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Autore: Marty_Winchester    26/05/2012    2 recensioni
Una ragazza si risveglia in mezzo a una strada, è in fin di vita e non ricorda niente del suo passato. Dean e Sam per poco non la investono con la macchina, ma se non fossero passati di lì sarebbe morta.
chi é? chi le ha fatto del male? perchè?
Genere: Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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prima di tutto scusate il ritardo!



I miei incubi divennero ogni giorni meno intensi, sempre terribili, ma sempre più sbiaditi. Sono riuscita a riprendermi, ma da sola non ci sarei mai riuscita: Dean, Sam e Castiel mi hanno confortato e rassicurato, settimana dopo settimana.

Adesso eccomi qui, pronta a vivere una vita normale, anche se cacciare mostri e avere una relazione sentimentale con un angelo è tutto purché abituale…
 
Sono davanti al pc, intenta a scrivere il mio diario: dicono serva a superare un trauma. Quando sento un’onda d’aria, non mi spavento, anzi mi spunta un grande sorriso.

«Ciao Castiel!»
Mi tolgo le cuffiette e mi precipito ad abbracciare il mio angioletto.

«Come ti senti Jess?»
Esclama, dandomi il suo solito bacio delicato che mi fa girare la testa, in senso buono.
Ci sediamo sul letto e gli rivolgo uno sguardo dolce.

 «Hai novità Cass?»

«Quando non aiuto voi sono impegnato in una miriade di ricerche, ma non ho scoperto ancora niente…»
Abbassa lo sguardo, sa benissimo che il non sapere mi tormente dentro.

«Non fare così, stai facendo del tuo meglio, lo so»
Allenta la cravatta e si massacra le mani, anche se non conosco quasi niente del mondo, mi fa strano vedere un angelo in questo stato.

«Non capisco come sia possibile, sembri spuntata dal nulla circa cinque mese fa. Non mi darò pace finchè non troverò le risposte»
Gli sorrido e inizio a baciarlo appassionatamente, desidero più di semplici baci, ma ogni volta si tira indietro.

«Jess, aspetta…»
Ecco, ogni volta la stessa storia: sfugge al mio abbraccio e mi rivolge uno sguardo da cucciolo.

«Cosa c’è Cass? Non sono abbastanza carina?»
A quelle parole il suo sguardo si riempie di dolore.

«Che cosa dici! Sei la creatura più bella che sia mai esistita sulla terra»

«E allora qual è il problema?»
Sbotto, accorgendomi troppo tardi del tono aspro che uso, ma ormai è tardi.

«Non voglio approfittarmi di te, ecco tutto»
Scoppio a ridere, lasciando l’angelo di stucco: non era la reazione che si aspettava.

«è stato Dean a dirti questo?»
A giudicare dalla sua espressione, devo aver indovinato.

«Lui mi ha detto che…»

«Lascia stare Castiel, ci vediamo dopo per parlare del caso»
Pronuncio il suo nome con freddezza, mi avvicino al computer e continuo quello che stavo facendo prima; appena Cass sparisce, però, inizio a piangere e ringrazio il cielo che i fratelli siano usciti.

***

«Allora, sei sicura di voler venire?»
Dean mi guarda, titubante. In mano tiene la pistola, vuole che mi tiri indietro, ma non posso più passare le mie giornate davanti al computer o cercando di arrivare in seconda base con un angelo.

«Certo»
Afferro la pistola e usciamo dalla camera di motel. Mi siedo nel sedile davanti, ho scoperto di soffrire il mal d’auto, e monopolizzo la radio. Dean all’inizio era un po’ irritato da questo mio atteggiamento, ma quando ha scoperto che la musica mi aiuta non gli ha più dato fastidio.
Fuori dal finestrino la pioggia cade fitta, a ogni frenata brusca mi spavento, sono sempre ansiosa. Dopo circa quindici minuti arriviamo davanti alla casa abbandonata, dove sono stati segnalati avvenimenti sospetti. Carichiamo le armi ed entriamo, attenti e vigili. Appena varcata la soglia, ci dividiamo: Sam controlla il piano superiore, mentre Dean ed io quello inferiore. 
In casa è buio, per fortuna che abbiamo portato le torce. Cammino a passo incerto tra i vari locali dell’abitazione, trattenendo il disgusto per tutto quello sporco e per la puzza.

«Allora Jessica… come vanno le cose con Castiel?»
Quella domanda mi lascia un po’ spiazzata, mi cade la torcia e inizio ad andare in panico. Faccio dei respiri profondi e penso “sei insieme ad uno dei migliori cacciatori al mondo, stai calma”.

«Non bisognerebbe stare in silenzio e rimanere concentrati?»
Cerco di cambiare discorso, ma Dean ormai mi conosce troppo bene, mi conosce meglio di me stessa.

«Quell’angelo imbranato ti ha fatto qualcosa non che non volevi facesse?!»
Dean mi mette una mano sulla spalla e mi costringe a guardarlo negli occhi.

«No ma và, il contrario…»

«Che vuoi dire?»
Per fortuna uno strano rumore fa distrarre Dean dal nostro discorso. Il mio sollievo, però, dura poco: mi vengono strappate dalle mani le armi e una strana forza mi spinge in una stanza, chiudendomi dentro.

«Jessica!»
Sento il cacciatore fuori dalla stanza, urla e tira calci, ma la porta non si apre. Avverto altri passi, sarà sicuramente Sam; nemmeno quando i fratelli uniscono le loro forze, riescono a farmi uscire da qui.

«Ciao tesoro, com’è che ti fai chiamare adesso… Jessica?»
Istintivamente mi schiaccio contro il muro e strizzo gli occhi cercando di vedere, ma la stanza è completamente immersa nel buio.

«Non ti farei mai del male, anche se te lo meriteresti… non ti ricordi chi sono io, vero?»

«Non te la prendere a male, non ricordo praticamente niente»
Non so perché uso un tono di voce basso e composto.

«Quindi il nome “Lucifero” non ti dice nulla?»

«No… chi è?»
Mormoro, allontanandomi dal muro: non mi sento più in pericolo, a livello inconscio devo aver riconosciuto quel nome.

«Jessy, chi c’è lì con te?!»
La voce del maggiore dei Winchester prorompe nella stanza, facendomi sobbalzare, come se fossi stata conta in flagrante.

«Non voglio che a Dean venga un infarto, quindi adesso di lascio andare, però non posso ogni volta inscenare qualche caso magabro (sperando in un vostro intervento): dammi una goccia del tuo sangue, così potrò rintracciarti»

«Rintracciarmi?»
Sento una lama sul mio braccio, tiro un gridolino per il dolore, ma velocemente passa.

«Jessica!»
Dean finalmente riesce a buttare giù la porta ed entra, trovandomi sola e spaventata.

«Tutto bene?»

«Hmm…» mi guardo il braccio, trovandolo illeso. «Si, voglio andare via da qui»


**angolo dell'autrice**
scusate ancora il ritardo, mi ero bloccata... non so come sia venuto questo capitolo, aspetto una vostra recensione!

   
 
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