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Autore: AnonimaKim    26/05/2012    7 recensioni
La ragazza,ha poco più di sei anni quando la sua famiglia viene brutalmente uccisa dalla Mafia. Rimasta sola,coltiva in se stessa il desiderio di vendetta verso i tre assassini e giura di trovarne uno ad uno,vuole ucciderli.
La giovane ragazza crescerà,imparando le sofferenze del mondo,e perdendo la donna che l'aveva tirata su come una figlia. A quattordici anni,Courtney è di nuovo da sola,ma non si da per vinta. La ragazza farà conoscenza con due ragazzi poco più grandi di lei,che la aiuteranno a scovare tutti gli assassini dei suoi genitori.
Ma non sono gli unici
Incontrerà qualcun'altro,qualcuno che farà capire a se stessa,di essere molto più di una assassina vendicatrice.
Una ragazza,capace di amare
Dall'ultimo capitolo:
[A quel punto mi bastò solamente lasciarmi trasportare da quella dolce tortura che forse,avevo sottovalutato troppo in quella mia vita.
Quella notte aveva scalato la vetta delle più belle dalla mia vita,anche solo quando lui aveva posato quelle sue labbra calde sulle mie.
Pazza,completamente pazza...
Completamente innamorata...]
Genere: Angst, Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alejandro, Courtney, Duncan, Heather | Coppie: Duncan/Courtney
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale
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,sono diventata un razzo a pubblicare,sarà l'ispirazione!

Mi rendo conto dei tanti punti che ho messo ma l'ho fatto di proposito,questo capitolo sarà un po' introspettivo.

Non anticipo niente :D

AnonimaKim

 

 

 

 

Lacrime

Dolore o Gioia?

 

 

 

Il dolore era lancinante,mi girava la testa. C'era odore di sangue,il mio sangue. L'unica ragione per cui capì di essere ancora viva fu per quella voce calda che mi rimbombava nella testa. Sentì le sue braccia provare ad alzarmi ma per qualche ragione mi lasciò andare e sentì dei rumori sordi e violenti. Shilden si era in qualche modo ripreso...alzato,lo avevo intravisto per terra per qualche istante. Mentre i rumori si facevano più pesanti capì che dovevo tentare di alzarmi,riprendermi. Quando misi a fuoco vidi Duncan nel tentativo di colpire e di stendere Shilden,ma lui era anche fisicamente più robusto e molto spesso un pugno da parte sua finiva sul viso di Duncan.

Dovevo alzarmi

ALZATI” urlai a me stessa,angosciata perché ogni mio sforzo i sembrava del tutto inutile.

Alzai gli occhi guardando quella lotta orribile tra lui e quel bastardo di Shilden,l'ansia crebbe e io non riuscivo a riprendermi. Io dovevo alzarmi,non ce l'avrebbe mai fatta,lui da solo contro di lui,Shilden lo avrebbe ucciso,io non potevo in alcun modo permetterlo. Non dovevo arrendermi,al solo pensiero di cederlo steso a terra mi tremano le gambe,il cuore era disposto a fermarsi. Qualcosa in lui era diverso,non potevo lasciarlo solo,lui non aveva abbandonato me e io non dovevo lasciarlo morire così. Io dovevo alzarmi,dovevo farlo. Era solo una ferita al braccio,non poteva bloccarmi così.....poi capì che dovevo avere la febbre alta,la ferita mi si era infettata. Qualcosa mi fece trovare le forze per muovermi,almeno un po' da terra,in modo che potessi spingermi in avanti. Duncan aveva inchiodato Shilden al muro,sembrava che si fosse arreso,un sorriso comparve sulle mie labbra,lui era vivo,ce l'aveva fatta.

-”Devo ammettere che ti ho sottovalutato,non ti credevo una minaccia capace di ostacolarmi”- mormorò,così sicuro di se Shilden. Duncan lo guardò con odio e rispose:

-”Capita”- Shilden sorrise,come se stesse macchinando qualcosa.

-”Mi dispiace ragazzino,ma avrete entrambi il vostro bel lieto fine”- a quelle parole la sua mano scattò sulla pistola che era precedentemente sul tavolo.

Tutto accadde così in fretta che non ci capì più nulla.

Un colpo secco,pesante seguito da un suono metallico.

Il cuore mio cuore si arrestò per lasciare spazio ad un'enorme dolore...

Quando il corpo del ragazzo cadde a terra,sbattendo la testa contro un tavolino di legno.

Immobilizzata

Fredda

Vuota

Non ero nient'altro il quel momento.

Mi tirai su,con una forza che non credevo di possedere e mi avvicinai al suo corpo immobile sul pavimento. Mi lasciai andare ancora,inginocchiandomi acconto a Duncan.

Shinden era rimasto a ghignare vincitore lì a pochi metri da me. Poi mi accorsi del mio pugnale,era proprio accanto a me.

Non sentivo più nulla di lui,era steso a terra.

Morto,morto ne ero sicura.

-”Ti ho portato via tutto vero?”- la sua voce bastarda suonò ancora,doveva morire,il più presto possibile. Rimasi in silenzio,ascoltando quella fitta di dolore nel petto.

-”I tuoi genitori,la donna che ti ha cresciuta. Ti ho tolto un'infanzia,ti ho tolto l'adolescenza ti ho tolto la vita”- andò avanti,assaporai la verità di quelle parole.

-”E ora io ti ho tolto qualcun altro,ci tenevi vero? Sì,si vede tanto lo sai”- quel dolore aumentò e la mia rabbia immensa cominciò a ad ammontare come una specie di mostro in me.

-”Perché non mi uccidi,perché non ti vendichi Courtney?”- mi sfidò lui. Allora io girai lo sguardo e lo guardai indemoniata mentre con la mano afferravo l'elsa del pugnale.

Non so il perché,perché in quel momento così di dolore mi ritrovai a pensare a che razza di mostro ero io. L'uomo è la creatura più affascinante dell'universo,eppure sta solo a lui decidere di che farsene di questo immenso dono.

Che cosa stavo facendo?

Che cosa ho fatto fino ad ora?!

Ucciso delle persone che non si meritavano di vivere,

Stava davvero a me decidere se qualcuno doveva vivere o no?

NO,ecco la risposta. Io ho sempre sbagliato tutto.

Il mostro che era in me aveva preso il sopravvento,dominando il mio dolore,questa non ero io. Io volevo essere normale,io dovevo Vivere!

Io, quale creatura orribile ero diventata?

Ero diventata come volevano loro,ero una debole!

Una stupida!

Qualcuno se ne era accorto,Duncan lo sapeva.

Io non l'ho ascoltato,io ho voluto solo andare avanti per la mia strada dannata di sangue e morte.

E ora se è morto,è solo colpa mia.

Per colpa mia,era stata solo colpa mia.

Lui non doveva morire,io dovevo farlo,era stato solo colpa mia e della mia essere egocentrica,egoista.

Mi alzai e lo guardai,il mio sguardo da assassina si affievolì lasciando posto a un sorriso angelico,il primo.

-”No”- risposi e sul suo volto si aprì in una smorfia di superficialità.

-”Sei solamente una debole!”- mi urlò contro,io non feci una piega e osservai il viso di Duncan.

Sentì caricare una pistola e a quel punto agì d'istinto. Feci appena in tempo a lanciare la lama contro il suo petto,prima che premesse il grilletto. Lui sorrise,mentre il sangue gli colava. Credeva di aver vinto.

-”Tutti possono perdonare. Auguro che lo faccia anche tu,con te stesso”- Il mio tono non era cambiato,duro e profondo,ghiacciato. Non ho mai detto di essere una santa.

Quando il suo corpo cadde a terra,mi sentì sola coma mai ero stata.

Era finito,era tutto finito.

Ma dov'era la felicità? Dov'era quella gioia che avrei dovuto provare?

Non c'era niente,solo buio e dolore.

-”Duncan”- chiamai,quasi come un una speranza vana. Mi avvicinai a lui e gli alzai il capo,appoggiandolo sulle mie gambe.

-”Duncan”- chiamai ancora con una voce uccisa da quel dolore che mi stava lentamente divorando l'anima.

Tutto questo non doveva accadere. Desiderai tornare indietro,ieri sera alla spiaggia,ascoltare le sue parole e credergli,sentirlo vicino a me.

Vivo

Lui aveva dato tanto per me,lui stava solo cercando di aiutarmi e io gli ho sputato in faccia. Lui era venuto lì,da me,aveva rischiato la vita per proteggermi e io non ero riuscita a trovare le forze per impedire a Shilden di premere quel grilletto. La vendetta non serviva,ero qui io l'unica responsabile.

IO,solo io!

Colpa mia se ora lui era morto,colpa mia se aveva dato la vita per me,colpa mia se mi sono tolta un pezzo di vita.

Lui mi aveva salvata,

Mi aveva salvata da me stessa.

Volevo urlare,implorarlo di perdonarmi di non essermi accorta di nulla,di essere stata così egoista.

Perdonarmi

Ancora una volta,qualcosa di imprevisto accadde....

Una lacrima calda scivolò lenta e silenziosa sulla mia guancia

La prima lacrima,

scesa per lui.

La cosa che mi pesava di più era di non avere fatto quello che volevo fare,avvicinai lentamente le mie labbra alle sue e con lentezza smisurata mi decisi:

Poggiai le mie labbra sulle sue.

Immediatamente sbarrai gli occhi,il cuore riprese a battere.

Lui respirava,respirava ancora. Mi tirai indietro di qualche centimetro e osservai il suo viso piegarsi in una smorfia di apprezzamento.

-”Accidenti!”- esclamò a massa voce massaggiandosi la testa. Risi,scoppiai a ridere e lo abbracciai forte,convinta di essere in una specie di sogno.

-”Come....come hai fatto?! Ho visto il proiettile e …..”- lacrime di gioia cadevano dai miei occhi,era così bello piangere finalmente. Lui mi guardò e poi mise una mano sotto la sua maglietta estraendole un medaglione.

Il mio medaglione.

Mi toccai il collo ma della catenella e del ciondolo nessuna traccia,era lì,nelle sue mani.

-”Quando si scappata via ti è caduto e l'ho raccolto. E chi se lo aspettava che mi salvava il di dietro!”- risi,felice alle stelle. Ma c'era qualcosa che non tornava. Lo guardai con una sguardo che poteva essere severo.

-”Hai finto di morire?”-

-”No,in realtà credo di aver sbattuto la testa”- rispose,sembrava sincero. Sorrisi. Dopo avermi rivolto uno dei suoi soliti sorrisi si avvicinò al mio volto.

-”Fallo ancora”- sussurrò poggiandomi una mano sul viso. Sentì colore sulle mie guance,realizzai di essere arrossita.

-”Fare cosa?”- cercai di svincolare l'argomento,non volevo immedesimarmi nel bacio che voleva evidentemente ricevere.

Troppo tardi,sentì le sue labbra premere con forza sulle mie,per la prima volta provai la sensazione della sua lingua nella mia bocca,un mix mi emozioni favolose. Posò le mani sui miei fianchi e io gli portai le mani nei capelli.

E adesso....

Finalmente era tutto perfetto.

 

 

 

 

 

Ammetto che sono andata un po' veloce con questo capitolo,ma non ero troppo ispirata e immedesimata,scusate XD

Alla prossima,

AnonimaKim

 


 

  
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