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Autore: Bluesun    27/05/2012    7 recensioni
Vegeta, un orfano nato con una coda e per questo motivo non viene mai adottato e passa la vita a fuggire dalla gente per poi ritrovarsi dentro un orfanotrofio. Però a 17 anni la sua vita cambierà grazie a il suo migliore amico con la sua fidanzata e una ragazza molto speciale......non vi dico altro buona lettura!
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Chichi, Goku, Vegeta
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La stanza era più buia del corridoio appena attraversato tanto che non vedevano niente apparte il buio assoluto. Vegeta mosse in qua e là la torcia ma niente, vedeva solo i suoi piedi. Cominciò a camminare seguito a ruota dagli altri quando vide altri rami secchi.
“Raccoglieteli e fate dei mazzetti così avete una torcia anche voi”
Gli altri annuirono e dopo accesero i rami secchi facendone quattro torce. Si divisero e si addentrarono nella stanza. Girarono ma non videro granché a parte delle piccole luci che si accendevano alternamente come se fossero dei tasti di un computer inoltre erano accompagnati da dei “bip” ma non riuscirono a capire niente perché era troppo tenebroso.
“E’ troppo buio! Mannaggia!” imprecò Goku appoggiandosi ad una parete e subito dopo senti uno strano rumore tipo un “Clik!” e poi un altro molto più forte che sembrava un’ aspirapolvere e subito dopo le luce si accesero a scala fino ad illuminare tutta la stanza.
“A…Accidenti!” gridò sorpresa Bulma restando a bocca aperta.
Era tutto metallizzato e super tecnologico. A destra si innalzava un gigantesco pannello di comando pieno di tasti e davanti ad esso due comode poltrone con tanto di ragnatele.
“Ma….questa è una navicella!” urlò eccitata Bulma correndo subito al pannello ma fu interrotta da un urlo che proveniva da una terrorizzata Chichi. Si voltarono tutti e la videro su un tavolo, completamente d’acciaio, a imprecare contro un branco di ratti. Goku corse subito con la torcia in mano a spaventare i ratti ma fu aggredito.
“Ahhh, accidenti! Aiuto!” urlò cercando di liberarsi da essi ma niente erano in troppi. Ormai gli avevano morsicato tutti i vestiti ma quando arrivarono a mordere la carne ma un attacco di luce li fece spaventare e scapparono.
“Urcaaaaaa!” sospirò Goku per poi girarsi verso gli altri e lì notò la mano di Vegeta la quale era nera come se si fosse bruciato.
“Vegeta che hai fatto alla mano?” chiese innocentemente Goku. Vegeta preso alla sprovvista si guardò la mano e con aria tranquilla rispose:
“Mi sarò sporcato con qualcosa…che schifo di posto è pieno di topi ragnatele foglie…sembra una casa di 70 anni fa altro che navicella!”
“In effetti non ha tutti i torti: ci sono ragnatele da per tutto, topi e insetti gironzolano di qua e di là,  un metro di polvere su tutti i mobili e una grossa capsula che sembrava contenere un uomo in fondo a sinistra abbandonata da tutto e da tutti…” rispose Goku grattandosi la testa. Tutti si fermarono alle ultime parole e girarono velocemente la testa sulla grande capsula di cui Goku parlava e constatarono le sue parole: c’era qualcuno lì dentro. Si avvicinarono cautamente fino ad arrivare davanti ad essa. Non si poteva vedere granché per la troppa polvere ma riuscirono a notare una mano agguantata sicuramente appartenente ad un uomo.
“Dobbiamo aiutarlo! Muoviamoci! Cercate un panno per spolverare lo schermo e portatemi degli attrezzi! Non c’è tempo da perdere!” urlò Bulma soffiando sui tasti della strana macchina che imprigionava la persona al suo interno. Goku e Chichi cominciarono a cercare ciò che la ragazza gli aveva chiesto mentre Vegeta osservava una sedia sulla quale sedeva una donna…o meglio lo scheletro di una donna. Chichi portò il panno a Bulma che spolverò il vetro della capsula ma quando finì non ebbe più parole per definire che cosa aveva trovato…:
“Vegeta….Vegeta forse siamo sulla pista giusta…abbiamo trovato un buon indizio”
Il ragazzo alzò la testa e dopo aver osservato per l’ultima volta lo scheletro della donna si avvicinò alla capsula e rimase sorpreso: un uomo tale e quale a lui dormiva in un liquido bluastro ed era collegato a dei fili appiccicati sulla pelle e respirava grazie ad un tubo che mandava aria.
“Tiriamolo fuori” rispose serio ma nessuno aveva notato la telecamera sopra di loro…

**********
“Non ce la faranno mai a tirarlo fuori…non ci siamo riusciti noi!” sentenziò la figura di destra
“Io non ne sarei sicuro….ho già visto quella ragazzina e ho capito chi è: è la figlia di Briefs e se ha aperto la porta centrale sicuramente saprà trovare un modo per aprire quella capsula”
“Mha…stiamo a vedere”
“Comunque, hai notato la reazione di quel ragazzo?”
“Che reazione?”
“Aveva negli occhi un certo luccichio…come di eccitazione e curiosità e poi hai visto? Ha mentito anche ai suoi amici”
“Sul raggio?”
“Esatto, ha detto che si era sporcato ma invece è stato lui ha salvare il suo amico producendo dal nulla un raggio”
“Questa scoperta ci farà guadagnare un sacco!”
“Diventeremo ricchi!!!”
“Ma prima di gioire vediamo se aprono quella maledetta cosa!”
“Già, su ragazzina mettiti di impegno!”

**********
“Ahhh, non ci capisco nulla!” gridò ormai arresa la turchina che ormai si sentì inutle e si mise a piangere. Era da tre ore che cercava di aprire quella cosa ma non ci riuscì.
“Ma che lingua è???? Accidenti!!” imprecò Vegeta che l’aveva aiutata ma anche lui non riuscì ad aprirla. Chichi andò dall’amica e aiutandola a tirarsi su la rassicurò invece Goku si avvicinò a Vegeta ma nel tragitto inciampò su un topo e finì di faccia sulla tastiera la quale si accese e una voce metallica parlò:
“Procedura di apertura vetro iniziata”
Tutti si allontanarono dalla capsula e osservarono eccitati il liquido scendere e lo sportello aprirsi. Bulma intanto si asciugò le lacrime e sorrise a Goku:
“Goku ce l’hai fatta!!! Grande!”
Goku di risposta si grattò la testa imbarazzato e dopo osservò Vegeta che restava, anche lui visibilmente impaziente, in attesa. Intanto l’uomo cominciò a dare i suoi primi segni di vita muovendo lievemente le dita di una mano poi aprì gli occhi. Osservò la stanza riabituando gli occhi alla luce poi si levò la maschera dell’ossigeno e piano piano si alzò. Scese dalla macchina e si osservò intorno e solo dopo notò i quattro ragazzi.
Loro lo guardavano sorpresi: capelli castani scuri a punta che si estendevano verso l’alto, occhi del medesimo colore che parevano dei pozzi senza fondo e una barba folta non troppo lunga. Identico in tutto e per tutto a Vegeta con la differenza della barba. Addosso portava una strana tuta nera aderente e una strana copertura al busto con delle buffe ali sulle spalle. Portava un cerchio d’oro al braccio destro e una collana con un ciondolo in argento puro con incastonata una pietra violetta luminosa e liscia. Portava alle mani dei bianchi guanti e ai piedi stivaletti del medesimo colore, il tutto sembrava dello stesso materiale. Ma la cosa che rese più sorpresi i ragazzi fu la lunga coda che si intravedeva da dietro la schiena. L’uomo all’inizio li guardò in silenzio poi parlò:
“Chi siete?”
Sembrava tranquillo, per niente pericoloso ma non lo conoscevano abbastanza per dare strane ipotesi quindi Bulma rispose per non farlo arrabbiare:
“io sono Bulma, lei è Chichi, lui Goku e lui è Vegeta”
All’ultimo nome l’uomo si sorprese e guardò il ragazzo: capelli in su neri, occhi uguali, forza combattiva molto alta e una coda.
“Non c’è dubbio…è lui” pensò
“E tu? Chi sei? Che facevi lì dentro?” chiese scocciato Vegeta sentendosi nervoso a causa dello sguardo osservatore del suo sosia.
“Non sono obbligato a risponderti” rispose di rimando l’uomo ma poi vide lo sguardo del ragazzo ,prima tranquillo successivamente arrabbiato, farsi truce e decise di rispondere:
“Mi chiamo Vegeta Senior, sono il re dei Saiyan. Ero lì dentro per riprendermi da una battaglia ma nessuno mi ha più liberato. Ma ditemi, che ci fate voi qui? Perché mi avete aperto? E dove sta Hanasia?”
I ragazzi rimasero di stucco tanto da non parlare ma ruppe il silenzio la voce del compagno:
“Stiamo cercando indizi sul mio passato poi ti abbiamo visto e abbiamo deciso di aprirti, in quanto a questa Hanasia…forse e quella lì” disse Vegeta puntando lo scheletro di prima. L’uomo si girò verso lo scheletro e ci andò vicino. Rimase ad osservarlo per diversi minuti mentre una lacrima gli scendeva dalle guance:
“Han….Hanasia…” sussurrò dolcemente “Ti avevo detto di andartene….accidenti a te! Cocciuta!” continuò stringendo i pugni poi ritornò calmo e notò un foglio arrotolato nelle ossa delle mani che prima erano le dolci e delicate dita della donna. Lo prese e lo lesse subito dopo lo accartocciò  lo butto in terra.
“Bene, ora che sono fuori vado a prendere una boccata d’aria” rispose con aria affranta l’uomo per poi uscire sotto lo sguardo dei giovani. Dopo ce fu uscito Bulma prese il foglio appena letto dall’adulto e lo lesse ad alta voce:



Caro Vegeta,
Amore mio, se stai leggendo la lettera vuol dire che non ce l’ho fatta e il mio cuore ha smesso di battere. Adesso sei libero di andare se vuoi, non sei più obbligato a stare per me ormai io non ci sono più. La mia malattia mi ha trascinata via ma sono morta felice sapendo di aver dato alla luce la mia gioia e il nostro amore. L’ho portato da una donna, l’ho lasciato a lei. Sicuramente sarà più madre di me. Ho deciso di morire e l’ultima cosa che miei occhi vedranno saranno te e non un stupida e triste bianca stanza d’ospedale. Ti amo e ti amerò per sempre anche nella morte. Ma prima di finire questa lettera voglio chiederti un favore: quando uscirai dalla vasca vai a prendere tuo figlio e portalo con te.
Lui non mi conoscerà mai ma voglio che conosca te. Quando è nato ho subito detto che lui sarà il grande super Sayan che libererà dalle grinfie di quel Mardok il tuo popolo. Ti prego, anche se è un meticcio o uno sporco mezzo sangue come lo chiami tu, trattalo come tuo figlio e ricordati sempre di me. Gli voglio bene e voglio che sia il più forte dell’universo. Voglio che sia bello e regale e voglio che sia un grande Re! Proprio come suo padre. Ma tu non restare solo. Anche se sono morta non vuol dire che sia l’unica donna che ti ama, sei bello e ne troverai un’altra. Non fermarti solo su di me. Voglio che tu viva felice e non da solo e questo lo dico perché ti amo. Addio, mio re.

La tua Hanasia.

 

Quando Bulma finì di leggere guardarono Vegeta e Chichi sussurrò:
“Quindi quello scheletro è tua madre…”
Ma non finì la frase che la voce di Bulma la sovrastò:
“E lui è tuo padre…”






Avete il diritto di uccidermi a suon di accidenti T___T
Ma si può mettere un capitolo dopo un mese? Sì! Se non hai ispirazione e se vai allo scientifico xD
Visto? Mistero svelato! Ma ancora ce nè di sorprese :D
Ringrazio di cuore chi continua a seguire questa storia e grazie a chi commenterà! 
Un grazie particolare alla mia socia (Bulmetta_97)
E un bacione a tutti!
Ciaooooo
   
 
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