Sasuke ispirò profondamente il suo profumo, non
lo avrebbe mai dimenticato, mai. Anche quando la memoria lo avrebbe
abbandonato, lui sarebbe sempre stato all’altezza di riconoscere il suo
profumo. La guardò addormentata, mentre dormiva sembrava quasi una persona come
le altre. Il problema era che quella ragazza non era come tutte le altre. C’era
qualcosa di negletto in lei che fin dalla prima volta in cui i loro occhi si
erano incontrati, aveva annunciato una ninja singolare. Sarah era singolare,
anzi forse unica. Continuò ad osservarla nel suo stato di dormiveglia, teneva
stanca il capo poggiato sul suo torace nudo e poco irsuto. Vagò con una mano
sulla sua schiena di ormai donna, aveva tutto al punto giusto, non si stancava
mai di guardarla... eppure ancora non poteva conoscere l’immenso che li
divideva.
- E’ sbagliato, lo sai vero? - Pronunciò lui.
Lei non si mosse, non alzò nemmeno il capo per
guardarlo. Mosse la mano sul suo torso pigra. mugugnando qualcosa. Sasuke continuò
a guardarla, pronto a ripetere quella esclamazione camuffata di domanda.
- Cosa è sbagliato, Sasuke? -
Domandò in un sussurro. Non è che non avesse
capito quello che il giovane chunin intendesse. Gli bastava guardarlo per
capirlo. Oramai con aria di sfida alzò il capo a guardarlo. Occhi negli occhi,
quelli bigi di lei in quelli neri di lui, che si scambiavano un mare di parole
sopite nell’ombra. Non avrebbe distolto lo sguardo per prima, non questa volta.
Guardò ancora una volta gli occhi di lui così differenti da quelli di suo
fratello. Sasuke ed Itachi si somigliavano tanto, da troppi punti di vista
forse... sia caratterialmente che fisicamente. Però allo stesso tempo pur
essendo simili non erano uguali. Sasuke viveva per la vendetta , Itachi per uccidere.
Gli occhi di Itachi per quanto potessero essere uguali a quelli del fratello
erano... bui, spenti, privi di qualsiasi emozione concessa agli esseri umani.
Sarah amava il suo maestro, certo, come qualsiasi allievo ama il proprio. Per
lui era stata pronta a morire, ma da quando le mani di Sasuke l’avevano
toccata, per la prima volta il dubbio si era insinuato nella sua mente... forse
il suo idealismo di vita era sbagliato. Allora si ricordò della sua missione.
Quando Itachi le aveva detto lo scopo della missione aveva esitato, era stata
tentata di rifiutare quella missione tanto meschina. Il suo signore diceva
d’amarla eppure, lui era capace d’amare? Quel dubbio l’aveva afflitta sin dal
primo istante, in cui lo aveva accettato come maestro.
- Fallo innamorare, e poi...
distruggilo. Spezzagli il cuore nella maniera più cattiva in cui si può fare
del male ad una persona. Quando il dolore sarà parte permanente di lui allora
io lo attaccherò... porta pure con te la squadra speciale, Ryan e Francis saranno
felici di aiutarti.-
Le sue parole cattive e meschine le tornavano
continuamente in testa... lei doveva distruggerlo?
- Quello che facciamo -
Si decise a rispondere lui, interrompendo
finalmente il fluire dei sui pensieri... Lei tornò al presente. Lo baciò a fior
di labbra biricchina, non staccando mai gli occhi da quelli di lui.
- Perché Sasuke cosa facciamo? - Domandò
strappandogli un leggero sorriso. Era vero, il sorriso raro è sempre il più
bello di tutti. Quello di Sasuke era unico.
-Mi pare, che anche se sbagliato quello che
facciamo... lo facciamo bene no?-
Questa volta fu lui a strapparle un bacio, anche
l’intensità di quei baci era differente. Forse non esisteva nemmeno il termine
di paragone tra i due. -Sarah -fu solo un sussurro sulle sue labbra.
-Sarah Elektra-
Fredda e gelida gli tornò alla mente la voce di
Itachi. Solo il suo nome bastava per definire il contorto mondo di emozioni che
aveva dentro. “Sarah” era il nome di sua madre, dall’ebraico significava:
“colei che è nata per dare gioia”. Come se l’unico scopo della persona che
portava quel nome, fosse dare gioia a chi la circondavano. Suo padre alla morte
della madre aveva cominciato a chiamarla Sarah, cancellando se possibile, o
lasciando solo un opaco ricordo di quello che era il suo vero nome: “Elektra”.
Ossia la vendicatrice, quel nome era stato scelto unicamente da sua madre, e
definiva concretamente la sua indole contorta. Sarah Elektra così come la
chiamava il suo signore, era un nome particolare... forse unico.
La
mano di Sasuke si spostò sul crocifisso che portava al collo, l’unica cosa che
in quel momento indossava. Quel crocifisso richiamava ricordi... ma non
riusciva a metterli bene a fuoco.
- Questo è per voi Sarah Elektra...-
Glie lo aveva messo al collo Itachi,
era senza dubbio un crocifisso particolare... con la punta finale d’ametista.
-Era di mia madre, è stata di mia
nonna... secondo mio padre tutte le donne Uchiha lo hanno indossato. Diceva
sempre che quando un’ametista si rompe e perché ha assorbito qualcosa di negativo,
diretto a noi... esso rinuncia alla suo integrità per evitare che il male ci
ferisca.Sorprendente no? Non si è mai rotto in questi anni.-
Sarah osservò il crocifisso.
-Credevo che tua madre fosse
buddista, che quindi, non portasse crocifissi...-
-Infatti era un regalo simbolico, che
serve a proteggere tutte le donne degli Uchiha, perché essere un Uchiha non è
semplice...nemmeno per una donna.-
Tornarono a guardarsi...
- Dovresti allenarti...- Disse lei
-Dovrei...- Confermò lui...
- Come si dice? Volere è potere...-Ghignò lei.
Un ghigno che a Sasuke parve di beffa. Non gli
andava di lasciarla, il ritardo era già imminente. Ed avrebbe dovuto spiegare a
tutti con chi era il motivo del suo ritardo. Avrebbe dovuto spiegarlo anche a
Sakura, e questo comportava farla soffrire ancora. Non aveva voglia di spiegare
perché andava a letto con Sarah, non lo sapeva nemmeno lui il “perchè”. Era
amore? Una sirena d’allarme interruppe i suoi pensieri. Stavano suonando il
codice rosso. Il codice Rosso veniva suonato solo quando c’era lo zampino di
Orochimaru. Si alzò di scatto vestendosi...
-Tu rimani qui Sarah-
Salve a tutti,prima di tutto vorrei farvi una
doanda! COSA VI ASPETTATE DAL PERSONAGGIO DI SARAH? adoro sentire la voce dei
lettori. Sono nuova in questa sezione. Vi prego di non prendere troppo in
antipatia Sarah poiché questa fanficiton, mi è stata espressamente richiesta da
“Ryan Shirogane”. Ed eccomi qui... Mi aveva espressamente richiesto un nuovo
personaggio che passasse il segno, spero di averlo fatto accennando a Sarah
Elektra. Come spiego anche nella fanfiction, solo il nome basta a definire il
contorto mondo di emozioni che ha dentro. Questa fanfiction è piuttosto breve
conto di chiuderla in due , tre capitoli al massimo...Il motivo per cui il
primo capitolo e tanto breve è per darvi un assaggio... spero dolce. Sarah è
fortemente diversa da Sakura, ed anche i sentimenti che Sasuke prova per
entrambe hanno tante differenze. Sakura amerà sempre Sasuke incondizionatamente
dal resto, solo che quello che Sasuke prova per Sarah inizialmente non è un
sentimento degno di essere nominato. Non credo che riuscirete a conoscere Sarah
da tutti i suoi punti di vista... anche perché come ho già detto, non c’ ne
sarà tempo... in soli tre capitoli definire un personaggio simile è improprio.
Questo è il mio regalo di natale, per Ryan ma anche per chi come me, prova
qualcosa per Sasuke. V’invito a provare ad essere Sarah, ad essere con lei
quando Sasuke la sfiora, la bacia. Provate insieme a lei quei sentimenti che la
lasciano smarrita e confusa.
Al prossimo capitolo! RECENSITE
ASSOLUTISSIMAMENTE...
Fatemi sapere qual’è stato il primo impatto con
Sarah....
Qui c'è il video della fanfiction spero che vi
piaccia, anche perché il programa mi andava in continuo pallone... quindi non è
venuto bellissimo.
http://video.google.it/videoplay?docid=6459500050211372941
Baci Strawberry...