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Autore: Mils    27/05/2012    5 recensioni
Tanti bei tatuaggi potranno mai salvarmi dal mio problema?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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i trust in you

Demi

Le mie cicatrici erano quasi sparite.
Quasi.
Joe aveva fatto proprio un bel lavoro. Be', c'era da dire che ormai era un esperto, aveva passato mesi a curarmi i tagli, a nasconderli, a disinfettarli quando andavo troppo in profondità..
A proposito di Joe: stava preparando da mangiare in cucina. 
Mi ero offerta di farlo io, ma lui aveva insistito, come sempre. 
Andai in bagno, mi sciacquai il viso, mi raccolsi i capelli in una coda e andai in camera mia a cambiarmi. Mi infilai un paio di jeans puliti e una maglietta larga, da casa. Sempre scalza, scesi al piano di sotto, dove Joe mi stava aspettando alla fine delle scale.
Appena mi vide, sorrise. E io mi sentii morire dentro. Non meritavo i suoi sorrisi.
Mi prese per mano e mi fece sedere a tavola, prendendo posto accanto al mio. << Da quanto non mangiavamo insieme, eh? Mi mancava, sai? >> disse, mettendomi la roba da mangiare nel piatto. Strabordava, non sarei mai riuscita a mangiare tutta quella roba. Vedendo come fissavo il cibo senza neanche provare a mangiare, Joe mi accarezzò la mano, per rassicurarmi. 
<< N-Non ho fame.. >>. 
<< Si, invece. Forza, ragazza >>.
Tirai indietro il piatto, facendo per alzarmi. 
Ma Joe mi precedette, e mi spinse di nuovo sulla sedia. << Demi, mangia >>.
<< No! No! NO! Lo capisci cosa vuol dire? Ho detto di no! >>.
<< Piccola, mangia, per favore >>.
Mi alzai di scatto, ma Joe mi spinse di nuovo giù. 
Potevo dimenarmi quanto volevo, era molto più forte di me. 
Anche se sapevo che non mi avrebbe mai e poi mai fatto del male.
Joe non si sarebbe mai approfittato di me, mai. 
<< Vaffanculo >> ringhiai.
Non volevo. 
No, no.
Quello che volevo io era sedermi, mangiare con tranquillità, ridere con Joe e poi baciarlo. Invece il mio cervello - o forse l'altra parte di me che ancora non conoscevo così bene - mi diceva di fare l'opposto. Se avessi mangiato, sarei ingrassata, Joe non mi avrebbe più voluto e sarebbe andato via.
Ma l'avrebbe fatto comunque visto come mi comportavo.
Non cambiava niente, tanto valeva fare la stronza.
<< Demi.. >>, mi accarezzò i capelli, ancora in piedi vicino a me, << mangia, su >>.
<< HO DETTO DI NO! Fottiti >>. 
<< Va bene, mi fotto. Mi fotto, okay? Ma non me ne fotto di te, quindi mangia ora >>.
Sorrisi, era davvero dolce. 
Gli importava di me, quindi? Aww. 
Si avvicinò al mio orecchio, e parlò come se mi avesse letto nel pensiero, << Mi importa di te, piccola combinaguai >>. 
<< Non ho fame.. >> insistetti, ma con molta meno decisione di prima. 
<< E se ti imbocco io? >>.
<< Sei scemo? Non ho cinque anni, Joe! >>.
<< Ma sei la mia piccola comunque >> mi circondò le spalle con le braccia, baciandomi sulla guancia. 
Arrossii, trattenendomi dal ridacchiare come una gallina. Questa era la vera me, quella che si emozionava, che rideva, che fliertava con Joe e non lo respingeva. 
Era raro che fossi così spontanea ultimamemente, ma Joe riusciva a tirar fuori la vera me. 

Joe

Imboccai Demi come se fosse una bambina piccola.
E lo era. Era la mia bambina piccola, però.
Dopo mangiato, la feci sdraiare sul divano insieme a me. 
Le feci appoggiare le gambe sulle mie, così potevo accarezzarle quando volevo - cioè sempre
Misi su un film che nessuno dei due guardò, visto che parlammo per tutto il tempo.
Demi passava da un umore all'altro, ma riuscivo a trattenere la vera lei a lungo oggi.
Battute, risate, parole dolci, facevo di tutto per non farla arrabbiare.
Non volevo che si trasformasse in quell'involucro vuoto che diventava quando era arrabbiata, quando perdeva completamente il contatto con la vera lei. Quando diventava solo.. vuota, la malattia si imposessava di lei completamente, senza lasciarle via di scampo. 
<< Piccola combinaguai, volevo chiederti una cosa.. >>.
Lei sollevò lo sguardo verso di me, curiosa. << Si, Joe? >>.
<< Siamo amici, noi due..? >>.
Lei ci riflettè a lungo, lasciandomi sulle spine per moltissimo tempo.
Ma non le misi fretta.
Non l'avrei mai fatto. 
Quando mi rispose, mi guardò dritto negli occhi. Era la vera Demi a parlarmi. << Sei la persona più importante della mia vita, Joe >>.
Mi sporgetti per baciarla sulla guancia, << Anche tu lo sei per me, piccolina. Quindi, ora.. >> la tirai a me, facendole appoggiare la testa sulla mia spalla e circondandole le spalle con il braccio, << vieni qui, vicino a me. Ho bisogno di te per stare bene, sai? Senza di te, sono perso. Ma ora.. dormi, piccola combinaguai, hai bisogno di riposarti >>.
Lei si accucciò per bene vicino a me, << Joe..? >>.
<< Mm..? >>.
<< Non andare via.. okay? >>.
<< Neanche se mi portano via le tue guardie del corpo, signorina, puoi stare tranquilla >>.
<< E se.. e se urlo? >>.
<< Non mi spaventano le tue urla, piccola >>, le baciai la fronte.
<< Mmh.. a me le tue però si >>.
Mi si formò un groppo in gola. << Lo.. lo so, non lo farò più. Giuro. >>
<< Non ti mando via neanche se urli, Joe. Anche io ho bisogno di te.. >>, cercò la mia mano, e io strinsi forte la sua.
<< Grazie, ragazzina >>.
<< Quindi.. non.. non vai via.. in nessun caso.. neanche se ti mando a quel paese? >>.
Ridacchiai, baciandole la mano, << No, neanche in quel caso. Nessuno ci dividerà, Demi. Te lo prometto >>.
<< Okay.. >>.
<< Sicura? >>.
<< Si, mi fido di te, Joe >>.


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okay, finito anche stavolta.
spero di non starvi annoiando con il nome 'piccola combinaguai' ahahaha
comunque, alla prossima :3







   
 
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