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Autore: Krixi19    28/05/2012    11 recensioni
La guerra è finita da qualche anno, le persone sono andate avanti con la loro vita, provando a rimetterne insieme i cocci.
Hermione è seduta al bancone di un bar, bevendo Fire Whiskey, tentando di smettere di pensare, tentando di smettere di rivivere l’ultima lite. Ha appena discusso con Ron e stavolta sa che è stato il litigio definitivo, se lo sente.
Quasi sobbalza Hermione. Si volta verso il suo interlocutore. Per un attimo un’espressione di stupore le appare sul volto. Tra tutte le persone che poteva incontrare in quel maledetto bar, ha incontrato proprio lui: Fred Weasley.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da VII libro alternativo
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Nick: Krixi19
Titolo: Non pensare
Personaggio scelto: Hermione
Citazione: So, if by the time the bar closes and you feel like falling down, I'll carry you home

NdA: Questa shot partecipa al contest Every moment has its music indetto da Stell_issima.
Bisognava scegliere una delle frasi proposte, ognuna tratta da una canzone diversa, e inserirla nella fic come citazione. Io ho deciso di costruire la fic intorno alla citazione stessa. Spero vi piaccia.


Non pensare...

 

 

Hermione manda giù un sorso di Whiskey Incendiario. La bevanda calda le brucia la gola, ma non ha importanza. Non vuole pensare, per una volta in vita sua vuole smettere di pensare.

«Allora lo sai qual è la soluzione, vero?»

«Sentiamo, qual è?!»

Ma le parole non se ne vanno, continuano a riecheggiarle nella testa. Manda giù un altro sorso, chiedendosi come hanno fatto le cose a finire così. Avrebbe dovuto dare retta alla ragione: lei e Ron non erano fatti l’uno per l’altra, gliel’avevano detto in tanti. Ma lei li aveva ignorati. E in un primo momento sembrava avesse fatto bene, sembrava che le cose andassero davvero bene.

Manda giù un altro sorso, incapace di smettere di pensare.

Poi, a mano a mano, tutto era cambiato. Erano cominciati i litigi, che erano diventati sempre più frequenti, innescati da cose sempre meno importanti. Ma lei si era impegnata, lei ce l’aveva messa tutta per farla funzionare. Sapeva che in una relazione ci vanno impegno e dedizione, sapeva che le cose non sono sempre rose e fiori, lo sapeva. Così era rimasta.

Lei era rimasta.

Fino a questa sera.

«Se è così, perché non te ne vai?!»

«Sai, credo proprio che lo farò!»

«E allora vai! Io non ti tratterò!»

Un altro sorso, un altro brivido. Gli stralci della discussione che ancora le riecheggiano in testa.

Stasera è avvenuta la discussione peggiore che loro abbiano mai avuto. Hanno urlato, gridato, sono volate accuse. E Hermione ha varcato la porta senza guardarsi indietro. Se n’è andata. E ora è seduta in un bar di Diagon Alley a bere Whiskey, tentando di non pensare.

«Un altro, per favore» dice, la voce roca.

Il barista annuisce distrattamente, ma Hermione non ci fa caso. Afferra il bicchiere che è appena stato posato di fronte a lei e se lo porta alle labbra screpolate. Sente che la sedia accanto alla sua viene scostata, ma non si gira, non le importa. In questo momento niente ha importanza. Se solo riuscisse a smettere di pensare...

«Ti stai dando alla pazza gioia, eh?»

Quasi sobbalza Hermione. Si volta verso il suo interlocutore. Per un attimo un’espressione di stupore le appare sul volto. Tra tutte le persone che poteva incontrare in quel maledetto bar, ha incontrato proprio lui: Fred Weasley.

Hermione scrolla le spalle, per poi tornare a dedicare la sua attenzione al bicchiere che ha davanti.

«Posso sedermi?» chiede l’altro, sedendosi accanto a lei senza attendere risposta.

«Non l’hai appena fatto?» replica Hermione.

Fred ridacchia, poi fa un cenno al barista.

«Che ci fai qui?» chiede Fred, subito prima di bere un po’ del Whiskey che il barman gli ha appena servito.

«Potrei farti la stessa domanda» risponde Hermione. Non ha voglia di chiacchiere, è venuta lì per non pensare... anche se deve ammettere che non sta funzionando molto bene.

Fred sorride divertito, poi con un cenno della testa indica un tavolo, lontano, proprio accanto alla porta. Lei segue il suo sguardo e scorge George, Angelina e Lee. Stanno ridendo. Hermione prova un’improvvisa fitta di invidia per la loro spensieratezza. Distoglie in fretta lo sguardo e torna a portarsi il bicchiere alle labbra, bevendo quasi avidamente.

«Perché non sei con loro?» chiede, poggiando il bicchiere ormai vuoto di fronte a sé, per poi indicarlo al barista.

Fred scuote la testa, il suo solito sorriso sardonico stampato in faccia. «Perché dovrei essere con loro, Granger, quando ci sei tu qui, seduta tutta sola soletta?»

Hermione sorride, non ne può fare a meno. E’ sempre stato così con Fred: riesce a farla sorridere anche nei momenti più impensabili. Come quando al quarto anno l’aveva trovata in lacrime in biblioteca. A dirla tutta, doveva ancora spiegarsi il perché Fred fosse proprio lì, ma fatto sta che l’aveva fatta ridere. Non rammenta in che modo, probabilmente si era messo a sparare battute a raffica, ma una cosa la ricorda bene: un momento prima piangeva dalla tristezza e un momento dopo piangeva per il troppo ridere.

Il sorriso si trasforma però in una smorfia. Anche quella volta piangeva per Ron. Ron. Ron. Hermione scuote la testa, come se così potesse scacciare i pensieri, e manda giù un altro sorso di Fire Whiskey.

«Allora, Hermione» dice Fred, tra un sorso e l’altro «Come mai qui?»

«Non ho voglia di parlarne» biascica lei in risposta.

Fred annuisce, e svuota il suo bicchiere.

Non sa se è il fatto che lui non insista che la porta a parlare. O se è il Fire Whiskey che comincia a fare effetto. O se è l’insieme delle due cose.

«Tuo fratello è un idiota» afferma.

Fred sghignazza.

«Se non sbaglio, te l’avevo detto parecchio tempo fa»

Non risponde subito Hermione, prima beve un altro sorso.

«Avrei dovuto darti retta» biascica, la tristezza evidente nella sua voce.

«Che c’è? Avrete litigato? Vedrai che Ronnie ritornerà in sé» continua lui, senza aspettare risposta «Certo, questo significa che rimarrà un idiota, perché, beh, lo è»

Hermione ridacchia, ma un secondo dopo il sorriso si trasforma di nuovo in una smorfia. Beve un altro sorso, ormai non sente quasi più il calore del Whiskey in gola.

«Su, Hermione» dice Fred, dopo un po’ che sono in silenzio «Sei in un bar, sola, a bere come una spugna. Si può sapere cos’è successo?»

«E’ finita» ribatte lei, atona.

Un’espressione di puro stupore si dipinge sul volto di Fred.

«Come sarebbe “è finita”

«Quello che ho detto, Fred. E’ finita»

«Ma dai, vedrai che...»

«No» lo interrompe lei, scuotendo la testa «Questa volta è per davvero»

Fred rimane in silenzio un attimo, finendo il suo bicchiere.

«Ne vuoi parlare?» chiede dopo un po’.

Hermione scuote la testa.

«Ho solo voglia di... non pensare»

Fred ghigna.

«Bene, mia cara, se è non pensare quello che vuoi... Ehi, Larry, portaci un altro giro»

Hermione non sa quanto tempo passa seduta al bancone di quel bar, a bere Whiskey con Fred. Sa solo che finalmente qualcosa comincia smuoversi, finalmente i pensieri sembrano ridursi. Senz’altro il Whiskey aiuta, ma lei è sicura che sia anche merito di Fred, che la fa ridere con le sue battute, che la fa sfogare... perché sì, alla fine Hermione si è decisa a parlare. E parla tanto Hermione, ha tanto da raccontare, tanto da dire. E Fred l’ascolta, le risponde, la fa ridere e ride a sua volta. Finché non rimangono le uniche due anime nel bar.

«La sai una cosa, Granger?» chiede Fred, sorridendo.

Hermione scuote la testa, ridendo. «No. Cosa?»

«Sei parecchio carina tutta arrossata»

Hermione ridacchia, è abbastanza ubriaca, lo sa, ma non le importa. Per una volta nella sua vita non ha voglia di pensare alle conseguenze, per una volta nella sua vita non ha voglia di analizzare i pro e i contro, per una volta nella sua vita non ha voglia di pensare.

Fred le accarezza la guancia e la guarda come si era imposto di non guardarla da anni, da quando lei aveva scelto Ron. Hermione ricambia lo sguardo, inclina la testa di lato. Fred si avvicina, sempre di più, Hermione riesce quasi a distinguere le lentiggini.

«Fred»

«Non pensare» le soffia lui sulle labbra, subito prima di baciarla.

E mentre Fred la bacia Hermione finalmente non pensa, sente solo Fred, le sue labbra sulle sue, la sua mano tra i suoi capelli, il suo corpo così vicino...

«Ehi, voi due, stiamo chiudendo» li interrompe il barman.

Fred si allontana lentamente da Hermione, continuando a guardarla, un sorriso sicuro sul volto. Hermione distoglie lo sguardo imbarazzata, finge di concentrasi sulle falci da lasciare al barista. Fred ridacchia.

«Lascia  stare, ci penso io» dice lui, mentre Hermione le sta contando una terza volta.

Hermione tenta di opporsi, ma Fred scuote la testa, lasciando poi sul bancone un paio di galeoni.

«Beh, grazie» biascica Hermione.

«Niente» le sorride Fred.

Hermione scivola giù dallo sgabello, ma un giramento di testa la fa barcollare ed è costretta ad appoggiarsi sul bancone.

Fred sghignazza un’altra volta.

«Non ridere» borbotta Hermione, tentando di rimettersi in piedi.

«Ti do una mano, altrimenti mi sa che più che camminare rotoleresti» dice lui, continuando a ridacchiare.

Hermione sbuffa, ma accetta l’aiuto. Fred le prende il cappotto e l’aiuta a indossarlo, prima una manica, poi l’altra.  S’infila il suo, poi sorreggendo Hermione, si dirige all’uscita, dopo aver salutato con un cenno del capo Larry.

Escono fuori dal locale, l’aria gelida che sferza i loro visi. Hermione sprofonda le mani nelle tasche della giacca, china la testa a studiarsi le scarpe, mentre Fred osserva le nuvolette di vapore che crea.

«E adesso?» bisbiglia lei.

Fred la osserva, poi si avvicina a lei. «Cosa?» chiede, sollevandole il mento con due dita affinché lei lo guardi negli occhi.

«E adesso?» ripete Hermione.

Fred sorride, poi si china su di lei, posando di nuovo le labbra sulle sue.

«Adesso ti porto a casa»

Hermione non pensa, si lascia andare, per una volta nella sua vita non pensa né ai pro né ai contro, non pensa nemmeno alle conseguenze. Ci sono solo lei e Fred: il resto non ha importanza.

 



NdA: Avviene dopo la fine della guerra e Fred non è morto nella battaglia (ecco spiegato il What if).
Non so come è venuta questa shot, è un po’ un esperimento. E’ la mia seconda Fred/Hermione, ma la prima era solo una drabble, quindi si può definire la mia prima vera Fred/Hermione. E’ la prima volta che scelgo di utilizzare il presente. Insomma, ci sono un sacco di prime volte. Spero di essere riuscita a fare qualcosa di bello.
Spero vivamente di aver mantenuto i personaggi IC, anche se si parte dal presupposto che tra Fred e Hermione qualcosina ci sia stato.
   
 
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