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Autore: Scar_    28/05/2012    9 recensioni
- Tom, aspetta -
- aspetta? – chiedo sarcastico, mentre non so per quale grazia divina blocco la mano che stava scivolando lenta sulla sua coscia
- io voglio… voglio che la prossima volta, sia da coppia ufficiale –
- ma che stai dicendo? –
- sono serio – interrompi il bacio, mi blocchi le mani e le porti sopra la mia testa – la prossima volta che faremo l’amore, tutti sapranno che sono pazzo di te -
- e hai intenzione di farmi aspettare… quanto, di preciso? –
[Tom HiddlestonxChris Hemsworth]
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Hemsworth, Tom Hiddleston
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buon pomeriggio a tutte :D
So di star diventando un po' ripetitiva, ma vorrei ringraziare ancora una volta tutte le mie pazienti e fantastiche sostenitrici (:
Sarò breve, la canzone è "I'm Yours" di Jason Mraz, sono abbastanza sicura che chiunque a questo mondo l'abbia canticchiata e ballata almeno una volta in vita sua (io in questo momento ce l'ho in testa e, per l'appunto, sto ondeggiando sulla sedia come un'ebete xD).
nb: nel corso della narrazione dal punto di vista di Tom, per non fare confusione, per "Chris" si intende Hemsworth, per "Cap" si intende Evans.
Buona lettura, e alla prossima!
Un bacio :D


Capitolo 4


NOZZE PER IL BEL DIO SCANDINAVO
Con una mossa quanto mai sorprendente, Chris Hemsworth, il protagonista del colossal Marvel “Thor”, ha chiesto la mano della sua altrettanto celebre compagna, l’attrice spagnola Elsa Pataky. Che sia una semplice messa in scena per scongiurare le voci che, poche settimane fa, davano la coppia in crisi ed ormai destinata alla rottura? Noi speriamo di no! E auguriamo alla splendida coppia un felice matrimonio!

Getto la rivista patinata dall’altro lato della mia stanza da letto, frustrato. L’ha fatto. L’ha fatto davvero! Ha chiesto ad una donna di sposarlo solo ed esclusivamente per vendicarsi di me, per una semplice ripicca nei miei confronti…
Alzo la testa sul mio appartamento accogliente, sul caffè posato sul comodino, sull’enorme parete a vetri che mi offre un panorama mozzafiato di New York. Non credo di essermi mai sentito più solo di così in tutta la mia vita.
Allungo una mano verso il cellulare, scorro la rubrica fino a trovare un numero memorizzato come Cap, apro la chiamata. Credo, per lo meno, di dovergli delle scuse.

Well, you done done me
and you bet I felt it
I tried to be chill
but you’re so hot that I melted

- che cazzo vuoi? – sono le prime parole che mi vengono rivolte non appena risponde alla chiamata. C’era da aspettarselo, sono stato fin troppo stronzo, nonostante lui mi abbia fregato in ben due occasioni. Nel vero senso della parola. – cos’è, dato che Chris si sposa, a te serve una troietta da sbatterti per affogare il dolore?! -
- solo… solo parlarti, in realtà – ammetto, sono un po’ preoccupato, sul set non c’è mai occasione di scambiare due parole in privato – vorrei… voglio scusarmi -
- oh e perché?! – chiede sarcastico – per essere stato un bastardo? -
- si, più o meno – sospiro, ero abbastanza incazzato nei suoi confronti, all’inizio non me ne fregava niente né di lui né della sua reazione… ma ripensandoci, non è giusto far soffrire un essere umano, qualunque sia la motivazione – non meritavi di essere trattato così -
- ma tu… - prende fiato, cerca le parole giuste, non l’ho mai sentito così agitato – ma tu, almeno, te ne sei mai accorto degli occhi con cui ti guardo? -

So I won’t hesitate no more, no more
It cannot wait I’m sure
There’s no need to complicate
Our time is short
This is our fate, I’m yours

Rimango spiazzato da questa dichiarazione improvvisa, il suo tono di voce è sottile, spaventato... da quanto tempo si teneva dentro tutto questo? – io non… -
- ecco! – salta su, prima che abbia il tempo di finire la frase – c’era da aspettarselo, per te c’è sempre stato solo Chris… ma, per me, ci sei sempre stato solo tu. Io sono tuo, Tom – aggiunge, così dolce da dare alla testa – lo sono sempre stato -
- cioè… mi stai dicendo che… -
- che non è stato solo sesso? Esatto – mi precede, sapeva già quello che stavo per chiedergli – almeno, non per me. E so di aver fatto un fottuto casino, di aver mandato a puttane la tua relazione… ma l’ho fatto per un disperato ed egoistico desiderio di averti per me. La vita è una, sapevo che volevate diventare una coppia ufficiale, ho pensato che era la mia ultima occasione e che me ne sarei pentito fino alla fine dei miei giorni se non avessi… tentato. – esplode in un fiume di parole, d’un tratto la sua voce è più forte, forse parlarne era proprio quello che gli serviva – dovevo provare ad averti, Tom, e mi dispiace che sia successo tutto questo, ma proprio non riesco a pentirmene -
- no, è a me che dispiace, posso immaginare come tu ti sia sentito… - è a me che dispiace?! è colpa sua se Chris si sposa! È colpa sua e dei suoi ormoni impazziti! (ahahah, non potevo non metterla :D scusate l'intrusione xD) Dovresti pestarlo, invece che scusarlo! – sono stato veramente un bastardo – e invece mi do tutte le colpe di questo mondo. D’accordo, lui sapeva benissimo che ero già impegnato con Chris, ma quello che l’ha trattato come una sciacquetta sono stato io.

Well, open up your mind
And see like me
Open up your plans
And damn! You’re free
Look into your heart
And you’ll find love, love, love
And it’s our God-forsaken right
To be loved loved loved

- mi dispiace, per Chris, comunque... dico sul serio – la conversazione torna su toni più normali, quasi come una di quelle discussioni di circostanza, non troppo impegnate, comode per mantenere i contatti, ma non per approfondirli
- ormai è andata così – è la prima volta che dico una cosa del genere ad alta voce. È andata così. Significa che mi sto arrendendo? Che dovrei semplicemente convincere me, e la mia testa, che ormai è finita e che dovrei provare a cambiare, a guardarmi intorno, a tornare a guardare il mondo?
- lo ami ancora? – c’è bisogno di chiederlo?
- si – dico solo questo, e mi sembra così triste ridurre tutto quello che sento a due lettere e niente più – ma non credo di essere ricambiato… il mio bel Dio si è scordato di me – aggiungo, con un sorriso amaro sulle labbra, ripensando all’articolo che ho letto poco fa
- bè, se anche Dio se ne scorda, gli uomini si fanno amare lo stesso… -
- … ti va di venire da me? – chiedo a bruciapelo, sottovoce, forse è ora di andare avanti. Di voltare pagina. Non so nemmeno se mi sarà possibile, ma credo, almeno, di doverci provare.
- non lo so – mi risponde subito, è onesto. Esita, non sa se fidarsi, è un comportamento comprensibile, visto quello che è successo l’ultima volta.
- sta tranquillo, lo capisco – rimaniamo in silenzio per qualche secondo, poi si scusa, mi saluta e chiude la chiamata.


Appoggio la fronte sul vetro, un respiro lo appanna, togliendomi per un attimo la vista di New York, illuminata dalle sue mille luci. Sono passati un paio di giorni, non ho più sentito Cap, per non parlare di Chris, e ancora una volta sto per andare a dormire con accanto solo una serie infinita di brutti pensieri.
Sento qualcuno bussare, alzo la testa, deve aver un buon motivo per presentarti qui a quest’ora di notte. Il mio cuore salta un battito, chiunque sia non può farmi che piacere, questa solitudine mi sta lentamente uccidendo.
- arrivo! – attraverso il salone a passo svelto, mi prendo un secondo prima di aprire la porta, ingoio il groppo che mi è salito in gola
Chris Evans mi compare davanti col suo solito berretto e un sorriso mesto sul viso, alza il braccio mostrandomi una bottiglia di vino della California del sud – ciao – mi dice soltanto – posso entrare? -
Mi faccio da parte senza proferire parola, richiudo la porta alle nostre spalle, cercando di tirar fuori un sorriso. Sarò sincero, speravo di trovare un altro Chris davanti alla mia porta stanotte, ma non posso di certo ammetterlo davanti a Cap, sono pur sempre stato io ad invitarlo.
- ho ripensato alla telefonata dell’altro giorno… - mi dice, raggiungendomi dietro il bancone. Stappo la bottiglia, verso il vino in due bicchieri, gliene porgo uno, ancora in silenzio – così ho… pensato di fare un salto a vedere come stai -
Poso il bicchiere sul marmo lucido e mi avvento sulle sue labbra, circondandogli la vita con un braccio. Sono io a baciarlo, è la prima volta che succede, non sono nemmeno così tanto sicuro di volerlo fare… vorrei provare a non essere un bastardo con lui, ad essere sincero, a dirgli che non potrà mai avere quello che veramente vuole, perché io appartengo a Chris. Solo a lui.
Eppure, tutto quello che riesco a fare è stringere quest’uomo a me, quest’uomo che non mi appartiene, a cui non appartengo, che in questo momento è solo un corpo caldo a cui affidarsi.
- aspetta – si separa da me, incolla i suoi occhi ai miei, chiede verità – sei… sicuro che non sia troppo presto per te? – è preoccupato… possibile che ci tenga così tanto a qualcuno che lo ha ferito?
- va tutto bene – gli assicuro, stuzzicando piano il suo orecchio con i denti – va tutto bene -


Vi prego, non odiatemi xD ahahahahah
alla prossima :D
p.s.: siete bellissime!! u.ù (L)
  
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