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Autore: Katherine percy    27/05/2012    1 recensioni
La storia parla di due ragazzi,cosi diversi,ma cosi uguali in questa loro storia.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Katherine:

Mi avvicinai e lui scese dall'amaca. Persi un minuto a guardargli gli occhi. Si, erano proprio azzurri. Azzurro oceano per l'esattezza. Lui si avvicinò a me e m'accarezzò il viso. Diamine, quanto è bello. La luna potrebbe invidiarlo.

Una lacrima mi scese e neppure sapevo il perché.

 

Michael

"Ehi.. perché stai piangendo? E' per via di ieri? Si, scusami sono stato uno stronzo è che.." non riuscì a finire la frase che Katherine mi si butto tra le braccia e pianse ancora un pò. Io le accarezzai la nuca.

"Kate, va tutto bene?" le domandai.

"Certo che va tutto bene! Tu, tu sei qui. Non sei sparito come temevo. Ora spiegami. Perché sei scappato ieri sera?" domandò Katherine fissando.

"Temevo che non ti piacessi. Sai, dopo tutti quei baci nessuno dei due ne capiva qualcosa. Non stiamo nemmeno insieme, no? E quindi ho pensato che avevo fatto il passo più lungo della gamba. Scusami." dissi io.

"Non scusarti. E comunque tu mi piaci tanto. Stai tranquillo." dicendo questo mi batté forte il cuore. Le sue labbra si posarono sulle mie e stava sorridendo. 

"Kate?"
"Uhm.." gemette lei.

"Vieni."

La portai a casa mia, volevo farle conoscere mia madre. "Mamma, sei in casa?" urlai.

"Si, sono in cucina. Oh.. ma chi è questa bella signorina?" domandò lei tutta sorridente. Non aveva bevuto, era lucida. Niente Vodka o Wisky nelle vicinanze. Dio mio, ma dove sono? Nel paradiso?

"Salve, io sono Katherine. Piacere." disse Kate porgendole la mano.

Mia madre gliela strinse forte e aggiunse, "Piacere mio! Sono felice che ti abbia portato qui. Vuol dire che la cosa si fa molto seria. Vero, Michael?" Kate sorrise e mi guardò. Io guardai male mia madre.

"Mamma! Perché non ci prepari qualcosa da bere?" le chiesi. Lei mi fece l'occhiolino dicendo "Subito tesoro."

Andammo in camera mia. Lei vide la mia chitarra elettrica e l'accarezzò come fosse viva.

Mi sedetti sul letto e la presi. Cominciai a suonarla e Kate rimase immobile ascoltando e muovendo la testa a ritmo. Posai la chitarra e portai Kate sulle mie gambe.

"Vorrei averti conosciuta prima, lo sai?" le dissi in un sussurro.

"Anche io, Michael."

E ci baciammo:io con la schiena sul letto e lei appoggiata al mio petto.

  
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