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Autore: Katherine percy    26/05/2012    1 recensioni
La storia parla di due ragazzi,cosi diversi,ma cosi uguali in questa loro storia.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Michael – Sette gennaio 2009:

Mi svegliai di botto, avevo fatto un brutto sogno. Me lo scacciai dalla testa e mi alzai dal letto pensando a cosa avrei fatto per tutto il giorno. Era il week-end, di conseguenza non lavoravo, quindi pensai di vedermi con Jimmy oppure con quella ragazza, come si chiama? Ah si,Katherinel. Mi misi una maglia a mezze maniche dei jeans un po’ strappati e uscii di casa senza avere una meta.

"Ehi fratello! Tutto bene? Scusa per quella volta amico, ma Jamie  mi si è presentata davanti casa e non ho potuto scacciarla, sai com’è, è la mia ragazza." Jimmy era un ragazzo un po’ strambo, ma è il mio migliore amico da quando avevo cinque anni e non lo cambierei per nessuno al mondo. Gli raccontai di Katherine e lui mi chiese in che scuola andasse, sembrava interessarsi, pensava che mi avrebbe trovato il numero in quattro e quattr’otto. Ma io non ci credetti. Chiusi la telefonata con Jimmy  e decisi di recarmi in quel bar, dove conobbi Katherine, giusto per vedere se l’avrei trovata di nuovo lì.

Niente. Nessuna traccia.

Ma dove diamine si è cacciata? Al suo posto ci trovai l’amica.

"Ciao.. tu sei la migliore amica di Katherine, vero?" Se non mi sbaglio si chiama Kimberly.

"Si, sono io. Tu sei?" mi chiese lei, facendo finta di aversi scordato il mio nome.

"Michael, sono Michael. Kimberly, giusto?" lei fece di si con la testa, così proseguii, "Volevo sapere, ma che fine a fatto Katherine? No, sai, perché vorrei rivederla." mi mordecchiai il labbro inferiore e aspettai la risposta.

"Oh, sta male. È a casa con la febbre, mi spiace ma la potrai vedere la settimana prossima." Malata? Cavolo che peccato.

"Okay, grazie lo stesso. Se la vedi salutala da parte mia." lei mi sorrise e così io mi avviai alla porta d'ingresso. "Aspetta! Se vuoi ti do il suo numero." mi urlò lei.

Si, maledizione certo che lo voglio. "Oh, sarebbe fantastico. Grazie. Ma.. non è che s'arrabbierà con te?" lei si mise a ridere ma non rispose. Mi scrisse il numero su un tovagliolo del bar e me lo infilò nella tasca del giubbetto. Uscì salutandomi con la mano e così io mi avviai a casa.

Mi sedetti sul letto. Cosa faccio ora? La chiamo, le mando un messaggio o non faccio nulla?

Ma che diamine. La chiamo

  
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