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Autore: MGHyuga    29/05/2012    2 recensioni
essendo in 2 a scrivere...Abbiamo rimuginato un pò sopra nel provare a realizzare una FF che sia comica ma allo stesso tempo sensata.
Staremo attente ad non andare OOC^^
Speriamo solo di riuscire nell'intento.
Accettiamo volentieri critiche costruttive ma non insulti. Ricordatevelo.
Per il resto buona lettura! speriamo vi piaccia.
Genere: Comico, Mistero, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“Ad inizio Giugno del 2012, la famosa casa editrice “Yellow” promuove un concorso di letteratura. L’argomento trattato deve essere esclusivamente un giallo storico. Il premio in palio è di 500.000€. Sono ammessi solo maggiorenni! Spedire entro e non oltre il 28 Giugno.
Per maggiori informazioni andare sul sito www.yellow.xi”.


Riecheggiava così l’annuncio pubblicitario presentato dalla televisione appena comprata a volume altissimo di un giovedì pomeriggio uggioso e infestato dalla noia a casa di due ragazze.

Kaylee se ne stava spaparanzata sul divano con un’aria quasi ipnotizzata proprio davanti a quell’LG tanto desiderato, ultimo ritrovato tecnologico, nonché apparecchio estremamente costoso.
Stava semplicemente lì, non dava segni di vita. Non si riusciva a capire se la causa della suo stato era per via dei programmi trasmessi o semplicemente della sensazione di appagamento che le dava  aver comprato quell’aggeggio.

La sua amica Max invece la stava osservando enigmaticamente in piedi appoggiata al muro.
Non sapeva bene se tentare un approccio razionale o semplicemente lasciarla in balia di se stessa e del sua nuova “bambina”… Così chiamava il televisore.  Comunque aveva ben sentito l’appello pubblicitario allettante e dopo l’acquisto che avevano fatto per colpa di Kaylee  erano, come si usa dire, “in rosso”.

Max: “ Ma ci serviva proprio un televisore al plasma?”
La coinquilina lì per lì non rispose, poi, forse per pigrizia o forse per agonia si voltò per non alzarsi.
Kaylee: ”…Non mancarle di rispetto… La “bambina” potrebbe offendersi…Ha solo 3 mesi di vita…”
 

Max ricordava bene quel giorno…Tre mesi fa… “L’inizio della fine”:

[La ragazza stava allegramente giocando con SingStar Disney cantando a squarciagola…

Max: “FIGLIO DI CHI E’ PADRE ORMAI!! LIBERO CAMMINERAI!! E QUANDO UN PADRE TU SARAI! DI TUO FIGLIO UN PADRE SCOPRIRAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAI!”

Fu a quel punto di intense emozioni che la porta d’ingresso si aprì di botto!  Non si vedeva chi fosse perché più della metà del corpo, partendo dalla testa era completamente coperto da un gigantesco scatolone marcato “Elettronix”.

Kaylee: “ MAAAAAAAAAAAAX! SMETTILA DI CANTARE IL FIGLIO DI TARZAN CHE DIVENTA PADRE! DAMMI UNA MANO!”

Kaylee era appena entrata ad era già intenta a poggiare delicatamente quel grande scatolone a terra.
Si notava fin troppo quell'espressione soddisfatta e quel largo ghigno malefico faceva ben intendere quello che le passava in testa.

Max: “Che roba è? Hai svaligiato il vicino? Questo sembra il suo nuovo televisore al plasma… L’ho visto ieri.”

L’amica rise sadicamente portando le braccia al cielo.

Kaylee: “Naaa!  Quel catorcio non è niente in confronto a questo! Astrubale  sarà verde d’invidia quando lo vedrà! Alla facciaccia sua!” con gesto “Tié” annesso.

Max la osservava perplessa, forse non stava ben realizzando che fra poco si sarebbe resa conto che non avrebbero avuto più molti soldi per arrivare a fine mese.
Kaylee intanto aveva già collegato la nuova T.V. e scaraventato il vecchio televisore fuori dalla finestra cercando di prendere bene la mira per colpire l’odiato vicino, che in quel momento stava annaffiando i fiori in giardino beato beato.
 
Max: “Bella! Quanto l’hai pagato?” chiese innocente.

Kaylee: “…”

Max: “…?”

La discussione si stava facendo interessante.

Max: “Allora?”

Kaylee: “A-EHMseiCOFFiTCHU’miSTRATACOOOOOOOOFla!”

L’interpellata osservava la coinquilina sorridere…Ma in un modo inespressivo quasi inquietante.

Max: “MOSSA DEL KOALA AVVINGHIATO STRANGOLATORE!”

Con un abile mossa di Wrestling appena inventata di sana pianta, Max, subito paralizzò Kaylee che urlava e chiedeva perdono a stento.

La serata finì con due feriti e un’incazzatura.
Il vicino? Ricoverato per trauma cranico provocato da una forte botte in testa da un oggetto non ben identificato… Non da lui almeno.
Kaylee che tentava di riprendere l’uso e la funzionalità degli arti incriccati.
Max dal canto suo aveva continuato a delirare per 2 giorni interi.]
 


Tornado a noi, quei soldi servivano e tanto anche. Dovevano trovare il modo di vincere quella cifra.
 
Max: ”Non chiamarla “bambina”! è riprovevole!”

Di tutta risposta Kaylee si alzò di scatto. Presa dal rodimento.

Kaylee: “Ti ricordo che il tuo amato SingStar lo usi con QUESTO televisore!”

Max: “E ti credo! L’altro l’hai usato come arma del delitto!”
 

Silenzio di tomba.
 

Max:” Uff… Va bhé quel che è fatto è fatto! Ma almeno tentiamo di recuperare un po’ di soldi! Potremmo partecipare al concorso  della Yellow?! No?”

Kaylee fece per pensare… “Bhè 500.000€ sono una bella somma! Potremmo farci la piscina più bella del vicinato!”

Max: “ Ma allora la televisione la guardavi?! E poi piantala di pensare al vicinato! Abbiamo bisogno di quei soldi!”.  
Kaylee: “ Se! Se!”
 
Si vestirono di tutta fretta, Buttando all’aria l'armadio.
Il proprietario della biblioteca era un piccolo omino sui 60 anni…La barba gli arrivava ovunque. Anche sotto le ascelle.
Non si sa bene che “essenza” usasse… Ma tutti erano d’accordo sul fatto che odorasse leggermente di cavolo.
Indossava un paio di occhialoni per talpe, quelli per miopi e aiutatemi a dire miopi!
Persona parecchio eccentrica ma almeno era un tipo simpatico e socievole.
 
Arrivarono lì in meno di 30 minuti e fortunatamente la trovarono ancora aperta.
L’arredamento di quella biblioteca non era fra i più moderni, si affacciava sul classico. Scaffali in legno, ben separati per categorie senza un filo di polvere. Le pareti di color crema opaco che contribuivano all'illuminazione generale. Sulla destra vi erano dei tavoli ben rifiniti per i clienti e sulla sinistra vi era collocata la cassa. Un luogo interessante e  confortevole.
Un buon posto dove passare i pomeriggi in tranquillità.
 
Le ragazze si avvicinarono al banco piene di speranza e voglia di fare dove l’omino era intento a controllare la lista dei libri appena ordinati. Max attirò la sua attenzione.

Max: “Signor  Abraham! Salve! “

Il proprietario salutò calorosamente.

Abraham: “ Buon pomeriggio! Qual buon vento vi porta qui? È da un po’ che non passate!”

Kaylee: “ Siamo state davvero indaffarate di recente. Ora però abbiamo bisogno di un suo consiglio.”

Abraham: “Sarò felice di aiutarvi se posso! Chiedete pure!”

Il vecchietto sorrise appoggiando i gomiti sul tavolo e mettendosi comodo.

Kaylee:” Ha sentito parlare del concorso della Yellow?”

Abraham annuì “Come no! Ormai credo che lo conoscano tutti. Questa volta fanno le cose in grande! Scommetto che anche voi puntate al premio in denaro!”

Le ragazze sorrisero di gusto. Aveva centrato in pieno.

Max:” Deve essere un giallo però “storico”. Ma non abbiamo idea”.

Kaylee: “ Io avevo pensato a Jack lo squartatore ma è un argomento visto e rivisto.”
 
Ci rifletterono su per un bel po’ poi all'improvviso un'idea sembrò illuminare gli occhi del signore.
 
Abraham: “In effetti ci sarebbe un personaggio che può fare al caso vostro… Non è molto conosciuto perché Scotland Yard ha avuto non pochi problemi con lui. Tutt’oggi ancora non si sa chi fosse ne se fu preso.”

Max: “Ma se non sappiamo il nome come facciamo?”

L’uomo fece gesto di seguirlo e le due si guardarono  interrogativamente.
Lo seguirono sino alla sezione “1800-1900”. Settore apparentemente diverso dagli altri poiché situato in una sala in fondo, quasi nascosta e arredata in stile inglese. Tre poltrone circondavano un tavolino in marmo bianco. Era davvero elegante e raffinata.
Abraham era intento a spolverare una scatola di cartone da un cassetto dell’armadietto lì vicino.
Ne tirò fuori delle vecchie scartoffie, documenti e pezzi di giornale datati tra il 1887-1888.
Li poggiò sul tavolo con un po’ di fatica e le lasciò dicendo:

“Quelli dovrebbero essere gli unici documenti che ne parlano ma potete comunque controllare altri libri. Magari vi viene in mente un bel racconto.”

Iniziarono così a sfogliare quei fascicoli diversi minuti ma una volta letto quel poco di materiale decisero che era meglio approfondire l’epoca in cui questo fantomatico killer di bambine inglese viveva.
Guardarono Tutti i libri riguardanti il 1888 sperando di trovare qualcosa di più dettagliato sul caso ma senza alcun risultato.  
Erano passate si e no due ore da quando cominciarono a documentarsi.

Max era comodamente seduta sulla poltroncina in pelle finta a sfogliare svogliatamente quei dossier che aveva probabilmente già letto una ventina di volte ormai.
Mentre Kaylee si aggirava per gli scaffali pregando di trovare qualcosa in più.

Max:” Quaranta pagine contenenti le stesse identiche cose!
Il nostro killer venne nominato “L’uomo nero” perché  dalle poche testimonianze raccolte si dice che portava un grande cappotto, sciarpa e tuba neri… Inoltre non solo nessuno è mai riuscito a vederlo in volto ma rapiva esclusivamente bambine tredicenni bionde dagli occhi verdi di alto ceto sociale…e lasciava i loro cadaveri in delle viette di Londra prive di qualche elemento, tipo... Ciocche di capelli, lembi di orecchio eccetera…
Persino la regina Vittoria aveva dato ordine di cattura e pena di morte senza processo.
In questo articolo invece si vociferava che fosse addirittura un nobile.
Ma alla fine nulla di concreto. Neanche i nomi delle vittime son riportati.”
 
Kaylee stava ancora gironzolando per la stanzetta ascoltando però il racconto di Max.
Kaylee:” Sarà stato un complessato! Magari la madre era bionda con gli occhi verdi e lo maltrattava e quindi è cresciuto con l’odio…Tanti serial killer hanno avuto un passato burrascoso e si sono vendicati da adulti su persone innocenti”.

Max:” Però è strano… Se come dici tu la causa del suo accanimento era della madre avrebbe dovuto prendersela con le donne…Non con delle bambine”

Kaylee: “E va bhè! Io stavo a fa n’esempio! E ch----*STOMP*
La povera ragazza inciampò su qualcosa, cadendo sonoramente di faccia.
Max si alzò di scatto buttando i fogli sul tavolino per dirigersi verso l’amica.

Max:” Stai bene? Dove diavolo sei inciampata?! Perché non guardi dove cammini?!”

Kaylee:” Sta zitta! Io inciampo dove mi pare!” massaggiandosi la faccia.

Max scostò Kaylee, scorgendo una cordicella bianca fuori da esso. Sembrava abbastanza vecchiotta quindi decise di “indagare” spostando completamente il tappeto.
Osservando bene, attaccata alla corda si notava quella che sembrava una porticina non molto recente e di legno diverso rispetto a quello usato per il resto del pavimento. Era color mogano e il tempo aveva lasciato il segno, non avrebbe resistito qualche anno di più .
La osservarono ancora per un attimo, curiose di sapere cosa si nascondeva lì dentro. Non si curarono di avvisare il proprietario ne di chiedere di cosa si trattasse.
La porticina era talmente vecchia che non serviva nessuna chiave. Lasciata praticamente aperta e anche se l’avessero chiusa non sarebbe servito a niente.

Kaylee: “La apriamo? Senza avvisare?”

Max face per pensare, la biblioteca avrebbe chiuso verso le nove. E il signor Abraham sarebbe stato indaffarato tra i clienti e i nuovi arrivi. Avrebbero fatto in tempo ad uscire.

Max:” Mmm…Okay, apriamo”.
 

  
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