volta.

<< E adesso, Aki? >> sospirò Yutaka, mettendosi a sedere sul letto.

<< Adesso facciamo la doccia, poi vedremo quello che succederà >> si mise a sedere a sua volta, Reita, mise una mano tra i capelli del moro e lo avvicinò a sé.

Non gli andava di parlare di un futuro, di ciò a cui che quella sera avrebbe potuto portare, semplicemente perché non poteva saperlo. Non si trattava di una situazione facile da gestire, non lo è mai quando due colleghi si avvicinano l’un l’altro in questo modo, non sapeva se sarebbe stato possibile avere una relazione con Yutaka. Solo, bisognava stare a guardare.

Kai si accoccolò di più tra le braccia di Akira, godendo del tepore e dell’odore inconfondibile del suo corpo << Era tanto che desideravo di stare così con te. Devo molto a Takanori >>

Reita sussultò leggermente << Quel ragazzo è davvero strano. Ha dato più importanza ai tuoi sentimenti che ai suoi… Se ne sarebbe potuto fregare altamente, e invece… >>

Il batterista lo guardò sorpreso << Beh, che c’è, Kai? Lo so che gli piaccio, è così evidente anche per un idiota come me >> si alzò dal letto, facendo cenno all’altro di seguirlo in bagno << Vedremo come evolverà anche questa questione del nanetto pestifero >>

 

 

 

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Note dell’autrice:

sì lo so: è troppo breve per il tempo che ci ho impiegato. Al solito.
Però, spero sia stato di vostro gradimento lo stesso *e che il prossimo e ultimo chap le esca meglio*
Grazie a chi segue e ha recensito la storia. Scusate se non mi dilungo troppo *menomale!*, ma è un momento un po’ così.

^^Nami loves u^^

   
 
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