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Autore: Katherine percy    26/05/2012    1 recensioni
La storia parla di due ragazzi,cosi diversi,ma cosi uguali in questa loro storia.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Katherine :
Non credevo nell’esistenza di una persona così bella dentro. Ma penso ci farò l’abitudine. Non vedevo Michael da due giorni, un po’ mi mancava quel suo sorriso imbarazzato, ma che ci posso fare? Ci ho solo fatto una chiacchierata, e l’argomento erano i nomignoli che siamo dati, non è che ci sono uscita. So solo il suo nome, ma vorrei saperne di più.
Ero a scuola, con la testa china sul banco. Avevo un po’ di nausea, ma non volevo uscire e andare in infermeria con il rischio di incontrare Eric
"Kate stai bene? " mi chiese Kim a bassa voce. Io risposi che stavo male ma non volevo uscire. Lei come al suo solito non mi ascoltò.
"Signorina Matthews? Katherine non si sente bene, mi da il permesso di accompagnarla in infermeria? " la prof fece di si con la testa guardandomi e arricciando il naso. "Si, certo. Ma ritorna subito in classe, perché vedo che tu sei molto arzilla Kimberly " tutti risero, compresa lei. Io volevo soltanto rigare dritta verso l’infermeria, niente altro.
"Dai che non lo incontri, Kate. Lui sta al terzo piano tu stai al primo.." io la interruppi "Si, ma l’infermeria è al secondo! " Kim sbuffò ma aveva sempre un sorriso spiaccicato sul viso.
"Ehi, Katherine " oddio, no. Eric stava venendo verso di noi, pregai di vomitargli addosso.
"Ciao Eric..." non lo guardavo nemmeno negli occhi. Provavo ancora qualcosa per lui, ma non volevo pensarci.
"Non hai una bella cera, stai andando in infermeria? Dai, ti ci accompagno." Kim respirò così forte da spostarmi i capelli.
  
"Non ce né bisogno, ho due gambe e due piedi e conta anche quelle di Kim. Puoi andare adesso, Eric. Grazie."  ci resto male, non me ne importava un fico secco. Infondo ci eravamo lasciati un mese fa, esatto.
Uscì venti minuti dopo dall’infermeria con un permesso firmato dalla preside di andare a casa. Salutai Kim, andai a casa e ci restai per altri due giorni. E così non vidi Michael.. 
  
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