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Autore: Curly_Carrots    26/05/2012    2 recensioni
"Ti ho visto con quella ragazza." incrociai le braccia, guardandolo dura.
Louis sospirò "E allora?"
"Allora!?!" esclamai, gesticolando nervosa "Harry, guardami: ti proibisco di vederla di nuovo!"
Louis si alzò, esasperato "E se io fossi innamorato di lei?"
La voglia di strappargli un riccio alla volta, lentamente, era davvero forte. Respirai a fondo, mantenendo il controllo "Bene. Allora non mi lasci altra scelta."
Scandii bene le parole "Louis... O me. O lei."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1 – SPLASH!

Lasciai cadere il borsone per terra, studiando la mia nuova camera.
Sorrisi, passando dalle pareti alle quali erano appesi gli stendardi di Yale ai due letti intatti, le scrivanie, gli armadi e la porta per il bagno. La poca luce che entrava dalle veneziane, lasciava intravedere i granelli di polvere, che volteggiavano nella stanza dandole un’aria di calma.
Chiusi la porta alle mie spalle e mi lanciai sul letto, atterrando sul morbido materasso.
Sorrisi, rimanendo qualche secondo a fissare il soffitto, continuando a pizzicarmi il braccio.
No, non stavo sognando. Quello era tutto vero. Io ero a Yale!
Mi misi all’opera per disfare il mio borsone, prendendo la parte destra dell’armadio.
La porta si aprì alle mie spalle e comparve una ragazza dai lunghi capelli neri. Sorrise, raggiungendomi.
“Tu devi essere Bridget.” Mi porse la mano.
Annuii, stringendogliela “Elisabeth?”
“Chiamami Liz, ti prego!” si scostò i capelli con la mano, ridendo.
Mentre posava la sua borsa sul letto aggiunsi “E tu chiamami Bee.” Si voltò, annuendo e sorridendomi.

Sistemata la camera, scendemmo per andare in avanscoperta. Ci fermammo un attimo alla caffetteria, prendendo due bei bicchieri di caffè. Chiacchierando ci dirigemmo verso l’enorme cortile, davanti all’entrata della scuola. Ci sedemmo sul bordo della fontana, incrociando le gambe e guardandoci intorno.
Liz calò i suoi occhiali dai capelli al naso, sussurrando “Così posso guardare i ragazzi senza che se ne accorgano...”
Risi, annuendo e la imitai. Commentai ironica “Sei davvero un genio...” Ridendo, ci divertimmo a commentare i ragazzi universitari.
“Possibile che conosci l’elenco di tutti i nomi di ogni essere maschile all’interno della scuola!?!” esclamai.
Alzò le spalle “Succede, quando tuo padre è un professore qui.” La guardai stupita, prima che cambiasse discorso, dandomi una gomitata “Quello, quello, quello!” indicò con la testa un ragazzo che era appena uscito dalla porta principale dell’edificio. Mi voltai, guardandolo passarsi una mano tra i ricci, mentre con l’altra teneva dei libri al petto.
Storsi il naso “Non lo so... non mi sono mai piaciuti i ricci.”
Rise, cingendomi le spalle “Allora lo prenoto io!” abbassò lo sguardo sul suo cellulare, guardando l’ora “Forse è meglio se andiamo. Prima di cena ci sarà un discorso del preside e non voglio arrivare per ultima.”
“Per finire ai primi posti o perché sei un’alunna modello?” alzai un sopracciglio.
“La seconda, ovviamente!” rise, prendendomi la mano e tirandomi su.
Con un po’ troppa forza, forse, perché persi l’equilibrio e mi scontrai con una ragazza che si stava per sedere affianco a me.
“Scusa...” feci appena in tempo a dire, mortificata, prima che degli schizzi arrivassero fino alla mia maglietta e un sonoro ‘Splash’ richiamasse l’attenzione di tutti.
La castana, completamente fradicia, mi incenerì con gli occhi marroni, il sedere ancora sul fondo sporco della fontana al centro del cortile.
La mia amica scoppiò a ridere e io cercai senza successo di mordermi il labbro, per contenermi.
“Mi dispiace da morire...” le porsi la mano.
“Oh, puoi dirlo forte!” afferrò la mia mano e, con tutta la forza che aveva in quel corpo esile, mi trascinò con sé.
Mi voltai, guardandola ridere affianco a me “Ti fa ridere? Vediamo se ridi ancora...” presi qualcosa di schifosamente verde e viscido che galleggiava attaccato al bordo della fontana, lanciandoglielo addosso.
Urlò, schifata e stava sicuramente per saltarmi addosso, se non fosse intervenuta un’altra ragazza, strattonandola per il braccio.
Liz si schierò affianco a me, ancora ridendo e mi aiutò ad uscire.

“Sei stata epica!” commentò mentre ci avviavamo al dormitorio delle ragazze “Ti fa ridere?” mi imitò, accentuando la mia voce, muovendo le mani.
“Sai chi è quella?” le chiesi, stringendo i pugni.
Scosse la testa “No, mi dispiace...”
“Se fosse stato un ragazzo te lo saresti ricordato!” la schizzai con le dita.
Rise “Molto probabile!” guardò il moro seduto affianco all’entrata del dormitorio “Per esempio di lui mi ricorderei qualsiasi cosa...” Scoppiai a ridere “Che c’è? Che ho detto?”
“Quello è mio fratello.” Confessai, ridendo ancora.
“Oh...” rimase paralizzata, con un’espressione stupita in viso “Che figura di merda...”
Risi di nuovo, annuendo, mentre Louis si alzava e ci veniva incontro.
Mi guardò divertito, mentre Liz arrossiva e io ancora ridacchiavo “Che diavolo ti è successo!?!”
“Perché, ti sei perso la scena?” misi le mani sui fianchi. Annuì “Beh, in questo caso mi dispiace perché ti sei perso una quasi rissa con un’estranea nella fontana.”
“Per questo è bagnata.” Puntualizzò Liz, totalmente inappropriata.
Alzai un sopracciglio, guardandola mentre arrossiva ancora di più. Mi morsicchiai il labbro, per non ridere.
“Perché queste cazzate le fai solo quando io non ci sono!?!” sbuffò Lou.
“Oh, scusa... La prossima volta ti mando un sms!” ironizzai.
“Te ne sarei grato.” Mi diede un bacio sulla fronte “Spero che qualcuno ti abbia fatto un video, almeno...”
Sbuffai, superandolo, dandogli una spallata.
Mi prese il polso “Dai, sorellina, stavo scherzando...” imitò un’espressione dolce, guardandomi con quegli occhioni azzurri come la mamma. Che io non avevo ripreso e gli invidiavo da una vita...
Sospirai, capendo cosa volesse. Quel labbruccio era sempre servito per chiedermi un abbraccio e farsi perdonare.
Mi avvicinai, cingendogli la vita con le braccia. Affondai il viso nella sua maglietta a righe. Lui mi strinse, accarezzandomi la schiena “Mi stai bagnando tutto...”
“L’hai voluto tu.” Risi, strusciando la guancia sulla parte asciutta della maglietta. Lo guardai, facendogli la linguaccia.
Sorrise, dandomi un bacio sulla guancia “Vai, prima che di prenderti un raffreddore.” Mi scompigliò i capelli.
“Ci vediamo dopo?” mi alzai sulle punte, per restituirgli un bacio sulla guancia.
Annuì, salutandomi con la mano mentre mi voltavo.
Mi pizzicò il sedere, ridendo quando saltai, incenerendolo con gli occhi “Vedi di non metterti nei guai...”
“Tu sei il prossimo!” lo avvertii, puntandogli il dito per fingermi minacciosa.
Poi mi voltai, prendendo per mano Liz, che era rimasta in uno stato di trance.

Ciiiaaauuuu!
Siamo tornate, sempre noi: AngelWithoutWings  e JulieLondonTommo!
Vogliamo raccontarvi una nuova divertente storia. Con chi, se non con Harry e Louis?
Speriamo davvero che vi piaccia...


  
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