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Autore: MissMargaery    28/05/2012    1 recensioni
Dal I Capitolo:
Gli mancava l’ odore dell’acqua salmastra, la sensazione del sale che seccava la pelle come quando, dal pontile, calava il suo braccio tra le onde.
Ogni tanto gli sembrava quasi di udire il suo rumore, il mare era a miglia di lontananza eppure sentiva la sua impetuosità esplodergli nel petto.

L'unica cosa che Theon desiderava, era ritornare a casa. Si era ripromesso che se solo avesse avuto l'occasione, sarebbe tornato alle isole del Ferro, ma qualcosa dentro di lui si oppose a quel desiderio.
L'incontro tra le acque dell'oceano Greyjoy con quelle dei fiumi Tully.
Personaggi: Robb Stark, Jon Snow, Theon Greyjoy, Nuovo personaggio.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Swallowed in the Sea



Capitolo 1

Far from the sea

[Theon]

Gli mancava l’odore dell’acqua salmastra, la sensazione del sale che seccava la pelle, come quando, dal pontile, calava il suo braccio tra le onde. 
Ogni tanto gli sembrava quasi di udire il suo rumore, il mare era a miglia di lontananza eppure sentiva la sua impetuosità esplodergli nel petto.Theon Greyjoy si svegliò nel suo letto freddo, tra le coperte di pelliccia e la malinconia. 
Era cresciuto in quel castello, aveva trascorso gli ultimi anni della sua vita tra quelle persone che l’avevano trattato come un figlio, era amato da Cat anche più di Jon, figlio bastardo di suo marito, ma i suoi occhi celesti riflettevano l’irruenza dell’oceano.
Ogni giorno, bramava il suo ritorno. Non sentiva la nostalgia della sua famiglia, in fondo lo avevano abbandonato neanche fosse l’ultimo della sua stirpe, ma era nato dal Ferro e il mare continuava ad attenderlo.

A distoglierlo dal suo pensiero fisso, ci pensò un forte colpo alla porta. 
Sicuramente Robb non aveva il dono della delicatezza. Il sole non era ancora spuntato e già era sveglio e pronto per passare l’intera mattinata ad allenarsi.
Si alzò di scatto come un soldato e purificò i pensieri sciacquandosi il volto. Guardò il suo viso riflesso nello specchio d’acqua. I suoi capelli scuri ricadevano arruffati sulla fronte, li sistemò, e indossò i vestiti per poi raggiungere suo fratello.
Robb era lì che aspettava impaziente insieme a Jon. Aveva sempre un aspetto impeccabile, il viso riposato e la fierezza che solo un lord poteva avere. Al suo contrario, il fratello illegittimo che gli stava accanto, sembrava non dormisse da giorni. Occhiaie scure cerchiavano pesanti i suoi occhi neri, ed il viso pallido era incorniciato da capelli corvini.
“Buongiorno.” augurò a gran voce il giovane.
Theon fece un cenno con il capo sussurrando uno “Stark.” appena udibile. Non era pronto psicologicamente ad impelagarsi in una conversazione, oltre a sentire la lingua impastata dopo le poche ore di sonno che era riuscito a godersi.
“La vostra solita negligenza non smette mai di stupirmi- esordì Robb lanciando un occhiataccia ai due. -il sole splende, su forza, andiamo.”
I ragazzi guardarono istintivamente oltre la finestra. Il cielo era ancora tinto di rosa e il sole si stava quasi innalzando oltre le montagne, di certo non poteva dire che splendesse, ma lo seguirono d’impulso.
Scesero le scale in pietra per ritrovarsi nell’enorme cortile. Il vento gelido del nord fece rabbrividire il giovane Greyjoy che, nonostante tutto quel tempo, non era riuscito ancora ad abituarsi a quelle temperature così basse.
“Sei un animo ardente, Theon.”
Così gli avevano sempre detto, e nello stesso modo aveva continuato a giustificarsi in tutti quegli anni lassù a Winterfell.
Non che non fosse vero, di certo era il più irascibile ed impulsivo tra i tre. Aveva sempre seguito le sue pulsioni, rispetto agli altri due sicuramente più pacati.
Robb era più mansueto ed imperturbabile, era dotato di una certa freddezza che mista alla nobiltà d’animo, ereditata da suo padre, l’avrebbero reso un ottimo governante. Jon, d’altro canto, aveva vissuto sempre all’ombra di suo fratello, e ciò lo rese ancora più introverso e taciturno.
“Le spade, Snow.” ordinò il maggiore. Il giovane eseguì il comando senza fiatare. Entrò mestamente nella scuderia e ne uscì con tre lame tra le braccia.
Porse la prima a Robb, il quale fece un cenno con il capo per ringraziarlo, offrì immediatamente la seconda a Theon e tenne l’ultima per sé.
L’erede dei Greyjoy osservò la spada scintillare alla luce del sole, era discretamente bravo in quella disciplina, ma non era paragonabile al suo talento con l’arco.
Guardò Robb, e capì che lui sarebbe stato il primo. 
Benché non gli fosse facile ammetterlo, era il meno dotato in quell’ambito e ciò non gli faceva di certo piacere. D’altro canto, nemmeno Robb eccelleva in quella pratica, sebbene si allenasse da anni. La prima volta che prese la spada era così piccolo da non riuscirla a reggere con una mano sola, forse era solo di poche decine di centimetri più alto della stessa. 
Era assennato, ed un giorno sarebbe riuscito a raggiungere il suo obiettivo, diventare più bravo di Jon, il quale, era decisamente il più capace. Il suo era un talento naturale, una dote innata. Era nato guerriero e non aveva bisogno di allenarsi molto per riuscire a brillare rispetto agli altri due.
Robb sapeva che anche quella mattina non sarebbe riuscito a batterlo, per questo i suoi occhi cobalto erano puntati sull’amico, non voleva che il suo orgoglio fosse sotterrato ancor prima che il sole fosse alto nel cielo.
Entrambi i ragazzi sguainarono la spada, si scambiarono uno sguardo di assenso e cominciarono a combattere. 
Theon sferrò un colpo al giovane, il quale riuscì a difendersi prontamente. Le lame iniziarono a battere l’una contro l’altra producendo un forte rumore ferroso. Nessuno dei due aveva intenzione di arrendersi quella mattina, ma nonostante ciò, Greyjoy notò qualcosa di strano negli occhi di Robb, erano distanti. Non riuscì a capire immediatamente a cosa fosse dovuto, sapeva semplicemente che doveva agire in quel momento se avesse voluto batterlo. L’audacia gli portò fortuna, il ragazzo colpì talmente forte da far scivolare via l’arma del giovane Stark, il quale, sembrava essersi appena svegliato da un incubo. Corse a recuperare la sua spada e tenne gli occhi bassi sul terreno per la vergogna. Nemmeno Theon riusciva a capire il perché, non che non avesse mai battuto Robb, ma non era mai stato tanto facile.
“C’è qualcosa che non va?” chiese.
“No, mi sono semplicemente distratto.” spiegò l’altro, ferito nell’animo. 
In un’altra occasione sarebbe suonata come una scusa e sarebbe stato pronto a deriderlo, ma l’imbarazzo dipinto sul suo volto parlava per lui. 
Oltre all’audacia, Theon vantava una certa scaltrezza. Squadrò il cortile per capire quale fosse la causa di disattenzione da parte di Robb. Nulla colpì il suo sguardo inizialmente, fin quando non alzò gli occhi al cielo e notò una figura affacciata alla finestra intenta ad osservarli.
Sorrise maliziosamente all’amico, per poi catturare l’attenzione di Jon, al quale, suggerì la direzione in cui guardare.
L’altro accennò un debole sorriso, ma  Robb rimase impassibile senza dar loro soddisfazione.
“Non mi sono distratto a guardare una ragazza.” borbottò sottovoce.
“E cosa ci sarebbe di tanto sbagliato?” chiese Theon. Quel ghigno non aveva proprio intenzione di scomparire,  Stark l’avrebbe preso a schiaffi, se solo avesse potuto.
“E’ mia cugina. Ecco cosa c’è di sbagliato.” si affrettò a concludere. Come poteva solamente pensare che provasse interesse per sua cugina? Era semplicemente la bambina con cui giocava quando avevano cinque anni, non riusciva nemmeno a definirla una donna.
“I Targaryen si sposavano tra fratelli, pur di mantener puro il proprio sangue, e tu, ti giustifichi così?”
“I Targaryen erano folli. Ad ogni modo, non vedo per quale motivo continuare questa stupida conversazione. Abbiamo da fare.” finalmente riuscì nel suo scopo, porre fine a quell’inutile discussione. 
Jon si alzò e prese il posto di Theon nel combattimento e, quest’ultimo, si adagiò su una balla di fieno ad osservare i suoi due compagni combattere. 
Lo spettacolo era pressoché noioso, alzò gli occhi al cielo sbuffando, per poi posarli sulla ragazza alla finestra.
Selene era la seconda figlia di Edmure, fratello di Catelyn ed alfiere di Brandon Stark. Dopo la sua morte, Tully  prolungò la permanenza a Winterfell poiché decise di prendere in moglie la figlia di un ricco uomo del luogo. Quando fu richiamato a Delta delle Acque, preferì lasciare i due figli dovere erano cresciuti, insieme agli Stark. 
Selene era sempre stata lì da quando Theon si era unito alla casata, ma le volte in cui avevano avuto una discussione si potevano contare sulle dita di una mano. La sua timidezza era sconfortante, quasi come quella di Jon, il quale, era l’unica persona con cui  aveva un rapporto più stretto. Li aveva spesso visti fare lunghe camminate chiacchierando di chissà cosa, e lui, a stento, ricordava il suo timbro vocale. 
Anche il rapporto con Robb si era chiuso prima dell’adolescenza, il giovane rammentava spesso di quanto tempo passassero insieme da bambini, e di quanto ora fossero quasi dei completi estranei. 
Theon aveva sempre visto Selene chiusa nella sua stanza, presa dalla sua arpa e dalle sue letture, le rare uscite le concedeva a Snow e di rado a Sansa, giusto per compiacere suo padre e sua zia.
Le due sembravano sorelle, a prima vista. Entrambe possedevano lunghi capelli neri e lucidi, tipici dei Tully, e grandi occhi azzurri, i quali differivano unicamente per la forma. I loro volti non erano del tutto identici, Sansa aveva il viso affusolato, mentre quello di Selene era decisamente più dolce e delicato, costellato da poche e lievi lentiggini.
Tuttavia, caratterialmente erano diametralmente opposte. In una delle poche conversazioni che avevano avuto la ragazza gli confidò di preferire di gran lunga la compagnia di Arya, con la quale aveva ben cinque anni di differenza, rispetto a quella della spocchiosa cugina. 
Theon rise di impulso. Era facile strappargli una risata. Si rese facilmente conto che Selene sapeva il fatto suo sebbene fosse silenziosa, ma non avrebbe mai immaginato fino a che punto.
Continuava ad osservarla mentre era lì immobile alla finestra che posava il suo sguardo sui due ragazzi che si battevano. 
Sembrava una bambola di porcellana non solo per la pelle d’alabastro, ma soprattutto perché pareva non muoversi da quella posizione eretta in cui si trovava. Theon giurò a sé stesso di non aver visto nemmeno un battito di ciglia, fin quando qualcosa cambiò. La ragazza si rese conto che gli occhi del giovane Greyjoy erano puntati su di lei.  Avvampò immediatamente, le sue guance passarono dal bianco al vermiglio in pochi secondi. Quando ne ebbe la consapevolezza si allontanò dalla finestra non proferendo una parola.
Il ragazzo fu portato di colpo alla realtà, non si era reso conto di essere stato a fissare Selene per tutto quel tempo, così tanto che i due fratellastri avevano finito di combattere.I due ridacchiavano divertiti contemplando la scena.
“Allora, chi era un po’ distratto, Greyjoy?” domandò Robb con fare di sfida.
“Non so di cosa tu stia parlando.” finse di non capire l’altro. 
"Ah, no?” lo spalleggiò Jon.
“Che c’è, Snow? Hai paura che ti rubi la fidanzatina? Non temere, lady Stark non permetterà mai che la sua nobile nipotina diventi la tua futura sposa.” abbaiò con fervore. Nonostante fossero cresciuti come fratelli, odiava quando quei due facevano i gradassi con lui. Avevano cinque anni di differenza, meritava un certo rispetto, dovevano impararlo.
“Quindi hai capito benissimo a cosa ci riferivamo.- il maggiore prese le difese di Jon -Non fare il finto tonto, abbiamo visto tutto.”
“Perlomeno io non ho paura di ammettere di guardare una ragazza! Anzi, non ho paura nemmeno di guardarla, a differenza vostra.”  rispose a tono.
“Che vuoi dire?”
“Che ormai avete quattordici anni, e non siete riusciti a toccare le labbra di una ragazza nemmeno per sbaglio, svegliatevi!- li riprese Theon. -Ed ora, con il vostro permesso, avrei qualcosa di più importante da fare.”
Lasciò cadere al suolo la spada, alzando un gran polverone. Girò su sé stesso ed inforcò la strada per il castello, sotto lo sguardo smarrito di Robb e Jon.


 

   
 
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