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Autore: postergirl84    29/05/2012    8 recensioni
Pragmatico. Era senz’altro questo l’aggettivo che più si addiceva allo sceriffo Charlie Swan. Finché un giorno…
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Charlie Swan, Sam Uley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Breaking Dawn
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“Fare una buona insalata vuol dire essere un diplomatico brillante - il problema è identico in entrambi i casi: sapere esattamente quanto olio bisogna mettere assieme all'aceto”
(Oscar Wilde)

 

Il pragmatismo di Charlie Swan

 

 

Pragmatico. Era senz’altro questo l’aggettivo che più si addiceva allo sceriffo Charlie Swan.
Pragmatico. Cresciuto in una piccola cittadina di provincia, aveva sempre vissuto la sua vita in modo tranquillo e senza grossi colpi di testa. Solo due regole si era imposto di seguire sempre e comunque: ama la tua famiglia e credi solo in ciò che vedi.
Pragmatico. Poche  parole e molti fatti. Non “ti voglio bene Bella”, ma una tazza fumante di caffè la mattina del diploma.
Pragmatico. “A volte bisogna saper amare quello che ci fa star bene.”
E poi, in una mattina di inizio Ottobre, tutto cambiò.
Osservò Jake, il bambino che aveva visto crescere e che considerava come un figlio, trasformarsi, davanti ai suoi occhi, in un grosso… cavallo? Lupo?  Insomma, in un animale molto, molto grosso e molto peloso.
Strabuzzò gli occhi, convinto che i peperoni mangiati la sera prima gli stessero giocando un brutto scherzo. Se li sfregò, scosse la testa, si pizzicò la gamba destra, ma niente da fare, quel  grosso essere restava sempre lì. E poi, l’animale peloso lasciò di nuovo il posto ad un Jake nudo come un verme. 
Ascoltò allora, ancora allucinato, la sua spiegazione. E una volta rientrato in casa, prese dal frigo una birra, sostituendola poco dopo con un brandy che, incurante dell’ora del mattino, buttò giù in un unico sorso, ardendogli la gola. Dopo aver riacquistato una parvenza di tranquillità,  guardò negli occhi Jake, annunciando senza mezza termini: “ Non farti  vedere mai più nudo da me. Dovrò andare in terapia per questo. E ora fatemi vedere mia figlia.”
Pragmatico.
E così successe. Entrò a far parte di uno strano mondo, con il figlio del suo migliore amico che si trasformava in un lican… no, in un grosso coso peloso, una figlia che era diventata splendida come una dea e una nipotina che sembrava crescere a vista d’occhio. E no, questa volta non era solo un modo di dire.
Pragmatico. Era pur sempre quello che era e non ci mise molto a fare due più due.
Jake e tutti i ragazzi della riserva di La Push che all’improvviso sembrarono vittime di una partita di steroidi decisamente ben riuscita. Era impossibile che lui fosse l’unico lincan…. grosso coso peloso.

 
Era per quel motivo che, nel piccolo supermercato di  Forks,  quel pomeriggio, il suo carrello conteneva, oltre ai cibi precotti che da quando Bella si era sposata era tornato a consumare in grandi quantità,  anche una vasta selezione di birre.
Ma poi lo vide: Sam Uley, in piedi, enorme, che controllava le date di scadenza del latte nel banco frigo. Si sarebbe di sicuro messo a ridere nel vedere un omone di quasi due metri inchinato fra formaggi e yogurt  se non avesse rivissuto, ancora una volta, le immagini della trasformazione di Jake. Fu così che la sua mente fece di nuovo rapidamente i conti.
La volta che Bella si era persa nel bosco ed era stato proprio lui a ritrovarla. Il fatto che, anche adesso, con la temperatura che si abbassava rapidamente indossasse solo una canotta, la stazza enorme. Sam Uley era un lican… grosso coso peloso, esattamente come lo ero Jacob Black.
E Sam Uley in quel preciso momento, alzando gli occhi dal cartone del latte, lo vide.
Un sorriso si allargò sul volto del giovane, il quale mise velocemente nel carrello il latte e si incamminò verso Charlie.
Charlie lo osservò avvicinarsi a grandi falcate, deglutì nervosamente e decise che era meglio spostarsi con rapidità. Girò l’angolo, ritrovandosi nascosto dietro il reparto degli assorbenti. Sospirò grato, sentendosi relativamente al sicuro. Di certo  Sam non sarebbe di certo andato a cercarlo da quella parte e contemporaneamente imbarazzandosi lui stesso dopo aver capito dietro cosa aveva trovato effettivamente rifugio.
Ma ancora una volta, la sua mente pragmatica gli venne in soccorso. Un conto era sapere che il ragazzino che avevi cresciuto era un lican… grosso coso peloso. Un conto era sapere la verità riguardo un quasi sconosciuto che, anche se solo impegnato a comprare del latte, incuteva molto timore. E poi perché si era incamminato verso di lui? Sicuramente la faccenda grossa doveva rimanere segreta. Che Jacob avesse infranto  qualche codice d’onore fra lican… grossi cosi pelosi e ora lui dovesse pagarne le conseguenze?
Mollò il carrello e senza voltarsi indietro uscì dal supermercato, mettendo in moto la volante della polizia. Era ancora troppo presto per chiedergli di affrontare davvero quella situazione.
Al diavolo i cibi precotti! Avrebbe cenato al ristorante, prima di recarsi a casa di Billy per vedere la partita.
Pragmatico.


Sam dalla cassa osservò la macchina della polizia schizzare via velocemente, e scosse la testa pensando che Charlie avesse avuto un comportamento particolarmente strano: non poteva non averlo notato, non era certo il tipo di uomo che passasse inosservato. Che lo stesse evitando? Lui voleva solo fermarsi a salutare e chiedergli se sapesse il risultato della partita dei Dallas contro i Tampa Bay. Comunque, non si soffermò molto su quel pensiero e, avendo avuto a che fare troppo spesso con Bella, catalogò che la poca sanità mentale dovesse essere ereditaria… Oh beh poco male: sarebbe passato da Billy,  e lui certo lo avrebbe informato sulla partita.
Quella sera cenò con Emily dopodiché si incontrò con il branco, dividendo i turni di guardia per il resto della settimana; anche per quel giorno poteva deporre i panni del saggio e responsabile Alpha, tornando ad essere un normale ragazzo di ventun anni. Si incamminò verso casa di Billy e suonò il campanello, stringendo la mano che questi gli porse e  accomodandosi in salotto, dove trovò Charlie Swan sprofondato sul piccolo divano, con gli occhi ben puntati sulla partita trasmessa in televisione ed una birra in mano. Sam si sedette accanto a lui, ma quando Charlie lo vide con la coda dell’occhio, saltò sul dal divano come se questo fosse stato all’improvviso  ricoperto di spilli.
Sam non si scompose, ricordando di nuovo  la sua stretta parentela con una donna che aveva scelto di sposare un vampiro. Cercò di sfoderare il suo sorriso migliore e lo salutò educatamente.
“Salve, Charlie come va ? Cercavo proprio te oggi.”
“Ah… perché?”  Prese dal tavolino un'altra birra, facendo saltare il tappo, Sam fece altrettanto e lo guardò inarcando un sopracciglio.
“Niente di importante, mi chiedevo solo se sapessi com’era finita la partita dei Dallas.”
Un impercettibile sospiro di sollievo scappò dalla bocca di Charlie.
Pragmatico. Non doveva dimenticarlo mai e, stando ai fatti, Sam decisamente non sapeva che lui sapeva. Cercò di calmarsi e tornò a sedersi sul divano.
“Hanno vinto, touchdown all’ultimo minuto.”
Sam annuì, spostando gli occhi sulla partita. Charlie iniziò a rilassarsi, tornando ad immergersi nel gioco finché non sentì la voce di Billy dalla cucina.
“Che ne dite se metto sul fuoco una bistecca?”
Sam assentì soddisfatto. “Buona idea, Billy. Ho una fame da lupo.”
Il divano fu di nuovo colpito da numerosi spilli.
Charlie sbiancò, afferrò la  giacca e s’incamminò verso l’uscita il più velocemente possibile.
“Devo andare, Billy scusa.”
Uscì senza ulteriori spiegazioni e mandando al diavolo il suo pragmatismo. Lui in quella dannata riserva non ci avrebbe messo mai più piede.

 
Note autrice.

Questa shot totalmente folle nasce per il contest “The Twilight Theater”,   di She is Strange e Stilledanime.
Personalmente mi sono divertita tantissimo a scriverla e spero di aver strappato un sorriso anche a voi.
Un grazie speciale a oOo LaViSvampita oOo per averla betata.
Alla prossima storia.
Noemi.

   
 
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