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Autore: RealDreamer    26/05/2012    2 recensioni
Io e Louis siamo migliori amici fin da piccoli e a me piace il suo amico Zayn. Poi un giorno scopro di amarlo,la passione per Louis è talmente forte e indissolubile.Fino a quando il destino ,inevitabile e sfrontato,mi metterà davanti a una strada difficile e dolorosa.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fui svegliata non come al solito dalla luce che entrava nella mia finestra illuminando la mia stanza ma dal suono del mio cellulare.
“Come una farfalla che a primavera dopo un dolce volo si posa con delicatezza sul suo fiore preferito, io faccio arrivare a te un dolce e candido bacio di buongiorno.
Tuo Zayn”

Era veramente romantico, non seppi cosa rispondere al suo dolce messaggio,preferivo vederlo e abbracciarlo stretto per fargli capire che gradivo la sua presenza,la sua compagnia e il suo amore.
Non sono mai stata brava con le parole, figurarsi poi se son d’amore.
Mi sentivo così bene, così leggera, desideravo essere sempre così.
Stare bene non è amare. L'amore se lo senti ti prende tutto o non ti prende nulla. E se te lo fai andare bene è un quasi amore ma non è amore. Puoi fingere d'amare ma non puoi convincerlo l'amore.
A scuola cercai di trovare Azzurra per raccontarle della festa e di me e Zayn.
La trovai appoggiata al muro del cortile con in mano il cellulare.
Era veramente bella con i suoi capelli rossi mossi dal vento e il suo sorriso era invidiabile.
Era felice, si vedeva. Da tanto non la vedevo così. Sebbene sia una ragazza bella e dolce non è mai riuscita a trovare un ragazzo che la facesse stare bene e si ritrovava sempre con i soliti stupidi che le fregavano l’anima e la rendevano triste.
Mi avvicinai e l’abbracciai.
Quando mi allontanai vidi i suoi occhi azzurri come quelli di Louis brillare,brillavano di felicità.
Ma cos’è la felicità? Qual è il significato profondo che si cela dietro queste parole?
La felicità è, quando terminano i respiri corti, lasciando spazio a uno lungo profondo che riempie e svuota il petto. In quei momenti non ci manca nulla.
“come hai passato la serata? Ti è piaciuta la compagnia di Zayn? Com’è stato il bacio?” disse Azzurra sparando una domanda dopo l’altra come una bambina ansiosa di sapere.
“come fai a sapere che ho baciato Zayn? Ci siamo baciati sotto il salice e non ci stava nessuno”
“sotto il salice?la cosa si fa interessante.. l’ho saputo da Harry,perché ieri stavo con lui al parco a parlare e Zayn lo ha chiamato parlandogli di te e di quanto fosse felice di averti baciato”
“davvero?? Che carino!! Aspetta.. stavi con Harry?? Al parco? La cosa si fa interessante..” dissi ad Azzurra prendendola in giro.
La campanella dell’inizio delle lezioni interruppe la nostra conversazione e ci dirigemmo verso la nostra classe.
Con la coda dell’occhio vidi Louis in compagnia di una ragazza castana.
Mi sentii strana, senza respiro e il mio cuore mancò un battito o forse più di uno.
La chiamano gelosia, e proprio questa gelosia, che mi divorava l'anima.. Non so cosa era per me, ma so che stavo male al pensiero di non averlo.
Finite le lezioni, dopo aver passato più di mezz’ora a parlare con Zayn (e a baciarlo), me ne tornai a casa.
Mia madre mi aspettava sulla soglia della porta e per un attimo pensai che fosse tornato mio padre.
Invece mi doveva dare le solite raccomandazioni sulla casa e su Alex, il mio fratellino di quattro anni,perché aveva un impegno urgente a lavoro.
Alex con i suoi capelli biondi e gli occhi azzurri sembrava proprio un angioletto.
Rispetto agli altri bambini della sua età lui era più tranquillo perché passava il tempo a disegnare e a fare domande a destra e a manca.
Era un bambino molto curioso di conoscere il mondo.
Quel giorno, mi chiese:
"Ma il cuore sta sempre nello stesso posto, oppure, ogni tanto, si sposta? Va a destra e a sinistra?"
"No, il cuore resta sempre nello stesso posto. A sinistra..poi, un giorno, crescerai. Ed allora capirai che il cuore vive in mille posti diversi, senza abitare, davvero, nessun luogo.
Ti sale in gola, quando sei emozionato. O precipita nello stomaco, quando hai paura, o sei ferito.
Ci sono volte in cui accelera i suoi battiti, e sembra volerti uscire dal petto. Altre volte, invece, fa cambio con il cervello.
Crescendo, imparerai a prendere il tuo cuore per posarlo in altre mani. E, il più delle volte, ti tornerà indietro un po' ammaccato. Ma tu non preoccupartene. Sarà bello uguale. O, forse, sarà più bello ancora. Questo, però, lo capirai solo dopo molto, molto tempo.
Ci saranno giorni in cui crederai di non averlo più, un cuore. Di averlo perso. E ti affannerai a cercarlo in un ricordo, in un profumo, nello sguardo di un passante, nelle vecchie tasche di un cappotto malandato.
Poi, ci sarà un altro giorno..... Un giorno un po' diverso..... Un po' speciale..... Un po' importante..... Quel giorno, capirai che non tutti hanno un cuore”
“papà quando ritorna dal viaggio? Mi manca. Dov’è adesso?” mi chiese.
“tornerà non ti preoccupare,non so dov’è ma so che ti pensa tanto e che non vede l’ora di tornare a casa”
“allora se mi pensa perché non mi chiama più? Non mi vuole più bene?”
“ma che dici,ti vuole un sacco di bene. Non chiama perché non c’è linea e non ha tempo per farlo” gli dissi. In realtà non lo sapevo neanche io. Non sapevo dov’era,cosa faceva,perché aveva smesso di chiamare ed era scomparso. Una cosa avevo capito. Quello non era il mio papà.
“ti piace questo disegno?” disse Alex indicando con un dito il foglio pieno di colori e disegni “questi siamo io,te e la mamma che ci teniamo per mano. Quello invece è papà che vola con l’aereo e viene verso di noi”
Mi porse il disegno e mentre lo guardavo mi venne da piangere.
“non ti piace? Ne posso fare un altro,se vuoi” disse Alex preoccupato.
“stai tranquillo,non è niente. È bellissimo” e lo abbracciai forte.
Il mio fratellino . .l’ho visto nascere,crescere,l’ho sentito pronunciare la sua prima parola,gli ho insegnato a camminare,andare in bicicletta e pedalare,gli ho insegnato anche a ridere nei momenti peggiori ed infine ad amare.
Il campanello suonò. Alex scese giù per andare a vedere chi era. Io rimasi là,nella mia stanza a guardare il disegno. Mi feci forza con un forte respiro,mi asciugai le lacrime,misi il disegno nella scatola di latta dove conservavo i ricordi di mio padre e i disegni che avevamo fatto insieme:io e lui al mare,al parco,in piscina,a casa sempre insieme e mano nella mano.


Spazio autrice:
scusatemi per il ritardo,ma non ho avuto veramente tempo per scrivere nuovi capitoli. Grazie per la pazienza e grazie di leggere la mia storia,vi sono veramente molto grata!! Grazie a tutti!!
  
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