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Autore: Sooky    15/12/2006    6 recensioni
E' una notte dura per Shikamaru...una grave perdita l'ha segnato nel profondo, e non sa come affrontare il suo dolore...riuscirà una ragazza della sabbia ad aprire il suo cuore? Nuova fanfic su ShikaXTema!!^^
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Shikamaru Nara
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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ShikaTema

La ragazza osservava la scena con velata inespressività. Decine di persone erano disposte in file più o meno ordinate, vestite con il tipico kimono funebre, alcune piangenti, altre solo molto tristi, altre ancora ostentavano uno sguardo fiero e orgoglioso, privo di apparenti debolezze...ma Temari era sicura che nel profondo del loro cuore avrebbero voluto urlare. In prima fila scorse i due compagni di Shikamaru, Choji e Ino. Già, i suoi compagni...di lui non c'era neanche l'ombra. Quel ragazzo non aveva neanche il coraggio di affrontare la morte del suo maestro a testa alta, guardando il dolore in faccia. Dopotutto se l'aspettava...era proprio per quello che si era recata al villaggio della foglia appena appresa la notizia...quel ragazzo l'aveva colpita in qualche maniera, fin dal loro primo incontro all'esame di selezione dei chuunin. Si era sempre sentita attratta dal carattere schivo e menefreghista di Shikamaru...era esattamente il suo opposto, e l'idea di confrontarsi sempre più spesso con lui la rendeva più viva...era una sfida continua, dove lei amava vincere. Diede un ultimo sguardo alla folla giunta per le esequie, dopodichè si voltò e s'incamminò lentamente verso casa di Shikamaru, ben decisa a farsi sentire anche questa volta.

 

Il sole stava ormai per tramontare, e Shikamaru se ne stava seduto nel prato dietro casa sua, in silenzio, fumandosi una sigaretta. Non aveva mai fumato fino alla morte del suo maestro...ora gli sembrava quasi il segno di maggior rispetto che poteva avere nei suoi confronti. Aspirò dalla sigaretta e chiuse gli occhi. Aveva ancora di fronte a se l'immagine del corpo di Asuma privo di vita, lacerato dalle ferite e ricoperto di sangue, gli occhi vitrei e carichi della disperazione tipica di chi sa che sta per lasciare questo mondo per sempre. Riaprì gli occhi e soffiò fuori il fumo che si dissolse in una leggera nube grigiastra. Gettò il mozzicone a terra e lo spense facendo pressione con due dita, incurante del dolore che gli causavano le bruciature. Si alzò e andò a sedersi sotto il portico, nello stesso punto dove lui e Asuma erano soliti passare le ore a giocare a shogi. Iniziò a muovere le pedine sulla scacchiera, simulando mentalmente una delle memorabili partite con il suo maestro. La porta scorrevole alla sua destra si aprì e ne uscì sua madre.

- Shikamaru, hai una visita...è quella ragazza di Suna, dice che è importante...credo che sia venuta perchè sa di quello che è successo...è davvero una cara ragazza sai...-

Shikamaru sorrise al pensiero di Temari giudicata una cara ragazza...lui l'aveva sempre reputata solo una gran rottura di scatole con quel suo caratteraccio. Guardò la madre.

-Ok, falla venire qua fuori...-

La donna rientrò chiudendo la porta. Pochi secondi dopo, la porta si riaprì lasciando uscire Temari. Shikamaru la guardò con un sorriso beffardo, gli occhi visibilmente stanchi.

-Che cosa sei venuta a fare? Se sei venuta per quello che penso allora fallo e vattene, tanto lo so che hai ragione...sono un vigliacco, e scappo di fronte ad ogni problema...ma una tua predica non servirà proprio a niente...-

Temari lo guardò stupita, in silenzio. Non lo aveva mai sentito parlare in quel modo, con una terribile rassegnazione nella voce...d'un tratto si vergognò di aver pensato quelle cose di lui. Si sentì terribilmente fuori luogo.

- Scusami, me ne vado...-

- No, rimani...almeno mi fai un po' di compagnia...oggi non ne ho avuta molta.-

Shikamaru si alzò e andò a sedersi di nuovo in mezzo all'erba. Temari lo seguì e si sedette snche lei, a debita distanza. Ormai il sole era calato quasi del tutto, e le prime stelle facevano timidamente capolino in cielo. Nessuno dei due parlava. Shikamaru osservava la volta celeste con occhi malinconici, Temari lo guardava preoccupata. L'aveva visto così solo una volta, tre anni prima, quando il suo amico Choji era in ospedale in fin di vita. Allora era ancora un ragazzino, spaesato e spaventato. Ma ora non aveva più di fronte quel bambino, ma un giovane uomo che da solo cercava di sopportare il peso di una morte improvvisa. Si era sbagliata sul suo conto, lui non stava evitando il dolore...lui lo stava affrontando nel modo peggiore e più crudele di tutti, lo stava affrontando da solo con se stesso. Solo che non lo voleva dare a vedere. Gli uomini, tutti uguali...quel ragazzo stava impiegando tutte le energie che aveva per trattenere le lacrime, e lo stava facendo ormai da chissà quanto tempo. Presto sarebbe scoppiato. Shikamaru ruotò la testa nella sua direzione e la guardò. Temari si sentì rabbrividire quando quegli occhi penetranti si fissarono nei suoi.

-Tu...tu lo sai come si soffre quando perdi una persona cara?-

Non era un'accusa. Era una pura e semplice domanda, un suo bisogno di non sentirsi solo, l'unico. Temari abbassò lo sguardo e sospirò.

- Mia madre...morì dando alla luce mio fratello Gaara...avevo solo tre anni, ma me la ricordo bene...non ricordo molti momenti trascorsi con lei, ma ricordo l'amore che aveva per me e per i miei fratelli...è una figura che mi è sempre mancata..- Temari non sapeva perchè gli stava raccontando quelle cose...forse perchè si era resa conto di come si assomigliasse quel lato del loro carattere. Shikamaru tornò a guardare il cielo stellato.

- Capisco...-

Temari alzò anche lei lo sguardo al cielo. Ormai era carico di luminose stelle, e le uniche luci erano quelle provenienti dalle lanterne del villaggio. D'un tratto vide una stella cadente, brillante come non ne aveva mai viste. Spalancò gli occhi rapita dalla meraviglia dell'astro. Poi guardò Shikamaru. Anche lui l'aveva vista, e ora gli occhi gli luccicavano.

- Sai...sai cosa dice un'antica leggenda di Konoha sulle stelle cadenti? Le stelle cadenti sono i messaggi dei defunti...dei nostri cari che non ci sono più...è il loro modo per dirci che stanno bene, che vegliano su di noi, che ci guardano sempre da lassù...-

La sua voce si incrinò appena...Temari lo guardò terribilmente dispiaciuta, sentendosi impotente di fronte a tanto dolore. A Shikamaru scappò una lacrima, ma l'asciugò velocemente e tornò serio come prima.

-Shikamaru...-

Il ragazzo la guardò, lo sguardo cupo.

- Piangi Shikamaru...piangi, perchè non sono lacrime di cui avere vergogna. Sono le lacrime di un uomo che soffre. Fallo e non pensare al resto del mondo.-

Shikamaru sgranò gli occhi per la sorpresa. La voce di Temari si era fatta dolce come mai l'aveva sentita prima...era l'ultima persona al mondo dalla quale si sarebbe aspettato quelle parole...ad un tratto, quasi senza accorgersene, i muscoli del suo viso si contrassero in un'espressione di pianto, e le lacrime iniziarono a sgorgare copiose e senza più ritegno. Temari si sentì il cuore avvolto in una dolorosa stretta. Gli appoggiò una mano sulla spalla, cercando di fargli forza. Shikamaru alzò lo sguardo sul suo viso, le lacrime che gli bagnavano il volto. Poi, senza che nessuno dei due se ne rendesse bene conto, Shikamaru si protese verso di lei e l'abbracciò stringendole la vita e nascondendo il viso sul suo petto. Temari lo guardò stupita, incapace di dire o fare qualsiasi cosa. Poi lentamente iniziò a circondarlo con le braccia e a stringerlo a sè con dolcezza, accarezzandogli lievemente i capelli. Gli occhi le si bagnarono di lacrime, mentre i singhiozzi di Shikamaru si facevano sempre più frequenti.

- Sshhht...tranquillo...vedrai che fra un po' passa...fra un po' passa...-

Ripeteva quelle parole con la voce rotta dalle lacrime, colta da un'improvvisa ondata di dolore che Shikamaru le trasmetteva. Rimasero abbracciati così per qualche interminabile minuto. Poi, quando Shikamaru riuscì a tranquillizzarsi, si staccò leggermente da lei e la guardò negli occhi. Nessuno dei due parlava. Se ne stavano immobili, a guardarsi, senza muovere un muscolo.

-Grazie Temari...-

Si avvicinò a lei e la baciò. temari sgranò gli occhi per la sorpresa. Shikamaru iniziò a baciarla sempre più intensamente, stringendosi a lei, accarezzandole il viso. Temari si lasciò andare tra le sue braccia, iniziando a ricambiare il bacio con passione. Nel cielo decine di stelle cadenti iniziarono a segnare la volta celeste con striscie dorate, illuminando i loro volti di una luce nuova.

 

Temari aprì gli occhi lentamente, accecata dalla luce del mattino. Era l'alba, e un nuovo sole stava sorgendo all'orizzonte. Ruotò la testa alla sua destra e vide Shikamaru sdraiato accanto a lei, che la stringeva tra le sue braccia. Dormiva ancora, e non potè fare a meno di provare un'incredibile tenerezza guardandolo. Iniziò ad accarezzargli dolcemente le labbra. Shikamaru aprì gli occhi e le sorrise.

- Ciao..-

- Ciao...-

Shikamaru la baciò dolcemente, accarezzandole il viso. Era terribilmente grato a quella ragazza per quello che aveva fatto per lui. Provava un amore nuovo nei suoi confronti, un amore che non aveva mai provato per nessun altra.

-Shikamaru io...-

-Ti amo Temari...-

La ragazza lo abbracciò felice, sorridendo. Quella per lei era una nuova sfida, solo che stavolta era una sfida con se stessa. Sarebbe stata in grado di amare quel ragazzo con tutta se stessa, ne era certa. Dopotutto, lei, era una vincente.

The End ^^

 

 

 

 

 

 

 

  
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