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Autore: _Connie    29/05/2012    2 recensioni
Anche se ormai, per merito loro, riusciva a non pensare quasi più alla morte dei suoi genitori e a vivere da solo grazie a un lavoro come insegnate di kendo in una palestra a pochi isolati dal suo appartamento – era infatti un abile spadaccino –, quel torciglio continuava a stargli intorno: ogni sera, quando tornava dalla palestra distrutto, lo trovava sempre in cucina a trafficare tra le mensole e i fornelli, intento a preparargli chissà quali manicaretti.
Zoro/Sanji, AU
Genere: Malinconico, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Roronoa Zoro, Sanji | Coppie: Sanji/Zoro
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'You worry too much, shitty cook'
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Ringraziamento.

 

Tre anni.
Erano passati già tre anni da quando i suoi genitori erano morti in quell'incidente stradale e lui era stato costretto a vivere e a cavarsela da solo, eppure Zoro sentiva che quella ferita non si era ancora rimarginata del tutto.
Certo, aveva cercato in tutti i modi di farsene una ragione e di andare avanti per la propria strada, ma perdere improvvisamente entrambi i propri genitori e sapere di non poter più contare sull'aiuto di nessuno sarebbero state esperienze traumatiche per chiunque.
I suoi amici, però, avevano fatto la differenza. Rufy, Nami, Usopp e persino quell'idiota d'un cuoco, Sanji, gli erano sempre stati vicino, e anche senza accorgersene erano riusciti a tirarlo pian piano fuori da quel baratro di disperazione in cui era caduto.
Anche se ormai, per merito loro, riusciva a non pensare quasi più alla morte dei suoi genitori e a vivere da solo grazie a un lavoro come insegnate di kendo in una palestra a pochi isolati dal suo appartamento – era infatti un abile spadaccino –, quel torciglio continuava a stargli intorno: ogni sera, quando tornava dalla palestra distrutto, lo trovava sempre in cucina a trafficare tra le mensole e i fornelli, intento a preparargli chissà quali manicaretti.
Gli aveva dato le chiavi di casa sua perché, prima di averle, quello lo aspettava tutte le sere seduto sulle scale vicino al cancello d'ingresso del palazzo, non importava a che ora tornasse, e a volte aveva anche una busta della spesa stracolma al suo fianco.
Aveva anche smesso di chiedergli perché lo faccesse, dato che gli rispondeva sempre con un: «Rischieresti di morire di fame senza qualcuno che cucini per te, visto che non sai fare nemmeno un uovo al tegamino» per poi entrare con lui in casa sua e cucinare con ciò che aveva comprato senza neanche chiedergli il permesso.
Quella sera non faceva eccezione: anche se quella volta era tornato dalla palestra molto più tardi del solito, Sanji era ancora lì ad aspettarlo, seduto su una sedia davanti alla tavola apparecchiata per due, con tanto di sake e un piatto di onigiri al centro di essa – il suo alcolico e il suo piatto preferito, per la cronaca.
Quando lo vide entrare in cucina, il cuoco gli borbottò un: «Sei arrivato, finalmente», infastidito da quel ritardo, e lo intimò a darsi una mossa a venire a tavola.
Zoro ricambiò il saluto, non senza averlo condito con uno dei suoi soliti sfottò, si sedette di fronte a lui e iniziò a mangiare – o meglio, a ingurgitare – uno degli onigiri che c'erano nel piatto senza tanti complimenti.
«Tu non mangi?», chiese al biondo, tra un morso e un altro.
«Ti pare che dopo tutto questo tempo io non abbia ancora mangiato?», sbuffò l'altro, afferrando una delle sue sigarette e accendendosela.
«Allora perché non te ne sei ancora andato?», continuò a domandargli Zoro, un po' sorpreso. «E spegni quella fottuta ciminiera ambulante, lascerai la puzza per tutta la casa!», aggiunse poi, con un tono parecchio incazzato.
«Io ti preparo la cena tutti i santi giorni, quindi potresti concedermi almeno una sigaretta come ringraziamento, no?», gli rispose l'altro di rimando.
«Lasciamo perdere: non ho voglia di fare a botte, stasera», gli disse, prima di fare una pausa. «Perché sei rimasto qui?», gli domandò nuovamente.
«Se ti do così fastidio, potresti anche dirmi semplicemente di andarmene.»
«Lo sai benissimo che non era questo che intendevo. Domani mattina hai quella famosa gara di cucina che ti dovrebbe dare la possibilità di lavorare come cuoco a tutti gli effetti nel ristorante di Zeff, perché non sei andato a casa tua per prepararti o robe così?»
Lo spadaccino non riusciva a capacitarsene: erano le undici passate, la casa di Sanji era piuttosto lontana e quell'idiota era ancora da lui, seduto a fumare una sigaretta come se niente fosse.
Ci fu qualche attimo di silenzio, nei quali il biondo si rigirò con fare quasi nervoso la sigaretta tra le labbra.
Abbassò lo sguardo, coprendosi gli occhi con il ciuffo. «Voglio... restare qui», ammise alla fine.
Dannazione. Quel torciglio idiota era ancora più idiota di quel che pensava. Tutte le sere veniva da lui, gli cucinava qualcosa e restava anche per parecchio tempo, e ora rischiava addirittura di presentarsi a quella gara distrutto dal sonno, il tutto solamente per non farlo sentire... solo.
Si passò una mano dietro la nuca a stropicciarsi i capelli. «Senti...», iniziò. «Che ne dici se stasera dormi da me? Il luogo dove si svolgerà la gara non è molto lontano da qui, e poi hai tutti i tuoi arnesi da cucina già lì.»
Dire che in quel momento l'espressione di Sanji fosse sorpresa sarebbe stato un eufemismo.
«Allora?», lo intimò a rispondere, un po' nervoso.
L'altro ridacchiò sottovoce. «Ci sto. Infondo, ci metterei troppo per tornare a casa.»
«Bene.»
Dopo che Zoro ebbe finito di mangiare e di bere e Sanji ebbe lavato il piatto che aveva contenuto gli onigiri, quest'ultimo indossò uno dei pigiami dell'altro – di una taglia o due più grandi dei suoi – e si sistemò alla bell'e meglio sul divano del salotto.
Il cuoco, distrutto, crollò quasi subito dal sonno, e forse fu solo un sogno quando vide Zoro che si avvicinava a lui, poggiava le proprie labbra sulle sue in un veloce bacio a stampo e se ne andava in camera sua, mormorando un: «Consideralo il mio ringraziamento, cuoco».

 

 

[Angolo dell'autrice]
Questa AU era nata con le migliori intenzioni, davvero. Sarebbe dovuta essere una one-shot comica sul triangolo Perona/Zoro/Sanji (più comico di questo, lol), ma, non so perché, l'angst se n'è impadronito, insieme alla ZoSan. E colpa sua, non mia! *indica l'Angst che se ne sta bellamente seduto al suo fianco a bere un caffè*
Essendo la mia prima AU, non sono molta sicura di non essere andata OOC, quindi fatemi sapere. u__u

  
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