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Autore: GiuliaVengeance    27/05/2012    1 recensioni
Dal capitolo 6:
“Ti prometto che questa sarà la vacanza più bella della tua vita,esattamente come la mia. Due anni fa,quando arrivai ad Huntington Beach, sentii che questo sarebbe stato il mio posto,questa la mia gente,questa la mia vita. Fu una sensazione bellissima. In effetti non mi sbagliavo, questa città ha veramente qualcosa di magico. Poi incontrai loro,i miei idoli di sempre e lì capii che non la avrei più lasciata. È il mio sogno, Bee. Mi sembra di essere la protagonista di un film,è tutto così meraviglioso qui. Per questo ho voluto che anche tu vivessi quello che sto vivendo io,conoscendoti,sapevo che sarebbe stato il regalo più bello che tu potessi ricevere. Poi beh,Lui è veramente tutto ciò di cui ho bisogno, non sono mai stata così felice. Spero che anche tu lo sarai,un giorno. Magari sempre con qualcuno della band.” E concluse il filosofico discorso con una delle sue battutine sarcastiche,non ne poteva fare a meno. Beth trovò intenso quel pensiero,a parte l’ultima frase che la lasciò in sospeso con quello che voleva rispondere; guardò sconsolata la bionda che nel frattempo beveva un sorso di the,nascondendo un sorriso malizioso.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Can’t you help me as I’m starting to burn
 
 
 
 



Hotel – h 04.43 am.

Le scoppiava la testa. Sentiva un enorme pressione contro di essa,ad ogni piccolo spostamento degli occhi avvertiva piccole scosse che lentamente le stavano frantumando il cervello. Stanchezza. Stress. Nervosismo. Erano rientrati in hotel da circa tre quarti d’ora ma nessuno ancora era andato a dormire. Perché? Erano tutti preoccupati per Chris e Vengeance. Per tutto il tragitto in limousine erano stati in silenzio,uno da una parte e una dall’altra,non si erano rivolti nemmeno uno sguardo,entrambi con il broncio. E,ovviamente,tanto perché a loro le cose normali e tranquille non piacevano,avevano ricominciato a litigare nella hall dell’albergo. Certo. I due stavano in piedi,come Matt e Loredana e tutti gli altri afflosciati sui divanetti di velluto color porpora; anche perché Brian e Jimmy con tutte le birre che si erano ingurgitati tra il pre e il post premiazione,non sarebbero riusciti a rimanere in posizione eretta per più di venti secondi.
«Ragazzi,ma non si potrebbe parlarne con calma,lucidi e pimpanti,domattina? Perché dobbiamo stare qua a discutere a quest’ora?» niente,come non detto,la mora azzardò una proposta ma ricevette soltanto un’occhiataccia da Chrì e uno sguardo misericordioso dagli occhi cristallini di Baker. Ci rinunciò,si lasciò abbandonare sul divano e tornò a sorseggiare il suo bicchiere di Coca Cola ghiacciata,l’unico sollievo. Subito Brian le si sdraiò addosso e chiuse gli occhi,stava proprio rincoglionito, poveretto. A quel punto Beth ricordò la misteriosa chiacchierata che quest’ultimo aveva svolto con la mignot.. Ehm, Michelle. Quello era il momento giusto,doveva chiedergli cosa si erano detti e più informazioni possibili adesso che non era nel pieno delle proprie facoltà mentali. Cominciò a fargli i grattini sulla testa,dopodiché diede inizio alla sua spietata intervista: «Ehi… Come va?»
Aprì gli occhi e sbatté le palpebre più volte ma non disse nulla,si girò piano verso la pancia di lei e posizionò le braccia attorno alla sua vita,per poi richiudere gli occhi. Non si sapeva come facesse a stare comodo così.  
«Ahm,ok. Michelle?»  ma si dai,andiamo al sodo. Appena sentito quel nome,il ragazzo scattò dritto a sedere e la guardò corrucciato.
«Non ne voglio parlare» biascicò.
«Ti ha rotto le palle,vero?» il solo pensiero la faceva infuriare.
«Mmmh.. si. Cioè no. Ha trovato scuse impossibili per parlare con me,per tornare con me,per scopare con me. Come ha potuto? Dopo tutto quello che mi ha fatto passare,viene e pretende che me la riporti a letto? Adesso può solo che farmi schifo,non vorrei rincontrarla nemmeno al supermercato.»è bastato poco per fargli sputare tutto,Elisabeth sapeva che voleva parlarne con qualcuno,per questo ha insistito. «Se posso,qual è il motivo preciso per cui vi siete lasciati?»
«Niente,la solita scena; rientro a casa dopo un concerto e la trovo a letto con un altro. Stupido,no?»Spiegò sinteticamente il chitarrista,accennando un  sorriso nervoso al ricordo. Bee storse la bocca guardandolo con la coda dell’occhio,dalla sua espressione si capiva che aveva sofferto molto per quella stronza. Si avvicinò a lui e lo abbracciò, prima di stampargli un dolce bacio sulla guancia destra. Sapeva incredibilmente di tenero,in quel momento.

«Ok. Ricapitoliamo: una tizia qualunque che stava nel backstage e ti aveva puntato,così,per sfizio,ti ha infilato un tanga nei pantaloni mentre bevevi  seduto su uno sgabello,perché aveva capito che stavamo insieme e voleva che litigassimo in modo da venire a consolarti con piccoli morsi provocanti e ciucciate qua e là»affermò seria e spazientita la bionda,sfarfallando sull’ultima frase.
«Chris!» la riprese Zachary per le brutteparole che aveva appena pronunciato.
Bella storia. Davvero una bella cazzata. Non era minimamente immaginabile una cosa del genere. Zack ci avrebbe rimesso stavolta,senza dubbio. Ma dai,una ragazza sconosciuta che per una scopata rovina una coppia? Se fosse stata una brava troia,le sarebbe bastato poco per ottenere quello che voleva,senza il bisogno di scatenare l’Odissea. Chris non ci credeva,infatti. Ma neanche voleva sospettare sul proprio ragazzo,lo credeva impossibile di compiere atti simili. Più che per tradimento,era rimasta sorpresa dal fatto che si era tenuto il ricordo e non aveva nemmeno avuto l’accortezza di nasconderlo. E per averlo nella tasca dei jeans voleva dire che era stata recente,la scappatella. Si preannunciava la fine di una bellissima relazione,durata troppo,per essere vera.
Ci fu un attimo di silenzio. Un attimo in cui tutti si guardarono in faccia preoccupati e stanchi,svegli da più o meno dodici ore,nel bel mezzo di un gran casino. Zee si stropicciò gli occhi e sospirò,esausto. Delle lacrime di nervosismo solcarono le gote di Chris, che fissava un punto preciso del pavimento mentre si stuzzicava le unghie. Ad un tratto James si alzò,prese per mano la sua fidanzata e fece un gesto come per dire io me ne vado; nessuno aveva il coraggio nemmeno di fiatare. Matt gli rivolse uno sguardo senza trapelare emozioni,la situazione era tesa,l’aria che si respirava pungeva i polmoni,immobilizzava i muscoli. Johnny seguì i movimenti dell’amico,si sistemò imbarazzato la cresta e anche lui,abbandonò la hall. Rimanevano Beth,Matt e Brian. Non poteva lasciare la sua migliore amica sola,quella notte,e lo stesso Gates. Prima che li raggiungessero,vennero fermati da Matt che con sguardo premuroso e straziato li salutò e raggiunse Val in camera. Molto lentamente,quasi ad aver paura di rompere il clima di cristallo che si era creato,Syn e Bee si avvicinarono ai due,il primo abbracciò le spalle di Baker e se lo portò via,la seconda prese sotto braccio l’altra e la accompagnò verso la propria stanza.


«Dai bro,vedrai che tutto si sistema. Ma … È vero quello che le hai raccontato?»
«No. CAZZO!»  esclamò battendo un pugno sulla parete. Stava quasi per piangere.
Brian lo guardò immobile,stava aspettando che continuasse e gli dicesse la verità.
«È successo. Io non.. non mi sono reso conto che stavo per fare la cazzata peggiore della mia vita. Ero stanco e frastornato,mi sentivo terribilmente fragile e avevo bisogno di coccole e di sentirmi libero,in pace..» Cominciò a raccontare fissando il pavimento.
«Arriva questa ragazza bellissima e dolce,che mi rivolge sguardi contemporaneamente provocanti e teneri,io… Non ci capisco più niente e.. abbandono tutto,Chris,la band,i fans.. Soddisfo solamente me stesso e le mie voglie» Ecco gli occhi che si fanno lucidi.
«Quando tutto finisce,le chiedo una qualsiasi cosa che avrebbe potuto regalarmi,un modo per non dimenticare quell’esperienza unica. È una cosa sciocca,lo so. Ma se adesso ripenso a quello che ho fatto.. Una stronzata Brì,un’abnorme,immisurabile stronzata.» Adesso stava seriamente piangendo. «Io la amo. Non vivrei senza di lei. Appena lo ha scoperto sono andato nel panico e ho inventato una scusa ma già sapevo che non ci avrebbe creduto. Sono nella merda,Brì» E si buttò tra le braccia dell’amico,rimasto incredulo per la cruda confessione spiattellatagli in faccia dal suo compagno di avventure,per la prima volta scoppiato in lacrime davanti a lui. Sospirò rumorosamente e lo scortò sino alla porta della sua stanza,dopodiché si congedò e riprese il corridoio,fermandosi dinanzi alla camera numero 423.

Beth non sapeva che fare. Chris non parlava. Guardava in basso e camminava come un’anima in pena. Si aspettava uno sfogo da parte dell’amica,come era sempre successo in determinate circostanze,invece non spifferò parola,le sue labbra rimasero serrate. Non l’aveva mai vista così,non si era mai chiusa in sé stessa,lei preferiva mostrare le sue sensazioni e piangere,urlare,picchiare,qualunque cosa pur di non tenersi tutto dentro. Questa volta lo fece,non si aprì nemmeno con la sua migliore amica. Bee pensò fosse più una questione fisica che mentale,forse non aveva le forze per discutere ancora,affrontare il problema,confrontarsi e trovare una soluzione come era suo solito fare. Ad ogni modo,non si era mai comportata così prima,quella era la prima volta in assoluto che la vedeva in quello stato,magari non era più abituata ad avere una migliore amica che ti ascolta e ti consola,si era dimenticata come fosse avere qualcuno in cui confidare. Oppure era semplicemente cambiata. Vivere due anni in maniere completamente differenti dal solito,con persone,ambienti e usanze che appartengono ad un altro mondo acquisito,non proprio,comporta di sicuro cambiamenti e questo Beth lo sapeva bene,solo che fino a quel momento non lo aveva ancora attestato. Rimase a guardarla per qualche secondo prima che lei alzasse gli occhi arrossati e la abbracciò,disperata. Poteva sentire il suo profumo forte,dolce e aspro allo stesso tempo e il suo torace che si alzava e si abbassava a causa dei singhiozzi;avrebbero trascorso una notte tremenda,tutti. Sciolto l’abbraccio,entrarono nella stanza di Elisabeth e si prepararono per la notte.
Quando la mora uscì dal bagno vide Chris aggomitolata sul letto; la raggiunse e si accoccolarono vicine: «Cosa pensi di fare?» le chiese,vedendola pensierosa. «Non lo so,credo di lasciarlo»detto questo la bionda chiuse gli occhi e tentò di rilassarsi,le aspettava una giornata molto lunga.

 

  
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