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Autore: lievebrezza    28/05/2012    26 recensioni
Blaine arriva in una nuova scuola. L'ultima cosa che vuole è innamorarsi della persona sbagliata; però succede. E tutto improvvisamente, diventa molto complicato, perchè a volte non si può evitare di amare qualcuno di proibito.
[Teacher!Blaine + Student!Kurt]
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo trentaduesimo

 

Dopo quella sera, come era prevedibile, Burt rimase fedele alle sue parole, proibendo a Kurt l'uso di internet, dell'auto e del cellulare, rendendo la sua vita una noia mortale; tuttavia anche Blaine non fu da meno nel mantenere quanto promesso a Kurt. Se studiare seduti al tavolo della cucina di casa Hummel era tutto quello che il ragazzo poteva concedergli in quel momento, lui era deciso a non lamentarsene, ma piuttosto avrebbe approfittato di ogni momento per stare con lui: puntuale, fin dal primo giorno di punizione si era presentato ogni pomeriggio davanti alla sua porta, con un plico di documenti sotto il braccio e due tazze di caffè del Lima Bean strette tra le mani.

Se Kurt e Blaine non vanno al Lima Bean, sarà il Lima Bean a venire da loro.” disse sorridendo, sollevando le mani per mostrare trionfante quello che aveva portato; Kurt aspettò di essere al riparo da occhi indiscreti per abbracciarlo stretto, in muto ringraziamento.

Studiare in presenza di Blaine, senza la distrazione di Sebastian che guardava la televisione o le chiacchiere dei clienti della caffetteria, si rivelò particolarmente efficace: con la mano di Blaine stretta nella sua, o l’interno del suo avambraccio disponibile come tela di infiniti disegni tracciati con la punta delle dita mentre ripassava, i pomeriggi di studio volavano.

Se già essere fidanzato con uno studente poteva essere una terribile monotonia (niente cinema, niente ristorante, niente clubs...), essere fidanzato con uno studente in punizione poteva essere ancora peggio: fortunatamente, Blaine sembrava aver preso bene la situazione e questo faceva sentire Kurt meno in colpa. Inoltre, non solo il professore sembrava aver accolto positivamente i cambiamenti imposti dallo stretto regime di Burt: Eric e Sebastian erano più che felici di avere l'appartamento a propria disposizione, dato che passava molto tempo a casa Hummel, fermandosi talvolta anche a cena.

Forse, non poter andare a Lima Bean con Kurt ogni pomeriggio era un piccolo prezzo da pagare, se in cambio poteva tuffarsi sui manicaretti di Carole e strizzargli l’occhio mentre Burt distribuiva il dolce: essere lì, con Burt che lo guardava burbero e paterno, lo faceva sentire a casa. Certo, ovviamente gli mancava avere Kurt che gli dormiva accoccolato addosso sotto le coperte, con la schiena appoggiata contro il suo petto e i capelli arruffati in cui affondare il viso, ma Blaine stava imparando a conoscere un nuovo tipo di intimità da condividere con lui. Forse meno travolgente e passionale, ma sicuramente coinvolgente.

E tutto sommato, si trattava solo di resistere un paio di settimane, poi ci sarebbe stato il viaggio a New York, in cui avrebbero trascorso un po' di tempo insieme prima che Kurt volasse a Chicago per i Nazionali di canto corale: Blaine poteva sopportare, mancava poco. In fondo a quel tunnel di divieti, la prospettiva di quella vacanza rifulgeva più luminosa che mai, un’appetitosa oasi in un deserto fatto di compiti e genitori maniaci del controllo.

Premio che era purtroppo strettamente connesso all’approvazione di Burt, al momento ancora del tutto ignaro dei loro progetti insieme: Blaine cominciava a essere preoccupato e non perdeva occasione per ricordare a Kurt che ormai mancavano pochi giorni al provino.

Glielo chiederò stasera, promesso.” gli sussurrò Kurt mentre erano seduti sul patio che dava sul giardino posteriore, dopo l’ennesima lamentela di Blaine al riguardo. Burt non sapeva della loro intenzione di andare insieme alla conquista della NYADA e della Grande Mela, ma Kurt continuava a rimandare e i tempi si facevano sempre più stretti.

E il prezzo dei biglietti aerei continuava a lievitare a vista d'occhio, con grande preoccupazione di Blaine, che di certo non navigava nell'oro, ultimamente.

Promesso?” lo incalzò, appoggiando la spalla contro quella di Kurt, spingendo piano e con aria complice. Sapeva che sarebbe stato difficile affrontare l’argomento, ma il ragazzo aveva rifiutato la sua proposta di essere presente quando avrebbe parlato a suo padre; dato che era stata una sua idea, sosteneva che fosse sua responsabilità illustrargliene le argomentazioni.

Promesso. Ti manderò un sms dal cellulare di Finn per farti sapere come è andata.” gli aveva risposto, sfregandogli il naso contro il collo e beandosi qualche istante del profumo familiare della colonia di Blaine. Solo qualche istante, perché le luci del patio cominciarono a lampeggiare frenetiche, accendendosi e spegnendosi mentre qualcuno all'interno si schiariva rumorosamente la voce.

Credo che sia ora di andare.” commentò Blaine, ridacchiando per il sottile ammonimento di Burt. Quando furono sicuri di essere di nuovo soli prese il viso di Kurt tra i palmi delle mani e lo avvicinò al suo; prima di baciarlo, sussurrò qualcosa che fece ribollire il sangue nelle vene di entrambi.

Non vedo l'ora di essere da solo con te, a New York.”

Mentre Kurt ricambiava il bacio con entusiasmo, approfittando di ogni secondo concesso da suo padre, si sforzò di attribuire al fascino della città il brivido lungo la schiena scatenato da quelle parole. Non all'idea di dividere il letto con Blaine per una settimana intera.

O di poter stare insieme a lui alla luce del sole.

Aspetterò il tuo messaggio.” gli ricordò, prima di uscire dalla porta d'ingresso e dirigersi verso la sua auto, parcheggiata dall'altro lato della strada. Kurt rimase a osservarlo, appoggiato contro lo stipite della porta, finchè non scomparve alla vista. A quel punto, fece un respiro profondo, girò sui tacchi e si recò in salotto, dove Burt stava fingendo di leggere un libro che teneva appoggiato in grembo, mentre in realtà era profondamente addormentato; Carole, seduta accanto a lui, guardava distrattamente la televisione mentre compilava un cruciverba.

Non capirò mai come riesca a sprofondare tanto rapidamente nel sonno.” sussurrò lei a bassa voce, guardandolo da sopra gli occhiali da lettura che teneva calati sulla punta del naso. “Un attimo fa era incollato a quel maledetto interruttore della luce, ora invece dorme come un bambino.”

Kurt le sorrise e si accomodò sul bracciolo, sfilando il libro dalle mani di suo padre e raddrizzandogli il berretto; a quel tocco gentile, Burt si stropicciò gli occhi e raddrizzò la testa di scatto.

Sono sveglio!” disse, con un sussurro impastato dal sonno.

Bene, perché ho davvero bisogno di parlarti.” rispose Kurt, con la voce giusto un pizzico più entusiasta di quanto potesse permettersi. Era il tipico tono cui ricorreva quando doveva chiedergli qualcosa, e Burt impiegò meno di un secondo per riconoscerlo.

La punizione non si sospende.” sbottò burbero, togliendo le gambe dal tavolino e massaggiandosi le ginocchia indolenzite.

Non si tratta di questo, papà. Volevo chiederti se per l'audizione... sai, a New York... dato che sarebbe al termine del regime duro e ormai sai la verità su me e Blaine...” cominciò a elencare confusamente, senza arrivare al punto. Ormai aveva tutta l'attenzione di Burt, che lo osservava poco convinto.

Dillo e basta, figliolo. Risparmiaci questa agonia.” tagliò corto, scambiando un’occhiata complice con Carole, seduta accanto a lui con il cappuccio della Bic stretto tra i denti.

Vorrei che fosse Blaine ad accompagnarmi al provino.” sputò fuori, con un coraggio che non sapeva di possedere. Ora che l’aveva detto ad alta voce, si rese conto che forse suo padre non sarebbe stato d’accordo.

C'è un motivo in particolare per cui non vuoi più andare con i genitori di Rachel?” chiese Burt, aggrottando la fronte. Avevano prenotato il volo e l'aereo non appena erano arrivate le lettere di entrambi i ragazzi. I signori Berry si erano dimostrati più che disponibili a occuparsi anche di Kurt.

No. E' solo che vorrei passare un po' di tempo con Blaine senza preoccuparmi troppo delle apparenze e dei pettegolezzi. Niente di strano, solo passeggiare mano nella mano o prendere un gelato.” rispose arrossendo. Fingere che la loro fosse una relazione normale.

Essere solo Kurt e Blaine, anche se per pochi giorni.

Mi dispiace Kurt, ma la mia risposta è no. L'aereo è prenotato, la tua camera d'albergo con Rachel anche e tutto andrà come previsto.” rispose secco, allungando di nuovo le mani verso il libro.

Ma papà!” protestò Kurt scattando in piedi, senza rendersi conto di quanto la sua lamentela sembrasse infantile. Con un sospiro, Burt gli fece cenno di sedersi di nuovo e di darsi una calmata.

Qualche giorno fa mi hai chiesto di trattare Blaine come il tuo fidanzato, non come il tuo professore di letteratura, giusto? E io non credo che tu sia pronto per stare con lui una settimana intera, in una città che non conosci e soprattutto non in un'occasione tanto importante. Voglio che tu vada con i genitori di Rachel, che ti concentri sul tuo provino e sulle varie prove che dovrai affrontare. Non stai andando a New York per passeggiare e mangiare gelato, Kurt; stai andando a scommettere sul tuo futuro, non puoi permetterti distrazioni, o te ne pentirai per il resto della tua vita, se qualcosa dovesse andare storto.”

Spiegò con pazienza, ma Kurt sembrava non volerlo ascoltare.

Fai così solo perché hai paura che ci siano pettegolezzi!” lo accusò. Burt lo squadrò, deluso da quell'affermazione, dettata più dalla frustrazione per il rifiuto che da una vera convinzione.

Non dire sciocchezze, se mi preoccupassi davvero dei pettegolezzi e non della tua felicità allora le cose in questa casa sarebbero molto diverse. E poi, Blaine è un tuo professore, nessuno a scuola troverebbe nulla da ridire se ti accompagnasse. In ogni caso, la conversazione è chiusa. Fila a letto, è tardi.” Burt liquidò la questione con un gesto della mano.

Ma…” Kurt, di nuovo in piedi, provò a intervenire, ma Burt lo interruppe prima che potesse dar voce alle sue proteste.

Avrai tempo quest’estate per goderti Blaine, ok? Potrete andare insieme a New York per cercare un appartamento da dividere con Rachel, oppure potreste andare qualche giorno alla casa sul lago. La penso come te, vi meritate di trascorrere del tempo insieme senza preoccuparvi delle apparenze. Ma quando le acque si saranno calmate, senza sotterfugi e senza bugie.” Carole, si appoggiò una mano sul petto, stringendo la penna, e annuendo commossa.

Kurt non disse nulla e lasciò la stanza, ma nonostante fosse furibondo capì le ragioni di suo padre; questo comunque non serviva a lenire la frustrazione dovuta alla delusione. Arrivato in camera di Finn, afferrò il suo cellulare senza troppi preamboli e scrisse velocemente un messaggio a Blaine, come promesso, poi filò a letto, con le guance che scottavano per l’insuccesso della conversazione con Burt.

 A qualche chilometro di distanza, appoggiato sul tavolino del salotto, l’Iphone di Blaine vibrò silenziosamente, attirando l’attenzione di Sebastian, sprofondato sul divano con Eric stretto tra le braccia. Dato che Blaine non era lì, Sebastian si mosse per allungare le dita fino ad afferrarlo, guadagnandosi un mugugno scocciato da Eric, mezzo addormentato con addosso la sua felpa di Harvard; ovviamente lo ignorò, pizzicandogli un fianco solo per il gusto di svegliarlo del tutto.

Blaine! Telefono!” Lo chiamò alzando il cellulare con un braccio e agitandolo in aria; l’amico sbucò di corsa dalla cucina, tuffandosi letteralmente su Sebastian per strappargli il telefono dalle mani e leggere quello che Kurt gli aveva scritto. La delusione si dipinse sul suo viso immediatamente, facendogli lanciare il telefono sulla poltrona ed emettere un gemito demoralizzato.

Maledizione.” Gli altri lo guardarono confusi mentre si passava una mano tra i capelli, ma non chiesero nulla; quando Blaine si trascinò fuori dal salotto, si strinsero nelle spalle e si voltarono di nuovo verso il televisore.

Non avrei mai detto che la vita delle api potesse essere tanto interessante.” Disse Sebastian, bevendo un sorso di birra.

E non siamo ancora arrivati alla produzione del miele!” trillò entusiasta Eric, che ora sembrava più che felice di avere interrotto il suo pisolino. Ignorarono Blaine anche quando fu di ritorno una mezz'ora più tardi: lo guardarono appena mentre afferrava il telefono e lasciava di nuovo la stanza a grandi passi.

In sostanza, Blaine si sentiva un perfetto idiota, tanto per cambiare: si era illuso che almeno questo progetto sarebbe andato in porto, ma non aveva fatto i conti con Burt Hummel. Conoscendolo già da tempo, avrebbe dovuto immaginarsi che non avrebbe dato la sua benedizione; scocciato, afferrò il calendario che teneva sulla scrivania, vicino ai compiti da correggere, e controllò quando finalmente avrebbe potuto godersi la compagnia di Kurt.

Sdraiato a pancia in giù sul letto con la pagina del mese di Maggio davanti agli occhi, calcolò rapidamente che lui e Kurt avrebbero trascorso più di tre settimane separati, o quasi: due settimane di punizione, una settimana a New York con i signori Berry, qualche giorno a Chicago con le New Directions, accompagnato da Schue ed Emma. Scoraggiato, lanciò senza troppe cerimonie il calendario, che cadde a terra; rotolò sulla schiena e chiuse gli occhi, stringendosi un cuscino al petto. Solo il pensiero dell'imminente fine della scuola riusciva a dargli la forza di tenere duro.

Per poco, pensò anche di chiedere a Schuester di far parte del gruppo di docenti che avrebbero accompagnato il Glee Club della scuola a Chicago, ma sarebbe sembrato troppo sospetto: nonostante l'amicizia che aveva stretto con lui ed Emma, non si era mai dimostrato troppo interessato alle loro attività canore. Nonostante morisse dalla voglia di sentire Kurt cantare, sapeva che la sua presenza avrebbe messo entrambi in difficoltà; inoltre Will sembrava piuttosto perspicace e non faceva che chiedergli di organizzare un appuntamento a quattro con Emma.

Uno sguardo di troppo tra lui e Kurt sarebbe stato sufficiente per attirare l'attenzione e provocare sgradite insinuazioni. Un peccato, perchè nelle rare occasioni in cui le Nuove Direzioni si erano esibite davanti a tutta la scuola, Kurt l'aveva colpito per il suo innegabile talento.

Si concesse di sbuffare ancora una volta nel più infantile dei toni, poi si spogliò e strisciò sotto le coperte con addosso solo i boxer: si addormentò rapidamente, anche se il profumo di Kurt sul suo cuscino era ormai quasi impercettibile. Quella notte non sognò granchè, fatta eccezione per un terribile incubo in cui era inspiegabilmente un'ape operaia inseguita da un'enorme ape regina che brandiva una chiave inglese e indossava un berretto; scalciò indietro le coperte e maledisse il polpettone di Carole, cui attribuì la colpa del sonno agitato.

I sogni di Kurt furono più tranquilli, ma ai piedi del suo letto c'era un foglio scribacchiato rapidamente, in cui la data del 28 Maggio era scritta a grandi lettere: anche lui, come Blaine, aveva fatto quattro conti, per poi buttarsi a letto e piagnucolare un po'.

 Il giorno seguente, al termine della lezione, Kurt si fermò in classe per raccontare a Blaine i dettagli della sua conversazione con Burt. Un misero messaggino dal cellulare di Finn era davvero troppo poco per liquidare la questione.

E comunque gli ho detto che era un'idea mia.” aggiunse alla fine, quando terminò di riportargli parola per parola quello che si erano detti. “Almeno così la tua immagine perfetta non sarà minimanente intaccata, agli occhi di mio padre.”

Kurt, sono il tuo professore e gli ho detto che io e te stiamo insieme da mesi. Ti posso assicurare che la mia immagine è già intaccata ed è ben lontana dalla perfezione.” ribattè lui, ironico.

Quindi, in conclusione... ancora una settimana di punizione, i provini di New York e i Nazionali a Chicago. Con un po' di fortuna, se non succede nulla nel frattempo, per il 28 di Maggio potremmo avere occasione di trascorrere del tempo insieme lontani dalla cucina di casa mia e da quest'aula del McKinley.” rispose Kurt, sconsolato.

E quella sarà la settimana degli esami finali, quindi tu sarai preso dallo studio e io dalla preparazione dei compiti e dalla loro correzione.” rincarò Blaine. “Credo che fino al primo weekend di Giugno non potremo allontanarci troppo da banchi, cattedre e tavoli della cucina, nemmeno volendo.”

Senza dimenticare gli incontri del nuovo gruppo LGBT, che mi impegnerà due pomeriggi a settimana a partire da domani.” sbuffò Kurt, ficcando furibondo i libri nella tracolla, appoggiata sul primo banco, davanti alla scrivania di Blaine. Perfino la prospettiva di prendere parte al progetto di Blaine ed Emma lo infastidiva, ora che sapeva di quanto tempo li avrebbe privati. “Quest'anno il Prom di Brittany sarà una vera boccata d'aria. Al diavolo i dinosauri, ballerò con le ragazze fino a farmi girare la testa. E se Puck sarà abbastanza ubriaco, gli strapperò anche un lento.”

Non c'era bisogno di dirlo, sapevano entrambi che avrebbe preferito ballarlo insieme, quel lento; Blaine rise all'idea di Noah, completamente sbronzo, che si lasciava stringere da Kurt sulle note di qualche canzone sdolcinata. Poi realizzò qualcosa di fondamentale.

Ovviamente il prom cade proprio il primo weekend di Giugno, quindi direi che anche quel sabato sera è già impegnato.” Quando Kurt aprì la bocca, pronto a rinunciare al ballo, Blaine lo fermò. “Non pensarci nemmeno, è il tuo Senior Prom. Non lo dimenticherai mai e capiterà una volta sola. Anche se sarai senza accompagnatore, sarà qualcosa che ti segnerà per sempre, in un modo o nell'altro.”

In cuor suo, sperava che l'esperienza si rivelasse più gradevole dell'unico ballo cui avesse mai partecipato; ma era difficile che potesse essere peggiore, quindi Blaine era fiducioso, al riguardo.

Vorrei che fossi tu, il mio accompagnatore.” disse Kurt, improvvisamente serio.

Kurt...” cominciò a dire Blaine, pronto a spiegargli, come se fosse necessario, perchè non era possibile. Anche se l'avrebbe voluto.

Lo so, lo so... studente, professore...” rispose Kurt, frustrato. Poi si ricordò improvvisamente di qualcosa, aprì la borsa ed estrasse una scatola, incartata con cura. “L'ho preso qualche giorno fa, ma poi tra la punizione e il resto non ho più avuto occasione di dartelo. È un regalo per te.”

Allungò la confezione a Blaine, che si alzò per prenderla e scartarla sorpreso.

Bretelle, Kurt?” commentò dopo aver aperto la scatola e accarezzato il paio di bretelle rosso fiammante che conteneva. “Dio, non avrò mai il coraggio di metterle, ma sono bellissime!”

Entrambi ridacchiarono.

Chissà, magari un giorno... uno che ha avuto il coraggio di dire a Burt Hummel che amava suo figlio potrebbe trovare anche quello per indossare delle bretelle alla luce del sole, no? Scommetto che alla Brown ne andranno tutti pazzi.”

Quello che accadde dopo, accadde molto velocemente. O forse accadde lentamente, ma a Kurt e Blaine sembrò una manciata di secondi. Forse fu pensare alla Brown, forse fu l'idea di non poter accompagnare Kurt al prom, forse furono le bretelle o forse aveva semplicemente voglia di farlo: Blaine appoggiò la scatola sulla cattedra e baciò Kurt sulle labbra.

Non fu passionale.

Fu un bacio denso, colmo di parole non dette, di significati sottintesi e di desideri inespressi. Forse durò poco, perchè anche se mossi dall'impulsività, sapevano che c'era solo una porta a dividerli dal resto del mondo. Una porta che poteva essere facilmente aperta.

E quando accadde, Kurt registrò a malapena gli eventi successivi a quel bacio. Seduto a terra, nel bagno abbandonato, ricordò confuso le parole pronunciate dal professor Schuester mentre entrava nell'aula con le mani cariche dei programmi degli incontri del gruppo LGBT che Emma gli aveva affidato perchè li portasse a Blaine. Accoccolato sul pavimento, con la testa stretta tra le ginocchia, non aveva idea di quello che lui e Blaine avevano risposto mentre si scioglievano rapidamente da quell'abbraccio che li stringeva. Ricordava solo di aver afferrato la sua borsa, di essere maldestramente inciampato nei suoi piedi mentre girava intorno a Schue tenendo gli occhi bassi e di essere crollato proprio lì dove si trovava ora, con il cuore che batteva a mille.

Non era il solo ad avere qualche difficoltà nel capire che cosa era successo: Will si era ritrovato da solo con Blaine tanto rapidamente che per qualche istante pensò di essersi immaginato la presenza di Kurt e la sua immediata fuga. Poi, il mucchio di volantini che aveva lasciato cadere a terra per la sorpresa, lo sguardo preoccupato e colpevole di Blaine lo riportarono nel presente e tutto si fece chiaro nella sua mente; si voltò, chiuse la porta che Kurt aveva lasciato spalancata e tornò a guardare il collega, che nel frattempo si era seduto.

Blaine... puoi spiegarmi che cosa ho appena visto? Perchè se è davvero quello che credo, non mi piace affatto.” disse con voce seria, rimanendo in piedi, a pochi passi dalla cattedra. La punta di disgusto con cui pronunciò quella domanda non sfuggì a Blaine, che si riscosse immediatamente.

Will. Io e Kurt... è complicato.” cominciò a spiegare.

 

L'angolo di LieveB

Buonasera a tutti! Ormai siamo proprio agli sgoccioli. Direi che uno-due capitoli, più l'epilogo e abbiamo finito.

Vi ringrazio tutti per la pazienza e per le decine di mp che mi avete scritto per farmi gli auguri di laurea o per dirmi "in bocca al lupo", siete stati fantastici. Fortunatamente è andato tutto veramente, veramente bene e ora sono più attiva che mai per scrivere. A proposito, per chi se la fosse persa, ho pubblicato una OS divisa in due parti dedicata a Sebastian ed Eric; è proprio una cosina, scritta giusto per dare un pizzico di chiarezza sulle circostanze in cui si sono conosciuti. Vi lascio il link qui, il titolo è più bello della storia in sè, il che è tutto dire.

"When Sebastian meets Eric. A Just Complicated Interlude."

Per quanto riguarda la storia... vi dico solo che Schue prenderà parte a uno dei miei momenti preferiti in assoluto di questa ff, uno dei primi che ho immaginato quando ho pensato a come scriverla. Non vi dico se sarà bello o triste, ma sarà intenso. Spero davvero che possa piacervi.

Su New York, so che qualcuno (tutti?) non apprezzerete la decisione di Burt di negargli il permesso di partire insieme; ci ho pensato un bel po', ho anche consultato gli amici della Glee Family per risolvere i miei dubbi. Alla fine, per quanto fossi tentata dall'idea di scrivere di loro insieme nella Grande Mela, ho pensato che fosse più realistico che Burt negasse la sua benedizione a questo viaggio. Spero che non mi ucciderete troppo, per questo.

Un abbraccio,

LieveB

 

 

 

 

 

 

   
 
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