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Autore: cOstanza    26/05/2012    1 recensioni
I was enchanted to meet You.
*********
Taylor Swift.
Enchanted
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
- Questa storia fa parte della serie 'D&H *Songs of love*'
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Enchanted.
Taylor Swift



 

15 maggio 2009

 




There I was again tonight 
Forcing laughter, faking smiles 

Same old tired, lonely place 
Walls of insincerity 

Shifting eyes and vacancy 
Vanished when I saw your face 
All I can see, is that it was enchanting to meet you 


 
 
 


Non potevo credere di essere di nuovo lì. 
Di nuovo, in quella notte così brillante, con le stelle ad illuminare la mia vecchia scuola.
Hogwarts era così luminosa e splendente. Non me la ricordavo così avvolgente, così magnifica. 
Il solo guardarla mi porta alla mente tanti ricordi, belli e brutti, che in qualche modo avevo sedato, nascosto, dentro di me. Perché nessuno poteva sapere la mia storia, nessuno la conosceva, eccetto io e LUI.
Tutti mi riconobbero, tutti mi sorridevano e io forzavo sorrisi finti e brindavo alla loro felicità. Però quel luogo nascondeva ben oltre quello che voleva far vedere. Nascondeva quelle storie che nessuno avrebbe mai saputo, storie che restano nascoste nei muri, dietro le porte, nelle camere.
Quando, all'improvviso, volteggiando tra tutti gli invitati alla riunione, incrociai il suo sguardo, mi si fermò il cuore.
Lui era lì.
Bellissimo, come sempre. E mi stava fissando, con quegli occhi penetranti che tanti notti avevo consolato o nelle quali mi ero persa. Lì, in quegli occhi tempestosi, che quasi ricordavano il blu del mare per la loro profondità, mi ero ritrovata molte volte. Erano gli unici che mi capivano e che mi facevano sentire mé stessa.
Quel ragazzo era meraviglioso e si stava muovendo verso di me.


 



1 settembre 1998




L'Hogwarts Express si fermò proprio davanti alla banchina di Hogwarts e per la prima volta ringraziai di essere sola. Harry e Ron avevano deciso di non accompagnarmi, di non venire con me ad Hogwarts. Li ringraziai. Quell'anno doveva essere solo mio. Dovevo e volevo restare sola a studiare, senza lasciarmi distrarre dai guai che rincorrevano Harry. 
Il settimo anno di scuola si presentava davanti a me piuttosto invitante. E non vedevo l'ora di cominciare. Presi la mia borsa ed uscii dallo scomparto, per avviarmi verso la scuola. 
Scendendo sulla banchina, notai quanti eravamo. 
Pochissimi.
La guerra aveva distrutto famiglie e sogni. Non mi stupii di vedere solo pochi studenti del primo anno che seguivano Hagrid verso le barche. Lui mi vide e mi sorrise, strizzandomi l'occhio. Sorrisi di rimando e mi incamminai verso l'entrata della scuola.
Una risata, che riconobbi all'istante mi fece girare.
-Oh, ma chi abbiamo qui? La cara Mezzosangue! Quale onore, Eroina del Mondo Magico.- Mi girai e lo vidi. Draco Malfoy in tutta la sua perfidia era di fronte a me e con lo sguardo mi stava sfidando. 
-Malfoy- lo salutai senza altri convenevoli e ripresi il mio cammino. 
Avevo deciso di lasciar perdere litigi e battibecchi, avrebbero intralciato il mio studio. Senza voltarmi per vedere se l'avevo lasciato a bocca aperta, proseguii.
A quanto pare non era così.
La sua mano destra bloccò la mia, fermando la mia camminata. Mi voltai di scatto e lo guardai con odio. Ma appena incrociai i suoi occhi, cominciai a boccheggiare.
-Granger, non fare la maleducata, non si può dare le spalle a colui con cui stai avendo una conversazione.-
Di questa frase avevo capito poco o niente, perché ero troppo occupata a perdermi nei meandri delle sue iridi. Mi ritrovai a dover serrare la bocca per non mostrare la mia incredulità e a serrare la mano libera sullo stomaco per controllare un'improvvisa stretta avvertita nella parte alta della pancia. 
Era qualcosa di meraviglioso.
Decisi di ritrovare quel poco di contegno che avevo.
-Malfoy, con te non ci può essere conversazione.-
Malfoy sorrise, e si passò la lingua sulle labbra.
-Oh, sì, invece. Ci può essere eccome.-
Strattonai la mano dalla sua presa e lo guardai, disgustata.
-La guerra non ti ha insegnato niente, Furetto?-.
Malfoy scosse la testa e fece qualche passo indietro.
-A quanto pare neanche a te- sussurrò, scuotendo la testa.
Si avviò lontano, e per la prima volta provai pena per lui. 





Your eyes whispered 'have we met?' 
Across the room, your sillohuette 
Starts to make its way to me

The playful conversation starts 
Counter all your quick remarks 
Like passing notes in secrecy 
 
And it was enchanting to meet you 
All I can say is I was 
enchanted to meet you 


-Buonasera- sussurrò lui, guardandomi negli occhi.
Gli sorrisi, educata.
-Ciao-.
Vidi la sua mano allungarsi verso il mio viso e poi bloccarsi. 
-Scusa- borbottò, con lo sguardo basso. -Vecchie abitudini.-
Se c'era una cosa che volevo, era proprio una sua carezza. 
-Allora, la tua carriera di Auror?- domandò il ragazzo, mettendosi le mani in tasca.
-Ti interessa davvero?- domandai, quasi ridendo. Sapevo che quando era nervoso o in imbarazzo era solito fare domande sulla carriera del proprio interlocutore o sulla sua famiglia. Lo conoscevo molto bene.
-Dovremmo portare avanti questa piacevole conversazione in qualche modo.-
Gli sorrisi.
-Si, Draco, sì.-


 


Notte, 25 dicembre 1998



-Apri questa maledetta porta!- urlò la voce di Draco da fuori il ritratto della Signora Grassa.
-Signor Malfoy, lei è un Serpeverde e non può entrare in un dormitorio Grifondoro.-
-Me ne fotto delle regole, apri questa porta o ti squarcio!-.
Intervenni.
-Malfoy!- urlai, da dietro il ritratto.
Dall'altra parte, vi fu il silenzio.
-Malfoy, sei ancora lì?- domandai.
-Hermione?-. La sua voce era poco più di un sussurro, e ben volentieri avrei voluto ridurlo così, ma non in quel momento.
Mi avvicinai al ritratto ancora di più ed esso mi lasciò uscire.
Draco Malfoy era davanti a me, con gli occhi scavati dalla rabbia e il viso teso.
-Questa maledetta donna non mi ha lasciato entrare.-
-E' un Serpeverde, non posso...-.
-Oh, stia zitta!- intimai, con un gesto della mano. Poi incrociai le braccia al petto e lo guardai. -Che ci fai qui?-.
-Avevo bisogno di parlarti-.
-Bene, di cosa?-.
Malfoy scoccò uno sguardo al ritratto e poi fece cenno con la testa di allontanarsi. 
-E' notte fonda!- ribattei.
Lui catturò la mia mano tra la sua.
-Non me ne frega niente.-
Mi trascinò lontano dal mio dormitorio e quasi corse. Teneva stretta la mia mano ed il suo calore mi faceva impazzire.
-Mi spieghi dove stiamo andando, anzi dove mi stai trascinando?-.
-Non stai mai zitta eh?- domandò sarcastico lui.
Stranamente, sorrisi. Stringendo ancora la sua mano, sentivo il suo calore pervadermi. Avvampai all'istante. 
Entrammo nella biblioteca e lì, mi lasciò la mano.
Ritornai di ghiaccio.
-Allora, che volevi dirmi?-.
Lo vidi passarsi le dita tra i capelli e tenere lo sguardo basso, ma non disse niente.
-Allora, Malfoy, hai intenzione di parlare o vuoi restare così in eterno?-.
Lo sentii sghignazzare. Erano giorni che si comportava in modo strano. 
Incredibile a dirsi, ma ero diventata amica del Serpeverde. Sì, di quel ragazzo la cui zia mi aveva torturato e mi aveva inciso sulla pelle 'Mudblood'. Lo stesso ragazzo che nei sei anni precedenti non aveva rinunciato a chiamarmi 'mezzosangue' ogni volta che mi incontrava, ma quell'anno ci eravamo trovati. 
Stranamente.
Lui era sempre solo. Figlio di un Mangiamorte, condannato a vita ad Azkaban, era allontanato da tutti e guardato con risentimento. 
Io invece ero l'esatto opposto. Ogni persona all'interno del castello voleva stare con me, con l'Eroina, passare del tempo e farsi raccontare di quello che avevo fatto in quei mesi lontani da Hogwarts per cercare gli Horcrux.
Due persone diverse che nella loro solitudine si erano trovate. Avevamo cominciato con delle parole più gentili e più cordiali. Poi eravamo passati ai discorsi, fino al giorno in cui lui mi aveva consolato e stretto forte a causa della morte dei miei genitori. 
-Granger, stringiti a me, e piangi- mi aveva detto, proprio nella biblioteca. Non me lo feci ripetere. Gli corsi incontro e fui circondata dalle sue braccia.
Da quel giorno eravamo diventati inseparabili
Ancora non pensavo che avevo cominciato ad innamorarmi di lui, ancora non avevo capito che l'affetto e l'ammirazione per il coraggio di quel ragazzo si stavano trasformando in qualcosa di diverso, neanche quando mi perdevo ben volentieri nei suoi occhi, durante i suoi discorsi filosofici, come il perché i cereali sapevano di plastica e i libri erano sempre più pesanti.
Si perdeva dietro una sfilza di parole, e io mi perdevo dentro i suoi occhi. 
Non avevo capito di essere innamorata di lui, fino a quel giorno.
Draco, che mi dava le spalle, era appoggiato a una scrivania, pensieroso.
-Malfoy?- lo richiamai ancora una volta. Ancora però non mi rispose. Allora, presa da un'improvvisa ira, girai sui tacchi e comincia ad andare, ma la sua mano mi fermò.
-Non te ne andare.- La sua voce vicino all'orecchio mi fece sciogliere. Mi girai lentamente e lo guardai.
-Perché mi hai fatto venire qui se poi non parli e non mi dici che succede?- domandai, quasi sull'orlo delle lacrime.
Odiavo quando lui faceva il misterioso, quando non mi rivelava mai niente di quello che gli passava per la mente e dovevo stare lì, ad aspettarlo per ore.  
-Non te ne andare- ripeté lui, con voce soave.
Presi un lungo respiro e allora incrociai i suoi occhi. Erano velati, tristi, rassegnati.
-Cos'è successo?- chiesi, con il cuore straziato da quella visione di tristezza che aleggiava negli occhi di Draco.
Lui non mi rispose, ma afferrò il mio viso e lo avvicinò al suo.
Dalla paura, coprì le sue mani con le mie e tolsi le sue. 
-Che fai?-. Quasi urlai dalla paura, dallo spavento, dall'imprevedibilità.
-Cerco di fare la cosa giusta- rispose lui, abbandonando le braccia vicino ai fianchi.
-E quale sarebbe la cosa giusta, Draco? Usarmi come fai con tutte le altre ragazze?- domandai, isterica.
Lui guardò i miei occhi, carichi di odio, e avvicinò di nuovo una mano al mio viso. Passò il dorso di essa sulla mia guancia ed asciugò una lacrima passeggera.
-Sei bellissima.- 
Di nuovo, quelle parole mi spaventarono.
-A che gioco stai giocando, Malfoy?- gli chiesi, ormai in preda alle lacrime.
-Nessuno- affermò deciso.
Si gettò sulle mie labbra ancora prima che io potessi fermarlo.
Il mio cuore prese a battere, il mio stomaco si serrò, la mia mente si spense. Tutto il mio corpo si abbandonò a quel bacio così meraviglioso, così inaspettato, così atteso, desiderato, sognato.
Accarezzai il suo viso con le mani e le allacciai dietro il suo collo.
Lui passò le sue braccia dietro la mia schiena e mi strinse a lui.
Non pensai a niente, non riuscivo a ragionare, sentivo solo le sue labbra dolci sulle mie, e il suo odore delizioso che si mescolava al mio. 
I nostri cuori battevano all'unisono. Il nostri respiri si mescolavano. 
-Buon natale, Granger.-
Quella notte fu meravigliosa e splendente


 



This night is sparkling 
Don't you let it go 
I'm wonderstruck 
Blushing all the way home 
I'll spend forever wondering if you knew 
I was enchanted to meet you 





The lingering question kept me up 

2 AM, who do you love? 
I wonder till I'm wide awake 
 
I know I'm pacing back and forth 
Wishing you were at my door 
I'd open up and you would say 'hey' 
It was enchanting to meet you 
All I know is I was 
enchanted to meet you 



 


16 maggio 1999


-Ti amo.-
Quelle parole stupirono anche me. Pronunciate con chissà quale coraggio, avevano zittito il mio ragazzo. Appoggiata al suo petto sotto il nostro albero preferito, lo sentii, infatti, trattenere il fiato.
-Volevo dirtelo da un po', volevo che tu lo sapessi. Ti amo, da molto prima del nostro bacio, da quando abbiamo cominciato a legare, da quando tu hai smesso di chiamarmi Mezzosangue.- Presi un lungo respiro. -Da quando mi sono persa nei tuoi occhi.-
Sentii il suo cuore battere veloce, quasi quanto il mio, ma lui non pronunciò neanche una parola. Mi diede un lieve bacio sulla testa e mi strinse forte a sé. 
Quella notte non fu per niente facile. Mi giravo e mi rigiravo nel letto, non riuscivo a prendere sonno. Guardai l'orologio.
Erano solo le due di notte. Avevo ancora cinque lunghe ore di sonno davanti a me e non riuscivo a riaddormentarmi. 
Perché non aveva risposto con un "anch'io ti amo Hermione" o con un semplice "anch'io" ?
Perché quel bacio sulla testa? Perché quel silenzio?
Forse non mi amava, forse mi aveva usata, come si usa spesso un giocattolo, quand'è nuovo è l'unico, poi appena diventa passato, lo si butta via. 
Ero così anche io, ero il suo giocattolo fuori moda?
Quando mi resi conto che le lacrime stavano per fuoriuscire, presi la bacchetta.
-Muffiato- sussurrai. Dalla bacchetta si sprigionò una piccola barriera che si posò al limite del mio letto. 
Così protetta, cominciai a piangere. 
Non avevo voglia di comprensione o inutili consigli quella notte. Avevo solo bisogno di sfogarmi ed addormentarmi, sfinita dalle mie lacrime.





 
This night is sparkling 
Don't you let it go 
I'm wonderstruck 
Blushing all the way home 
I'll spend forever wondering if you knew 
 
This night is flawless 
Don't you let it go 
I'm wonderstruck 




17 giugno 1999
 


Ero in biblioteca, pronta per il mio ultimo ripasso di Babbanologia e di Trasfigurazione, quando il suo tocco leggero mi svegliò dai miei studi.
-Malfoy- dissi solamente, fredda.
Lo sentii sussultare. Usavo il suo cognome solo quando ero arrabbiata con lui, ed in quel momento ero furiosa. Mi era tornato in mente quanto avevo sofferto per la mancanza di quelle due parole, quanto avevo pianto quella notte, da sola, come volevo stare.
-Granger. Ti ho portato qualcosa da mangiare.- 
-Non ho fame, grazie-. Liquidai il suo gesto, ricominciando a sfogliare il libro di Trasfigurazione. Sentii la sedia a fianco della mia muoversi e ospitare lui. 
Mi fece girare con forza e premette le sue labbra sulle mie. Per quanto afrodisiaco ed emozionante, cercai di mantenere un certo distacco da lui. Infatti, mi allontanai e tornai ai miei appunti.
-Che hai?- domandò lui, avvicinandosi di nuovo.
-Devo ripassare- borbottai, scocciata. 
-Hai ripassato ieri, l'altro ieri, e tutto il mese di maggio e giugno. Non credi che debba prenderti una pausa?-. 
-Domani ho l'ultimo esame di Babbanologia e Trasfigurazione, poi potrò rilassarmi fino alla consegna dei M.A.G.O.-
-Quindi, hai intenzione di studiare stasera?- chiese deluso.
-Però, sei perspicace, Malfoy- affermai fredda.
Il suo silenzio non mi spaventò. Significava semplicemente che avevo fatto centro, che l'avevo colpito e che ben presto sarebbe andato via. 
Accadde ben prima di quanto pensassi.
Si alzò e se ne andò.
Quando sentii il portone della biblioteca chiudersi dietro di lui, scoppiai in lacrime, silenziose ed amare lacrime.
Ero consapevole di aver perso il mio amore.


Qualche ora dopo, ormai notte fonda, mi avviai verso il dormitorio, assonnata e stanca, pronta ad una bella dormita, per essere al meglio, la mattina dopo.
Quasi davanti al ritratto, trovai appoggiato al muro Draco, con le mani in tasca e la testa reclinata all'indietro che toccava il muro.
-Draco...- sussurrai, dolcemente e stupita.
Lui mosse la testa verso di me e lo guardai sorridere. Mi avvicinai cauta a lui.
-Che ci fai qui?- domandai, con i libri stretti al petto.
-Ti aspettavo...-.
-Oh, beh, lo vedo, ma sei matto? Se ti scoprono, addio M.A.G.O.-.
-Beh, anche per te.-
-Ti devo ricordare che sono Caposcuola, Malfoy?-.
-Ti devo ricordare che lo sono anche io, Granger?-.
Ci guardammo, sfidandoci. Chi avrebbe resistito di più. Vinsi io.
Mi gettò le braccia intorno alla vita e mi baciò con passione. Mi lasciai trasportare da lui, dalle sue braccia e dal suo corpo. Non mi accorsi neanche di essere finita tra le braccia di Malfoy, che stava camminando tranquillamente, senza staccare le labbra da me.
In quelli che per me furono secondi, ci ritrovammo davanti alla Stanza delle Necessità.
Quella notte, finalmente, capii che mi ero sbagliata. Capii che lui mi amava veramente. Capii che entrambi eravamo innamorati e che non ci saremmo mai allontanati. 




 
And this is me praying that 
This is the very first page 
Not where the story line ends 
My thoughts will echo your name 
Until I see you again




30 giugno 1999

 
 
Lo avevo supplicato, pregato, di dirmi che non era vero, che mi stava facendo uno scherzo, che era solo frutto della mia immaginazione.
Quel giorno lo odiai, odiai per la prima volta una persona. Neanche quando mi chiamava Mezzosangue lo avevo mai odiato, ma quel giorno lo feci.
Mi aveva mentito, per mesi, mi aveva mentito. 
-Non posso crederci!-.
Le mie urla si sentirono per tutto il castello.
-Hermione, ti prego, troverò una soluzione.-
-TU sei pazzo!- urlai ancora. -Ti devi sposare con Astoria Greengrass e...-. Le lacrime interruppero le mie parole. Mi piegai su me stessa, distrutta dal dolore. Caddi sonoramente a terra e continuai a versare lacrime. 
Non pensavo che perdere in amore facesse così male. Non pensavo neanche che innamorarsi di qualcuno potesse distuggere così la propria anima. La mia, quel giorno, si distrusse. I miei sentimenti morirono con quelle parole. 
Per mesi, mi aveva mentito, mi aveva detto che mi amava e che mi desiderava. Mi ero concessa a lui la notte prima del mio ultimo esame e poi, il nulla. Lui che diceva:
-E' un matrimonio prestabilito da secoli...-.
Quelle parole erano vellutate, cercavo di non ascoltare per evitare ancora di più che il mio cuore si frantumasse.
-Tornerò a casa e spiegherò tutto...-.
Ancora non ci volevo credere.
-Ti devi fidare di me.-
Scoppiai.
-Ti devi fidare di me? Io mi sono fidata, io mi sono innamorata di te. Ed invece tu mi hai solo usata!-. Singhiozzando, mi alzai in piedi e lo guardai con odio. -Mi hai illusa, incantata ed incatenata a te.-
Cominciai ad avviarmi verso l'uscita della Stanza delle Necessità. 
-Mi hai distrutta, Draco Malfoy.- Sospirai. -E' stato un piacere conoscerti.-
Uscii.





 
These are the words i held back 
As I was leaving too soon 
I was enchanted to meet you 
 
Please, don't be in love with someone else 
Please, don't have somebody waiting on you



 

-Come sta tua moglie?- domandai, l'unica cosa che realmente mi interessava.
Erano passati dieci anni dal nostro ultimo incontro. Io avevo preso il treno per Londra lontano da lui, appena lo vedevo arrivare scappavo via, lontano, ancora triste e colpita dalle sue parole.
Tornata a Londra, avevo evitato come la peste le sue lettere, le sue chiamate (aveva imparato ad usare un comune telefono!) e i suoi appostamenti sotto casa. Ero costretta a materializzarmi ogni volta dal lavoro a casa, rinunciando alle mie lunghe passeggiate. 
Dopo qualche mese, non lo vidi più.
Per i primi tempi sperai che forse avesse rinunciato, che volesse darmi conferma di quello che pensavo. Ma poi, mi ritrovai a pensare che mi piaceva come cercasse di mantere i rapporti con me e mi diedi della stupida per non aver acconsentito ai suoi tentativi.
A distanza di anni, non potevo credere di rivederlo ancora così bello ed in forma. Così meraviglioso.
-Non mi sono sposato, dovresti saperlo.-
Sgranai gli occhi.
-Non fare quella faccia, Granger! Non leggi mai la Gazzetta del Profeta?- domandò lui, ridendo.
-No, da quando Rita Skeeter aveva scritto che me la facevo con Harry e Victor Krum contemporaneamente ho lasciato perdere.- Mi ritrovai a sorridere. 
La musica invase la Sala Grande. I tavoli del buffet scomparirono e lasciarono la pista. 
Quando le coppie cominciarono ad avviarsi verso il centro della sala, sentii la mano di Draco poggiarsi sulla mia. Incrociai il suo sguardo e lo vidi sorridere.
-Mi concedi questo ballo?- domandò, come un vecchio cavaliere.
Mi morsi un labbro, ma non aspettavo altro.
-Si, mio cavaliere.-
Il centro della pista fu occupato da noi. Volteggiavamo sorridendo. Il mio vestito lungo blu strusciava con grazia sul pavimento, e Draco era molto attento a non calpestare l'orlo.
Era come tornare ai tempi della scuola, quando lui si metteva al piano e suonava un po', nella Stanza delle Necessità, e io cominciavo a ballare da sola, poi lui incantava il piano affinché continuasse la melodia e si univa a me. 
Era magico, incredibilmente emozionante. Quasi quanto poteva esserlo quel momento.
-Mi dispiace.- 
Lo guardai, mentre mi prendeva una mano e fermava la danza. La stringeva tra le sue e l'avvicinò al petto.
-Avrei dovuto dirtelo prima di me e Astoria, ma alla fine ho boicottato tutto. Ho detto ai miei che non avevo intenzione di sposarmi con una ragazza che non amavo, che volevo l'unica che mi aveva amato nei momenti più difficili di tutta la mia vita. Volevo quella ragazza dai capelli ribelli, che mi aveva difeso dalla massa, da quelli che non volevano un mio ritorno a scuola. Volevo solo lei, perché l'amavo, perché era l'unica mia fonte di gioia e di vita. Perché potevo immaginare al mio fianco solo lei.-
-Hai detto tutto questo ai tuoi genitori?- domandai, con gli occhi che brillava.
Era la tipica dichiarazione d'amore, che per anni avevo letto nei libri di favole e d'amore. Ma ascoltarla con le proprie orecchie, pronunciata dall'uomo che si ama, era un'emozione tutta diversa.
-Si. Ho detto che potevano fare quello che volevano, diseredarmi se preferivano, ma non mi avrebbero obbligato a sposarmi, non con lei. Io avrei sposato l'unica che amo.-
Sorrisi.
Il mio cuore, dopo parecchi anni di dolore, era tornato a battere.
-Che ami?- domandai, maliziosa.
Lui sorrise di rimando e strinse ancora di più la mia mano. 
-Sì, che amo tutt'ora.-
Si avvicinò, ma io lo bloccai.
-E' stato un piacere conoscerti, Malfoy.-
Mi girai e cominciai a camminare. Alla fine della pista, mi rigirai verso di lui e gli mandai un bacio. 
Non sono mai stata una ragazza semplice, con dei principi semplici. Gli avevo lasciato una scelta. Seguirmi, seguirmi fino in capo al mondo se necessario, oppure lasciarmi scappare. 
Se mi amava, mi avrebbe seguito. Se non provava veramente quel sentimento, sarebbe rimasto all'interno della sala, a cercare di capire.
Ringraziai qualcuno lassù in cielo, perché sentii una mano trattenere il mio braccio proprio all'entrata della scuola. 
Mi voltai sorridendo e mi persi di nuovo in quei suoi occhi meravigliosi.
-E' stato un piacere conoscerti, Granger.-
Continuando a sorridere, con il cuore a mille, mi buttai tra le sue braccia.


 

I was enchanted to meet you.



 
*************************
 
Spazio autrice: 

Ciao a tutti *.*
 
Questa mia song-fic la covavo da un po' di tempo, da quando avevo sentito questa canzone per la prima volta.

Inizialmente l'idea originale era diversa, ma penso che ci scriverò proprio una FF, seguendo quella linea. L'idea, per questa piccola storia invece si è evoluta pensando a un incontro futuro. 
Dopo Hogwarts, la scuola che è un po' complice dell'amore di Hermione e Draco, i due si rincontrano a una di quelle riunione ex-studentesche. Mi piaceva molto immaginare Hermione che fa la sua entrata in scena, bellissima come sempre, una ventinovenne veramente mozzafiato, in un abito principesco e che incontra il suo amore. Draco Malfoy. E solo mentre lui le viene incontro, tutto ciò che avevano passato insieme le torna in mente, e purtroppo anche il momento della loro separazione.
Ma come sempre, l'amore vince.

Si risente spesso: 
-E' stato un piacere conoscerti- perché è proprio il titolo della canzone della cara Taylor Swift e che è il fulcro della song-fic.


Spero che vi piaccia, ci ho messo un po' per scriverla. 

Ringrazio chinque la leggerà e magari la recensirà.

Grazie, grazie, grazie. 

Ringrazio comunque le mie assidue fan (se vi posso chiamare così) che aspettano sempre la mia FF. 

Grazie.

C.




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