Libri > Harry Potter
Segui la storia  |      
Autore: Raksha3    26/05/2012    3 recensioni
“Selene, sei un dono.”, gli sussurrò al piccolo orecchio, sorridendo appena.
In quel momento i due coniugi si sentirono al settimo cielo, la felicità traboccava dai loro cuori come l'acqua da un vaso troppo pieno per contenerne altra.
Era tutto così magico e non l'avrebbero mai dimenticato.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred Weasley, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'Lì, tra le spighe dorate dei campi di grano.'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
A come Amore.

Amore non è guardarci l'un l'altro,
ma guardare insieme nella stessa direzione.
 { Antoine de Saint-Exupery.


Rilassata su quella sedia a dondolo vecchia e malandata aspettava qualcosa, o meglio, qualcuno.
Gli occhi chiusi per non vedere la luce che entrava dalle finestre e la costringeva a socchiudere le palpebre. Sentiva che il venticello di inizio Maggio portava odori diversi: arrosto, spezie, margherite e qualche frammento del profumo dei vigneti, poco distanti dalla sua casa.
Aprì dolcemente le palpebre liberando le iridi verdissime e posandole su ogni oggetto del salotto. Le finestre aperte lasciavano entrare il canto del vento, degli uccellini, e i colori del tramonto. Il tavolino basso vicino a lei, con le gambe a forma di zampa di leone, ospitava molte foto e tantissimi ricordi.
Le persone nelle cornici si muovevano, ridevano e ballavano. Ne prese una sporgendosi un poco dalla sedia a dondolo, per poi tornare ad osservare di nuovo il sole.
Un ragazzo dai capelli rossi spettinati la stringeva, lo smoking stretto e con la cravatta slacciata. Era bello con quel sorriso pieno di speranze. Stretta tra le sue braccia c'era una ragazza, era lei, non c'era dubbio. I lunghi capelli neri raccolti in una treccia, accoglievano qualche fiore e qualche perla bianca lucida. Gli occhi verdi pieni di lacrime di gioia, era sempre stata una ragazza molto emotiva. Il vestito le si chiudeva al petto lasciando le spalle scoperte, poi cadeva giù lungo le curve un po' troppo marcate fino ai piedi.
Il matrimonio era stato bellissimo, per niente sfarzoso, con pochi parenti e amici.
Lei lo ricordava molto bene. Ricordava le risate, il brindisi durante la cena in cui suo marito l'aveva presa in giro per tutte le marachelle passate che avevano combinato insieme, per quell'amore che era stato represso a lungo e poi esploso nel suo petto come una bomba ad orologeria.
Mentre osservava la foto toccandosi il petto con la mano, lo sferragliare della serratura annunciò l'atteso ritorno del marito.
Fred non era più il ragazzino di Hogwarts che passava le giornate a vendere Merendine Marinare, era diventato un uomo vero e proprio. I capelli si erano nettamente accorciati lasciando una zazzera poco ordinata ad incorniciare il viso sincero. Gli occhi azzurri, però, contornati da qualche ruga, trasparivano la solita spensieratezza dell'età adolescenziale. Lo guardò mentre poggiava le chiavi sul cassone vicino al poggiaombrelli a forma di gufo.
Le sorrise con quei denti poco ordinati.
“Bentornato a casa.”, disse Savannah accogliendolo nel suo abbraccio.
“Qualcuno è ingrassato nel tempo che sono stato a lavoro!”, scherzò come era solito fare.
Savannah si mise le mani sui fianchi e sorrise. L'uomo aveva sempre voglia di scherzare anche dopo una lunga giornata passata al negozio.
“Non è colpa mia se questa bambina cresce così velocemente, sai?”
“Probabilmente è irrequieta quanto me.”, disse avvicinandosi e carezzandole il pancione.
“Sicuramente sarà irrequieta quanto te.”, specificò lei con un sussurro. Il marito le diede un leggero bacio sulla fronte per poi scendere in ginocchio, con l'orecchio poggiato sulla pelle della pancia. La dolcezza del gesto fece sorridere la donna che cominciò a carezzare i capelli rossi di Fred.
“Ehy, piccolina, sono il tuo papà. Qui fuori ti stiamo aspettando, ormai.”
Savannah sentì una leggera spinta all'interno del suo corpo. La bambina aveva sentito la voce del padre e voleva rispondergli con un calcio.
“Sei proprio agitata, vero Selene?”, domandò l'uomo dando un bacio all'enorme pancia. Savannah si sentì felice come non lo era mai stata. Era bello sentirsi amata, sentirsi al sicuro in una casa tutta sua, dove Fred l'avrebbe protetta e si sarebbe sempre preso cura di lei. Selene era un dono.
“E' arrivato un gufo da George, dice che Angelina è eccitatissima per la nostra bambina, che vuole venire a trovarmi prima del lieto giorno.”
“Provvederò ad invitare il mio caro gemello a cena, però poi non lamentarti se ci saranno troppi piatti da rigovernare.”, esclamò lui agitando un dito di fronte al naso della donna. Savannah rise e pensò che quella sera, sarebbe stato bello distendersi nel letto, al fianco di Fred, e smettere di pensare.

Quella settimana fu infernale per lui. Vederla distesa nel letto, spesso dolorante, mentre si reggeva la grande pancia, lo distruggeva. Avrebbe voluto esserle d'aiuto e invece sapeva solo guardare e sdrammatizzare, come aveva sempre fatto.
Fu un mercoledì notte di metà Agosto che Savannah sentì che la bambina voleva uscire.
Distesa sul lettino aspettava che arrivasse il giusto momento per dare alla luce la creaturina che aveva occupato la sua pancia per molto tempo, che aveva mangiato con lei, che aveva vissuto di lei. Fred teneva la mano stretta in quella di sua moglie, guardandola poco. Non voleva vederla soffrire ancora, il passato la faceva star male abbastanza.
Uscì poco dopo dalla sala e scorse Angelina e George seduti ad aspettare. Insieme ai due c'erano anche Ginny ed Hermione, preoccupate per l'amica. La sorella gli si avvicinò e gli toccò una guancia sorridendo.
“Andrà tutto bene.”, sussurrò.
“Vuole te. Vai dentro e saluta la mia bambina. Credo di non essere abbastanza uomo per vedere cosa succederà.”, disse Fred alla donna dai capelli rossi. Lei sorrise e lo strinse in un abbraccio.
“Capita a tutti gli uomini di sentirsi così.”
“E tu che ne sai, sei un'esperta?”, domandò Fred alzando un sopracciglio.
“Per carità.”, esclamò Ginny andando verso la sala in cui Savannah attendeva.
L'uomo si ritrovò a pensare a tutte le situazioni che avevano vissuto, ricordando soprattutto il giorno in cui Savannah aveva dichiarato la sua gravidanza. Non se lo sarebbe mai aspettato. Rivedeva i suoi occhi pieni di eccitazione, quando aveva sorriso imbarazzata e aveva cominciato un discorso lungo qualche ora, a parer di Fred. Gli aveva spiegato che un figlio sarebbe servito loro per mettere un po' di pepe alla vita da eterni sposini, che sentiva il bisogno di stringere a sé una piccola creatura e ascoltare i suoi respiri.
Dal canto suo, Fred aveva detto: “Bene, che cosa aspettiamo? La camera è di sopra, se non mi sbaglio.” Ma non aveva realmente capito che cosa intendesse la donna. L'aveva vista fare un lungo respiro, come per prendere coraggio, e svelare il mistero che aleggiava per la casa già da qualche settimana.
Era rimasto incredulo. Si era seduto sulla cassapanca della cucina e con le braccia conserte e il viso pensieroso era rimasto lì, a pensare al nome da dare al nuovo arrivo. Se fosse stato un maschio, l'avrebbe chiamato Dimitri, in onore del padre di Savannah che si era sacrificato per la sua famiglia, ma se fosse stata una bambina?
Non si era posto il problema fin quando non si scoprì il sesso. Una femmina sarebbe entrata a far parte della famiglia Weasley. Il nome Selene era arrivato al quinto mese di gravidanza quando la madre di Savannah aveva portato loro un vecchio album di foto. Selene era la zia di Margreth, donna forte ed intelligente che aveva vissuto una lunga vita piena di avventure in giro per il mondo. A Fred era piaciuto subito prima il nome, e poi il racconto della suocera.
Era rimasto a pensare a come si sarebbe comportato da padre per molti giorni. Savannah si limitava a sorridergli ogni volta che lo vedeva con il broncio, e tutto si illuminava sempre di più lasciandolo consapevole che sarebbe stato bravo.
La donna non si asteneva mai, prima di dormire, di stringerlo a sé, immerso nel suo seno morbido e florido, e di ripetergli che non doveva preoccuparsi, che era un ottimo marito e sarebbe stato un padre altrettanto perfetto. L'amore di sua moglie lo teneva sano di mente, gli evitava interminabili giornate piene di pensieri.
Un Guaritore si avvicinò a George e gli strinse la mano.
“Complimenti, sua figlia è bellissima.”
George rise insieme ad Angelina e indicarono l'uomo che si trovava di fronte a loro, affacciato alla finestra in cerca d'aria.
“Fred Weasley?”, domandò il Guaritore con sguardo imbarazzato. Il rosso annuì.
“Sua moglie e sua figlia la stanno aspettando.”
Fred rimase sconvolto dal suono che aveva la parola "figlia" e dall'effetto che faceva su di lui. Entrò nella sala velocemente, chiudendosi la porta alle spalle.
Una donna dall'aria stanca teneva tra le braccia un grosso asciugamano.
“Mi scusi? Siete sicuri che questa è mia moglie? Quando l'ho lasciata non aveva i capelli così disordinati!”, esclamò ridendo l'uomo osservando la reazione di Savannah. Lei sorrise dolcemente facendogli segno con un dito di avvicinarsi.
La saliva gli si bloccò a metà della gola quando vide cosa nascondevano le braccia di sua moglie. Una bambina bellissima con gli occhi verdissimi, come la madre, e qualche capellino rosso e riccio. Le lacrime arrivarono inevitabilmente agli angoli degli occhi.
“Qualcuno si è commosso?”, domandò Savannah sorridendo.
“Mi è entrato qualcosa in un occhio.”
Fred non era mai stato bravo a mentire a lei. Conosceva ogni suo punto debole e sapeva dove guardare per scorgere le bugie.
La donna gli porse la bambina in modo che la prendesse. Si sentì perso, non aveva mai cullato nemmeno Ginny, da bambino, e adesso aveva paura di far cadere la creaturina, simbolo inconfutabile dell'amore che li legava.
“Io...”
“Fidati di me.”, disse Savannah con gli occhi luccicanti ma seri. Furono tre parole a fargli cambiare idea. Con le braccia a conca accolse la piccola ed iniziò a cullarla. Era bella e aveva dei lineamenti dolci e morbidi, la bocca che si muoveva in dolci gemiti e gli occhietti che scrutavano tutto il mondo appena scoperto. Aveva l'espressione di sua madre.
“Selene, sei un dono.”, gli sussurrò al piccolo orecchio, sorridendo appena.
In quel momento i due coniugi si sentirono al settimo cielo, la felicità traboccava dai loro cuori come l'acqua da un vaso troppo pieno per contenerne altra.
Era tutto così magico e non l'avrebbero mai dimenticato.


Angolo autrice:
Questa OS è un What If, ovviamente. Rientra nel mio gruppo di storie su Savannah Leah Jackson, OC creato per un contest. Questo è ciò che sarebbe successo se Fred non fosse morto durante la Guerra ad Hogwarts, una vita che forse avrebbe avuto, una figlia che avrebbe cresciuto e una moglie che avrebbe amato. L'evento che segna la maggior parte delle coppie tutto per voi nella sua massima fluffaggine!
Ditemi cosa ne pensate! Ah, i protagonisti di questa storia sono Fred Weasley (di proprietà della Row) e Savannah (una mia OC) che sono presenti anche nella storia "Gli scherzi del cuore.". Se volete saperne di più: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1050946 <3
Taiga.
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Raksha3