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Autore: Beginning    26/05/2012    10 recensioni
-'Pensi mai al futuro, Linus?'
-'Oh sì, sempre.'
-'Cosa pensi che vorresti essere da grande?'
-'Vergognosamente felice.'
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era disordinata, tremendamente disordinata.
Un letto sotto cuscini e pupazzi, una sedia sotto ad una pila di vestiti ed una scrivania sotto mucchi di fogli sparsi, volanti, come i pensieri che ci aveva rigettato sopra, vomitando tutto, anche l’ anima.
L’ unico posto in ordine della sua camera era la libreria: era più forte di lei, non c’ era neanche un motivo.
Scaffali e scaffali pieni zeppi di libri.
E non erano disposti secondo i colori, l’ altezza o il genere.
Li aveva ammassati lì, nell’ ordine in cui li aveva  letti ed aveva lasciato una parte della sua anima lì.
Già, la sua anima.
L’ aveva ritagliata tante, forse troppe volte, per regalarla a qualcuno, magari incartando un pezzo di cuore.
Poi aveva capito di sbagliare, perché quei pezzi s’ inzuppavano e basta.
Non erano riposti con ordine in qualche armadio.
Erano come panni stesi al sole, solo che quello non c’ era quasi mai e pioveva sempre, squarciando tutto quello che le rimaneva.
Aveva deciso di tenere tutto per se.
Si era rinchiusa da sola, magari con l’ aiuto degli altri.
E dato che l’ ordine nella sua vita era mancato, aveva deciso di chiuderlo fuori, per sempre.
Aveva serrato porte, finestre, occhi, bocca e cuore e nulla era più entrato.
Si era rifugiata in un modo fatto di pensieri volanti, lasciati lì, ad affondare nel buio della mente, come se nulla fosse.
Ma i libri no.
Erano perfezione, l’ intersecarsi della sua vita fermato con periodi, virgole e punti.
Aveva tante parole, lei.
Avete presente le parole? Non quelle che si usano per scrivere o parlare, ma quelle che sono collegate dritte dritte al cuore con un filo, quelle che riescono a farlo piangere, prendendolo a calci o cazzotti, ma anche a ridere, solleticandolo.
Le sue parole le aveva trovate leggendo, osservando il mondo, lasciandolo andare avanti, per restare un po’ sola, ad osservare tutto con un blocchetto in mano, per poi alzarsi e tentare di raggiungerlo, correndo con la borsa stretta in mano.

Bibliofilia (italiano): amore per i libri, passione nel leggerli e collezionarli.

Empatia (italiano): capacità di un individuo di comprendere in modo immediato i pensieri e gli stati d’ animo di una persona.

Petrichor (inglese): profumo di pioggia sulla terra asciutta.


Le sue tre parole. Le aveva captate, aveva aperto il vocabolario e le aveva cercate, per poi appuntarle sul cuore, perché senza le tue parole tu non sei nessuno.
Non hai una storia da raccontare.
Non hai un passato da nascondere dietro ad un sorriso.
Non sei nulla.
Il niente più assoluto.

‘Caro diario,
oggi solita giornata. Alzataccia, corsa per il pullman che puntualmente ho perso.
Scuola, pranzo, compiti e parole.
Ne ho mangiate tante oggi, sai?
Parole e latte a colazione.
Parole e pasta a pranzo.
Parole e sogni a cena.
E ne ho trovata anche un’ altra, una proprio adatta a me.
Credo sia grave, sai?
Credo di essere malata, se è davvero così.
Io te la lascio qui, tu pensaci un po’ e poi fammi sapere.

Filofobia (italiano): paura persistente di innamorarsi o di amare una persona.

Ciao.
Emma.’

  
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