Dedicata a Shainareth
per l’aiuto che mi ha dato.
Non era
consentito ad una strega amare un vampiro… e
viceversa. Ogni specie doveva stare con i propri simili, un
incrocio tra due razze diverse, sarebbe stato considerato abominio e
punito con la morte. Queste erano le regole, trasmesseci nei
secoli, ed a me andava bene così... fino a quel giorno d'inverno. Il mio
nome è Tristan. Sono un vampiro "purosangue", unico discendente ed
erede di una grande casata. Non sono
il solo, a "vivere" tra gli esseri umani, ce ne sono altri.
Molti pensano che i vampiri, come i licantropi e le streghe, siano frutto di
qualche leggenda... invece no. Esistiamo
da secoli nell'ombra e con l'evolversi dell'uomo abbiamo cambiato le nostre
abitudini. Certo, se incrociaste il vostro sguardo con il mio, notereste che i
miei occhi hanno qualcosa di strano, sono quasi del
tutto vitrei, alcuni li hanno definiti azzurri ma in realtà sono semplicemente
gli occhi di un morto. Al momento pensereste “ehi! sto parlando con uno zombie o con un vampiro”
MA... potreste accorgervi che stiamo in pieno giorno sotto un sole che spacca
le pietre e allora “naaaa,
un vampiro al sole morirebbe! sono solo azzurri. Forse
molto chiari... ma azzurri”. Gli esseri umani si spiegano così il colore
dei nostri occhi ed è questo che intendevo dire quando
ho scritto che avevamo nuove abitudini. Il sole non ci dà così
tanto fastidio, non possiamo andare al mare ad abbronzarci, ovvio, ma
una passeggiata nessuno ce la vieta.
Ecco, alla fine arriviamo ai divieti. In fondo
è di questo che volevo parlare sin dal principio, volevo
solo che tutto vi fosse chiaro. Oltre a voi, esistono anche specie come
Licantropi, Elfi e Streghe. Come voi, ogni specie ha delle regole che sono più o meno rispettate... tranne una. Una
legge UNIVERSALE tra il mondo magico (Streghe ed Elfi) ed il popolo delle
tenebre (Vampiri o Licantropi), una legge antichissima che forse solo i vecchi
saggi sanno da chi sia stata inventata. In ogni caso, questa era una
regola che quasi nessuno riusciva a trasgredire senza pagarne le conseguenze.
La pena, era la morte. Solo in pochi sono riusciti ad avere la
"grazia"; ad esempio le madri di due streghe. Ma
furono le uniche eccezioni fatte e c'è un motivo... che spiegherò più in là.
Questa è la mia storia... mia e dell'unica donna che abbia
mai amato. Lei una Strega, io un Vampiro. Non avremmo mai dovuto
incontrarci, ma è successo. E' ancora tutto così
nitido nella mia mente. Prima ho detto che l'amore era
impossibile, non l'amicizia. Infatti, ci siamo
conosciuti a casa di una nostra amica comune, Bia. Era una
festicciola niente male, erano presenti in tutto solo sei "esseri
umani" per il resto c'erano Elfi, una coppia di Licantropi, quattro
Vampiri, un sacco di Streghe ed uno strano Ispettore del Regno Magico.
Noa,
era la più riservata. Non si trovava a suo agio in queste situazioni. Da un
lato detestava gli umani, dall'altro avrebbe voluto
essere come loro. Chiesi a Bia come mai la sua amica era così silenziosa. Lei
mi disse che era fatta così. “ Sua madre, Kylia, le ha
inculcato un sacco di scemenze sul fatto che una
strega deve disprezzare gli esseri umani”.
“Che sciocchezza!” ribattei io. “ le Streghe sono buone, hanno
un buon rapporto con gli uomini, devono aiutarli. Voi,
non siete come noialtri... ”
“Già! ma va a spiegarlo a Noa” mi rispose bevendo un sorso di Tè. Iniziai
a pensare sul da farsi. “Senti Bia,
credi che abbia paura di un Vampiro? cioè non è che si
mette ad urlare se provo ad avvicinarmi?”
“Beh? che c'è di strano?” le domandai incuriosito.
“Vedi, la mia rivale adora gli esseri umani. Voi vampiri ve
ne cibate, è un controsenso non ti pare?
“Io non
mangio gli uomini" le dissi facendo spallucce.
“Ma davvero? e come sopravvivi?”
“Col
sangue animale ”
Lei rimase molto stupita, ma poi
riprese: “ mmmh,
vuoi dire che non hai mai ucciso un uomo?”
“Beh no…
anzi un tempo ero molto cattivo”
“E sentiamo, cosa ti ha fatto cambiare idea?”
“Ti
racconterò un pò della mia storia, se vuoi, ma questo non è il luogo adatto per
parlarne, ci sono i due "fratellini" di Bia che sono un po’ curiosi” risposi a
bassa voce per evitare che quelle due pesti potessero sentirmi.
“Ok, andiamo fuori ” propose lei, io annuii.
Era una
bella e fredda serata invernale. Il cielo era favoloso, una notte senza luna,
il che permetteva alle stelle di brillare. Ci sistemammo sulle altalene che Bia
aveva in giardino. Ovviamente la prima cosa era
presentarsi. “ Tanto per cominciare il mio nome è Tristan Vlad
”
“Io
sono Noa Gou “ rispose stringendomi
la mano facendo il consueto saluto “umano”.
“Lo so,
e sei una delle candidate al trono del regno magico, giusto?”
“Proprio
così, ma tu come lo sai? te ne ha parlato Bia? ”
chiese curiosa.
“Oh,
beh, no. Nel mondo delle tenebre girava da tempo
voce che la vostra Regina stava cercando una degna erede”
“E così, anche voi demoni parlate di noi “ osservò un po’
infastidita.
“Mpf, il mondo magico è interessante”
Lei mi fissò
per qualche secondo, poi iniziò nuovamente a parlare in tono pacato.
“ Allora, prima ti ho fatto una domanda ”
“Sì, e
ora ti risponderò. Vedi Noa, io "vivo" ormai da due secoli e mezzo, e
ne ho viste di cose nella mia lunga "non vita". Ho anche combattuto
contro i cacciatori di Vampiri, modestamente uscendone sempre vittorioso. Mi divertiva un mondo bere il loro sangue, mi rinvigoriva.
Certe volte li tramutavo in Vampiri, altre li uccidevo
semplicemente. Non ho ucciso solo cacciatori ovviamente, ma diciamo
che loro erano il mio cibo preferito… non contando i bambini naturalmente ”
“Non
hai avuto pietà nemmeno per degli innocenti?” esclamò con una piccola nota di
disprezzo, ma lasciai correre. Era ovvio il suo comportamento.
Presi
un bel respiro e continuai, non era facile neanche per me. “ No, però loro li
lasciavo in vita. Tutti i bambini di cui mi sono cibato ora sono vampiri ”
“Ed è stato per colpa dei bambini che sei diventato
"buono" ”
“Aspetta, io non sono buono. Non mi cibo più di uomini da molto tempo ma non è detto che sarà sempre così
” precisai.
“Allora
cosa ti è successo? sensi di colpa?”
“Vedi, anche io, un tempo, ero umano. Purtroppo, sono il
discendente di una stirpe di Vampiri e quando ho compiuto vent'anni fu il mio stesso padre a trasformarmi in una creatura delle
tenebre. All'inizio, l'ho odiato tanto, mi disse che
il sangue umano era la nostra fonte di vita. Piano piano
ho cominciato a dimenticarmi i miei vent'anni da
essere umano. Finchè non l'ho scordato del tutto. Una
notte, che poteva essere? 40? 50 anni fa, me ne stavo tranquillo e beato nel
parco. Nessuno poteva vedermi nell'oscurità della notte. Anche perché, come
vedi, il mio colore di abiti non va MAI oltre il nero.
Insomma, me ne stavo nascosto tranquillamente quando
ad un tratto sento una risatina. Veramente erano due. Ho beccato una donna
umana con un uomo lupo. Stavo già cercando un modo per fare un piccolo spuntino,
quando arriva l'anziano "Lucifer"…sai chi è, no?”
“Si, è
il capo dei Licantropi. Colui che detta legge...”
“Già,
in quel caso… era venuto per farla rispettare, la legge. Lo sanno tutti che
l'amore tra specie diverse è proibito”
“E cos’è
successo a quei due?” mi chiese con tale e genuina ingenuità che non
potei fare a meno di sorriderle. “ Perchè sorridi?” domandò mettendo il broncio,
mentre io scoppiai a ridere.
“Ecco, mi
sento un vecchio vampiro che racconta la storiella alla nipotina ”
“Non mi
sembri poi tanto vecchio” commentò fissandomi.
“Ahahah, posso anche avere l'aspetto di un
ragazzo di vent'anni, ma in realtà sono molto vecchio. Comunque,
Lucifer arrivò proprio mentre i due stavano dando
sfogo alla passione. La sua voce era di un tono così grave che ha messo la pelle d'oca pure ad un vampiro come me. La
ragazza urlò, il Licantropo si inginocchiò al cospetto del suo Signore. Disse che sarebbero stati puniti. La donna non capiva... il lupo
sì.
Toccò
per primo a lei fare una brutta fine. Lui la guardò per tutto il tempo pregando
e supplicando Lucifer affinché li lasciasse vivere in
pace. A quanto mi sembrò di capire, lei aveva dentro di sè
un "mezzosangue". Piangeva, diceva di non
farle del male perchè presto avrebbe avuto un bambino. Ma
Lucifer fu irremovibile, anzi si scagliò contro la
giovane con tutta la sua forza. Una volta ucciso
lei... toccava a lui. Grazie all'aiuto di Melchior, il vostro anziano saggio,
fece letteralmente "bollire" il licantropo nell'argento sciolto. Non
rimase più niente di lui. Ti giuro che quella fu la prima volta che vidi
piangere un Licantropo”
“Ma che bella storia commovente” fece eco lei. “ Ancora non
sono riuscita a capire il perchè del tuo cambiamento”
“I sentimenti,
Noa. Quei due si amavano tanto. Nonostante fosse un
lupo, lei lo amava immensamente e presto avrebbero avuto anche un figlio. Ecco,
quello che non ricordavo degli esseri umani. La loro
capacità di amare, ed ho provato tanta invidia e tanto
rimorso”
“Perchè
voi vampiri non potete amare?”
“Non lo
so. Non mi è mai capitato. Noi siamo diversi dalle Streghe e dagli Elfi. Siamo
creature delle tenebre, dei rinnegati, coloro che sono resuscitati dalla morte
per infliggere morte”
“E’
strano sentir parlare un vampiro così. Mia madre dice
che voi siete la cura migliore per gli esseri umani e che noi Streghe dovremmo
allearci con voi”
“No. è
sbagliato. Voi Streghe, dovreste odiarci e distruggerci semmai. Il vostro
compito non è di disprezzare gli uomini, ma di aiutarli ”
Noa mi guardò e io fissai lei. Restammo così
per un pò prima che mi dicesse che si era fatto
tardissimo e che doveva assolutamente tornare a casa. La festa era finita da un
pezzo ma nessuno si era accorto della nostra assenza.
Così sgattaiolammo fuori dal giardino di Bia, feci un
pezzo di strada assieme a lei - veramente l'accompagnai fin sotto casa. Alla
fine sono sempre un gentilvampiro...!
Lei mi salutò dicendo. “beh, ora che
fai? vai a dormire nella tua cripta o per te la notte
è ancora giovane?”
Risi di
gusto. “No, ho una casa proprio come te, e col freddo
che fa non ho voglia di bazzicare per strada. Ti saluto”
Poi lei
fece una cosa che non mi sarei MAI, MAI aspettato: mi
diede un bacio sulla guancia. “grazie, Tristan, mi ha fatto bene parlare con
te” disse poi, scappando in casa. Mi lasciò lì fuori come un salame. Non sapevo
cosa fare, ero come paralizzato da quel gesto. Mi passò per la mente che si
sarebbe affacciata al balcone dicendo di rinnegare la mia specie: cominciai a
ridere irrefrenabilmente e pensai “sì,
magari mi chiama pure Romeo! Aaah; Tristan, Tristan vecchio
mio! come ti sei ridotto”. Tornai a casa che
ridevo ancora. Quella notte non riuscii a dormire. Appena
chiudevo gli occhi c'era lei. Era come un'ossessione e avrei
dovuto farmela passare, di corsa.
La
rividi una settimana dopo. Veramente fu lei a vedere me. Pioveva, quella
mattina, ma nonostante l'acquazzone io me ne stavo seduto tranquillo e beato su
una panchina del parco. Ero bagnato fradicio e stavo pensando proprio a Noa.
Improvvisamente un ombrello mi riparò dalla pioggia. “Hai deciso di farti venire la febbre
Tristan?” esordì, sorridendomi.
La
guardai stupito ed incantato, era molto bella. “mpf, poco importa, non posso
certo morire”
“Ti
dispiace se mi siedo un po’ qui?”
“No,
figurati è bello stare in compagnia”
“Come mai non te ne stai rinchiuso
nella bara, a quest'ora del mattino?” chiese lei
sarcastica.
“Ahahahahah,
io dormo in un grande e soffice letto, poi posso uscire, al
mattino”
Rimase incredula a quest'ultima
affermazione e la sua espressione divertita si tramutò in stupore.
“Come sarebbe a dire? Adesso voi
creature delle tenebre uscite anche di giorno?”
“Certamente. Oggi non ci sono
problemi perchè piove e posso stare fuori quanto mi pare. Anche se ci fosse il sole non sarebbe la fine del mondo. Non posso stare ore esposto ai raggi solari, ma una passeggiata posso farla
tranquillamente”
“Mpf,
voialtri siete strani”
“Piuttosto,
cosa ci fa una strega come te, a quest'ora, per la
strada? non dovresti stare a scuola?”
“Tristan, siamo a Natale, e comunque stavo cercando proprio
te”
Questa
volta fui io a rimanere sorpreso. “Eh? e cosa vuole
una Strega da un Vampiro cattivo come me?” le chiesi, guardandola intensamente.
“Non mi
fissare così, mi metti paura...”
“Hai
paura di me? stai tranquilla, noi non mangiamo le
streghe” la rassicurai.
“Non ho paura di te, sono i tuoi occhi a mettermi a disagio ”
“Beh,
non è da tutti vedere gli occhi di un morto”
“No, volevo
dire questo... anzi sono molto belli... aaah, insomma,
non mi guardare” sbraitò arrossendo lievemente.
“Va
bene, va bene come vuoi. Ora però vuoi dirmi perchè mi stavi cercando?”
“In
questi giorni, ho ripensato spesso alla nostra chiacchierata a casa di Bia.
Veramente non ho fatto altro che pensare a te. Mi hai colpito molto, sai? mi hai fatto capire molte cose. A cominciare dalle scemenze
che mi ha raccontato mia madre, sul fatto che le Streghe
dovrebbero allearsi con i Vampiri”
“AH! allora devo fare attenzione, potresti uccidermi ” commentai
ridendo.
“No, non
potrei”
“Noa, cosa stai cercando di dirmi?” le chiesi, diventando
improvvisamente serio. Se era quello che stavo
pensando, eravamo nei guai fino al collo.
“Io... io
” iniziò a balbettare. “ credo di.. vedi... tu mi
piaci molto” mi disse poi tutto d’un fiato.
“Ecco” pensai “è la fine”. Quelle parole tanto temute
e tanto cercate erano arrivate come un fulmine a ciel sereno. Lei era bellissima, intrigante, ma io non
potevo metterla in pericolo. Ero molto attratto da lei ma
cercai comunque di essere freddo ed impassibile. “Noa, noi non...
lo sai che è impossibile... che è proibito”
Lei
abbassò il capo quasi come se conoscesse già la mia risposta. “ Si, lo so. Però, potremmo restare
amici”
“Si,
certo ma... come pensi di reprimere i tuoi sentimenti?”
Noa mi guardò per qualche secondo. “ Ci riuscirò, in un modo o
nell'altro. Ora scusami, ho un appuntamento con Bia... ci vediamo presto”.
Se ne andò
così com'era venuta, e per la seconda volta mi lasciò come un salame. Lei era
attratta da me, e questo era pericoloso, era un peccato mortale... era
meraviglioso.
Restai sotto la pioggia sempre
come un idiota. Non sapevo cosa fare, come comportarmi. Il buonsenso avrebbe
voluto che togliessi le tende per un po’da quella
città, ma non avrebbe mai vinto. Poi mi venne un'idea, parlare con l'unica
strega che era riuscita a non essere punita, Mamy; si
proprio così, la mamma di Bia forse avrebbe potuto
aiutarmi. Mi alzai di scatto e feci una corsa fino a casa della mia amica
strega. Lì trovai Bia e Noa. Ricordo bene che proprio Bia mi disse qualcosa del
tipo “sta’ calmo Tristan, finirai per farti venire un colpo!”
“Eheh,
lo sai che non posso morire. C'è Mamy?” chiesi riprendendo fiato, mentre Noa mi guardava stupefatta; sapeva benissimo perchè volevo parlare con lei;
Bia, invece, ancora all'oscuro di tutto mi disse che sua madre era in casa. Le
salutai in fretta e furia e mi precipitai dentro casa.
Mamy era seduta in cucina a sorseggiare un succo di frutta. “M… Mamy ho bisogno del tuo aiuto” le dissi entrando
velocemente nella stanza. Lei mi guardò un
po’ meravigliata. “Tristan, ragazzo mio,
sei bagnato fradicio. Cosa ti è successo?”
“ Mi sono innamorato di Noa, ecco
cosa è successo” le dissi e per poco non mi svenne in braccio. “A... aspetta un momento, vuoi? ora ci sediamo, metto su un tè e parliamo con calma”
“Va bene”
Passarono un paio di minuti nel più completo
silenzio. “ mi spiace ma non ho sangue per te “ mi
disse aprendo il frigorifero per offrirmi qualcosa.
“ Non fa niente il tè andrà
benissimo” risposi tranquillamente. Me
ne versò una tazza e poi prese posto proprio di fronte
a me.
Allora. Mi sembra di capire che
sei nei guai fino al collo, ragazzo”
“Si, e vorrei tirarmene fuori “
“Ti sei
innamorato di Noa. E’ la prima volta che sento di un vampiro innamorato di una
strega” commentò
leggermente stupita.
“Ah,
beh, se è per questo ci sono rimasto pure io. Però, Mamy... io…”
“Tu non
puoi far nulla” tagliò corto lei, il volto serio e preoccupato allo stesso
tempo. “ E’ la legge, lo sai”
“Si ma, tu e Kylia avete fatto eccezione. Come siete sfuggite
alla punizione, dimmi?!”
“Per
noi è stato diverso, Tristan. Come ben sai, gli esseri umani
sono una razza inferiore rispetto a noi streghe. SOLO l'unione tra una
strega ed un essere umano non comporta mutazioni di
alcun genere. Apo e Rabi
sono umani al 100% e non hanno ereditato nessun tipo di potere magico. L'unione
tra una strega ed una creatura delle tenebre, o un elfo, comporterebbe la
probabile nascita di un essere superiore a tutte le specie. Un vampiro con
poteri magici sarebbe fortissimo. Gli anziani non permetteranno MAI una cosa
del genere. Andrebbe ad influire sull’equilibrio tra le nostre specie”
“Capisco,
quindi devo arrendermi”
“Sì, se
ci tieni alla vita, sì. Mi dispiace, so che in fin dei conti sei un bravo
ragazzo, sempre nei limiti di un vampiro, ma bravo, e
so che Noa ci tiene a te. Gliel'ho letto negli occhi.
Purtroppo non posso aiutarvi”
“Me ne
farò una ragione. Ti ringrazio per il tea, Mamy” feci io, avviandomi verso la
porta.
“Figurati,
torna quando vuoi, Tristan”
“Io... non
so se… beh,
potrei lasciare la città”
“Sapevo
che l'avresti detto, sei molto saggio. Comunque, se dovessi cambiare idea, io e Bia siamo qui” mi
disse abbracciandomi.
“Ti
ringrazio” le risposi poi, uscendo.
Vagai
per le strade fino a sera. Si era fatto tardi e quella giornata mi aveva
spossato. Ero ancora bagnato fradicio e col calare della notte cominciava pure
a far freddo. Mi avviai verso casa. La mia mente andava a
fuoco, mi girava la testa. Ero praticamente
arrivato quando all'improvviso persi i sensi. Non ricordo cosa è successo in
quel momento. Era tutto buio. Mi risvegliai nel mio letto. Il camino della
stanza era acceso, si stava bene, emanava calore. Vedevo ancora tutto annebbiato quando sentii una voce familiare che sussurra il
mio nome..”Tristan… Tristan
stai bene? rispondimi!”
Quando finalmente
ripresi del tutto i sensi, mi accorsi che quella voce preoccupata non era altri
che quella di Noa. “Tu qui?” esclamai sbalordito e spossato allo stesso tempo.
“Sei
svenuto proprio qui davanti. Hai la febbre, caro il mio vampiro”
“Mpf, ci mancava anche questa” commentai cercando di alzarmi,
ma fui subito bloccato dalla giovane strega. “no no,
tu ora stai qui steso. Sei debole, per cui stai a
letto”
Obbedii,
non potevo fare altro visto che stavo ancora decisamente
male. Stendendomi rimasi sorpreso dal vedere che ero a torso nudo e col
pantalone del pigiama. Non nascosi un leggero imbarazzo, tanto che Noa se ne accorse. “ehm, ti ho fatto una magia, non potevi certo
restare bagnato”
“Ti
ringrazio. Senti Noa, ho parlato con Mamy ”
“Già. Io
invece l'ho detto a Bia, ma il responso
è...”
“E’
impossibile” le dissi sospirando. “Non
c'è speranza. Appena mi sarò rimesso in forza, lascerò la città” le comunicai cercando di non guardarla.
Lei
spalancò gli occhi. “COSA?... Perchè? perchè vuoi andartene?”
“Non
posso più restare qui. Il solo vederti mi fa star male. Ora come ora, a quella
domanda: i vampiri possono amare? ti risponderei di sì”
“Tu
mi...”
“Io ti
amo, Noa, e proprio per questo lascerò la città. Lo faccio per te. Per il tuo
futuro di regina. Magari potrei tornare ad essere lo spietato vampiro di un
tempo, così da meritare il tuo odio. Odiami, Noa, odiami!
Diventa una vera strega e odiami… uccidimi se vuoi, io non me la prendo di
certo. Odiami con tutta te stessa, solo così potrò starti lontano” le urlai sperando che avesse capito.
Ma lei piangeva, e lentamente
poggiò la testa sul mio torace. Tra i singhiozzi mi disse
che non avrebbe MAI potuto odiarmi. Poi, con calma, mi baciò. Fu un gesto meraviglioso, le sue labbra erano morbidissime e
accese di tanta passione. Non baciavo una donna da anni. Con lei fu tutto diverso anche se la mia mente gridava E’ UN
ABOMINIO, UN TRADIMENTO. Quella era la nostra notte, al diavolo le regole! c'eravamo solo noi due. Le sensazioni furono
indescrivibili, e quella notte riuscimmo ad esprimere tutto il nostro
amore. Dopo un po’ ci addormentammo, l'una tra le braccia dell'altro.
Il
mattino seguente me ne andai. Nessun anziano saggio
era venuto per punirci, ma decisi lo stesso di andar via; forse proprio per questo non pagammo
con la vita il nostro gesto. Lasciai una rosa ed un biglietto dove le giuravo
amore eterno, proprio sul mio cuscino, così che, appena sveglia, l'avrebbe
visto. Lei dormiva ancora profondamente. Restai a guardarla per un po’, la
baciai
nuovamente e poi, in silenzio, lasciai la città.
Sono
passati vent'anni da quella notte speciale. Io sono
rimasto sempre lo stesso. Ora vivo nuovamente nella mia vecchia casa. Noa è
diventata regina e di tanto in tanto torna sulla terra. Si è fatta ancora più
bella. L'ho rivista due mesi fa, in una riunione tra il regno magico e quello
delle tenebre. Quando è entrata in quel salone, ci
siamo guardati per un paio di minuti. Ha sempre avuto l'abilità di farmi
sentire un salame. Finita la riunione abbiamo parlato
per un po’. Lontani dagli sguardi, l'ho stretta tra le mie braccia. Nonostante tutto, ci amiamo ancora. Mi ha detto
che aveva conservato la lettera che le avevo lasciato quella mattina e che il
suo amore per me non era finito... anzi, ma le regole sono sempre quelle.
Così
arriviamo alla fine, e non ci sarà nessun "e vissero felici e
contenti". Ieri Noa è tornata sulla terra definitivamente. E' sempre
FINE