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Autore: AnGeL_DrEaMeR    27/05/2012    1 recensioni
Clary, stava seduta su uno dei letti dell'istituto, pensando a tutto quello che era successo in quelle settimane. La scoperta che Jace non era suo fratello, l'alleanza tra Nephilim e Nascosti grazie alla sua runa, la sconfitta di Valentine, la grande festa per la vittoria... Sentì bussare, ma non alla porta, alla finestra. Sapeva benissimo chi era. Tornando alla realtà andò ad aprire, ed una ventata d'aria fresca la investì.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti! Lo so che è da un bel po' che non pubblico e mi dispiace (_ _) probabilmente volete linciarmi viva per farvi aspettare ogni volta. E probabailmente ancora non l'avete fatto per sapere cosa la mia folle mente a partorito... Di sicuro quando la storia finirà mi lapiderete, ma vabbé C'est la vie... o forse dovrei dire la morte?
Ok avete visto abbastanza della mia pazzia, vi lascio alla storia (^_^)


  

                                 LA TRAPPOLA

Jace, ancora sulla soglia della caverna, ammirava ancora quello spettacolo di luci riflesse. La luce del sole attraversava le rocce del soffitto, si rifletteva centinaia di volte sulle pareti bagnate.
Era bellissimo. Ma il ricordo di due occhi verdi, che si stavano per spegnere, lo riportarono al presente.
Finalmente consapevole di ciò che stava facendo, entrò. Fece qualche passo in quello spiazzo di pietra guardandosi in torno.
Tra le stalattiti c’erano altri passaggi che sembravano quasi scavati, e non formati naturalmente, erano leggermente meno luminosi dell’ingresso dove si trovava Jace, ma non ci fece caso. Il tempo scorreva e lui doveva muoversi. Scelse un passaggio a caso sperando nella fortuna, e si avviò.
Mentre si allontanava non vide in una parete il proprio riflesso, bloccato come una foto.
Ormai troppo lontano per guardare, Jace non vide la parete col proprio riflesso illuminarsi di luce propria e assimilare l’immagine.
Da quella stessa parete qualcosa cominciò ad uscire…
 
* * * * * 
 
“Cosa facciamo?” chiese Izzy nel panico “non possiamo lasciarlo lì sotto!”
Nell’istante in cui Jace era caduto, la spaccatura che lo aveva inghiottito si era chiusa. Impedendo agli amici di soccorrerlo.
“Magnus non puoi fare qualcosa? Con la tua magia potresti…” cominciò Simon mentre calmava Isabelle.
“No.” Disse solamente lo stregone.
“No? Che vuol dire no!?” urlò Izzy.
“Iz calmati.” Disse Alec per poi rivolgersi allo stregone “Magnus puoi spiegarti?”
“È semplice la mia magia su questo monte non funziona. Non riesco a usare neanche l’incantesimo più semplice Alec.” Disse lo stregone in apparenza tranquillo. In realtà stava ribollendo di rabbia. Lui, il Grande Stregone di Brooklyn, non riusciva a fare il più minuscolo incantesimo per colpa di un ammasso di pietre!
“E allora che facciamo?” chiese Isabelle agitata.
“Penso che dovremmo cercare un’altra entrata per le grotte.” Disse Simon. Notando le espressioni degli altri aggiunse. “E poi Jace è uno dei migliori cacciatori della sua età, riuscirà a non morire per un po’ di tempo no?”
“Se la pensi così allora non hai capito niente vampiro.” Disse Magnus. Gli altri assentirono.
Un moto di rabbia attraversò Simon. “Almeno io sto pensando a cosa fare.” Poi rivolgendosi ad Alec e Isabelle disse. “E voi dovreste avere un po’ più di fiducia in vostro fratello.”
“Perché tu ne hai? Vi sopportate a malapena voi due…” disse Alec.
“Ho fiducia in lui per un'unica ragione. La sicurezza che lui ama Clary, e non morirà prima di riuscire a salvarla.” Disse interrompendo Alec. “Se NON la pensate così non avete capito niente.” E con questo si girò, e cominciò a camminare.
Gli altri rimasti stupiti per qualche istante, si riscossero e lo seguirono.
Per un po’ rimasero in silenzio.
Alec ripensò a Jace e Clary, a come sembravano felici al matrimonio di Jocelyn e il lupo mannaro, al dolore di Jace per averla persa, alla sua espressione quando l’hanno ritrovata in quelle condizioni… e alle parole di Simon.
Si. Jace non si sarebbe fatto ammazzare finché lei non fosse stata in salvo. Pensò Alec. Esattamente come me, se fosse accaduto qualcosa a Magnus presumo.
“Alexander” lo chiamò il diretto interessato.
“Si?” chiese.
“Tu e il biondino siete Parabatai, se non ricordo male, se due Parabatai sono particolarmente vicini dovrebbero addirittura sentire se l’altro è vivo o in pericolo. Giusto?” domandò Magnus.
“Si è così.” Disse mentre gli altri si fermavano. “Infatti sento chiaramente che è vivo. Ma non sento altro al momento.”
“Uhm capisco.” Affermò lo stregone pensoso.
 
Camminarono a lungo setacciando il perimetro del monte , in cerca di un’entrata.
Trovarono un’apertura abbastanza grande. Dopo qualche metro dalla soglia, la caverna proseguiva verso l’alto del monte, e la strada si immergeva nel buio.
Stavano per entrare, quando Alec si fermò di botto.
Isabelle, che gli era davanti, andò a sbattere su di lui.
“Alec! Perché diavolo ti sei fermato?” esclamò indignata.
“Jace…” sussurrò appena il ragazzo.
“Cosa? Non possiamo fermarci ogni cinque minuti, lo dobbiamo aiutare e…”
“Izzy fa silenzio.” Disse Alec zittendola.
Magnus e Simon si avvicinarono.
“Cosa c’è?” chiese Simon.
Alec era teso. Aveva chiuso gli occhi concentrandosi.
Li riaprì di scatto. “Dobbiamo entrare subito. Sento che Jace è in pericolo.”
Senza farselo ripetere cominciarono ad addentrarsi nella caverna.
Lì l’unica fonte d’illuminazione era la stregaluce, passò un po’ di tempo, i corridoio della grotta si diramava in più direzioni. E più volte il gruppo dovette fermarsi per decidere. Senza che se ne resero conto erano vicini ad un ingresso delle grotte vere e proprie. Riuscivano a vedere una luce in fondo al corridoio che avevano scelto.
Ma prima che raggiungessero l’entrata, qualcosa li prese.
Qualcosa li fece cadere nel buio dell’incoscienza ad uno ad uno.
Prima ancora di rendersi conto di cosa era successo, Magnus si ritrovò steso a terra incosciente, e così anche Isabelle.
Prima ancora di rendersi conto dichi aveva teso loro un imboscata, Simon come i compagni si ritrovò privo di sensi.
Solo Alec riuscì a rispondere ad entrambe le domande, vedendo la cosa davanti e sé.
Prima di perdere anche lui i sensi chiese “Cosa sei tu?
Poi anche lui sprofondò nel buio.
“Il vostro incubo peggiore.”Disse la creatura ridendo.  



Spero come sempre che la storia vi sia piaciuta. So che il capitolo è un po' breve ma mi farò perdonare cercando di pubblicare il prossimo capitolo quanto prima. (^_^) comunque in questo credo di avervi messo un po' di curiosità... Ma comunque vi chiedo come sempre di avvisarmi di eventuali errori, non solo grammaticali. 
E vi ringrazio della pazienza.

Ringrazio anche tutte le persone che hanno recensito la mia storia, che l'hanno messa tra le preferite, le seguite e le ricordate.
(^-^) 



  
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