Tutto cominciò con un soleggiato pomeriggio. Quel dannato pomeriggio in cui decisi di lasciare mia figlia da sola a casa.
Lei mi scrutava intensamente, come se avrebbe voluto dirmi qualcosa
la vidi annuire stringendo il suo peluche, così mi avviai verso la porta ed uscii.
Quello fu il mio più grande errore, quello che una madre non dovrebbe mai commettere. Avevo una brutta sensazione ma la ignorai, troppo felice per quello che avrei dovuto preparare; Avrei fatto in modo che lui capisse da solo cosa stava accadendo nuovamente in me.
Non avrei mai dimenticato quel giorno. Come non avrei mai dimenticato le urla, il fuoco e i Mangiamorte che mi trascinavano via, nel mio unico e disperato tentativo di distogliere l’attenzione dalla casa, e di conseguenza da mia figlia. Ero sicura si trovasse lì, nascosta, come le avevo detto; Sorrisi fra le lacrime. Non volevo che anche lei ricordasse quel giorno, non sarei potuta vivere sapendo che mia figlia avrebbe vissuto con il terrore di andare avanti nella vita. Non avrei potuto sopportarlo. Per questo, con quella poca magia che mi scorreva nelle vene, pronunciai una di quelle maledizioni eterne, quelle che ti rimangono a vita.
<OBLIVION!>