-La solitudine dei numeri primi
Si era sempre definito un numero primo, cioè un numero che inserito in un’equazione, al posto giusto, avrebbe potuto fare davvero la differenza.
Si definiva un numero primo perché era solo e solo i veri numeri primi erano soli, come lui.
Aveva iniziato a credere alla sua stessa idea in maniera così ostinata, che ogni volta che gli domandavano cosa volesse fare da grande rispondeva: << Il numero primo >>
Allora la gente rideva, scuoteva la testa e rimaneva perplessa, soltanto un po’, da quell’affermazione.
Molti anni dopo, quando Lord Voldemort avrebbe preso il potere pochi si sarebbero ricordati o avrebbero fatto un collegamento con quel ragazzino dai capelli neri e gli occhi vuoti che voleva diventare un numero primo.
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Angolo Autrice (?)
Eccomi con la mia ultima, per ora, creazione.
Ho deciso di chuidere con questa e dedicarmi ad altro.
Basta Harry Potter per un pò, forse mi dedicherò a Twilight, The Mentalist e forse ad un originale che è da un pò di tempo che scrivo e archivio.
è una storia patetica, non si può di certo dire che in quest'ultimo periodo scriva bene.
Questa cosa è uscita con 39.2 di febbre mentre ero appoggiata al lavandini e il mio caro naso perdeva sangue, quindi è proprio una bellezza.
Mettiamoci anche che oggi ci sono stati tre terremoti e proprio una bella giornata.
Il personaggio di Tom O. Riddle mi ispira, nella sua mente ci si possono trovare pensieri e svelare piccole cose che possono sembrare superficiali.
Aspetto un responso.
MR's