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Autore: Wendy_BluHand    27/05/2012    2 recensioni
Prima di iniziare ci tengo a dire che questo è un crossover fra Beyblade e Doremì. La storia sarà concentrata su un alone di mistero e un insieme di flashback sul passato. Non mancheranno i nostri flat 4.Salii sul terrazzo per riposarmi. Il sole batteva sull'edificio bianco con insistenza. Un caldo come quello era insolito a Marzo. Ero stanca, avevo cercato disperatamente quel ragazzo per tutta la scuola. Quegli occhi azzurri gli avrei riconosciuti fra mille...erano i suoi occhi.
Genere: Commedia, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Inesorabile quella goccia continuava a cadere a terra con un ritmo di straordinaria regolarità. La schiena di Aiko venne percorsa da un brivido. Brvido che non seppe spiegarsi. Puntò i suoi occhi blu in quelli di Kai, scuri penetranti e forti. Lentamente alle sue spalle le risate sue e di Max scomparivano, allontanandosi sempre più. Un leggero vento le sconvolse i capelli. Il suo amico era immobile di fronte a lei, non smetteva mai di guardarla, non le staccava gli occhi di dosso. 
- Aiko!- la chiamò un'altra voce.
La blu si voltò lentamente, Max, il suo Max la guardava dall'altra parte. 
Solo in quel momento si rese conto del perchè si trovasse lì, che cosa doveva fare.
Improvvisamente si sentì spogliata di ogni veste, di ogni sicurezza e corazza. Era caduto tutto. 
Improvvisamente si sentì così fragile ed esile come mai lo era stata in vita sua.



Smettila...sei una ragazza forte. Non hai paura di queste sciocchezze.


La sua testa continuava a ripeterselo.


Aiko, basta. Ho detto basta.



Una goccia di pioggia le solcò il volto.



Bene, ora inizia anche a piovere...fantastico.



Un'altra goccia le solcò l'altra guancia. Si morse il labbro inferiore con rabbia.



Inizia a piovere proprio forte.



Sempre più gocce copiose s'infransero sul suo volto.



Maledetta pioggia.



Si abbandonò su se stessa e cominciò a piangere senza nessun freno





.20. Il tunnel viola




Non sapeva da quanto tempo esattamente stesse piangendo. Le sembrava un'eternità. Ad ogni singhiozzo si sentiva più libera ma anche più arrabbiata. 
Erano suoi, entrambi.


- Finito? - le chiese una voce di ragazza.
Smise di singhiozzare e alzò gli occhi su chi aveva parlato. Era la ragazza che aveva incontrato alla festa. Era lei che l'aveva condotta lì.
- Che cosa vuoi da me, eh? - sbottò saltando in piedi - Perchè mi fai questo?! Perchè vuoi obbligarmi a farlo? -
la bella fanciulla fu scossa da una serie di risolini.
- Calma, calma. Stai calma. Io non ti obbligo a fare nulla.- rispose con voce mielosa. 
- Di che cosa stai parlando? - sussurrò Aiko stringendo i pugni.
- Vedi cara, è una cosa inevitabile. Sarebbe accaduto prima o poi. Non puoi farci proprio niente. Non puoi pensare di andare avanti così.- replicò la sua interlocutrice lisciandosi una piega del vestito - ora bando alle ciance, seguimi piuttosto.- e l'afferrò per la mano.
- Dove mi stai portando? - chiese l'ex streghetta troppo scossa anche solo per opporsi alla forza della ragazza. 
- Lo vedrai.- cinguettò questa con una punta di malignità.
La condusse in un tunnel stretto e dalle pareti foderate di velluto viola. Arrivate in fondo la sua accompagnatrice scostò la tenda e immediatamene furono catapultate in un altro luogo. 
- Dove siamo? - 
- Zitta e guarda.-



Tokyo. Quella era la bella e seducente Tokyo. Cosa diavolo ci facevano loro a Tokyo?!



- Mi raccomando ragazzi, non aprite a nessuno. Per la cena vi ho lasciato qualcosa in cucina oppure se volete potete chiamare il ristorante cinese.- la voce familiare di una donna l'attirò. Si guardò intorno e scorse un gruppo di persone vicino a un portone. Riconobbe la donna che aveva parlato, era la cugina di Doremì. Intorno a lei stavano il fidanzato e tutti i suoi amici. Sulla soglia del portone c'erano lei e Kai. 

Ora ricordava. Erano andati un week-end dai cugini di Doremì a Tokyo, per visitare un pò la città. I cugini avevano un'appartamento nel centro della capitale. Quindi durante la vacanza avevano soggiornato tutti lì. I due cugini avevano progettato una visita ai monumenti più importanti ma Aiko e Kai non volevano andarci perchè li avevano visti così tante volte che erano stufi e quindi avevano espresso il desiderio di rimanere in casa.
- Non capisco perchè non volete venirci... bah.- borbottò Takao.
- Te l'abbiamo ripetuto cento volte!- rispose la blu - Non ci va di rivederli per la trecentesima volta.- 
- Contenti voi...ci vediamo dopo. Ciao.- e sventolando la mano si allontanò con gli altri. 
Aiko e Kai ritornarono a casa.
- Allora...cosa vuoi mangiare? - chiese la ragazza sedendo sul divano.
- Quello che vuoi.- fu la risposta lapidaria del ragazzo.




Mh. Da quando lo conosceva Kai non era mai stato loquace. In quel momento rimpianse fortemente la presenza di Max...il suo inseparabile compagno.
Aiko e Kai non avevano mai parlato molto, potevano definirsi amici ma fino a quel momento non c'era niente di forte che li univa. Il blader era strano.



- Pizza oppure cinese? - chiese ancora sventolando il volantino del ristorante cinese. 
Kai non la degnò nemmeno di uno sguardo e si limitò a risponderle: - Decidi tu.- e si chiuse in un mutismo detestabile.
Aiko si lasciò prendere dallo sconforto e si abbandonò sulla sedia di fronte a lui. 
- Ok, vada per il cinese.- mormorò affranta.
Dopo aver fatto la prenotazione chiuse la telefonata e disse: - Oggi niente domicilio quindi dovremo andare a prendere il cibo noi.-
-Ok.- un monosillabo e la conversazione crepò miseramente.
Un'insopportabile senso di disagio la invase e cominciò a torturarsi le mani in grembo. Spiò con la coda dell'occhio il blader che se ne stava seduto immobile a fissare il muro. Cominciò a cambiare più volte posizione schiacciandosi le gambe sotto il peso del corpo. Il suo nervosismo era così palpabile che Kai si voltò nella sua direzione senza dire una parola, si limitò a fissarla. La blu rimase agghiacciata con lo sguardo fermo.



 Perchè mi sta fissando in quel modo, sono forse un alieno?!




Il ragazzo si rigirò senza dire una parola. Quel comportamento la inquietava e non poco. Quando tutti gli altri sarebbero tornati, avrebbe chiesto a Max delle istruzioni per trattare con l'amico, si era sempre chiesta come facessero a farlo parlare...se parlava. L'unico problema era che sarebbero tornati a notte fonda quindi lei di conseguenza avrebbe dovuto passare tutto quel tempo con Kai. Doveva trovare velocemente qualcosa da fare.



-Vieni con me a ritirare le porzioni?- chiese lei ad un tratto.
-Si. - risose semplicemente e la conversazione morì nuovamente, semmai era risorta.
Lanciò occhiate nervose all'orologio, era ora di andare anche perchè ci avrebbero messo qualche minuto per trovare il ristorante secondo le istruzioni che la ragazza le aveva dato a telefono.
-Ehi Kai! Vieni, è ora. Andiamo! - esclamò Aiko alzandosi e sparendo nella stanza per prendere il suo portafogli.Quando tornò in soggiorno Kai era già in piedi davanti la porta.
-Prendi le chiavi. - le ricordò il ragazzo già sul pianerottolo.
- Si, certo. Devo prendere anche i fazzoletti in cucina quindi non me le dimentico, tranquillo!- replicò la blu sfoderando uno dei suoi grandi sorrisi.
Subito Aiko uscì e insieme si recarono alla ricerca del ristorante che trovarono senza difficoltà nel giro di cinque minuti. Kai senza dire una parola le si mise davanti e pagò, poi senza fiatare uscì dal locale senza lasciarle il tempo di parlare. Senza accorgersene la streghetta si ritrovò a sorridere come un'ebete. Era un tipo strano Kai.


Si diressero verso casa e Aiko iniziò a canticchiare un motivetto, lasciando ondeggiare la busta con le pietanze mentre come al solito il freddo blader non la degnava neanche di un'occhiata di sfuggita. Quando giunsero dinanzi al portone lo trovarono aperto e quindi cominciarono a salire le scale.
-Per fortuna che stanno al primo piano...altrimenti credo sarei morta di fame se avessi dovuto fare un'altra rampa di scale!- esclamò la ragazza pimpante accendendo la luce nel pianerottolo.
-Le chiavi.- mormorò Kai a braccia conserte poggiato alla porta.
- Ah, si! Scusa! Che stupida!- ridacchiò Aiko e infilò una mano nella giacca. Tastò in lungo e in largo ma l'unica cosa che sentì sotto le dita fu la stoffa.
- Non è possibile! Devono essere qui!- mormorò tastandosi anche le tasche dei jeans e della felpa. Alzò il suo sguardo perplesso sul suo compagno e sussurrò: - Kai...ehm, credo ci sia un piccolo problema...-
- Non me lo dire. Hai lasciato le chiavi sul tavolo.- disse quello senza scomporsi.
- Ehm...ecco, insomma...ehm...ok, si.- si arrese infine lasciando ciondolare il capo sul petto.
Il ragazzo chiuse gli occhi e poi si voltò e uscì fuori dal portone, lasciando la povera streghetta allibita.
- Ti muovi?-le chiese il ragazzo voltandosi poi nella sua direzione e scoccandole un'occhiata fra l'annoiato e il disperato. Nonostante tutto ad Aiko veniva da ridere perchè era in una situazione strana. Scese le scale cercando di non scoppiargli a ridere in faccia per una questione di rispetto e anche perchè probabilmente di quel passo l'avrebbe uccisa.Sedettero entrambi su una panchina a circa dieci centimetri l'uno dall'altro. Kai poggiava le braccia sulle sue gambe e sembrava molto interessato a squadrare il pavimento mentre Aiko si strofinava le mani rivolgendo gli occhi verso l'alto, forse in cerca di un segno divino.La cosa più buffa era che da quando erano in vacanza,lui si era premurato di rivolgerle la parola solo per apostrofarla con quel tono che non seppe tradurre. Questo, invece, era un altro di quei momenti in cui non aveva mai avuto il piacere di trovarsi. Non sapeva esattamente come comportarsi. Si sentiva esattamente a metà fra una crisi di panico e dal sganasciarsi a terra dalle risate. Le motivazioni principali erano tre:


1) Erano a Tokyo. E lei aveva dimenticato su un tavolo le chiavi del loro unico tetto temporaneo.
2) Era da sola con una persona che probabilmente non aveva mai inserito la parola “dialogo” nel suo vocabolario personale.
3) Avrebbero quasi certamente passato tutta la notte fuori, fino almeno all'una di notte, aspettando il ritorno degli altri...a meno che... 
Kai era strano, parecchio...ma lei era folle.


Cominciò a ridere come una stupida e fu allora che il blader si voltò con l'espressione più sconvolta che riuscisse a mettere su. Lui era quasi su una crisi di nervi e lei rideva? Cosa diavolo aveva da ridere come una rimbabmbita ora?!
Non seppe se fosse il caso di iniziarsi a preoccupare o no. Fatto sta che Aiko aprì la busta e gli mise sulle gambe la sua porzione.
- Mangiamo, no? Almeno quello.- disse semplicemente iniziando a cibarsi sotto lo sguardo indecifrabile dell'amico.
Una pazza e uno strano. Tokyo ne avrebbe viste delle belle quella notte.
Stavano mangiando su una panchina senza dirsi una parola finquando non ebbero finito la loro porzione entrambi. Aiko si era alzata per gettare nel cestino le carte e quant'altro e quando ritornò verso l'amico gli si fermò affianco e lo afferrò per il polso.
- Non vorrai stare tutta la notte ad aspettare che cali la luna spero! - esclamò la ragazza inginocchiandosi accanto a lui.
- Cosa vuoi che facciamo, genio?!- replicò Kai secco.
- Aspettami qui!- saltò in piedi e corse via.
Tornò poco dopo munita di carta e pennarello nero, la guardò interrogativo.
- Al ristorante cinese hai pagato tu, i miei soldi dovevano servire anche a qualcosa.- gli disse con un sorriso furbo, senza pensarci due volte poggiò il foglio sulla gamba di Kai e iniziò a scrivere qualcosa in fretta e furia.
- Questo lo attacchiamo alla porta, così sapranno dove siamo. Tanto loro hanno un altro mazzo di chiavi.- sorrise Aiko e corse ad attaccare il foglio alla porta e poi scese altrettanto velocemente. Lo afferrò per il braccio e lo condusse nella zona viva della città.
- Ora si può sapere dove diamine stiamo andando? - chiese facendosi largo fra la gente.
- Andiamo a fare un giro. Non potevamo di certo starcene tutto il tempo sulla panchina...vieni! Andiamo, ho visto una cosa che m'interessa.- affermò e se lo trascinò via.
Kai sospirò e strinse il braccio di Aiko per condurla su un marciapiede.



Guardò i suoi occhi brillare...la notte era lunga e Tokyo era davvero troppo grande.












* Angolo di Natsumi*

Salve! :D Indovinate chi è riuscita ad aggiornare prima di quanto si era ripromessa??? :D Solo per voi il ventesimo capitolo! <3
Spero che vi piaccia, ho preferito dividere la storia in due parti, così nella seconda ci inserisco anche la distruzione dellas seconda pietra!
Quest'episodio tratta proprio degli albori, quando erano dei giovincelli spensierati e si erano conosciuti da poco...così si capirà poco a poco il perchè Aiko abbia così tanta confidenza con il nostro Kai. Una situazione abbastanza bizzarra. XD
Bando alle ciance, se vi piacciono le caramelle gommose,i cuscini con tante tante ma tante piume, le tende da capeggio fatte con le lenzuola, le bolle di sapone e le candele profumate non perdetevi il prossimo capitolo! :)

La cosa più importante, cioè un grandissimo grazie a chi ha recensito, letto o inserito fra i preferiti la storia! <3 <3 
Tratto dal 21 capitolo:
- Dovrai darmi una risposta prima o poi!- lo minacciò Aiko brandendo quella che doveva essere una spada (ma che in realtà era solo una gruccia) contro di lui.
- Mi avrai fatto un incantesimo per essermi ridotto a questo.- replicò l'altro abbassandole l'arma.
La blu rise e quasi non cadde dal letto. - Nessun incantesimo...sei tu che ti sei rimbambito!- ribattè rotolando su un lato.
- Andiamo bene.- commentò Kai amaro – Dormiamo, và.-
- Neanche per idea, devi ancora darmi una risposta.- esclamò l'amica indignata.
- Aiko spegni quella candela puzzolente e dormi.-

P.s: Scusate per la lunga assenza comunque! :)
A presto! :)
Kiss! :*


  
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