The
Bloody
Creations
Seconda
Puntata Inedita di una Storia un po’ confusa seconda parte:
Buffy,
Dean e Sherlock erano circondati da un'orda di pelati inferociti. E di
certo
Sherlock non aiutava visto che, del tutto tranquillo,
nonostante la
situazione fosse decisamente critica, continuava ad argomentare i
motivi per
cui la teoria appena esposta dal portavoce dei Pelati fosse del tutto
infondata
e priva di qualsiasi fondamento scientifico.
Dean
aveva già sfoderato la sua Colt e Buffy cominciava a pensare
che l’Autrice
fosse affetta da qualche strana patologia mentale per affiancarle
sempre
compagni di avventura che non facevano che metterla nei guai.
“A
dire il vero sei stata tu a scatenare tutto questo con il tuo
commento!” disse
Sherlock.
Buffy
lo guardò sbarrando gli occhi: “Ma
come… Io non ho parlato!”
“Ma
pensi… ed è alquanto fastidioso!”
commentò Sherlock.
Buffy
lo guardò con una strana luce assassina negli occhi, tanto
che questa volta fu
il turno di Dean di trattenerla dallo scannare Sherlock che intanto
sembrava
quasi ignaro di tutto quello che aveva intorno e scriveva sul suo
iPhone
dicendo che tanto presto sarebbe arrivato John Watson a salvarlo come
sempre,
dati gli inetti che si era ritrovato accanto per quella
missione.
A
salvarlo ulteriormente dall’assalto di Buffy e Dean, a loro
volta assaliti dai
pelati, fu un provvidenziale arrivo. Le porte della sala conferenze si
spalancarono e Angel fece la sua entrata trionfale e decretò:
“Ora
basta, pelatoni! Il tempo per il vostro convegno è finito.
La sala ora è
nostra.”
Sherlock
sbuffò quasi annoiato: “Era ora! Io nel frattempo
ho risolto 10 casi per
Lestrade!”
“Ma…
Non abbiamo ancora finito!” disse Locke, disperato
perché non era ancora
riuscito a parlare.
“Poche
storie” fece il vampiro-investigatore trafficando con il
Blackberry con aria
professionale. “Abbiamo pagato una cifra assurda per questa
sala. Spike,
sostituisci il cartellone!” ordinò Angel a Spike,
comparso dietro di lui
con le braccia ricolme di rotoli di stoffe e cartelloni..
“Non
trattarmi da facchino… Qui il capo sono io!” disse
Spike, offeso, allargando le
braccia e facendo cadere tutto a terra.
Intanto
erano entrati una serie di gorilla vestiti come Man In Black che
cominciarono a
sgombrare la sala dai pelati più insistenti.
“Hey,
Spike, Angel…” richiamò la loro
attenzione Buffy avvicinandosi seguita da Dean
e Sherlock. “Che ci fate qui di bello? Di chi state
parlando?”
“Oh,
ciao, Buffy… Stiamo allestendo la sfilata della nuova linea
di moda creata da
Spike, la Bloody Creations. Io sono il suo Manager”
spiegò Angel con aria
pomposa.
“Ma
tu lo sapevi?” fece Dean puntando il dito verso Sherlock.
“Ma
siete idioti o vi mancano solo tutti i neuroni?” chiese
Sherlock indicando un
grosso cartello alle sue spalle che a caratteri cubitali riportava il
programma
del giorno di quella sala.
Dean
e Buffy non poterono che rispondere con un imbarazzato:
“Ah!”
Spike
intanto, dopo aver battibeccato ancora un po’ con Angel su
chi avesse più
autorità tra i due, scoppiò in una serie di
improperi e andò al cartellone che
avevano messo i pelati spaccandolo in due con un calcio per poi
sostituirlo con
uno dal design più figo, sfondo nero e scritte rosso sangue.
“Ecco
fatto… ora La Forrester Creations dovrà
temermi… muhahahahahahaha…” fece
soddisfatto Spike mentre in un angolino della sala l’intera
famiglia Forrester,
completa di tutti i figli illegittimi, legittimi, adottati, morti e poi
resuscitati, tramava qualcosa contro il nuovo stilista.
“Ma…
Spike, smettila di fare il cretino e torna a Sunnydale!” gli
disse Buffy
esasperata.
“Non
ci penso nemmeno!” fece il vampiro indignato. “Qui
io sono veramente accettato
e valorizzato. Nessuno mi picchia
più”. In quello gli arrivò in
testa un
rotolo di scotch. “SMETTILA, CAPELLI A PUNTA, CHIEDI A
QUALCUN ALTRO DI
ATTACCARE I CARTELLONI” urlò dietro al suo
manager. “Dicevo…” fece poi
schiarendosi la voce. “Sì…
ecco… e credo che Brooke ci stia provando con
me!” fece Spike con una faccia da maniaco sessuale.
“Figurati…
quella ci prova con qualsiasi uomo che respiri…”
fece Dean ridacchiando.
“Mi
sa che l’apparato respiratorio non sia di suo primario
interesse!” disse
indicando Brooke Logan che pomiciava senza ritegno con Angel.
In
quello arrivarono Darla, Cordelia e le Furie che. dopo averlo preso a
ceffoni,
trascinarono Angel via con loro.
“No,
ma voi non capite… Io… ma dai… pensavo
fesse una di voi...” lo sentirono
blaterare mentre veniva trascinato via.
Buffy
incrociò le braccia con sguardo ovvio.
“Dai,
Buffy…” la supplicò Spike.
“Qui finalmente non sono visto solo come il vampiro
cattivo… Buffy, unisciti a me!” gli disse
prendendola per una mano e trascinandola
tra le sue braccia. “Non abbiamo bisogno di Angel. Lui e solo
capace di
pavoneggiarsi e atteggiarsi a leader indiscusso. Ma noi due
insieme…” fece
portandola in cima la palco. “Vedi…”
fece indicando con un ampio gesto del
braccio tutta la sala. “Un giorno tutto questo
sarà tuo. Noi sbaraglieremo la
concorrenza con la nostra linea. Faremmo un baffo a Edward
Cullen!”
“Ma
fammi il piacere… Te lo do io il talento!”
sbottò Buffy spingendolo via di malo
modo tirando fuori da una tasca uno dei martelli da 100 tonnellate che
le aveva
prestato Kreta di City Hunter, e glielo diede in testa per farlo
rinsavire,
trascinandolo giù dal palco.
Pochi
secondi dopo il palco esplose facendo volare da dietro le quinte i
resti
bruciacchiati della collezione di moda si Spike. I Forrester uscirono
saltellando dal loro nascondiglio gridando vittoria.
Spike
osservò il falò del suo lavoro con labbro tremulo
per poi riprendersi e alzando
le spalle: “Va beh… ho imparato la lezione! La
moda non è il mio campo. Ma
potrei provare a sfondare nel campo ciclistico!”
ragionò mentre Buffy
cominciava a picchiare la testa sul muro.
“Forse
è meglio se continui a fare il vampiro, eh?” gli
suggerì Dean.
Arrivano
in quel momento dei tipi bellissimi. Quattro uomini e tre donne che
alla luce del
sole cominciarono a sbriluccicare come se fossero fatti di swarovsky.
“Devi
andare a dire a i tuoi modelli che la sfilata e saltata…
letteralmente!” disse
Sherlock che intanto era tutto preso ad analizzare i resti
dell’esplosione.
“Interessante! Hanno utilizzato una delle bombe di
Moriarty” fece prendendo poi
l’I-Phone, facendo una foto e mandandola a
qualcuno.
“Ah!”
fece secco Spike guardando con astio i nuovi arrivati. “Sono
solo Edward Cullen
e la sua famiglia. Avevo chiesto specificatamente a Angel di ingaggiare
solo le
tre vampire. Si crede tanto efficiente e poi guarda... Si credono
chissà chi
solo perché la loro autrice li ha fatti belli…
tze… ma io rimango il più fico
per Buffy… Vero, Buffy? Hem… Buffy ci
sei?”
Buffy
non ascoltava ormai più Spike perché si era come
incantata a fissare Edward
Cullen.
“Buffy?”
chiese Dean guardando la sua compagna di avventure confuso.
“Ma che le è
successo?” chiese poi a Spike e Sherlock.
“E’
ovvio, no? Battito cardiaco scellerato, ginocchia che tremano, sguardo
tra le
nuvole. Si è innamorata di quel vampiro
glitterato!” fece Sherlock elencando i
sintomi ai due..
“Come?
No, dai… non è possibile…
Buffy?” fece Spike passando una mano davanti agli
occhi di Buffy.
Non
ricevendo risposta si inginocchiò ai suoi piedi
disperato: “Nooooooooo…
lo sapevo…. Non dovevo chiamare quei tizi… Buffy,
ti prego riprenditi.
Immaginavo già me e te a gareggiare al Tour de France in
Tandem!!! ”
“Seh…”
fece Dean, dopotutto i matti bisogna sempre assecondarli, poi si
rivolse a Sherlock.
“Piuttosto ora come facciamo a farla rinsavire? Dobbiamo
continuare la
missione!”
“Una
botta in testa sarà sufficiente!” fece sbrigativo
Sherlock.
“No,
no… vi basterà tornare a Sunnydale, andare poi al
MagicShop di Anya e prendere
una pozione per farle passare la cotta per Edward!” propose
Angel, che intanto
era tornato anche se decisamente scarmigliato con i capelli spettinati
e la
camicia stropicciata.
Sherlock
lo guardò male per aver bocciato la sua idea:
“Vedo che ti sei fatto perdonare
dalle tue donne per la tua scappatella con Brooke… O
almeno è quello che
mi dicono i segni rossi sui polsi e sul collo…”
“He…
hem…” fece Angel guardando altrove.
“Ok,
ok… ma io vado con loro!” decretò
Spike. “Non posso permettere che Buffy resti
innamorata di quello pseudo vampiro. Occupati tu di sistemare questo
macello…
Ho speso tutti i soldi della caparra a una partita di Poker con Timon,
Pumba,
lo Stregato e Maga Magò!” disse Spike rivolgendosi
a Angel.
“NO
PROBLEM, CI PENSO IO!” disse Angel. “Voi andate,
presto!”
Dean
prese di peso Buffy nonostante le proteste della bionda che, ripresasi,
prese a
tirar pugni e calci a desta e manca, e insieme a Spike e Sherlock
partirono
alla volta di Sunnydale, di nuovo.